Fulltimers: vivere in camper

Livre, ho letto della tua idea e ho dato un'occhiata al tuo sito/blog..
Visti gli interventi presenti nella bacheca, ho avuto l'impressione che nessuno di voi abbia considerato i limiti invalicabili che la legislazione italiana pone su questo tema....giuridicamente, nei termini in cui è proposto, risulterebbe un progetto irrealizzabile nel territorio nazionale.
Se vuoi qualche informazione in più, mandami pure un messaggio privato.
Se posso darvi una mano, lo faccio con piacere.
Ciao
 
Mi sembra che però in italia non sia possibile legalmente vivere in un camper. All'ufficio anagrafe un indirizzo di residenza occorre pure darlo e camper non è accettato. Tra l'altro poi sempre aspetti legali vogliono che un camper sosti in aree per camper e faccia in aree non per camper solo breve fermata pena multa pure pesante.

L'idea poi del villaggio camper la trovo quanto meno incrongruente.
O si sceglie un camper per un idea di vita itinerante ma se poi il camper lo si piazza stabilmente su un terreno denominato poi villaggio camper mi rammenta quei nomadi che vivono stabilmente nei campi e di nomade hanno solo l'aspetto.
 
Mi sembra che però in italia non sia possibile legalmente vivere in un camper. All'ufficio anagrafe un indirizzo di residenza occorre pure darlo e camper non è accettato. Tra l'altro poi sempre aspetti legali vogliono che un camper sosti in aree per camper e faccia in aree non per camper solo breve fermata pena multa pure pesante.


L'idea poi del villaggio camper la trovo quanto meno incrongruente.
O si sceglie un camper per un idea di vita itinerante ma se poi il camper lo si piazza stabilmente su un terreno denominato poi villaggio camper mi rammenta quei nomadi che vivono stabilmente nei campi e di nomade hanno solo l'aspetto.
Non è esatto, questi sono luoghi comuni molto diffusi.
Basti pensare che lo Stato prevede lo stato di residente SFD
(senza fissa dimora) e ogni comune ha a disposizione ( o può istituire secondo necessità) una via immaginaria da destinare proprio all'indirizzo di queste persone.

Quanto al resto, trattandosi della tua opinione personale, niente da ridire, è valida come le altre.
Sappi però che, in realtà, i campi nomadi autorizzati corrispondono quasi esattamente alle caratteristiche ricercate da Livre per l'insediamento che vorrebbe realizzare. Peccato che siano caratteristiche riservate esclusivamente a chi ha determinati requisiti. E per ottenere questi ultimi, un cittadino italiano ordinario, dovrebbe perderne alcuni che contraddistinguono la sua persona civile/giuridica. Pro e contro da valutare.
 
Ciao ragazzi,
non riesco a capire chi sceglie questa vita,
posso capire chi ha una solida posizione finanziaria alle spalle (ereditieri, pensionati benestanti, ecc) e vuole trascorrere qualche anno della propria vita fuori dagli schemi, ma non riesco a capire chi lo fà senza sapere come farà tra sei mesi a mangiare...
 
ho qualche dubbio sull'appunto di "vagabondo", la possibilità dei comuni Di censire per i senza fissa dimora una residenza fittizia era qualcosa che si ereditava da una vecchia legge degli anni 50, ma di recente modificata nell'ambito del pacchetto sicurezza.

Come qualche dubbio mi viene quando leggo di ..,. creare un villaggio per camperisti che in prospettiva può essere un luogo stanzaile per gli stessi dove vivere creando un sistema fognario ecc.... e la domanda nasce spontanea ma il camper nasce in opposione alla roulotte che prevede il campeggio stanziale per l'ovvia difficoltà di trasporto, se l'idea è stanziare tanto vale usare una roulotte o una bella casetta di legno prefabricata, ma si è poi sconfinati con l'idea iniziale del vagabondaggio... .
 
Ultima modifica:
Eccomi quà!
Intanto un saluto a tutti.
Guardate che io già vivo in camper oramai da un anno, prima adoperavo i camper per le vacanze oggi per scelta e per necessità.
Dunque giacchè già ci vivo questo dimostra che è possibile, certamente mi sposto ma ho anche dei punti fissi, per la residenza attualmente sono appoggiato da mio fratello, poi vedremo.
Ora valutiamo le due cose separatamente: quello che manca ad uno come me che a fatto questa scelta e quello che è il progetto Villaggio Camper

Per vivere in camper c'è bisogno di un posto fisso, come potrebbe essere un campeggio, un'area esterna da poter adoperare perché non si può essere sempre dentro, lavanderia, stendibiancheria, alcuni altri servizi ed anche un pò di socializzazione, ecc.., ma si possono immaginare.
La mobilità e fuori discussione ognuno viaggerà come e quanto gli pare, avere una sede fissa non blocca le ruote.

