Trekking Giro del Brec di Chambeyron e Tête de la Frema (3142)

Dati
Data: luglio 2015
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: Chiappera (val Maira)
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 3 + 11 + 8 (totale: 22 ore)
Chilometri: 38
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: pietrarie e sfasciumi
Periodo consigliato: da luglio alle prime nevicate
Segnaletica: sentieri molto battuti e ben segnalati
Dislivello in salita: 700 + 1450 + 650 (totale: 2800)
Quota massima: 3142
Accesso stradale: da Dronero risalire la valle Maira fino a Chiappera
Traccia GPS disponibile

Descrizione:

Una grande gita in uno dei posti più belli delle montagne cuneesi; questo giro è un classico di queste valli e il Brec e l'Aiguille de Chambeyron sono montagne molto eleganti.
Questo giro, nella forma classica si risolve comodamente in 2gg con 8+8 ore di cammino; noi, avendo a disposizione 3 gg, abbiamo deciso di allungarlo un poco sia come ore che dislivello.
Anche nella sua forma originaria comunque è un giro per escursionisti esperti a causa dello scavallamento di passi di alta montagna (in modo particolare il col de la Gypiere (2948) e il col de la Coulette (2752), ripidissimi e sfasciuminosi.
Ci siamo voluti complicare anche la vita cercando di superare il passo della Forcellina (sentiero Roberto Cavallero) per poter salire il m. Sautron ma abbiamo dovuto desistere (non tenedo conto nella pianificazione di avere sulle spalle uno zaino da 16 kg) a causa dell'insidioso e ripidissimo brecciolino che scivolava sotto i piedi e la mancanza, in questo tratto, di una traccia certa.
Comunque anche questo dislivello e km. sono segnati nei dati.

1° giorno
Arrivati a Chiappera la sera di lunedì e lasciata l'auto nel grosso parcheggio, siamo partiti alle 16,30 alla volta del bicacco Daniele Sartori (nuovo, bello, accogliente e aperto).
Per far ciò si ritorna indietro sull'asfalto, si lascia il cimitero sulla dx, si giunge al primo tornante e seguendo le indicazioni del bivacco e successivo colle Sautron, si sale nel vallone di Sautron dapprima lievemente su traccia di strada militare, poi più ripidamente su scorciatoia (segnalata) e si raggiunge la sorgente Pausa, poco oltre la grande depressione di Grange Pausa, si abbandona la militare per il sentiero che in modo più diretto porta alla sorgente del Baciasse dove occorre fare un lauto rifornimento, sopratutto se si vuol cucinare perchè non si troverà più acqua fino ai laghi Vallonet, in Francia, molto dopo il colle di Sautron.
Ci siamo così accampati nei pressi di una casermetta deviando dal percorso, sulla dx per un 500 m.

2° giorno
Abbiamo raggiunto in breve il Bivacco Sartore, croce Paesana e col passo Sautron sempre davanti, abbiamo deviato a dx (palina) verso il Passetto (vista favolosa sull'impervio vallone, guglie e canale della Forcellina)
Seguendo sempre i segni rosso-blù del sentiero Cavallero abbiamo perso un bel pò di quota fintanto chè i segni e la traccia sono finiti. A questo punto si doveva risalire il ghiaione fino all'imbocco del canale dove sapevamo essere aiutati da corde fisse ma la fatica era immane e abbiamo deciso il dietro-front risalendo faticosamente fino al Passetto per poi raggiungere il colle di Sautron (2687).
Rapida discesa in Francia, dapprima in ampie praterie poi depressione morenica fino alla base del colle de la Portiolette.

Ad averlo saputo qui si potevano abbandonare gli zaini, salire sulla dx il colle della Portiola e poi a dx il monte Sautron in circa 3 ore: c'e la saremo cavata molto meglio.

Raggiunto Col de la Portiolette su ripidi sfasciumi e sucessiva ripida discesa sempre su faticosi sfaciumi, direzione laghi di Vallonet, abbiamo raggiunto la sospirata acqua e poco più oltre, dopo aver lasciato a sx il bivio per Foillouse, il Col Vallonet (2524) e l'attacco dell'estenuante e duro (perchè fatto a fine giornata) Pas de la Coulette (2752) da dove si vede il bellissimo lac Premier e il rifugio Chambeyron che dopo breve e ripida discesa che abbiamo raggiunto alle 18. Birra, prenotazione per la cena delle 19, montaggio della tenda nella migliore location indicata dai gentili rifugisti .
Non contenti della sfacchinata del giorno, dopo cena abbiamo fatto il giro del lago nell'atmosfera surreale del tramonto: tutto fantastico; i colori che mutavano in continuazione fino alla sera

