Fuoco in sicurezza

Ciao a tutti.
E' il secondo post che faccio e anche l'altro riguardava l'argomento fuoco il fatto è che odio vedere i boschi bruciare e quindi credo che la miglior cosa da fare sia informare più gente possibile su come accendere un fuoco in completa sicurezza.
Dando per scontato tutti gli accorgimenti "normali":
  1. spazzare il terreno intorno
  2. non lasciarlo incustodito
  3. tenerlo sempre basso
  4. circondarlo di pietre
  5. non dar fuoco alle radici degli alberi
  6. ecc...
Il modo più sicuro per accendere un fuoco è accenderlo dentro una buca, si proprio dentro una buca.
Per prima cosa quindi bisogna scegliere il posto (dato che bisogna scavare una buca scegliete un posto con la terra morbida)
Poi scaviamo la nostra buca (le dimensioni naturalmente dipendono dal fuoco che dovete fare) stando ben attenti ad ammucchiare la terra tutta insieme vicino al fuoco stesso.
Circondate poi la buca con dei sassi (naturalmente una parte della buca sarà già circondata dalla terra, quindi vi occorreranno anche meno sassi)
Ora accendete il fuoco (naturalmente dentro la buca :biggrin:)con il solito sistema: esca e poi sopra legni via via più grandi.

Arrivato il momento di spegnere il fuoco sarà sufficiente riempire la buca con la terra precedentemente ammucchiata coprendo completamente le braci ancora ardenti (vi accorgerete che il terreno emana calore) è allora necessario versare dell'acqua sulla terra in modo da raffreddare il tutto.
In mancanza di acqua spezzettate le braci in modo da fare tante piccole bracine (che fanno più calore ma si spengono prima) e poi ricoprite di terra.

"Tocchi di fino" :
  • Se avete bisogno di fare della brace in fretta potete anche fare una buca tirante, in pratica consiste nel fare un prolungamento della buca, in modo tale che l'aria entri più velocemente; il prolungamento deve arrivare alla base della buca e non essere troppo in pendenza.
  • Dopo avere spento il fuoco (questo però fatelo soltanto se anche la terrà è completamente fredda) potete anche mimitizzare la buca spargendovi sopra foglie e cose varie.
    Se lo fate bene quando ripassate in quel punto dovete avere seri dubbi sul luogo preciso del vostro fuoco. (Come mi hanno sempre insegnato: Il saggio passa e non lascia traccia)

Fare una buca può sembrare faticoso ma vi assicuro che con un legno leggermente appuntito e la tecnica giusta non ci vuole niente, in più se state allestendo un campo base per bene una vanghetta la dovreste avere dietro.

Spero di essere stato chiaro, sono naturalmente disponibile per qualunque vostra domanda.
 
Ultima modifica:
si è parlato spesso del rischio di dare fuoco alle radici, che poi a distanza di giorni fanno scoppiare incendi...la vedo brutta avvantaggiare il fuoco nel suo lavoro
 
davo per scontato di non dar fuoco alle radici degli alberi...per evitare di trovare delle radici e quindi di dover rifare la buca consiglio di scavare abbastanza lontano dagli alberi, poi se sei sfigato la radice la trovi lo stesso, comunque di tante buche che ho fatto no ne ho mai trovata una (di radice).

Edito il primo messaggio e aggiungo anche le radici
 
no questo è da evitare nel modo più assoluto oltre che poco pratico e difficile da gestire i sassi (non tutti) se sottoposti a calore scoppiano e le schegge sono veri e propri proiettili.
Al dire il vero non ci credevo nemmeno io poi lo visto e ora sto attento anche a mettere i sassi troppo vicini al fuoco.
Datemi retta è veramente pericolosissimo
 
beh,non è proprio cosi pericoloso, una volta ho fatto il fuoco su una spiaggia di sassi e non è successo niente...
Consiglio a tutti non solo di circondarlo coi sassi,ma quasi di coprirlo (avete presente i nuraghe sardi?) o comunque fare un bel murettino (20 cm circa) attorno, lasciando un buco, come dicevi, per far tirare il fuoco, funziona davvero bene. Inoltre il diametro della base di fuoco ottimale secondo me è 20-30 cm, strafare vuol dire disperdere calore e buttare legna, con meno non si riesce a cuocere niente...
(questo sono consigli per chi deve cucinare sul fuoco)
 
i sassi esplodono solo quando conyengono bolle d'aria o acqua che col calore si dilatano e scoppiano, va un po'a fortuna ma è meglio non rischiare(a me non è mai successo)

Per quanto riguarda il buco; davvero se prendono fuoco le radici sottostanti rischio un incendio grosso? se ricopri il buco in mancanza di ossigeno non dovrebbe spegnersi tutto?
 
