- Parchi del Piemonte
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- Parco della fascia fluviale del Po - tratto Cuneese
Eccomi qua un anno dopo averlo fatto in tre giorni, ci riprovo in due giorni, fantastica esperienza insieme ad @Hubert e Paolo, ottima compagnia.
Peccato per il meteo che ci ha regalato parecchia nebbia, per il resto ottima gita.
In due giorni è decisamente impegnativa, al termine del secondo giorno la stanchezza è tanta. La prima tappa è più dura per il dislivello, la seconda per lo sviluppo.
Prima Tappa
Data: 26/08/2015
Regione e Provincia: Piemonte - CN
Località di partenza: Pian del Re (CN) - 2020 m
Località di arrivo: Rifugio Vallanta - 2450 m
Tempo di percorrenza: 7 ore
Grado di difficoltà: E (EE)
Descrizione delle difficoltà: sfasciumi
Periodo consigliato: estate - autunno
Segnaletica: tacche bianco rosse, paline, tacche giallo rosse
Dislivello in salita: 1250 m
Dislivello in discesa: 800 m
Quota massima: 2882 (Buco di Viso)
Accesso stradale: SP26 poi SP234 fino a pian del Re.
Descrizione
Partiamo alle 10 da Pian del Re, dove purtroppo il meteo non è molto clemente, siamo immersi nella nebbia, tutto il percorso fino alle Traversette è immerso nella nebbia, con un'umidità pazzesca, incontriamo molte persone.
Quando inziamo la salita alle Traversette, tra le nuve filtra un po' di sole, si intravedono la Meidassa e il Granero, lo zaino è pesante e la salita impegnativa. A meno di 100 metri dal colle delle Traversette, prendiamo una deviazione e percorriamo il Buco di Viso (2882 m), ci mettiamo le frontali, ma il buco non è molto lungo e dopo pochi metri nel buio si ved la luce dell'altra uscita, terminato il tunnel sbuchiamo in Francia e ci aspetta una bella sorpresa: il sole.
Ci godiamo il panorama francese e scendiamo verso il refuge du Viso, seguiamo il sentiero nel primo tratto, e poi prendiamo una scorciatoia tirando dritto per dritto, occhio qui se lo fate nel punto sbagliato rischiate di infilarvi in un vicolo cieco e dover risalire o tornare indietro.
Raggiunto il refuge du Viso facciamo la sosta per il pranzo, sotto un ottimo sole con un po' di vento, ce la prendiamo comoda e dopo un'oretta entriamo in rifugio a prenderci un dolce, una fatica incredibile a chiedere una fetta di torta (francesi 'stardi che fanno finta di non capire l'italiano ), comunque buonissima e abbondante torta ai mirtilli.
Dopo aver fatto rifornimento d'acqua, riprendiamo il cammino, il tratto è praticamente pianeggiante fino al Lago Lestio, ci godiamo le punte del Monviso dal lato opposto, Udine, Venezia, Roma, Gastaldi, Visolotto.
Arrivati al Lestio si riprende a salire verso passo Vallanta, una salita ripida in mezzo a pietraie e sfasciumi.
La salita è faticosa e non finisce mai, tra l'altro nubi minacciose ci aspettano al colle.
Saliamo senza pause e in un'oretta siamo al colle di Vallanta (28115 m, EDIT 2815 m), in mezzo alla nebbia e al freddo. Scendiamo nella nebbia più cupa al Vallanta, si vede poco o niente, l'unico riferimento è l'altimetro. Quando siamo all'altezza giusta cerchiamo il rifugio che ci appare all'improvviso quando ci siamo praticamente davanti , sono le 17.
Dopo una doccia ristoratrice ( 4€ per acqua calda contata), ci prendiamo una meritata birretta, decisamente buona, e chaicchieriamo amabilmente dopo pochi minuti ci fanno sloggiare per apparecchiare per la cena, si mangia alle 19:00. Usciamo fuori freddo e nebbia sono sempre lì. Consumiamo il nostro pasto, pastiasciutta in abbondanza, fettine di carne con verdure e budino, la qualità non è eccezionale ma le porzioni sono abbondanti, alla fine della fiera è discreta; al tavolo siamo con altri piemontesi, con cui discorriamo in amicizia, dopo cena prendiamo un goccio di Genepy che non fa mai male, ed è già ora di andare a dormire, il rifugio è quasi pieno e si dorme alle 21. Siamo nella stanza Caprera che è piena, la notte è movimentata tra persone che russano (almeno 3) e gente che si sente poco bene, riesco comunque a riposare anche se mi sveglio ripetutamente durante la notte.
Eccoli che si preparano
Il Monviso alla partenza
Ci aspetta la nebbia
Sempre nebbia
Un timido Granero
e la Meidassa
Il Buco di Viso
Usciamo in Francia al sole, il Buco dalla Francia
ecco le Traversette
Il Fourion
La punta Traversette
Panorami francesi
Il canalino che sale al Granero
Il primo avvistamento di giornata
Le Refuge du Viso
Sbuca il Monviso tra le nuvole
Il Colle Vallanta e le nuvole
Le refuge du Viso
Le punte italiane del Viso
Il lago Lestio
Ci voltiamo indietro ed ecco la vallata francese
Il Lestio visto dall'alto
Siamo quasi al colle di Vallanta
Il colle di Vallanta
Uno stambecco nella nebbia
Il Vallone di Vallanta nella nebbia
Una marmotta
Il lago Vallanta
Finalmente spunta il rifugio
A dopo per la seconda tappa.
