Gli escursionisti aumentano o diminuiscono?

Da voi gli escursionisti sono in aumento o in diminuzione?

  • Sono in aumento: di anno in anno vedo più persone sui creste e le cime

    Voti: 9 22,0%
  • Sono in aumento solo sui sentieri più facili e frequentati

    Voti: 11 26,8%
  • Sono in aumento quelli che vanno a mangiare in rifugio e chiedono se ci si arriva in automobile

    Voti: 8 19,5%
  • Sono in diminuzione: ora scambio due o tre saluti in un'intera giornata di cammino

    Voti: 2 4,9%
  • Dove vado io non c'era nessuno prima e non c'è nessuno neppure ora

    Voti: 9 22,0%
  • Non lo so, ho appena iniziato ad andare in montagna!

    Voti: 2 4,9%

  • Votatori totali
    41
Secondo me sono aumentati un po' ovunque. Certo, in zone della Mesolcina non incontro nessuno, ma anche anni fa erano deserte.
Sono d'accordo con Anfisbena e con Speleoalp per quanto riguarda una maggiore prosaicità nell'approccio. Non saprei come esprimerlo, forse come una sorta di maggiore... disincanto.

(p.s. La scena dello scarpone è agghiacciante)
 
@giangi4 :
Guarda, io condivido in pieno il tuo discorso sul "non bisogna idealizzare il passato". Di professione mi occupo di storia contemporanea, quindi sfondi una porta aperta. Adesso entro un po' nel ruolo ;)
Quel che dici è vero. Periodicamente, dalla metà dell'800 in poi c'è stata una periodica scoperta e riscoperta della montagna da parte della borghesia italiana ed europea. E tutte le volte che questo fenomeno si è presentato, c'è stato un allargamento dela platea. Peraltro la coscienza ecologica delle passate generazioni era effettivamente minima, tant'è vero che i vari campi base sulle montagne "importanti" delle Alpi sono stati sistematicamente riempiti di rifiuti. Negli anni del boom (1960) c'è effettivamente stata una ripresa dell'andare in montagna. Io non ho dati precisi, ma secondo me, se facciamo un po' i conti, i numeri di allora e i numeri do oggi non sono neppure lontanamente paragonabili. Oggi stiamo parlando di un moltiplicarsi continuo delle discipline outdoor, di un numero mai visto prima di gare, competizioni, prove ecc..., di masse di frequentatori ormai tali da rendere pressochè infrequentabili determinate zone montane a vocazione turistica.
In più credo che ci sia un'idea dell'esperienza montana mordi e fuggi (che va dal fare una settimana in Trentino una volta in 10 anni al regalarsi il Monte bianco per il 40esimo compleanno) che fino agli anni '80 è stata sostanzialmente sconosciuta. Io non dico che questo sia negativo, dico che mi ricordo l'atteggiamento censore da "la montagna è severa" che avevano Cai, guide, boyscout e saggi vari. Per cui il mondo (borghese) si divideva in "chi andava in montagna" e tutto il resto. E, in quegli anni, inevitabilmente, il "chi andava in montagna" era molto più ristretto, si sentiva legato al resto di "chi va in montagna" da un rapporto quasi sacrale, aveva verso la montagna un atteggiamento altrettanto sacrale (poi buttava in giro le cartacce, magari, ma all'esterno doveva trapelare un santo rispetto), si consacrava a quest'attività generalemente con un certo e continuativo impegno.
Ora, ripeto, per me c'è un cambiamento in atto e vorrei rilevarlo nei suoi molteplici aspetti e cercare di comprenderlo. Se non si fa su forum così, penso che non ci siano molte altre occasioni...
 
S

Speleoalp

Guest
Grazie, interessate e complimenti per quello di cui ti occupi.

