Giovane disperso sul Lagorai

AHAH, non condivido il pensiero sulla salute mentale rapportata al suicidio, ma é una cosa super OT. Quindi "nada".

Per tutto il resto, condivido. Ma purtroppo la realtà é ben diversa, nel senso che pochissime persone accettano in maniera matura, razionale, ecc... quel che decidono di fare, spesso anche persone che indifferentemente dagli ambienti, facevano bei discorsi oggettivi, razionali, adulti.

Quando soccorri qualcuno, addirittura, devi fare attenzione se lo sballotti troppo nella barella e nel soccorso in montagna non si parla di muoversi su una bella stradina asfaltata. Oppure praticando manovre leggermente più invasive per salvare la vita, devi fare i conti con eventuali segni che si lasciano sulla cute. Perché poi le persone si attaccano a tutto per giustificarsi positivamente loro ed accusare gli altri, persone o natura, ecc...

Il buon senso, la responsabilità, la maturità, razionalità, ecc... dovrebbero venire insegnati concretamente molto più che tante altre cose riguardanti regole e regolette. È anche una questione di rispetto.
 
salute mentale rapportata al suicidio, ma é una cosa super OT
ne parlavo in riferimento alla gestione di una escursione, non in un discorso più generale e che abbia a che fare con il tema delle malattie e dell'eutanasia, perchè se ci riferiamo a questo secondo scenario, allora cambio radicalmente posizione anche io.
Ma nella gestione di una escursione è tutto diverso: parti per divertirti, per trovare appagamento e serenità, per fare quello che ti piace e poi rientrare a casa, solitamente con l'intento di tornare in natura il prima possibile.
 
Ne avrei un'altra da raccontare e che ci ha fatto impazzire tra escursione, suicidio, salute mentale,... ma sarebbe OT.

Comunque certo, condivido ;)
 
Meglio andare dall'altra parte così, che sul divano, sul letto di un ospedale, sul posto di lavoro, in un'incidente stradale, domestico, ecc... Maglio lasciarci durante le attività che si amano, in natura, ecc... Cosa che comunque fà parte della vita e del gioco specifico,... nulla di speciale o di nicchia.
 
Si legge che si è avventurato sulla cresta, in tratto con difficoltà alpinistiche, quindi è stata confermata la tua ipotesi.
Se avesse avuto un infortunio o un malore lungo il sentiero, è ragionevole pensare che sarebbe stato ritrovato facilmente dai soccorritori o magari anche da altri escursionisti.
Potrebbe essere quindi uscito dal sentiero e poi essersi fatto male: in zona i cellulari prendono pochissimo. Sulle cime del Lagorai i sentieri sono facili e sicuri, ma ci sono punti dove, se uno si allontana dal sentiero, può ben trovarsi su balze esposte.
io faccio proprio così: dico a casa dove vado e poi cerco di non deviare lontano dai sentieri battuti.
Ci siamo andati tutti in montagna da soli e continueremo ad andarci, però, in tal caso, per limitare i rischi, bisognerebbe essere molto più prudenti: oltre a lasciar detto dove si va, bisognerebbe anche non lasciare i percorsi battuti.
Se il ragazzo avesse lasciato detto dove andava (cima e sentiero) ed avesse seguito il percorso, probabilmente lo avrebbero già trovato, anche nel triste caso che fosse caduto in qualche dirupo.
--- ---

certe raccomandazioni le giudico pure un pochino pedanti.
però alla prova dei fatti si confermano sempre corrette e valide.
 
L'ultima volta che sono andato in montagna c'era un gruppo di ragazzi che voleva vedere una cima e mi chiedeva come raggiungerla.
Ma non c'era un sentiero. Solo pietre affilate come lame altamente instabili e crepacci nascosti. Ci fosse stata la neve e avessero avuto ciaspole avrei detto, vi accompagno.
Ma quella pietraia era un modo certo per farsi male..
Io gli ho detto : ragazzi non ci andate. Il bello è sul sentiero più avanti.
Per me era ovvio, loro non sembravano accorgersene.
Forse perché di cadute e ferite ne ho avuto esperienza precoce... Da piccolo mi lasciavano arrampicare quasi dovunque.
 
Alto Basso