Consiglio a tutti non solo di circondarlo coi sassi,ma quasi di coprirlo (avete presente i nuraghe sardi?) o comunque fare un bel murettino (20 cm circa) attorno
Appunto lo scavare una buca 10-15 cm di buca+10 cm di sassi si ha un muro di 20-25 cm dalla base del fuoco.

i sassi esplodono solo quando conyengono bolle d'aria o acqua che col calore si dilatano e scoppiano, va un po'a fortuna ma è meglio non rischiare(a me non è mai successo)

esattamente ma dato che (almeno che non sei un geologo) non saprai mai cosa c'è dentro il sasso finchè non esplode meglio evitare

Per quanto riguarda il buco; davvero se prendono fuoco le radici sottostanti rischio un incendio grosso? se ricopri il buco in mancanza di ossigeno non dovrebbe spegnersi tutto?
Lo sapevo anch'io del rischio nel dar fuoco alle radici (scavando una buca per accendere il fuoco non ne ho mai trovata una basta evitare di stare troppo vicini agli alberi, le radici si sviluppano in profondità) il perchè non si spegne non lo so, probabilmente sotto terra c'è abbastanza comburente (ossigeno) per far continuare la brace ad ardere, comunque potrei anche dire una baggionata, quindi lascio la parola.
 
Riporto le mie esperienze riguardo ai fuochi per cucinare, sono collaudate da anni e hanno sempre funzionato egregiamente.

Premetto che non capisco l'utilità pratica di scavare una buca, a meno che le condizioni meteorologiche non siano così avverse e non ci siano un paio di sassi per riparare dal vento. Onestamente ho pensato e ripensato ma non ho mai avuto la necessità di farlo, e fuochi ne ho fatti centinaia, in tutte le condizioni. Neanche sulla neve ho mai scavato una buca nel terreno. Invece se possibile cerco di fare i fuochi sempre appoggiati a una roccia piatta conficcata nel terreno una decina di centimetri, sia per riflettere il calore che per schermare dal vento.

Credo che a livello sicureza sia anzi da evitare, visto che il problema principale dei fuochi nei boschi è l'incendio della lettiera. Comunque ognuno può fare come meglio crede, magari provando le alternative per verificare quella più adatta.

Ritengo poi che coprire semplicemente il fuoco con la terra, anche se poi viene bagnata, può creare problemi, perchè nei boschi non sono le radici la principale criticità, per dar fuoco a una radice interrata occorre un calore enorme e prolungato. Il problema è l'humus del fondo boschivo, che funziona come una miccia, specialmente se è asciutto. Sono i cosiddetti incendi sotterranei, o fuoco di lettiera, che brucia senza fiamma la parte vegetale del terreno, si propaga in profondità ed è devastante. Inoltre spegnerlo è molto difficile. E maggiormente morbida è la terra, maggiore è la quantità di elementi organici presente, quindi scavare un buco nella terra morbida credo voglia dire proprio scavarlo dove lo strato di humus è maggiore, ed esporre una maggiore superficie di humus stesso alla fiamma diretta. Teniamo presente che il fondo dei boschi è in gran parte humus, cioè elementi organici trasformati prima dagli insetti e poi dai funghi e dai batteri. E' una miscela infiammabile. Coprirlo e basta non impedisce alla brace di propagarsi nel sottosuolo, impedisce solo di vedere se c'è ancora calore. Infatti questo fuoco (che un vero e proprio fuoco non è, in effetti) si chiama pirolisi, ed avviene in totale assenza di ossigeno, quindi avviene anche se il fuoco viene coperto da terra, anche se poi viene bagnato - a meno che non si bagni con quantità di acqua industriali - perchè il terreno buttato sopra non fa che assorbire l'acqua e impedirle di raggiungere la profondità necessaria a fermare il processo. Da qui la necessità, dopo aver soffocato la brace, di verificare che non ci sia pirolisi innescata smuovendo il terreno (sotto ma anche e soprattutto ai lati) per qualche centimetro di profondità e controllandone la temperatura.