Personalmente espongo un'altra mia idea su questo tema, anche se so di far incavolare qualcuno.... ma premetto che è solo una mia idea e modo di vedere.
Riguarda il discorso "coscienza ecologica delle passate generazioni era effettivamente minima, tant'è vero che i vari campi base sulle montagne "importanti" delle Alpi sono stati sistematicamente riempiti di rifiuti", per come la vedo io sarà anche legata ad un modo di agire differente riguardo all'ecologia... ma il genere di persone che fanno quelle cose è proprio quella di cui parlavo nei miei messaggi precedenti e lo sono tutt'ora. Il fare qualcosa per le prestazioni, risultati, mete e farsi notare dalla società e non la natura fine a se stessa e quindi "adesso" come "allora" tanti si comportano uguali. Se non ci fossero quelli più consapevoli che salgono a pulire... sono comunque ben pochi quelli che fanno i problemi e riportano a valle le cose.
 


Personalmente io al contrario credo che l'atteggiamento mordi è fuggi sia deleterio sottto molti punti di vista.
Esempio sciocco: il fatto che io sia impegnatissimo e per una settimana voglia dedicarmi alla "scalata del monte bianco" (dico un nome tanto per dire) mi porta a non considerare al meglio i rischi ed a sottovalutarli. Cerco di spiegarlo meglio. Se io ho pianificato le ferie per questo fine settimana, ed anche "Antonio" e "Carlo" hanno fatto altrettanto per fare questa nostra esperienza, e poi ci troviamo li davanti e di fronte alla montagna ed a manifeste impraticabilità metereologiche non è che alla fine siamo così facilmente disposti a rimandare perché non è possibile (in ufficio la settimana prossima c'è una scadenza importante, il successivo è il compleanno di nonna, quello dopo ho la cena dagli zii ecc, ecc.) quindi finisce che si tenta lo stesso la salita e poi ci scappa il morto.
Altro esempio sciocco: Voglio andare a fare la settimana bianca ed a settembre inizio a cercare su internet, a valutare le piste da sci e gli hotel, i costi del noleggio e degli impianti di risalita, pianifico con gli amici le ferie e tra mille impegni scegliamo il periodo per noi migliore. Poi quando arriviamo li arriva "quello scemo dell'albergo" che mi dice che il clima non è dei migliori e che siccome c'è pericolo di valanghe sarebbe bene non uscire. Beh inutile dire che uno non la prende bene e finisce per andare a sciare lo stesso provocando magari anche una valanga.

Questo discorso non è valido solo per la montagna, ma con tutte le cose.
 
Ultima modifica:
...questo tipo di riflessioni poi mi fanno partire per la tangente e divento prolisso. Ma credo che dietro ci sia lo stesso ragionamento malato che ci spinge qualcuno in pieno dicembre a volere le fragole al supermercato; chiaro che se Pago le fragole le trovo, ma hanno un "costo" (in termini di inquinamento intendo) decisamente elevato essendo state prodotte dall'altra parte del mondo ed essendo state trasportate in jet fino a me. Secondo me la stagionalità deve essere un must; è anche da queste piccole cose che poi educo un bambino facendogli capire che per certe cose si deve essere anche disposti ad aspettare. La settimana bianca NON DEVE essere obbligatoria se non ci sono le condizioni, cosi come NON DEVE essere obbligatorio raggiungere quella determinata vetta.
In tutte le cose ci debbono anche essere i tempi e gli spazi per sbagliare e per riprovare, e questa cosa noto che per alcune persone e dura da comprendere.
 
Personalmente io al contrario credo che l'atteggiamento mordi è fuggi sia deleterio sottto molti punti di vista.

In realtà sono pienamente d'accordo con te. Il problema è che l'atteggiamento mordi e fuggi è stostanzialmente un atteggiamento turistico. Ho detto che non è necessariamente negativo perché potrebbe dare modo alle persone di scoprire la montagna, ma poi nella pratica questo non accade o accade nelle modalità che hai detto tu. Alla fine la maggior parte dei "nuovi arrivati" diventa o un sacco che si trascina sui sentieri codificati e segnalati, oppure un sacco che viene trascinato dalle guide di qua e di là. Oppure sposano la montagna per la prestazione, incuranti di tutto il resto.
Il problema è che neppure l'atteggiamento "la montagna è severa" è corretto, tanto più oggi che non c'è nessuno a tenere le chiavi del recinto e se paghi trovi sempre qualcuno che ti porta laddove tu voglia.
Io continuo a portare nuovi amici in montagna, soprattutto persone che non hanno esperienza. Cerco di introdurli nel modo migliore, andando oltre la semplice passeggiata nota, ma facendogli capire che bisogna andar per gradi, che dalla crestina semi-invernale in perfette condizioni (alpinistica F) al canale D+ con cascate di ghiaccio e una bella uscita verticale non è un passo. E' una vita di esperienza, di sbattimenti, di sveglie prima dell'alba, di allenamenti, di prove a far le soste ad occhi chiusi che non si riassumono in un corso in 2 lezioni o in 500 euro alla guida di turno.
 
