nulla di strano in questo articolo, ogni parco ha il proprio regolamento con ennesi divieti, che variano anche in funzione della stagione, in fatti per fare alcuni tipi di attività spesso bisogna richiedere il permesso all ente parco.
Dopo gli avvenimenti accaduti negli ultimi anni molti enti stanno stringendo la cinghia in nome della sicurezza
 
Divieti ridicoli di un paese ridicolo!
Su Facebook ho letto di questo ragazzo che è stato multato nel Pnalm perché bivaccava in solitaria.
Poi è lo stesso parco che ha permesso la costruzione di una strada asfaltata alla Camosciara su cui circola un trenino zeppo di turisti.
Per non parlare dello spettacolo tristissimo dei lupi o della lince in cattività a Civitella Alfedena.



trenino.jpg
 
Grazie.....premetto che sull'argomento in oggetto mi limiterò (per il momento) a raccogliere pareri.....vi chiedo gentilmente di indicare se volete che tipo di attività praticate in montagna.
 
ragazzo che è stato multato nel Pnalm perché bivaccava in solitaria.
Poi è lo stesso parco che ha permesso la costruzione di una strada asfaltata alla Camosciara su cui circola un trenino zeppo di turisti.
il bivacco è vietato sull'intero territorio nazionale, almeno che non si usino le apposite aree di sosta fermata, non è solo vietato nei parchi, facendo apposita richiesta al ente parco si possono ricevere gli appositi permessi ed utilizzare i vari bivacchi disseminati nel parco stesso, per il trenino le cose sono differenti per 2 motivi, 1 fa parte di quei programmi che permettono la conoscenza delle aree faunistiche atte a promuovere la salvaguardia ambientale della flora e della fauna, 2 portano soldi che lente parco utilizza per sovvenzionare i vari progetti sempre in tutela della fauna e della flora, lo scopo di questi parchi non è di permettere al primo pinco pallo di fare i cavoli propri, ma, la salvaguardia del territorio, fauna e flora.
Per quanto riguarda i parchi nazionali il proprietario è lo stato italiano, nel caso del PNAL, fu il re d'Italia, nel 1923 a firmare un decreto-legge specifico per la nascita dell'area protetta
 
Beh che dire, lo scorso anno mi sono visto recapitare ben 2 multe, ero proprio con l'autore dell'articolo a fare alpinismo, per la verità eravamo 2 cordate, 5 persone, nei giorni seguenti abbiamo fatto un bel post su facebook con le foto delle vie ecc.
Dopo circa 1 mese arriva la multa a tutti e 5, ok 50€ di multa, infatti abbiamo pagato tutti, ma quei gran disgraziati della forestale hanno iniziato a perlustrare i nostri profili facebook, esattamente 1 mese prima, avevamo fatto un altra via alpinistica sempre nel territorio del PNALM, e zac viste le foto mi hanno fatto la seconda multa.


Io personalmente d'inverno nel Parco non ci metto più piede
 
Beh che dire, lo scorso anno mi sono visto recapitare ben 2 multe, ero proprio con l'autore dell'articolo a fare alpinismo, per la verità eravamo 2 cordate, 5 persone, nei giorni seguenti abbiamo fatto un bel post su facebook con le foto delle vie ecc.
Dopo circa 1 mese arriva la multa a tutti e 5, ok 50€ di multa, infatti abbiamo pagato tutti, ma quei gran disgraziati della forestale hanno iniziato a perlustrare i nostri profili facebook, esattamente 1 mese prima, avevamo fatto un altra via alpinistica sempre nel territorio del PNALM, e zac viste le foto mi hanno fatto la seconda multa.


Io personalmente d'inverno nel Parco non ci metto più piede
Io questa cosa che si possano elevare multe basandosi sui social network la trovo inconcepibile, e parlo in generale.
Ormai le praterie del web sono diventate la vera e propria succursale della realtà, anzi hanno ridotto la realtà a propria succursale.
E questo diventa terribile perchè mentre la realtà oggettiva si deve accettare in blocco per definizione, quella virtuale la si può tranquillamente "scegliere" e comporre a piacimento, per cui - ad esempio - la forestale può fare di propria iniziativa una multa come quella di cui dici mentre allo stesso tempo, se un qualsiasi cittadino le invia la foto di uno scempio, ebbene a sua esclusiva discrezione può tranquillamente chiudere entrambi gli occhi: anzi, le segnalazioni perse nel nulla rappresentano la norma.
Lascio chiunque trarre le conclusioni se la legge e uno Stato di diritto possano fondarsi su un simile approccio, che nel migliore dei casi fa ricordare un'estrazione a lotteria, nel peggiore quello di un'estrazione addirittura truccata.
 