Quindi una volta spento il fuoco, anche con la terra e/o con l'acqua, la cosa importante è èche il terreno va rivoltato per qualche centimetro nel sottosuolo e per una decina di centimetri attorno alle pietre, per portare in superficie materiale organico eventualmente acceso, appunto il fuoco di lettiera. E' l'unico modo di verificare che sia veramente spento. Per chi non l'avesse mai visto, l'humus che brucia crea una ragnatela di brace arancione caldissima, che non fa fumo ma che puzza tantissimo e che si espande lentamente, basta sollevare il terreno superficiale per vederla.

Credo che la cosa più sicura sia di fare sempre fuochi adeguati alla necessità, e non enormi, visto che per cuocere bastano pochi legni, e una volta spento, anche per soffocamento con terra (che ricordiamoci non è solo terra, ma anche humus, e quindi è un componente comunque infiammabile, è proprio il mezzo di propagazione degli incendi di lettiera!!!), basta smuovere la terra sotto per nasconderne le tracce e verificare che la temperatura sia bassa. E il fuoco andrebbe tenuto acceso solo per il tempo necessario, non di più. Inoltre va cercato un terreno duro, quindi con una grande componente minerale e una bassa componente vegetale.

Per quello che riguarda il fondo di pietre, specialmente sul fango e sulla neve, l'ho fatto decine di volte, e non ho mai avuto problemi di esplosione, ma con le pietre che ci sono nelle mie zone, le Prealpi, roccia sedimentaria (magari con altri tipi di roccia possono scoppiare). Al massimo le pietre si possono crepare, con un "tak" secco, a causa della differenza di temperatura fra la parte esposta al calore e quella a contatto con il suolo, che rimane fredda più a lungo. Ma la quantità di umidità interna non è mai stata sufficiente, per la mia esperienza, a generare una vera e propria esplosione con tanto di proiezione di schegge, anche perchè la roccia viene scaldata gradualmente, non di colpo, e l'umidità presente nella struttura porosa dei sassi evapora e fuoriesce man mano che il calore aumenta, gradualmente (credo che tutti abbiamo visto i sassi fumare, no?). Inoltre i lati sono comunque protetti da pietre, quindi eventuali frammenti verrebbero fermati. Ho fatto molti fuochi anche su greti di torrenti asciutti, senza mai alcun problema. Personalmente ritengo questa cosa dello scoppiare solo una leggenda metropolitana. Ho visto qualche sasso rompersi, questo si, ma mai nessuna esplosione. Credo sia una buona norma di sicurezza aspettare comunque che le pietre siano ben calde, prima di maneggiarle, in modo da dare tempo all'umidità contenuta di evaporare completamente. Ma più per pignoleria che per vera e propria necessità.

Queste sono solo le mie esperienze pratiche, naturalmente. Non corrispondono in gran parte a quando consigliato nel post iniziale (soprattutto per quanto riguarda il problema del fuoco di lettiera) che mi lascia alquanto perplesso perchè va contro la logica della propagazione sotterranea del fuoco.

Quello che io mi sento di consigliare è di cercare se possibile un terreno duro e non morbido (tanta parte minerale e poca componente vegetale), mettere un paio di sassi ai lati per il vento e come sostegno, eventualmente coprire il fondo del braciere con sassi per fare un letto se il terreno è molto soffice e poroso, con alto contenuto di vegetali invece che di minerali, usare un fuoco piccolo (anche perchè così si deve lavorare meno per raccogliere la legna), e una volta spento scavare un paio di centimetri per verificare che attorno, fuori dai sassi laterali, il terreno sia freddo, non si sia riscaldato. Se invece è caldo vuol dire che sotto l'humus sta bruciando.
 