io la montagna la vedo in una maniera moooolto diversa , in montagna mi capita di scalare , di arrampicare , di camminare anche , ma ci vado a correre , sopratutto a correre . Senza cuffiette , senza musica , solo ascoltando cio' che mi circonda e il mio cuore .
Si , il cuore , ascolto i battiti e sbircio i dati sull' orologio , vuol dire che non vivo la montagna ? mha , secondo me la vivo meglio di tanti altri "puri" .

allenarsi in montagna , non cambia dall' allenamento al parco .

Saluto ? dipende dalle giornate , a volte si , a volte solo uno sguardo espressivo , a volte me ne sto immerso nei miei pensieri e non saluto nessuno , non alzo nemmeno lo sguardo .
capita che ti ritrovi a correre in giornate piovose ( o nevose ) dove non incontri quasi nessuno , allora il saluto e' dovuto , per rispetto , al compagno di avventura .

Certo ti ritrovi a passare davanti a rifugi , magari a piu di 3000 mt e capire di essere guardato strano , tu che sali con uno zainetto da 5 lt , scarpette da corsa , pantaloncini e canotta fai ridere .
rientro sempre con qualcosa nello zaino che non c'era all andata , lattina , carta ma anche bottigliette di vetro e' capitato .

certo per fare un determinato giro mi posso permettere di partire anche tardi :)

e quello che faccio serve anche per quando l'uscita e' in stile alpinistico , vedere gente che si trascina coi ramponi su al Pizzo 3 Signori , 5 passi e pausa , 5 passi e pausa , arriva in cima e sbuffa come sull' Everest , mi fa capire tante cose .
 
S

Speleoalp

Guest
Béh, chiaro che poi ognuno riesce a vedere molto meglio i comportamenti con i propri occhi ;))

Io per esempio preferisco vedere un'escursionista che arriva da qualche parte fermandosi mille volte, sbuffando e faticando... che quelli che se non ci arrivano a corsa e senza una goccia di sudore... non lo fanno ;))

Ma questo non vuol dire nulla, solo impressioni e modi di vedere personali.

Esattamente come il vedere le cose all'opposto di me ;))
 
ciao anfisbena, sei una persona interessante (a parte il nick impronunciabile :) :) ), sarebbe bello conoscerti e fare due chiacchiere assieme, al posto di scrivere commenti purtroppo sempre limitati dalla forma scritta.
detto questo sono d'accordo con te.
gli escursionisti veri sono rimasti sostanzialmente quelli.
sono aumentati i turisti, quelli che vivono la montagna in maniera limitata, sia temporalmente che fisicamente.
è naturale, la montagna viene trasformata in parco divertimenti, ossia strumento per divertire e fare soldi.
è un indirizzo che difficilmente cambierà, prepariamoci a difendere gli ultimi spazi selvaggi :) :) :) :)
 
e' assurdo però definire la montagna un parco divertimenti , io mi diverto a correre , tu a camminare ...
non capisco chi fa solo ferrate , appesi a catene , cosi come tante volte non capisco ( dal basso del mio 5a ) , chi in falesia munge i rinvii pur di salire un 6 ... ma si divertono anche loro , come tutti , come me e te ...
ognuno a il suo divertimento .... non capisco chi semina rifiuti , ecco , quello no .
 
parco divertimenti perché luogo trasformato ad uso e consumo dei turisti.
ci stiamo arrivando, basta guardare il trentino.
tutto perfetto, tutto organizzato, tutto pensato per il turista, dal fiore sul balcone alla sauna negli hotel... questa è l'idea di montagna che il turista cerca.
purtroppo la vecchia montagna non porta soldi, è destinata ad essere emarginata
 
@giangi4 : grazie, siamo sostanzialmente d'accordo. Che sia un processo di più lunga durata o più breve, lo spazio della montagna (fisico e ideale) si sta sempre più "normando" e "normalizzando". Non sarà facile difendere la wilderness...

