Recensione Galton: piccolo manuale di sopravvivenza

Titolo: Piccolo Manuale di sopravvivenza
Autore: Francis Galton
Editore: Ibis
Prezzo: 9 euro

Recensione:
Questo "Piccolo Manuale di sopravvivenza" è un'antologia di brevi brani tratti dal più lungo (377 pagine) The Art of Travel, di Sir Francis Galton, la cui prima edizione è del 1855.
Potete scaricare la quinta edizione, 1872, a questo indirizzo (formato pdf)
Sir Francis Galton (1822-1911) era uno scienziato dell'Inghilterra vittoriana, si è occupato di diverse cose, e incarna in maniera abbastanza completa i pregi e i difetti dell'epoca
Fra il 1845 e il 1851 ha viaggiato a lungo in Africa, prima lungo il Nilo e poi arrivando a quella che era l'Africa del Sud-Ovest (attuale Namibia)
Nel 1855, come detto, ha scritto The Art of Travel, una raccolta di consigli per chi volesse intraprendere viaggi avventurosi in giro per il mondo. Un libro che quindi probabilmente è stato molto utile agli esploratori inglesi che hanno spianato la strada all'espansione del Commonwealth britannico (al di là di ogni giudizio storico o morale che si vuole dare alla cosa)
Questa piccola antologia è molto interessante, dà un'idea delle conoscenze e della mentalità dell'epoca

Vorrei condividere con voi, nei prossimi giorni, qualche brano particolarmente interessante: o perché assurdo, o perché valido ancora oggi, o perché dà qualche informazione interessante sui popoli che Galton ha incontrato, o semplicemente perché strano.

Teniamo presente che un viaggio dell'epoca è fatto tipicamente in gruppo, con l'aiuto di numerosi nativi del luogo, e portandosi dietro anche molti animali.

AVVERTENZA: come detto, il libro è da prendere principalmente come curiosità storica. I consigli che dà vanno giudicati con molta cautela. Consiglio a tutti di leggere un manuale di sopravvivenza moderno, come lo United States Air Force Survival Manual, che potete trovare, insieme ad altri manuali, in questa pagina del sito di Stefanobi
 
Zucche africane

In Africa Centrale, il màkara è considerato la barca par éminence. E' formato da due grosse zucche, unite da un asse, legato sopra ad esse. Il viaggiatore sistema il suo bagaglio dentro alle zucche e mette in acqua l'imbarcazione. Poi si siede a cavalcioni della barra e comincia a remare con le mani, come si vede nella figura 1. Arrivato a destinazione, egli può caricarsi il màkara sulle spalle e portarlo con sé, come si vede nella figura 2.
 

Allegati

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Questo è già più strano
Vesciche ai piedi.
Per impedire che si formino delle vesciche ai piedi, il capitano Barclay suggerisce di strofinare l'interno dei calzettoni con del sapone bagnato, facendo in modo che si formi su di essi uno spesso strato di schiuma. Se le bolle ai piedi sono causate dal cuoio troppo rigido, prima di calzarli rompete un uovo crudo dentro agli stivali. Inoltre, quando prevedete una lunga marcia, ingrassateli bene. Dopo qualche ora di cammino, quando la pelle dei piedi comincia ad essere irritata, togliete le calzature e scambiate le calze, mettendo al piede sinistro quella che era al destro, e viceversa. Se è soltanto un piede a fare male, è sufficiente rivoltare il calzino. Per curare le vesciche, il capitano Cochrane consiglia di strofinare, prima di andare a letto, i piedi con alcool misto a sego fatto colare nel palmo da una candela accesa. Il mattino seguente le vesciche saranno sparite, guarite dal potere curativo dell'alcool e la pelle, ricoperta di sego, sarà morbida e levigata.
 
Questa invece non l'ho capita:mumble:, qualcuno me la spiega?

Immergere i vestiti in mare
Il Capitano Bligh, che dopo l'ammutinamento del Bounty si è trovato ad andare alla deriva per 16 giorni su di una scialuppa, mi scrive: "Abbiamo avuto pioggia a dirotto per tutto il tempo. Per mantenerci in salute, ci toglievamo gli abiti, li strizzavamo bene, li immergevamo nell'acqua salata e poi li indossavamo nuovamente. Era la sola risorsa che avevamo e credo che ci abbia reso un grande servizio. La consiglio a chiunque si trovi in una situazione analoga, anche se, alla fine, i nostri abiti cadevano letteralmente a pezzi".
 