Io questa cosa che si possano elevare multe basandosi sui social network la trovo inconcepibile, e parlo in generale.
Ormai le praterie del web sono diventate la vera e propria succursale della realtà, anzi hanno ridotto la realtà a propria succursale.
E questo diventa terribile perchè mentre la realtà oggettiva si deve accettare in blocco per definizione, quella virtuale la si può tranquillamente "scegliere" e comporre a piacimento, per cui - ad esempio - la forestale può fare di propria iniziativa una multa come quella di cui dici mentre allo stesso tempo, se un qualsiasi cittadino le invia la foto di uno scempio, ebbene a sua esclusiva discrezione può tranquillamente chiudere entrambi gli occhi: anzi, le segnalazioni perse nel nulla rappresentano la norma.
Lascio chiunque trarre le conclusioni se la legge e uno Stato di diritto possano fondarsi su un simile approccio, che nel migliore dei casi fa ricordare un'estrazione a lotteria, nel peggiore quello di un'estrazione addirittura truccata.
nulla di personale, ma quello che dici potrebbe (forse) avere senso se "il web" in qualsiasi forma lo fosse mai stato, una realta' separata. Il cyberspazio come realta' a se' stante e' sempre stato solo una favola, o una bufala, a seconda della buona fede di chi lo diceva. Non c'e' nessuna succursale, solo due livelli della stessa realta'.

E in ogni caso che senso ha il discorso che la forestale o chi per loro puo' fare o no quello che gli pare in un modo "sul web" e in altro "nella realta'? La discrezione ce l'hanno comunque, potevano chiudere gli occhi sulle foto delle passate escursioni tanto quanto possono farlo o non farlo sulle foto stampate che gli invii tu, o che trovano per terra. Al limite e' il contrario, cioe' se gli mandi una fotografia stampata, con allegata richiesta firmata di agire, via raccomandata con r/r, li' sono obbligati di sicuro a fare almeno finta di indagare. Ma che dici?
 
Per quanto riguarda le foto,a qualcuno è stato intimato di eliminare le foto dei racconti dal proprio sito.A suo tempo mi disse che era proprio il presidente del parco che si faceva delle "passeggiate" nel web
 
ciao Gianluca come va?????????????

scusa la domanda, avete fatto richiesta al ente parco per effettuare attività alpinistiche????
fare una passeggiata non è fare alpinismo
Ciao Andrea tutto bene.

No nessuno richiesta, perché il parco abbiamo scoperto Poi che ha modificato una normativa del suo regolamento a Novembre 2020, dove ha praticamente vietato tutto ciò che è fuori sentiero.
Lo scorso anno hanno fatto una strage di multe, nessuno sapeva dei divieti, anche perché fino all'anno precedente si facendo tranquillamente alpinismo e scialpinismo.

Poi la multa esigua di soli 50€ indice tutti a pagarla, perché la scocciatura, la perdita di tempo e altro per contestarla non vale quei 50€, paghi e non ci metti più piede in quel parco
 
"lo scopo di questi parchi non è di permettere al primo pinco pallo di fare i cavoli propri, ma, la salvaguardia del territorio, fauna e flora."

Sì in un mondo ideale, ma non in questo.
Il nostro è un paese dove il rispetto per l'ambiente è l'ultima delle priorità.
Uno Stato che permette ad esempio un orrore del genere in una zona protetta non mi rappresenta:

www.milanocittastato.it/evergreen/per-l-italia/funivia-alagna-zermatt-il-progetto-di-unire-580-km-di-piste-in-un-comprensorio-unico-al-mondo-aperto-12-mesi-lanno-a-due-ore-da-milano/amp/

Che deturpa in nome del profitto un bene comune, l'ultimo come la montagna e lo privatizza per pochi benestanti ha tutto il mio disprezzo.
Il punto è che i liberi fruitori dei monti non consumano, non c'è guadagno con loro.
Non pratico alpinismo o scialpinismo, faccio trekking con la tenda e ho bivaccato in molti parchi delle Alpi e continuerò a farlo per il mio benessere nel rispetto di ciò che amo di più.
 
il bivacco è vietato sull'intero territorio nazionale, almeno che non si usino le apposite aree di sosta fermata,
Scusa potresti citare la legge di riferimento?
Perché non mi risulta esista una legge nazionale a riguardo, ma bisogna rifarsi alle legge locali o ai regolamenti dei parchi, e comunque in molti posti è concesso.
 
nulla di personale, ma quello che dici potrebbe (forse) avere senso se "il web" in qualsiasi forma lo fosse mai stato, una realta' separata. Il cyberspazio come realta' a se' stante e' sempre stato solo una favola, o una bufala, a seconda della buona fede di chi lo diceva. Non c'e' nessuna succursale, solo due livelli della stessa realta'.