Ultima modifica:
Personalmente ritengo questa cosa dello scoppiare solo una leggenda metropolitana.
NO questo assolutamenete no per il resto possiamo discuterne ma i sassi (non tutti anzi una piccola minoranza) se scaldati esplodono.
DA quello che so di fisica riguardante la propagazione del calore ti posso assicurare che una pietra non si crepa solo per differenza di calore in quanto il calore stesso tende a passare da una parte all'altra della pietra; se la pietra è massiccia.
Se invece non lo è iniziano i problemi....la parte cava della pietra riempita ad esempio con dell'aria si inizia a scaldare, l'aria calda si espande finchè non può più essere contenuta nella cavità della pietra e a quel punto la pietra esplode (si al pressione basta), se invece c'è dell'acqua ancora peggio.
Naturalmente può anche non esplodere perchè:
non c'è una vera e propria camera isolata ,può essere un insieme di celle porose tra loro permeabili e quindi il "gas" tende a uscire spontaneamente.
Ci può essere un piccolo canale tra la cavità e l'esterno e se il canale non è abbastanza grande la pressione farà crepare la pietra stessa.
 
Mai successo. Alcune si sono scheggiate o crepate, ma nessuna mai è esplosa. Forse bisogna intendersi sul significato di "esplodere".
 
Mai successo. Alcune si sono scheggiate o crepate, ma nessuna mai è esplosa. Forse bisogna intendersi sul significato di "esplodere".
no Stefano scoppiano sul serio...io facevo il fuoco in una latta e ci avevo messo un sasso di quelli con un po' di quarzo, quelli bianchi per intenderci, è come una granata, mi ha ribaltato il barattolo con il legno dentro e sparava! :-x

credo che le rocce sedimentarie (quelle sabbiose tipo) non scoppino mentre le metamorfiche si
MA è SOLO UNA SUPPOSIZIONE
 
Già, forse dipende dal tipo di roccia. Allora posso dire che qui sulle Prealpi, roccia sedimentaria e zona carsica, non scoppiano, al massimo si rompono o si scheggiano, ma con estrema rarità. Magari altri tipi di roccia scoppiano, come quella che è stata a lungo immersa in acqua. Non avevo pensato in effetti a rocce particolari, solo a quelle che trovo qui da noi. Mi scuso dell'imprecisione e correggo il post sopra.
 
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Per la questione dell' humus di primo acchitto ti risponderei che l'humus si trova in uno strato più profondo del terreno, ma da una veloce documentazione e da questa immagine http://www.itisacqui.it/sitob/suolo_web/immagini/Dscn4413.jpg
si capisce chiaramente che non è così.
Ho anche capito però che un terreno eccezionalmente ricco di humus ne contiene il 10%.
In più esistono anche vari tipi di humus i quali non reagiranno tutti allo stesso modo.

Per la cronaca sotto terra è presente dell'aria (altrimenti il fuoco di sotteraneo non si spiegherebbe) composta come l'aria dell'atmosfera e quindi con gli stessi elementi e le stesse proporzioni (suppongo che cambi solo la percentuale di acqua per ovvi motivi).

Comunque credo nessuno sappia affrontare una discussione del genere e continuando così creeremo solo della disinformazione, quindi edito il primo messaggio, la questione dei sassi ormai mi sembra confermata.
Sarei ben felice di essere smentito sulla mia "tesi" magari da qualcuno che ne sà più di me e se possibile che citi le proprie fonti.


 
Ultima modifica di un moderatore:
Provo a spiegare meglio perchè secondo me è poco sicuro accendere un fuoco in una buca all'interno di una zona boschiva.

Partiamo dalla composizione del suolo dei boschi. Il suolo è ricoperto di materiale organico, vegetale prima di tutto (foglie, erba, rametti...). Questo materiale organico è diviso in 4 classi: sostanza organica viva, morta, in via di decomposizione e decomposta. Citare fonti per una cosa tanto ovvia mi sembra assurdo. Chiunque abbia scavato in un bosco si è reso perfettamente conto di cosa c'è: uno strato di foglie e rametti caduti dagli alberi, uno strato dello stesso materiale che inizia ad essere intaccato dai funghi e dai batteri e quindi decomposto, uno strato di materiale già decomposto, scuro e soffice. Anche senza aver mai scavato credo che chunque possa immaginare che nel sottobosco ci siano le foglie (o gli aghi) e i rametti che cadono continuamente dagli alberi.
Comunque, visto che non costa niente, fonte Wikipedia:
Sostanza organica del terreno - Wikipedia