@Mauro S : bisogna intenderci sulla definizione di "parco dei divertimenti". La montagna è un luogo in cui ci si diverte, è chiaro e di per sé non è sbagliato, no? Il problema è: è giusto attrezzare questo luogo, al punto di modificarlo, stravolgerlo, santurarlo affinché le persone possano divertirsi? E se è giusto, fino a che punto?
Io sto dalla parte di chi pensa che in montagna ci si possa divertire facendo molte cose (arrampicata, camminata, corsa, sci, bicicletta...), però sono contraria a modificare in modo invasivo la montagna per permettere alle persone di divertirsi con quelle attività. Sono contraria agli impianti di risalita, sono contraria ad attrezzare nuove ferrate, soprattutto quelle sportive, sono contraria a costruire nuovi bivacchi, se non per sostituire i vecchi.... Io penso che in montagna ci si debba anche un po' andare con le proprie forze, almeno in certi posti. Una bella fetta di montagna è già stata antropizzata a sufficienza, gradirei che ne rimanesse uno spicchio ancora un po' intatto...
 
Mi viene in mente un libro di Baricco, "I barbari". Ad un certo punto descrive un passaggio, dalla cultura dell'approfondimento in verticale, proprio dell'età borghese, ad una dimensione più moderna "orizzontale".
Meno ricerca di coerenza, di ortodossia, ma accelerazioni in superficie. Escursionisti che fanno fatica a fare 1000 metri di dislivello, che si spingono in falesia e poi in ambiente. 20 anni fa inconcepibile. Il significato delle cose dava identità, ed era da mettere al riparo, in profondità, con passaggi di grado certificati da sacerdoti e ancorato allo scorrere del tempo.
Ora, dalla mtb al freeriding, secondo la stagione. Dov'è il nord? Scarico la traccia.
Forse stiamo vivendo uno di questi momenti di rottura, un momento di surf, da un senso delle cose lineare, all'apparenza controllabile, a... qualcos'altro.
Anni fa insegnavano ai bambini a nuotare, spiegando un movimento singolo alla volta. Prima il braccio destro, poi il sinistro, poi il piede destro, poi il sinistro. Si nuotava alla robocop, fino a quando il corpo si liberava, e apprendeva il ritmo. Il tutto. Ora si parte subito con movimenti completi, anche se imprecisi. Si affina dopo.
E' così anche per le attività montane:una planata su tutto, per poi scegliere e approfondire.

E poi... altrimenti, c'è sempre un corso di degustazione di vino.
 
Devo dire che dalle mie parti (Maiella occidentale) l'escursionismo è in crescita a tutti i livelli: sono frequentati i percorsi più adatti alle famiglie con bambini e i sentieri più impegnativi che portano alle cime più famose come il Monte Amamro, l'Acquaviva ec. Anche i rifugi sono frequentati abbastanza e nei fine settimana o nel periodo delle ferie estive è necessario prenotare il posto. Inoltre stanno nascendo cooperative e associazioni che accanto al quotato CAI organizzano escursioni. In particolare sono molto gettonati i "sentieri dello spirito" cioè quella rete di sentieri che risalgono al periodo medievale e che collegavano tra di loro i luoghi di culto rupestri e di epoca celestiniana. In ultimo, ma non per ordine di importanza, devo testimoniare una bella iniziativa che ha coinvolto le aree protette dell'Abruzzo che si sono impegnate a realizzare sentieri accessibili ai diversamente abili. All'interno del Parco Nazionale della Maiella ha riscosso succeso il sentiero di Lama Bianca. Queste iniziative sono fondamentali e rappresentano l'impegno concreto per dare la possibilità davvero a tutti di poter frequentare posti meravigliosi.
 