Secondo quanto affermato da alcuni contemporanei di Galton (per esempio Jules Verne), l'idea era che il sale del mare avrebbe "infeltrito" i vestiti di panno (probabilmente lana e materiali similari) rendendo il tessuto più rigido e gli abiti meno penetrabili dalla pioggia. Questa è anche la ragione del fatto che i vestiti dei "naufraghi" alla fine erano tutti strappati (perché erano "cartonati" dal sale).

Quando si è disperati ci si attacca a tutto :)

In ogni caso, sul libro di Galton di "stranezze" ce ne sono fin troppe. Ma ci sono invece anche alcune spiegazioni decisamente più attendibili e realistiche.

Francesco
 
Stavo per aprire una discussione su Sir Francis Galton, della cui esistenza sono venuto a conoscenza solo ora e per caso (a partire da una spiegazione trovata online del suo metodo per ritrovare un sentiero perduto durante una escursione).
È indubbiamente un personaggio ingiustamente dimenticato dalle masse, visto l'eclettismo che ha caratterizzato i suoi studi.
Sto leggendo il suo libro THE ART OF TRAVEL, che consiglio a tutti, non solo per l'interesse storico che riveste (è come fare un tuffo nel passato degli Avventurosi), ma soprattutto per la sconcertante attualità di alcune considerazioni e la enorme utilità pratica, ancora oggi, di alcuni suoi consigli pratici e tecnici.
Leggete anche le parti che non vi interessano perché potreste trovarci delle chicche niente male.
Lo sto leggendo in inglese e lo trovo ben comprensibile anche se in linguaggio un po' superato.

Buona lettura!

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Francis_Galton
http://www.galton.org
 
Buongiorno, lettori e viaggiatori avventurosi. Sono la traduttrice del libro di Francis Galton 'L'Arte di viaggiare', scritto per gli esploratori dell '800, e la curatrice della sua riduzione dal titolo 'Piccolo manuale di sopravvivenza'. Ho letto solo recentemente le vostre recensioni e citazioni. Mi ha fatto piacere che il testo, oggi paradossale in alcune sue parti, abbia incontrato il vostro interesse.

Ne ho messe alcune pagine sul sito https://www.viaggiareesopravvivere.com. Le foto mie, messe per gioco, sono chiaramente frutto di photoshop.

Vi mando un cordiale saluto e un augurio di tanti altri viaggi e letture.

Graziella Martina
 
Geniali le zucche: zaino e trasporto assieme!

Grazie per il manuale, sarà una lettura interessante.


a presto
lucio

le zucche si usavano come salvagente anche da noi, le ha usate anche mia mamma da piccola quando andavano in gruppo a nuotare nei canali della zona :)

Secondo quanto affermato da alcuni contemporanei di Galton (per esempio Jules Verne), l'idea era che il sale del mare avrebbe "infeltrito" i vestiti di panno (probabilmente lana e materiali similari) rendendo il tessuto più rigido e gli abiti meno penetrabili dalla pioggia. Questa è anche la ragione del fatto che i vestiti dei "naufraghi" alla fine erano tutti strappati (perché erano "cartonati" dal sale).

Quando si è disperati ci si attacca a tutto :)

In ogni caso, sul libro di Galton di "stranezze" ce ne sono fin troppe. Ma ci sono invece anche alcune spiegazioni decisamente più attendibili e realistiche.

Francesco

ottima spiegazione, in effetti ha senso. l'acqua piovana avrebbe dovuto prima sciogliere il sale e solo dopo sarebbe penetrata nei tessuti.

si potrebbe provarne l'effettiva efficacia a casa, con uno straccio, una pentola e una doccia. chi prova? :)
 
Buongiorno, lettori e viaggiatori avventurosi. Sono la traduttrice del libro di Francis Galton 'L'Arte di viaggiare', scritto per gli esploratori dell '800, e la curatrice della sua riduzione dal titolo 'Piccolo manuale di sopravvivenza'. Ho letto solo recentemente le vostre recensioni e citazioni. Mi ha fatto piacere che il testo, oggi paradossale in alcune sue parti, abbia incontrato il vostro interesse.

Ne ho messe alcune pagine sul sito https://www.viaggiareesopravvivere.com. Le foto mie, messe per gioco, sono chiaramente frutto di photoshop.

Vi mando un cordiale saluto e un augurio di tanti altri viaggi e letture.

Graziella Martina

interessante :)

vado ot, come si fa a diventare traduttore? vorrei tradurre libri di pesca :)
 
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