Il progetto Villaggio Camper va molto oltre, sulla scia degli ecovillaggi si propone come alternativa di vita, all'interno del quale si potranno svolgere anche attività produttive e lavorative in genere, caratterizzandosi anche come campeggio area di sosta che dir si voglia per i camperisti in transito, organizzandosi come una vera e propria comunità dove ci si potrà aiutare a vicenda, organizzare eventi etc...

Ma vedo che nessuno è venuto a visitarci e a leggere i commenti di tutti, certo potrete meglio comprendere le nostre idee, ma soprattutto la voglia di cambiamento di vita.

Villaggio Camper: cambiamento di vita, ma anche risorsa per generare lavoro.


Penso e mi auguro che in futuro ne possano nascere altri ed in varie regioni, questo ci potrebbe permettere di generare un flusso migratorio nelle varie stagioni, attraverso il meccanismo coniato Pit Stop con lo scambio della propria piazzola.

Mi dispiace non potermi dilungare ulteriormente in questa sede, sarei troppo lungo, ma risponderò volentieri a tutti nel nostro Blog, leggete quanto è stato scritto, qualcuno potrà anche emozionarsi. Villaggio Camper
Luciano
 
Livre, ho letto della tua idea e ho dato un'occhiata al tuo sito/blog..
Visti gli interventi presenti nella bacheca, ho avuto l'impressione che nessuno di voi abbia considerato i limiti invalicabili che la legislazione italiana pone su questo tema....giuridicamente, nei termini in cui è proposto, risulterebbe un progetto irrealizzabile nel territorio nazionale.
Se vuoi qualche informazione in più, mandami pure un messaggio privato.
Se posso darvi una mano, lo faccio con piacere.
Ciao


Sicuramente non sarà una cosa semplicissima, ma vedi gli ecovillaggi, essi son partiti e molti vivono in casette come capanne perchè essendo ecologisti rifiutano il cemento.
Il vero problema sta nella scelta del luogo perchè immaginerai comuni lottizzati in tutto e per tutto ed altri interessati ad ogni forma di sviluppo.
Il progetto può partire anche come area di sosta attrezzata o come campeggio distorcendone il significato, come dire trovare l'escamotage.
Il primo attore sarà l'associazione che potrà acquistare o prendere in affitto il terreno, e con le sue regole scritte chiederà le dovute autorizzazioni.
In ultimo ci sono gli avvocati, ma non credo che dovremo ricorrere a loro.

Pensa a quanto sarebbe utile in Emilia dopo quanto accaduto, ci stiamo provando.

Per ora abbiamo bisogno di diffondere la cosa e raggiungere altri che come noi hanno questa idea, ma anche segnalazioni di terreni adatti sono molto utili, grazie per il tuo interessamento.

Ciao
VILLAGGI CAMPER
Luciano
 
@ techno

Da wiki:
Il diritto alla residenza

Nell'ordinamento italiano la disciplina della residenza è contenuta, nella Carta Costituzionale (artt. 2, 3, 14), nel codice civile (artt. 43 ss.), nella legge n. 1228 del 24 dicembre 1954, nel D. Lgs. n. 286 del 25 luglio 1998 (art. 29), nel D.P.R. 30/05/1989 n. 223.
Secondo la posizione su cui si è attestata la giurisprudenza, esistono due elementi costitutivi della residenza:

  • un elemento oggettivo, dato dalla permanenza abituale della persona in un determinato luogo;[1]