Tutte queste sostanze sono infiammabili, e danno luogo a due tipi di incendio, quello radente (fra cui quello della lettiera) e quello sotterraneo (la parte di torba, che è la lettiera decomposta). Dei due il più pericoloso per la quantità di danni che provoca e per la difficoltà ad essere visto è il secondo.
Fonte Protezione Civile:
Incendi Boschivi

A volte questi strati di materiale decomposto o in via di decomposizione bruciano senza fiamma, formando un reticolo di brace arancione che si propaga lentamente, e che puzza moltissimo (se messo allo scoperto). Si possono vedere scavando attorno alla sede del fuoco fino ad arrivare alla parte "torbosa" o di humus, si noterà un calore fortissimo e poi questo reticolo, che appena viene a contatto con l'aria inizia a fare fumo. Questo "fuoco" si propaga sotto la superficie, nella parte scura e soffice e non si vede assolutamente niente da sopra. L'unico modo di scoprirlo è appunto quello di andarlo a cercare.
Fonte:
l'ho visto personalmente alcune volte.

Scavare un buco nella superficie di una foresta, che abbiamo detto è composta da strati consecutivi di sostanze organiche morte, in via di decomposizione e decomposte/torbose/humus, mette allo scoperto una notevole superficie di materiale infiammabile, esponendo una maggiore quantità di esso all'azione diretta della fiamma, e raggiungendo lo strato inferiore, proprio quello nel quale si propaga l'incendio sotterraneo. Qui non credo servano fonti, basta pensarci su un attimo riflettendo sulla composizione del sottobosco.

Ecco, quindi per questo motivo secondo me il fuoco in una buca nel bosco non è più sicuro di un fuoco fatto sulla superficie, ma meno sicuro. Perchè accendere un fuoco in un buco scavato in un terreno composto da strati diversi di materiale organico e inorganico infiammabile porta molta superficie infiammabile a contatto con la fiamma diretta e permette alla fiamma stessa di raggiungere gli strati inferiori "torbosi" in cui ho proprio visto che il fuoco sotterraneo si propaga.

Quindi secondo me il sistema più sicuro di fare un fuoco in un bosco è invece farlo su una superficie ignifuga, come delle pietre, o semplicemente su terreno duro, dove per esempio l'erosione dell'acqua porta vie gli strati di materiale vegetale. Ed è necessario sempre, dopo averlo spento, verificare che non si sia generato involontariamente un fuoco sotterraneo, smuovendo il terreno attorno al focolare e verificandone la temperatura, che deve essere assolutamente fredda. Il problema, personalmente mai verificato, di esplosione delle pietre si può risolvere a mio avviso dando tempo alle pietre stesse di riscaldarsi prima di avvicinarsi al fuoco. Il fondo comunque si fa con pietre piccole, che quindi impiegano molto poco a diventare roventi, e se devono esplodere lo fanno in questo periodo di tempo, non dopo un'ora. Lo stesso problema si dovrebbe comunque porre per le pietre usate come focolare, attorno al fuoco, visto che anch'esse sono esposte direttamente alla fiamma, giusto? Ma credo che nessuno faccia fuochi senza focolare attorno solo per il rischio di esplosione delle pietre.


Mi piacerebbe a questo punto che anche tu indicassi i motivi (o le fonti che tu stesso hai chiesto) per cui sei arrivato alla conclusione opposta alla mia, e in base a quali ragionamenti. Non per polemica, ma solo per curiosità, perchè mi sembra un ragionamento bizzarro e comunque non applicabile al sottobosco, proprio per la sua conformazione a strati di materiale organico.
 
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Deciso ad andare a fondo sulla questione mi sono rivolto a degli esperti...e chi più esperto dei vigili del fuoco?
Email da me inviata:
Salve.

