Secondo me il discorso della crisi in generale è una gran menata da "vittimismo" e soprattutto quando ricollegata alle scelte di attività d'escursionismo. Prima di tutto perché basta guardare la gente con auto nuove, case ben arredate, la vacanza ogni anno,.... e poi perché sarebbe ancora più brutto, sempre per come la vedo io, l'avvicinamento ad una determinata attività per questi motivi e non perché viene spontaneo e "naturale".
Anche io noto tantissimo la gente in montagna/rifugi, vestiti di tutto punto, ma soprattutto lo noto negli atteggiamenti. Pretendono determinati servizi, determinate qualità di cibo, vino, ecc e comunque il fare. Per quanto mi riguarda, chi è in stato di crisi o in passato ha avuto una spiacevole esperienza di "povertà" si comportata e la vede molto diversamente.
Basta provare ad accennare a "leviamo tutte le capanne e facciamo che ognuno debba arrangiarsi in base a dove vuole andare", oppure "leviamo tutte le croce, costruzioni sulle cime che non hanno a che fare con la natura" per scatenare "guerre" e quindi si vedono i principi che portano molte persone in montagna. O semplicemente chì "snobba" l'uscita in montagna/natura se in quel determinato giorno/periodo una cima/capanna è irraggiungibile per qualche motivo... o perché alla TV fanno qualcosa, ecc....
Chiaramente... "di qualche fascio d'erba non si possono fare delle balle di fieno"....
Ma ripeto, questo è come vivo io la mia vita e come vedo gli altri. Nessuna realtà, nessuna regola.... solo personale. Rispettando ogni tipo di scelta...