  • un elemento soggettivo, dato dalla volontarietà di tale permanenza stabile, e tale volontarietà è desumibile anche dalla condotta della persona.
In presenza dei suddetti elementi, come stabilito dalla Cassazione (Cass. 1081/68), sorge in capo all'interessato un diritto soggettivo alla residenza, rispetto al quale la legge attribuisce all'autorità amministrativa compiti di mero accertamento, senza alcun margine di discrezionalità.
Non è richiesta la proprietà di un immobile, un regolare contratto di locazione, ovvero una dichiarazione che certifichi l'ospitalità in modo permanente da parte di una persona che possiede uno dei due precedenti requisiti.
È stato riconosciuto quindi al giudice ordinario il potere di obbligare la pubblica amministrazione al riconoscimento del diritto in capo all'interessato, qualora ne ricorrano i presupposti, e di condannare la stessa al risarcimento dei danni.[2]
L'iscrizione nei registri anagrafici del Comune di residenza costituisce presupposto per beneficiare di molti dei diritti riconosciuti dallo Stato, compresi il diritto di voto e il diritto all'assistenza sanitaria. E ciò rende il diritto alla residenza particolarmente importante.
Senza tetto e senza fissa dimora

I cosiddetti senza tetto e senza fissa dimora non soddisfano l'elemento oggettivo della residenza (la permanenza abituale in un luogo) ma mantengono il diritto alla residenza al fine di esercitare i propri diritti civili (voto) e sociali (servizi). La legge impone ai comuni di iscrivere all’anagrafe sia i senza tetto che i senza fissa dimora[3]
"Senza fissa dimora" è una persona che si muove abitualmente tra più comuni differenti. A tal fine, egli può scegliere un comune di residenza (elezione della residenza anagrafica), dove avrà diritto a beneficiare del diritto di voto e dell'assistenza sociale. Le persone senza fissa dimora sono solitamente iscritte all'anagrafe sotto un indirizzo fittizio (ad esempio via della casa comunale, via del Municipio).[3]
Per "senza tetto" si intende invece una persona che risiede stabilmente in un Comune, nonostante non abbia un'abitazione. Una persona senza tetto ha diritto all'iscrizione all'anagrafe nel luogo in cui effettivamente dimora (ad esempio km. 42 della SS 15, Cavalcavia X), o ad un indirizzo fittizio come per le persone senza fissa dimora.[3]
A questo riguardo, un'ordinanza del Tribunale di Bologna[4] ha stabilito che è possibile per queste persone ottenere la residenza anagrafica presso dormitori o centri di accoglienza.
A Roma, su iniziativa della Comunità di Sant’Egidio, una delibera della giunta comunale [5] permette alle persone senza fissa dimora di iscriversi ad un indirizzo fittizio, in via Modesta Valenti. L'iscrizione ad un indirizzo fittizio ma plausibile permette a tali persone di non essere immediatamente identificate ed eventualmente discriminate per la propria condizione.[3]


E questo è lo stato attuale della situazione, che conferma quanto sancito dall'art.43 del CC, tutt'ora in vigore:
come ha precisato la Cassazione, Sezioni Unite Civili, n. 449, del
19.6.2000, l’iscrizione anagrafica non è un provvedimento concessorio, ma èun diritto per il cittadino e un obbligo per l’ufficiale d’anagrafe. Tuttavia,
mentre i normali requisiti per l’iscrizione anagrafica sono di carattere soggettivo,ma soprattutto oggettivo, in quanto la residenza è nel luogo di dimora abituale e nello stesso luogo è obbligatoria l’iscrizione anagrafica, per le persone senza fissa dimora, vale il solo criterio soggettivo che, come detto,si concretizza in una scelta discrezionale dell’interessato.
Il Tribunale di Milano,nella sentenza n. 10257 del 2.6.2003, relativa proprio ad un caso di residenza negata a persona senza fissa dimora, afferma testualmente: “Il Comune,quale ufficiale del Governo, è tenuto esclusivamente a dare applicazione alle norme regolanti la materia, sicchè in capo al cittadino richiedente, qualora ricorrano tutti i presupposti, si configura un vero e proprio diritto soggettivo all’iscrizione”.


@Livre
In quest'ultimo intervento, fai una descrizione un pò diversa dalle precedenti e la tua idea sembra prendere le normali forme di un'azienda cooperativa.
Se così fosse, rimane solo da trovare i membri, i fondi e rimbocarsi le maniche.

Diversamente, sappi che il dPR 380/2001, considera camper, caravan e quant'altro alla stregua di normalissime abitazioni se utilizzate come tali (con infrastrutture e pertinenze tecniche, ma anche senza niente) per cui chiedere la residenza (che farà capo alla piazzola di sosta) significherà dover effettuare un vero e proprio pdl (piano di lottizzazione) su terreno edificabile tipo pip.
Tutto nella norma insomma, ma quanto conveniente o alternativo/sostenibile?
Ci sarebbero la tassa sui rifiuti, l'IMU, le utenze ecc....oltre ai costi di gestione del mezzo.
E chi vorrà operare con attività lavorative di lucro dovrà ovviamente essere in regola.