Ho sentito parlare del fuoco sotterraneo ma non sono riuscito ad approfondire quindi avrei un paio di domande:
1-Come si innesca?
2-E' possibile che un fuoco scavato in una buca possa innescarlo?
3-Alla luce della risposta precedente: è più sicuro accendere un fuoco in una buca o direttamente sul terreno (tutti e due comunque circondati da pietre)?
4-Come consigliate quindi di accendere un fuoco?

Sono consapevole che l'accendere fuochi nei boschi è reato (questo è vero sempre dovunque e comunque?) ma sto parlando di una ipotetica situazione di emergenza.

Non so se questo è l'indirizzo più consono, se non è così mi scuso e Vi prego di segnalarmi un indirizzo più adeguato.

Questo messaggio sarà comunque letto da una persona che ha una certa conoscenza in materia oppure da una segretaria (senza offesa per le segretarie che comunque svolgono un lavoro utilissimo)?

Fiducioso in una vostra celere risposta Vi saluto e mi congratulo con voi per il lavoro che svolgete utilissimo all'Italia, pieno di rischi (soprattutto in questa stagione) e comunque non sufficientemente ricompensato.

Con ammirazione.
 
Ultima modifica:
Email da me ricevuta:
Buongiorno,
la mia è una risposta informale visto che l'opera di consulenza e istruzione alla popolazione dovrebbe essere svolta dai Comandi Provinciali, distribuiti capillarmente sul territorio e a contatto con i cittadini anche per queste problematiche.
Le rispondo comunque molto volentieri invitandola anche a consultare per maggiori approfondimenti il nostro sito internet www.vigilfuoco.it.

Il fuoco sotterraneo è un fenomeno ancora in corso di studio che probabilmente si sviluppa per effetto di cause naturali o artificiali cioè condizioni create dall'uomo.
La materia più che pompieristica è fisica e geologica percui la invito a rivolgersi per maggiori approfondimenti agli istituti universitari competenti in materia.

Non è possibile propagare un sistema incendiato se non vi è collegamento; questo vuol dire che se non viene distribuito in maniera continuativa sul terreno il combustibile la sola aria non permette ad un sistema incendiato di propagarsi (tranne casi particolari)
Questo vuol dire che se lei accende un fuoco in una buca praticata nel terreno non è possibile che lo stesso si propaghi nel terreno cirostante o in superficie almeno che non sia già propagato o si stia propagando del combustibile. Ad esempio se lei imbeve il terreno prima di accendere il fuoco con della benzina è chiaro che la propagazione potrebbe senz'altro avvenire....

In materia di aree soggette al divieto di accendere fuochi sono competenti gli enti locali (Regione, Provincia, Comune) percui sarà sempre necessario informarsi prima, e in qualunque periodo dell'anno (spesso ci sono livelli di allerta anche in inverno!)se il luogo dove intendiamo accendere il fuoco non è soggetto a restrizioni.

In caso di emergenza e ovunque non ci sia un sistema attrezzato per accendere il fuoco (leggasi bracere o similare) occorre realizzare per una sistemazione ideale e priva di rischi, un piano sopraelevato rispetto al suolo che consenta di accendere il combustibile senza che lo stesso possa toccare il terreno, spesso con foglie e/o erba, e quindi trasmettere calore o faville che possono propagare il fuoco all'ambiente circostante facendogli assumere le cartatteristiche di incendio (fuoco non controllato).
Sperando di averla soddisfatta il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco rimane a sua disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti e sempre per tutte le segnalazioni di emergenza al numero unico nazionale 1-1-5.
Cordiali saluti


Capo Squadra Alberto Boanini Direzione Regionale Vigili del Fuoco della Toscana.
 
A questo punto sono sicuro che l'accendere un fuoco in una buca non comporti pericolo ed è invece più sicuro che accenderlo in superficie semplicemente per la maggiore distanza dal fuoco a possibili inneschi per un incendio.

E' stato consigliato di accendere il fuoco in una superficie sopraelevata dal suolo però mi sembra una contromisura un pò difficile da prendere, considerando che è meglio evitare i sassi, ripeto comunque che questa è solo la mia opinione non voglio "costringermi" (costringere nessuno:lol:) a accendere il fuoco come da me consigliato, ma alla luce dei fatti mi sembra il modo praticabile più sicuro.
 
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