Gianfry - devianza o vero ritorno alla natura?

Io invece non lo invidio per niente, chissa quanto deve aver sofferto da bambino per fare una scelta cosi drastica da adulto.
Nutrirsi con le bacche, non avere una aspirina per curarsi, rischiare di morire ogni giorno di fame freddo malattia, per accettare una vita del genere deve avere un travaglio interiore fortissimo, tuttavia condivido appieno la scelta di vivere a contatto con la natura.

A proposito conoscete qualche libro sito web sulla val grande?

Il miglior sito che conosco sulla valgrande, del quale ne
ho testato più volte l'affidabilità è il seguente :

in Valgrande - Immagini e percorsi nel Parco Nazionale della Val Grande (Piemonte)

Scritto da una persona che la Valgrande l'ha girata tutta.

In quanto al Gianfry, lo conosco personalmente, certo
ha avuto un'infanzia difficile ma, se adesso riesce a
vivere come gli piace ha certamente una vita migliore
di quella avuta prima.

Suvvia , La favola del selvaggio che si nutre di bacche
è impensabile a queste latitudini, ha provviste di cibo come
abbiamo tutti noi e forse anche qualche cosa in più ;)
Non gli manca certo l'aspirina e nemmeno il caffè, il tabacco,
una radio, libri, stufe a legna, ecc.

g
 
U

Utente 3704

Guest
Vediamo, devianze dove non ci sono...io l'ho fatto per giorni, è vero non stavo bene...ma ho ritrovato me stesso. E non sono un pazzo od un associale. Sono scelte. Lo rifarei? Al volo.
Con il senno di poi della mia esperienza.
La natura da, la natura prende.
Bisogna provare per capire.
 
Beh, se penso ad ICI, IMU, INPS,INAIL, IRPEF, IVA, MUTUO, RATE, ACQUA,LUCE,GAS, EQUITALIA...uno po' lo invidio :biggrin:. Ma poco poco, perchè per vivere cos' non devi avere niente da perdere.
 
L'Uomo ha sempre avuto bisogno di conscere se stesso al di là delle delle comodità pratiche (per Uomo intendo l'essere umano, non ogni singolo uomo).

Esperienze come quella sono documentate dall'inizio della storia e molto probabilmente anche prima: pellegrini, eremiti e sciamani sono sempre esistiti anche quando mollare tutto per vivere dell' unicamente indispensabile era molto più drastico che adesso.

Da una parte è vero che molti lasciavano ben poco e quindi potrebbe sembrare una scelta piuttosto facile, ma allora più di adesso la società (per piccola che fosse) dava un sostegno pratico, ma anche solo morale, vitale: non era facile trovare un passante che a cuor leggero ti regalasse un pezzo di formaggio o anche solo un tozzo di pane; ma anche le superstizioni che circondavano i boschi, allora erano tenute in gran considerazione, quindi pensate a cosa potesse spingere la gente a compiere certe scelte.

Non sono (gli eremiti) di alcun aiuto?? Non sono d'accordo, fanno pensare la gente, danno comunque un conforto (ad alcuni) piuttosto pesante: se loro riescono a vivere in quelle condizioni, noi di che ci lamentiamo?? ... E perchè ci lamentiamo??

Possono sembrare domande retoriche ma, per me, non lo sono, e la risposta non penso sia scontata.

Pe me sono un pò come gli artisti (comunque vengano intesi): non fanno niente di materialmente utile, ma senza di loro la nostra vita sarebbe piuttosto insulsa, grosso modo quella di un bue.

A me lo ammetto, fanno sognare, e già solo per questo li ringrazio.

Quanto a Lui non lo conosco, ma ha fatto una scelta e pare sia contento, non saprei se sia un "vero ritorno alla Natura", ma comunque non mi pare "devianza", e se lo è...beata devianza!!
 
Ho avuto a notizia oggi. Pare sia morto per un avvelenamento o da cibo avariato o da erbe selvatiche.
L'ho incontrato diverse volte. Nella solitudine della Val Grande, mi faceva piacere pensare che anche lui era là fuori, da qualche parte, con i suoi bivacchi strampalati e i piedoni nudi.
 
Ciao Gianfry, ci mancherai !
Hai saputo goderti quasi 20 anni nei boschi della valgrande !

Ricordo in una delle prime gite che feci nella zona, uno dei miei soci disquisiva con lui circa " la lunghezza della nostra vita" e lui rispose testuali parole :
"Non è importante quanto a lungo riesci a vivere, ma l'intensità con la quale tu vivi" ... grande Gianfry !!!!!

Ecco la gita di cui parlo :
http://www.gulliver.it/gita/33916/

Resterà nei miei pensieri !
http://www.lastampa.it/2015/06/16/e...val-grande-gpwwr2bflSowYIF4oAZvFL/pagina.html

http://www.in-montagna.it/forum/viewtopic.php?f=4&t=388&sid=6ae31be5ee3e2535f8570030eedae1ec

g
 
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Respect per le sue scelte.
La società ci sta trasformando in consumisti diversamente intelligenti che devono fare la coda alla notte per comprare una popò di telefono,devono cambiare i mobili di casa tutti gli anni,rifare sempre tutto. E c'è chi si oppone di più e di meno intensamente.