E in ogni caso che senso ha il discorso che la forestale o chi per loro puo' fare o no quello che gli pare in un modo "sul web" e in altro "nella realta'? La discrezione ce l'hanno comunque, potevano chiudere gli occhi sulle foto delle passate escursioni tanto quanto possono farlo o non farlo sulle foto stampate che gli invii tu, o che trovano per terra. Al limite e' il contrario, cioe' se gli mandi una fotografia stampata, con allegata richiesta firmata di agire, via raccomandata con r/r, li' sono obbligati di sicuro a fare almeno finta di indagare. Ma che dici?
Quindi a te sembra normale che, appunto, per un atto ufficiale un cittadino sia obbligato ad una raccomandata cartacea con tanto di foto stampata, mentre dei pubblici ufficiali possano invece basarsi sull'andare a curiosare un profilo su un social network.
Senza neppure convocare (come minimo) la persona per la contestazione "fisica" di un fatto (con tanto di verifica anche solo dell'effettiva identità ! il minimo per far combaciare la realtà web a quella...reale).
Boh !
Ma in quale codice e norma è previsto tutto questo, nero su bianco e in modo cosi esplicito e particolareggiato ?
 
TITOLO VIII - ATTIVITA’ RICREATIVE
Art. 37 - Campeggio e bivacco
1. Il campeggio stagionale, individuale o collettivo, in qualsiasi forma esercitato, è consentito esclusivamente nelle aree a ciò destinate, individuate nel Piano del Parco. 2. L’attività di campeggio temporaneo da parte di Enti ed Associazioni con finalità culturale ed educativa, svolta all’esterno della Zona D (Aree di promozione economica e sociale )e comunque mai in zona A , è subordinata al rilascio di autorizzazione da parte del Comune nonché di preventivo nulla osta da parte dell’Ente Parco, che ne prescrive limiti e modalità. L’autorizzazione al campeggio può avere carattere collettivo ed essere rilasciata al rappresentante di ciascun gruppo o comitiva, specificando in tal caso l’elenco delle persone autorizzate.

Art. 38 - Norme di comportamento
1. Fatte salve le ulteriori eventuali prescrizioni contenute nei provvedimenti di autorizzazione, i campeggiatori devono attenersi alle seguenti norme di comportamento di carattere generale: a) e’ vietato accedere o sostare sui prati con qualunque mezzo motorizzato; gli autoveicoli dovranno essere parcheggiati esclusivamente negli spazi predisposti ed indicati nell'autorizzazione; b) è vietato arrecare qualunque disturbo alla quiete dei luoghi, a mezzo di apparecchiature elettroniche, strumenti musicali, con schiamazzi o in qualsiasi altro modo; c) è vietato manomettere alberi, arbusti o fiori ovvero accendere fuochi al di fuori degli spazi predisposti; d) è vietato abbandonare rifiuti di ogni genere al di fuori degli appositi contenitori.
2. Fatta salva l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 30, comma 2, della legge 6 dic. 1991, n. 394, l’inosservanza delle presenti disposizioni o delle specifiche prescrizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione comporta la decadenza dall’autorizzazione ed il diniego della stessa per i 2 anni successivi.

estratto del regolamento del parco vi allego i vari link
https://www.parcoabruzzo.it/pagina.php?id=344
https://www.parcoabruzzo.it/pagina.php?id=213
chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/https://www.parcoabruzzo.it/documentitrasparenza/amministrazione_trasparente/PNALM-amm-trasp-2589.pdf
--- ---