Peccato per il meteo che ci ha regalato parecchia nebbia, per il resto ottima gita.
In due giorni è decisamente impegnativa, al termine del secondo giorno la stanchezza è tanta. La prima tappa è più dura per il dislivello, la seconda per lo sviluppo.
Prima Tappa
Data: 26/08/2015
Regione e Provincia: Piemonte - CN
Località di partenza: Pian del Re (CN) - 2020 m
Località di arrivo: Rifugio Vallanta - 2450 m
Tempo di percorrenza: 7 ore
Grado di difficoltà: E (EE)
Descrizione delle difficoltà: sfasciumi
Periodo consigliato: estate - autunno
Segnaletica: tacche bianco rosse, paline, tacche giallo rosse
Dislivello in salita: 1250 m
Dislivello in discesa: 800 m
Quota massima: 2882 (Buco di Viso)
Accesso stradale: SP26 poi SP234 fino a pian del Re.
Descrizione
Partiamo alle 10 da Pian del Re, dove purtroppo il meteo non è molto clemente, siamo immersi nella nebbia, tutto il percorso fino alle Traversette è immerso nella nebbia, con un'umidità pazzesca, incontriamo molte persone.
Quando inziamo la salita alle Traversette, tra le nuve filtra un po' di sole, si intravedono la Meidassa e il Granero, lo zaino è pesante e la salita impegnativa. A meno di 100 metri dal colle delle Traversette, prendiamo una deviazione e percorriamo il Buco di Viso (2882 m), ci mettiamo le frontali, ma il buco non è molto lungo e dopo pochi metri nel buio si ved la luce dell'altra uscita, terminato il tunnel sbuchiamo in Francia e ci aspetta una bella sorpresa: il sole.
Ci godiamo il panorama francese e scendiamo verso il refuge du Viso, seguiamo il sentiero nel primo tratto, e poi prendiamo una scorciatoia tirando dritto per dritto, occhio qui se lo fate nel punto sbagliato rischiate di infilarvi in un vicolo cieco e dover risalire o tornare indietro.
Raggiunto il refuge du Viso facciamo la sosta per il pranzo, sotto un ottimo sole con un po' di vento, ce la prendiamo comoda e dopo un'oretta entriamo in rifugio a prenderci un dolce, una fatica incredibile a chiedere una fetta di torta (francesi 'stardi che fanno finta di non capire l'italiano ), comunque buonissima e abbondante torta ai mirtilli.
Dopo aver fatto rifornimento d'acqua, riprendiamo il cammino, il tratto è praticamente pianeggiante fino al Lago Lestio, ci godiamo le punte del Monviso dal lato opposto, Udine, Venezia, Roma, Gastaldi, Visolotto.
Arrivati al Lestio si riprende a salire verso passo Vallanta, una salita ripida in mezzo a pietraie e sfasciumi.
La salita è faticosa e non finisce mai, tra l'altro nubi minacciose ci aspettano al colle.
Saliamo senza pause e in un'oretta siamo al colle di Vallanta (28115 m, EDIT 2815 m), in mezzo alla nebbia e al freddo. Scendiamo nella nebbia più cupa al Vallanta, si vede poco o niente, l'unico riferimento è l'altimetro. Quando siamo all'altezza giusta cerchiamo il rifugio che ci appare all'improvviso quando ci siamo praticamente davanti , sono le 17.
Dopo una doccia ristoratrice ( 4€ per acqua calda contata), ci prendiamo una meritata birretta, decisamente buona, e chaicchieriamo amabilmente dopo pochi minuti ci fanno sloggiare per apparecchiare per la cena, si mangia alle 19:00. Usciamo fuori freddo e nebbia sono sempre lì. Consumiamo il nostro pasto, pastiasciutta in abbondanza, fettine di carne con verdure e budino, la qualità non è eccezionale ma le porzioni sono abbondanti, alla fine della fiera è discreta; al tavolo siamo con altri piemontesi, con cui discorriamo in amicizia, dopo cena prendiamo un goccio di Genepy che non fa mai male, ed è già ora di andare a dormire, il rifugio è quasi pieno e si dorme alle 21. Siamo nella stanza Caprera che è piena, la notte è movimentata tra persone che russano (almeno 3) e gente che si sente poco bene, riesco comunque a riposare anche se mi sveglio ripetutamente durante la notte.
Eccoli che si preparano
Il Monviso alla partenza
Ci aspetta la nebbia
Sempre nebbia
Un timido Granero
e la Meidassa
Il Buco di Viso
Usciamo in Francia al sole, il Buco dalla Francia
ecco le Traversette
Il Fourion
La punta Traversette
Panorami francesi
Il canalino che sale al Granero
Il primo avvistamento di giornata
Le Refuge du Viso
Sbuca il Monviso tra le nuvole
Il Colle Vallanta e le nuvole
Le refuge du Viso
Le punte italiane del Viso
Il lago Lestio
Ci voltiamo indietro ed ecco la vallata francese
Il Lestio visto dall'alto
Siamo quasi al colle di Vallanta
Il colle di Vallanta
Uno stambecco nella nebbia
Il Vallone di Vallanta nella nebbia
Una marmotta
Il lago Vallanta
Finalmente spunta il rifugio
A dopo per la seconda tappa.
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