Un diversivo: prendere il modello di Slab City, vicino a Niland come esempio e unirlo a un sistema di Pit Stop/couchsurfing messo eventualmente a disposizione da membri privati compiacenti su terreni privati e/o camping/aree attrezzate con eventuali convenzioni.
Questo se non volessi fare la cooperativa come mi è parso di capire.
In ogni caso, in bocca al lupo.

 
Ultima modifica:
Effettivamente solo sul nome "Villaggio Camper" si possono immaginare tante cose, in fondo potremmo anche assimilarlo ad un Campeggio autogestito, organizzato in Associazione, con la differenza che gli utenti potranno vivere indefinitamente (residenti e non) e che la struttura non si occupi solo dei servizi per i turisti in transito, ma si occupi anche di tanto altro possa servire alla comunità, immagino a produzioni alimentari biologiche: un orto, un piccolo allevamento di qualche animale, ecc..
Se pensiamo che gli eventuali ricavi potranno andare a sgravare le spese che ciascun membro dovrebbe assumersi in fase iniziale, fino a generare addirittura reddito ed è ovvio che come tutte le figure giuridiche si verrebbe assoggettati al regime fiscale.
Come ogni attività innovativa tante cose sembrano strane, ricordo ancora le autorizzazioni per svolgere l'Ecommerce roba da fantascienza, ma poi pian piano si normalizzano.
Vagabondo, vorrei ringraziarti perchè il tuo intervento è stato stimolante e mi ha data l'opportunità di spiegarmi meglio, e spero di aver incuriosito qualcuno, sappi comunque che in ognuno di noi, Camperisti, c'è il vagabondo che è in te.
Ciao
Luciano
 
Grazie a te Luciano, direi che la cosa è reciproca.
Occupandomi, ormai da cinque anni,a livello tecnico, progettuale e gestionale di insediamenti, unità abitative, sistemi a basso impatto ambientale ed economico, per me è sempre un piacere poter dare un contributo a chi, come me, crede che questa sia la chiave per una esistenza eticamente corretta del genere umano.
Avresti dovuto vedere la tesi di laurea di una mia collega: la conobbi perchè avevamo un relatore in comune e ci incontravamo alle revisioni di progetto.
progettò un'unità abitativa mobile componibile con impianti a connessione e scomponibili.
Sostanzialmente si trattava di containers modulari con questi requisiti:
assemblabilità statica orizzontale e verticale,trasportabilità e mobilità di utilizzo con rimorchio, ciclo vita a ridotto impatto ambientale (quasi nullo,nel 70%delle fasi)..
Purtroppo, spesso e volentieri, complici la burocrazia che uccide gli entusiasmi iniziali e l'idea errata che si tratti di interventi a basso indice di investimento iniziale, molti di questi progetti rimangono sulla carta, anzi, molte volte neanche ci arrivano sulla carta e sono condannati a rimanere in qualche archivio sottoforma di files dwg e excel.
Quindi il mio consiglio è di fare le cose per bene per non dover rinunciare dopo qualche tempo, ovvero: definire bene l'idea iniziale tra pochi fondatori (perchè con troppe teste e idee diverse non si concretizza nulla sul piano pratico), poi cercare adesioni di persone accondiscendenti.
Definire bene l'idea, significa stendere un master planing; sdf;progetto e computi; analisi e stima economica di costi, gestione e ammortamento... in modo da dare la possibilità ai potenziali soci di valutare il tutto.
Prepara un PRINT valido da riadattare a piacere sul territorio nazionale e sulle occasioni fondiarie che valuterai, in modo da poter proporre alle amministrazioni delle proposte valide in qualità di impresa consortile privata.
Senza questi accorgimenti, non potrai godere di credibilità da parte degli organi governativi, e la tua ottima idea rimarrà tale senza poter essere concretizzata.
Ancora in bocca al lupo!

PS: se puoi, leggiti i primi capitoli di Salem's Lot di Stephen K. (ma anche tutto il romanzo, che non è male), c'è la descrizione dettagliata di un insediamento urbanistico che vede come soggetto un quartiere di piazzole e caravan sorto per iniziativa privata (e speculazione, in quel caso)..
 