3° Giorno
All'alba, dopo la colazione al rifugio (Unico limite superiore sono le ore 7,45 e la prenotazione della sera prima) direzione est-lac des Noef Couleurs (nove colori, toponimo affascinante) dapprima in salita fino ali bellissimi laghi Rond e Long. poi saliscendi su vastissima depressione morenica cosparsa di numerosi laghetti (alcuni asciutti) tra i quali Noir, de l'Etoile fino al spettacolare Des Noef Couleurs in mezzo a rocce e ghiaioni, a sx le bastionate rocciose de L' Aiguille de Chambeyron (3412 m), davanti Tête de l'Homme e la Frema, a dx la caratteristica piramide tronca del Brec di Chambeyron (3389) e si ricomincia a risalire sotto le sferzate di vento gelido di tramontana i faticosi sfasciumi di rocce rotte e ghiaia il pas de la Gypiere che raggiungiamo, abbandoniamo gli zaini ed in mezzora siamo velocemente in vetta della Tête de la Frema. La salita non è banale e il vento che ti spostava l'ha resa ancora più critica. Qualche foto ai bellissimi panorami di monti abbastanza conosciuti e saliti in precedenza e via di corsa (o quasi) fino al passo. (abbiamo costatato che senza zaino si cammina il doppio :) ).

La discesa lungo il vallone di Stroppia è stata lunga ma bellissima contornati dalle alte e spettacolari guglie rocciose dei tremila della valle fino a giungere ad un altro spettacolo naturale delle cascate dello Stroppia. Il lago Niera che le alimenta era completamente secco, e scavallato il passo dell'Asino siamo arrivati a vedere il luogo delle cascate anch'esse asciutte: un vero peccato.

per mulattiera ripida, scavata nella roccia, nel lontano 1940, dal Battaglione Valcamonica intagliata nella roccia con lunghi traversi esposti (attenzione se neve o bagnato o vento nel nostro caso) arriviamo piano-piano alla strada sterrata di fondovalle che in breve ci accompagna all'auto.



Chiappera: ammirando la Rocca Provenzale
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Salendo nel Vallonasso di Stroppia
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E come cucina abbiamo riattivato quella dei soldati della guerra
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E i francesi, passati di qua, facevano proselitismo...
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Tramonto
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Alba
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Il passo del Sautron dal bivacco Danilo Sartore
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Croce Paesana
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Il passo di Sautron, veniva usato (prtchè il più diretto e non troppo difficile) dagli abitanti della valle per recarsi in Francia a cercare lavoro. Si ha notizia di 36 morti (ma possono essere stati molti di più) negli anni che vanno dal 1850 al 1900.
Una lapide ricorda questa tragedia della fame.
traduzione:
Queste pietre spaccate,
queste rocce ignude,
percosse dal vento e dalla tormenta
rinserrano un eco perduta.
Uomini, donne e bambini che si recavano in Francia
a cercare quel lavoro,
quel pane che la loro terra nativa non dava.
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Deviazione a dx verso il passo delaa Forcellina che si vede chiaramente tra le guglie rocciose.
La foto scattata dal Passetto
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Ritorno a svallare il passo di Sautron
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e poi giù in Francia
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Brec de Chambeyron da Vallonet
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Dopo aver superato il Col du Vallonet, dura salita verso il Col de la Coulette
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Brec de Chambeyron
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Brec de Chambeyron
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Lac Premier arrivando da Col de la Coulette
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Tramonto e alba sul lac Premier e Brec de Chambeyron
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In marcia verso il col de la Gypiere nel bellissimo altipiano morenico ricco di laghetti
In fondo, a dx il passo, la Tête de la Frema e Tête de l'Homme
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Lac Rond e Lac Long
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E finalmente al fantastico lago des Noef Couleur (nove colori) nella bellissima conca detritica con a sx l'Aiguille de Chambeyron, davanti Testa de l' Homme, la Frema e a dx il Brec
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Aiguille de Chambeyron
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Panorami dalla vetta della testa de la Frema
Lago vallonasso
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Chersogno
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Alpi Marittime con Argentera
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Oronaye
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lago Nove Colori, Etoile e Aiguille de Chambeyron
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Brec de Chambeyron elago Vallonasso nel vallone di Stroppia
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Tutti i monti circumnavigati: Sautron, Rocca Bianca, Buc de Nubiera
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Un saluto a tutti gli amici
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Discesa nel vallone di Stroppia
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Ultimo sguardo al Brec
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Cima della Finestra
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Lago Niera che alimenta le spettacolari cascate dello Stroppia completamente asciutto così come le cascate
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Difficile sentiero scavato nella roccia nei pressi delle cascate
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Prosit
 
la rocca provenzale chissà perchè è finita ora ora nell'elenco dei preferiti :biggrin:

che girone piervi! meraviglioso, poche parole, ho passato le foto due volte, ottimi spunti per future escursioni :)
 
Grazie Piervi ! Quanti bei ricordi ma soprattutto quante idee e quanti nuovi progetti per quella magnifica valle per me davvero un po' lontana !!!!
 
Noi ci saebbe per il dopo ferragosto ma sono indeciso , non mi pare proprio F come dicono....


magari una o due corde non sarebbe troppo male portarsele dietro, tra l'altro ho visto che ci sono parecchie vie lunghe arrampicatorie, è una bellissima rocca, ce da fare contenti e felici un pò tutti :)
io comunque non organizzo nulla che sennò finisce come il marguareis, vero che tanto rimane lì e non lo ruba nessuno però con l'erosione è già calato almeno di 3 cm, di questo passo quando lo saliremo si sarà trasformato in un comodo panettone :gover:
 
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