Recensione Giorni di ghiaccio. Agosto 2008. La tragedia del K2

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Anzitutto buon anno a tutti!! Il libro inizia raccontando la vita dell'autore, fin dalla tenera eta', con l'innamoramento verso la montagna, in particolare, della sua valle, la Valfurva, per continuare con le prime scalate, le prime imprese, e finire con la scalata del K2 nel 2008, dove morirono 11 alpinisti. Scritto diciamo "pane al pane", senza tanti esempi, tutti i racconti arrivano subito, rendendo la lettura molto scorrevole e gradevole. Il libro è un piccolo volume di 140 circa e si legge tutto di un fiato, tenendo sempre curiosità ed attenzione ad un ottimo livello e lasciando buone sensazioni. Prima di leggerlo, consiglio la visione di uno stupendo documentario che tratta il capitolo K2 (seconda parte del libro), intitolato "The summit K2", che vi farà capire meglio le dinamiche della tragedia. Anche se non sono un grande fan di Confortola, il libro mi è piaciuto molto e lo consiglio ad occhi chiusi, buona lettura.
 
Sono stato tentato spesso di prendere quel libro ma purtroppo i troppi interrogativi e incongruenze che sono emerse sulla tragedia (che ho seguito) mi hanno portato a farmi ancora piu' domande anche perche' quasi tutto il resoconto si basa su le testimonianze dirette di Confortola e ci sono molte cose ancora non chiare.
Non ho niente contro Confortola ma tutta la vicenda non ha portato a un quadro chiaro certo stiamo parlando di situazioni avvenute in condizioni estreme dove mente e fisico ci portano alla irrazionalita' e a compiere azioni che in condizioni normali le troviamo incomprensibili
 
Sicuramente ci sono incongruenze, questa è solo la sua versione dei fatti, e Pemba Gyalje la racconta in modo diverso. Io sono convinto che la versione di Pemba si avvicini molto di più alla realtà, anche perché è stato lucido nel risalire e salvare chi ha potuto, tra cui Marco, e a descrivere situazioni diverse anche per quanto riguarda la morte di Gerard McDonnell. A parte questo cI sono attimi che ha vissuto solo lui, ed è cmq interessante saperli, poi la realtà è un altra cosa, ma tanto non la potremmo mai sapere. Cmq il libro una lettura la merita sicuramente. ;)
 
Ultima modifica:
Ho letto tempo fa' "No way down" di Graham Bowley che tratta la stessa tragedia del 2008.Scritto molto bene,basato sulle dirette testimonianze dei protagonisti. Un tassello in piu' per comprendere meglio quella bruttissima storia che ha allontanato da me l'idea se mai ci fosse stata la minima possibilita' di metterla in atto,l'idea di salire su certe vette a dir poco pericolose.

 
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