Ultima modifica:
Il thread mi ha attirato perchè ho fatto qualche vacanza con i miei in camper, sia fissa in campeggio (che in realtà non è da camperista) che dormendo ogni sera in un posto diverso, sia lungo le coste liguri e adriatiche e nel sud della francia che in montagna, in valle d'aosta.
Mi piaceva l'idea di quella casetta confortevole che ti porti dove ti pare, non sapere dove ti fermerai a dormire o a mangiare, accostare per godere di un paesaggio, ridere da mal di pancia dopo aver provato ad usare il wc chimico in movimento, svegliarsi assordato e assonnato dopo aver cercato di dormire vicino a una rapida che di giorno non dava fastidio, essere svegliato a manganellate sulle pareti da un poliziotto francese o dai campanacci delle mucche, sbagliare strada di notte e non capire dove sei e dove stai andando, viaggiare sdraiato nella mansarda guardando davanti, senza considerare che in caso di incidente voli fuori dalla finestra come un proiettile.
Però non riuscirei mai a viverci. Ho cambiato tanti posti di lavoro e ho lavorato e vissuto all'estero, ora passo tanto tempo lontano dalla famiglia, ma per me è sempre troppo bello tornare a casa.
Ciau
 
fulltimers

Ciao Daniele

Ho da poco scoperto questo sito "avveturosamente e sono rimasto affascinato.
Da diversi anni maturo l´idea di diventare fulltimer e credo di essere pronto.
Mi piacerebbe conoscere qualcuno personalmente che sta facendo quest´esperienza. Attualmente vivo a Basilea. Racconami qualcosa per favore.

Un caro saluto
Bruno
 
Grazie a te Luciano, direi che la cosa è reciproca.
Occupandomi, ormai da cinque anni,a livello tecnico, progettuale e gestionale di insediamenti, unità abitative, sistemi a basso impatto ambientale ed economico, per me è sempre un piacere poter dare un contributo a chi, come me, crede che questa sia la chiave per una esistenza eticamente corretta del genere umano.
Avresti dovuto vedere la tesi di laurea di una mia collega: la conobbi perchè avevamo un relatore in comune e ci incontravamo alle revisioni di progetto.
progettò un'unità abitativa mobile componibile con impianti a connessione e scomponibili.
Sostanzialmente si trattava di containers modulari con questi requisiti:
assemblabilità statica orizzontale e verticale,trasportabilità e mobilità di utilizzo con rimorchio, ciclo vita a ridotto impatto ambientale (quasi nullo,nel 70%delle fasi)..
Purtroppo, spesso e volentieri, complici la burocrazia che uccide gli entusiasmi iniziali e l'idea errata che si tratti di interventi a basso indice di investimento iniziale, molti di questi progetti rimangono sulla carta, anzi, molte volte neanche ci arrivano sulla carta e sono condannati a rimanere in qualche archivio sottoforma di files dwg e excel.
Quindi il mio consiglio è di fare le cose per bene per non dover rinunciare dopo qualche tempo, ovvero: definire bene l'idea iniziale tra pochi fondatori (perchè con troppe teste e idee diverse non si concretizza nulla sul piano pratico), poi cercare adesioni di persone accondiscendenti.
Definire bene l'idea, significa stendere un master planing; sdf;progetto e computi; analisi e stima economica di costi, gestione e ammortamento... in modo da dare la possibilità ai potenziali soci di valutare il tutto.
Prepara un PRINT valido da riadattare a piacere sul territorio nazionale e sulle occasioni fondiarie che valuterai, in modo da poter proporre alle amministrazioni delle proposte valide in qualità di impresa consortile privata.
Senza questi accorgimenti, non potrai godere di credibilità da parte degli organi governativi, e la tua ottima idea rimarrà tale senza poter essere concretizzata.
Ancora in bocca al lupo!

PS: se puoi, leggiti i primi capitoli di Salem's Lot di Stephen K. (ma anche tutto il romanzo, che non è male), c'è la descrizione dettagliata di un insediamento urbanistico che vede come soggetto un quartiere di piazzole e caravan sorto per iniziativa privata (e speculazione, in quel caso)..