Anche solo passare dal riscaldamento centralizzato a metanello ecologico contabilizzato dall'appiccino sul termosifone a una casa con stufa a combustione per molti viene vista come un eresia. E figuriamoci non avere internet "dietro" . O guidare (dove si può) una macchina del 1984...

Per me no...ha fatto delle scelte che comunque gli hanno portato 20 anni di libertà.
Chi sono io per andare da tizio e dire se quello che fa è giusto o sbagliato?

L'importante è che non danneggi nessuno VOLUTAMENTE (parola evidenziata). Poi se vuole (voleva) fare il selvatico ben venga
 
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E' strano leggere i primi post di questo thread cercando di pensare a come sarebbe vivere in solitaria nei boschi...e scoprire agli ultimi che la persona di cui si parla è morta.. augurandogli di aver vissuto gli ultimi anni come a lui piaceva, posso solo dire che a mio parere qualsiasi stile di vita scelto è perfetto se chi l ha scelto è felice, sereno, in pace con se stesso e con gli altri! Quindi buon per lui se ha avuto questa fortuna!
Requiescat in pacem!
 
Grappa alle erbe? Sarà morto per del metanolo...
Mi dispiace per lui, sicuramente valeva molto più di altri ancora in vita.

So che a lui piaceva bere qualche bicchiere!
Una volta mi raccontò che trova spesso marmellate iniziate nei bivacchi con lo strato di muffa nella parte superiore appena aperto il barattolo. Gli chiesi se scremava la parte andata male per poi mangiare il resto ... Lui rispose: "Macchè ! Gli dò una girata con le dita, si mischia, e poi mangio tutto !"

g
 
dargli una scaldata a bagno maria, magari... anche se eventuale botulino non credo sarebbe morto, né semplice muffa gli avrebbe comunque fatto male più di tanto.
 
Leggendo i vari giornali mi fa strano che sia morto di intossicazione, data la morte quasi istantanea, da quel che leggo sembra più probabile si tratti di infarto o similare. In quanto alle erbe le sapeva riconoscere molto bene ed il suo sistema immunitario faceva invidia ad un varano di Komodo.

g
 
molto tempo fa quando ero piccolo mia zia iolanda (si e no quinta elementare ma un cuore grande come il mondo) mi raccontava la storia di S Pietro,molto modificata che lo voleva produttore e venditore di lumi ad olio in un negozio in una via vicino a piazza castello (to) .
Nel retrobottega (a sentire mia zia più grosso di un capannone auchan) c'erano su ogni parete delle stanze i lumi da lui prodotti. Uno per ogni persona e quando finiva l'olio quella persona moriva e lui andava con la macchina (sempre secondo mia zia una talbot horizon) a recuperane l'anima. E andava e tornava in 5 minuti. Horizon a reazione? era così veloce quella macchina?
Qualsiasi cosa può essere andata storta molti di noi (e chissà quanti) hanno all'interno qualche "difetto" che prima o poi si presenta.

Se verrà fatta un autopsia si potrà sapere,se no no. L'unica cosa che io posso aggiungere è che la sua anima (per le idee religiose che ho che non sono cattoliche) resterà nei luoghi da lui tanto amati .

Arca vè è caduta una lacrima sulla tastiera....speriamo che non vada in corto.
 
ciao a tutti, la discussione è rimasta inattiva da giugno ma ci tengo a comunicare per amore di verità le cause della morte del Gianfry, me le ha riferite Tim una guida del parco Valgrande fonte più che affidabile : in pratica il Gianfry avrebbe trovato una boccetta in uno dei tanti ruderi di alpeggi della Valgrande, all'odore pareva fosse qualcosa di alcolico tipo una grappa quindi ha pensato di usarla come correzione del caffè. Ironia tragica della sorte si trattava in realtà di stricnina, veleno potentissimo che qualche alpigiano aveva usato per ammazzare i topi (portarsi un gatto no?), e che all'odore pare ricordare un alcolico tipo la grappa.
Insomma bevuto il caffè non c'è stato più niente da fare..
Anche a me piace pensare che sia ancora là con lo spirito, per quel poco che ne ho visto (ci sono stato 2 volte e ho sempre trovato pioggia/nuvolo) Vald è un posto speciale, magico
saluti
Umberto
 
il malato che la usa lo trovi sempre. Inoltre c'è la moda odiosa di travasare i liquidi pericolosi in recipienti anonimi.
Inoltre anche lui fidarsi di qualcosa di ignoto....bè io se trovassi per dirti delle scatole di piselli o fagioli nuove e chiuse e scadute da meno di una settimana le prendo e le mangio anche dal cassonetto . Ma una bottiglia anonima o travasata non la metterei manco nel motore o nel serbatoio della moto.

Inoltre la stricnina a differenza dell'arsenico è amarissima e il suo uso è tipico nel caffè. Almeno secondo agata cristie...

Negli anni 80 avevano ricoverato un ragazzino che aveva bevuto il motor oil (quello che sulla tanica aveva la ferrari di alboreto) che era stato travasato dal padre in una bottiglia di aranciata e se l'e vista ben brutta...papà deficente già detto?

E si sprecano i casi dell'odioso brillantante travasato dalle taniche in bottiglie di acqua minerale piccole per fare "meno disordine " sotto il bancone. Altra mega dose di schiaffi per chi lo fa!
 
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