Art. 45 - Attività sportive
1. Nel territorio del Parco sono consentite le pratiche ed attività sportive di seguito indicate, entro i limiti di cui ai successivi commi.
2. La pratica dello sci alpino è consentita unicamente nelle aree dotate degli specifici impianti ed attrezzature individuate nel Piano del Parco.
3. L’arrampicata sportiva è consentita solo nelle aree specificamente individuate nel Piano del Parco. Essa è praticabile dal 15 aprile al 15 novembre, fatti salvi eventuali divieti disposti dall’Ente per ragioni di tutela ambientale. Nel caso di gruppi organizzati e scuole che prevedano la presenza contemporanea di più di 20 persone tale attività è soggetta comunque a specifica l’autorizzazione a tutela degli habitat.
4. Lo Sci di Fondo è consentito esclusivamente nelle aree o sui circuiti individuati nel Piano del Parco.
5. Le pratiche della mountain–bike e dell'escursionismo a cavallo sono consentite sulle strade carrarecce e sui sentieri appositamente segnalati. In ogni caso non è consentito percorrere prati e ghiaioni. I raduni dovranno essere appositamente autorizzati.
6. L’uso della Motoslitta, del Quad e di altri mezzi analoghi è consentito solo per ragioni di soccorso e alle forze di polizia. Può comunque essere autorizzato dall'Ente Parco per comprovate ragioni di lavoro.
7. In tutto il Parco non sono consentite le manifestazioni automobilistiche o motociclistiche con carattere di competizione; quelle con carattere di raduno sono soggette ad autorizzazione, ed in ogni caso non possono interessare le zone A e B del Parco.
8. Nei corpi idrici del Parco non è consentito l’utilizzo di barche e natanti a motore, fatte salve le esigenze di soccorso. La pratica del canottaggio è consentita esclusivamente nelle acque dei laghi. Le pratiche di rafting sono consentite lungo il corso dei Fiumi Sangro, Giovenco e Melfa, nei tratti appositamente individuati dall'Ente Parco.
9. L’attività speleologica deve essere appositamente autorizzata dall'Ente Parco.

lente parco può persino impedire l'ingresso nel parco, come detto pocanzi questi sono parchi per la salvaguardia della flora e fauna non sono parchi gioco domenicali
 
Ultima modifica:
Quindi a te sembra normale che, appunto, per un atto ufficiale un cittadino sia obbligato ad una raccomandata cartacea con tanto di foto stampata, mentre dei pubblici ufficiali possano invece basarsi sull'andare a curiosare un profilo su un social network.
Senza neppure convocare (come minimo) la persona per la contestazione "fisica" di un fatto (con tanto di verifica anche solo dell'effettiva identità ! il minimo per far combaciare la realtà web a quella...reale).
Boh !
Ma in quale codice e norma è previsto tutto questo, nero su bianco e in modo cosi esplicito e particolareggiato ?

ma combattere il fuoco con fuoco?

mettersi d'accordo in qualche centinaio di persone, meglio da fuori regione e che non vadano mai in quel parco, che facciano le foto (rigorosamente geotaggando gli originali), tolgano gli exif e le carichino su facebook indicando che e' il pnalm anche quando palesemente non lo e', e poi quando arriva la multa sputtanarli scrivendo ai giornali nazionali e inviando l'immagine originale con gli exif completi e includenti la geolocalizzazione? o, meglio ancora, con un ricorso collettivo in cui tutti portano i dati exif delle foto mostrando che erano fuori dal parco?

si, il parco e' tutela, ma da qua a fare cassa ce ne passa. e molte amministrazioni giocano sporco su quello
 
Ultima modifica:
Invito fraternamente gli appassionati di sci alpinismo che si sentono "limitati" da questi divieti a desistere dalle loro rivendicazioni. Scopo del parco d' Abruzzo è la conservazione dell' ambiente naturale con particolare riferimento alla fauna.

Di montagne non protette ce ne sono tante, mentre di gente che pratica attività come lo sci alpinismo (ma anche il semplice escursionismo) ce n' é sempre di più, non sono ancora attività di massa (non certo lo sci alpinismo almeno) ma credo che sia questione di tempo perché lo diventino. Innevamento permettendo, ovviamente.
 
Invito fraternamente gli appassionati di sci alpinismo che si sentono "limitati" da questi divieti a desistere dalle loro rivendicazioni. Scopo del parco d' Abruzzo è la conservazione dell' ambiente naturale con particolare riferimento alla fauna.

Di montagne non protette ce ne sono tante, mentre di gente che pratica attività come lo sci alpinismo (ma anche il semplice escursionismo) ce n' é sempre di più, non sono ancora attività di massa (non certo lo sci alpinismo almeno) ma credo che sia questione di tempo perché lo diventino. Innevamento permettendo, ovviamente.
Beh, insomma, occorrerebbe intendersi sul significato di espressioni come "attività di massa".
Lo sci lo è ?
Se non lo è, allora ad esempio a maggior ragione non lo è lo sci di fondo
Mentre, di contro, lo scialpinismo dovrebbe addirittura superarlo per diventare "di massa"
Plausibile ?
Se lo è, significa che comunque lo sci alpinismo dovrebbe raggiungerlo.
Plausibile anche questo ?
Il tutto, poi, in un contesto dove la neve si "ritira" sempre più in alto, con conseguente rarefazione dei percorsi adatti e incremento delle loro difficoltà tecniche.
Condivido il fatto che di montagna, per fortuna, ce ne sia tanta altra anche oltre i confini di un parco.
 
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