Ciao Vagabondo,
volevo risponderti prima, ma sto facendo un po di cambiamenti al camper nuove installazioni.
Volevo invitarti a partecipare sul nostro blog, ricorderai Villaggio Camper, mi farebbe piacere avere anche il tuo contributo sul tema Cambio Vita e tra l'altro mi piacerebbe inserire qualche pagina relativamente al progetto del tuo amico, delle unità abitative.
Il sito dopo che sorgerà il primo Villaggio, spero presto, cambierà volto, descriveremo la vita che si svolgerà al suo interno, le attività, ma dovremo dare anche l'opportunità a chi senza il camper voglia trasferirsi da noi, di alloggiare in qualche modo, roulotte o altro che sia.
Quindi ti aspetto, a presto
Luciano
 
Siamo FullTimers da maggio 2012

Ciao a tutti,
sto leggendo questo forum tramite una connessione wifi gratuita in Norvegia.

Io e la mia compagna abbiamo deciso di vendere casa e mollare tutto. Stiamo vivendo in camper dal 20 maggio e credo sia una delle esperienze più belle della nostra vita. Abbiamo viaggiato molto in passato ma finalmente ci sentiamo realizzati e felici. La Norvegia non è di sicuro il paese adatto per i fulltimers ma volevamo andare con la nostra nuova "casa" fino a Capo Nord.
Quest'inverno ci troverete sicuramente in Marocco.

Il nostro sito web è www.ormesulmondo.com Potete contattarci o seguirci online.

Un abbraccio.
Pier e Amelie
 
Ciao ragazzi,
non riesco a capire chi sceglie questa vita,
posso capire chi ha una solida posizione finanziaria alle spalle (ereditieri, pensionati benestanti, ecc) e vuole trascorrere qualche anno della propria vita fuori dagli schemi, ma non riesco a capire chi lo fà senza sapere come farà tra sei mesi a mangiare...

dov è il problema?.. molta gente non vive la sua vita per questa paura rivolta al futuro, dovrebbe riimparare a respirare, prendersi un po di tempo e riscoprire che una soluzione c è sempre!

basta non avere paura, sapersi adattare, non essere insicuri ed avere le giuste motivazioni per farlo.
Molti di noi sono persone che non hanno bisogno di molti soldi per vivere,molte volte ci basta il posto giusto, la natura.. che in fondo è tutto ciò che abbiamo.

cmq non è perché uno vive in camper che non lavora mai.
 
Ciao Daniele

Ho da poco scoperto questo sito "avveturosamente e sono rimasto affascinato.
Da diversi anni maturo l´idea di diventare fulltimer e credo di essere pronto.
Mi piacerebbe conoscere qualcuno personalmente che sta facendo quest´esperienza. Attualmente vivo a Basilea. Racconami qualcosa per favore.

Un caro saluto
Bruno

ciao,
Ti posso solo dire che non è niente di così pazzesco..anzi. Quando lavori oramai fai un po di sacrifici e quando sei in giro libero e trovi il posto giusto dove ti puoi fermare anche 2 settimane o più arriva il bello.

Se vivi da solo e hai un camper di 7 metri magari un qualche modello nuovo stai meglio che in appartamento, non ti manca niente, se sei in copia ( come me) l unico problema è lo spazio d inverno, in futuro opterò per un camion.

Ti dico che questa esperienza mi sta insegnando che Dobbiamo riimparare ad ascoltarci giorno dopo giorno!
Bruno se vuoi fare una cosa la devi fare perché la vita è una ed è meglio viverla senza rimpianti. Forse non sarà la tua strada, forse si, ma se non lo farai mai non lo scoprirai e ti resterà solo un idea, un sogno di questa esperienza.

Io sto cercando di vendere il mio camper. Lo vendo a un prezzo che tu l anno prossimo volendo a inizio stagione lo rivendi.. se t' interessa :)

Ciao Dani
 
Ciao seagull, mi dispiace deluderti ma non sono ancora partito.
Son cose che si possono fare solo se si e' pronti e non e' il momento giusto, se riesco a vendere il camper per intanto ripartiro in bici, meno sacrifici, piu strade...Son tante le idee che c ho in testa..
Tu come stai? Stai organizzando qualcosa o sei di ritorno?
Ciao Dani
 
Ciao a tutti!
Sono una giovane fotografa di Torino, scrivo qui perchè mi sto occupando in questo periodo di un progetto fotografico autoriale, in breve si tratta di una serie di ritratti a giovani e meno giovani che vivono in camper.
Ho letto di te Daniele87, vivi ancora in camper? Qualcun'altro?
La mia mail è:
vaneiri@gmail.com
Grazie mille!
 
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