Per me sono in aumento, almeno sui monti sibillini dove bazzico io. Delle volte non lo vedo come un bene, perchè molti sono occasionali e per nulla amanti della montagan, ma solo perchè sono trascinati da altri e perchè lo fan tutti. In fondo non sarebbe niente di male, ma la cosa peggio è che parecchi di questi personaggi, sporcano in primis, urlano come fossero in discoteca, vanno fuori sentiero e rovinano la flora raccogliendo stelle alpine (anche se vietato farlo) di piccolissime dimensioni e pure più di una. Insomma, poi va a finire che per colpa di questi avventurieri di ultima spiaggia, paghino tutti quanti gli escursionisti e amanti veri della montagna, perchè la forestale, come l'ente parco, ogni anno aumenta con divieti e permessi, proprio per colpa di molti che fanno diventare la montagna come una discarica, o come il bar di sotto casa...vabe'
 
Per me sono in aumento, almeno sui monti sibillini dove bazzico io. Delle volte non lo vedo come un bene, perchè molti sono occasionali e per nulla amanti della montagan, ma solo perchè sono trascinati da altri e perchè lo fan tutti. In fondo non sarebbe niente di male, ma la cosa peggio è che parecchi di questi personaggi, sporcano in primis, urlano come fossero in discoteca, vanno fuori sentiero e rovinano la flora raccogliendo stelle alpine (anche se vietato farlo) di piccolissime dimensioni e pure più di una. Insomma, poi va a finire che per colpa di questi avventurieri di ultima spiaggia, paghino tutti quanti gli escursionisti e amanti veri della montagna, perchè la forestale, come l'ente parco, ogni anno aumenta con divieti e permessi, proprio per colpa di molti che fanno diventare la montagna come una discarica, o come il bar di sotto casa...vabe'


Condivido ogni parola.
PS. complimenti per le bici. Ciao.
 
Per quanto riguarda la mia personale esperienza, basata sulle persone che conosco, sono in visibile aumento.
Si tratta di persone tendenzialmente poco o per nulla sportive, comunque digiuni di escursionismo, i quali hanno iniziato a fare delle camminate come nuova attività fisica, per vedere posti nuovi o fare qualcosa di nuovo.
Camminate ovviamente facili, senza pretesa di avventurarsi oltre i loro limiti.
Per alcune persone, a prescindere dall'escursionismo, vedo un interessamento per la montagna come luogo fisico e ideale, come approccio mentale contrapposto ma non in contrasto alla mondanità delle spiagge. Persone che magari non andavano più in là dell'aperitivo in riviera.
Molti altri, anche se non hanno mai lasciato l'asfalto o la spiaggia, manifestano comunque interesse e sono potenziali fruitori.
Nessuno di questi, o veramente pochi, però, neanche spronato dalla giusta compagnia e dalla propria indole, secondo me, sente la "call of the wild", la necessità fisiologica di svegliarsi la mattina sopra le nubi, per vedere l'alba in tutto il suo splendore.

Secondo me, come è capitato per internet ed i computer negli ultimi 10 anni, che hanno visto una esplosione di "utenti", mentre prima era tecnologia un po' settaria (della serie, se parlavi a una ragazza di un "forum" questa non ti guardava certo con occhio languido...) anche la montagna, forse grazie alla promozione che si sta facendo, meno elitaria e più "socializzante", è stata sdoganata e non viene più vista come una cosa da sfigati, ma addirittura da fighi!
 
Condivido ogni parola.
PS. complimenti per le bici. Ciao.


Grazie.
E' più di una volta che dico di venire con bdc nel tuo paese e fare la salita (a detta di tanti più lunga d'italia) da lettomanoppello al blockhouse.
Mi ricordo che una decina di anni fa, se non più, esisteva una granfondo chiamata "Maiella Extreme" dove si affrontava in un sol giorno e in una sola gara, tuti e 3 i versanti della maiella (lanciano, lettomanoppello, roccamorice)...roccamorice, ci sono passato solo in motocicletta e ...mmm.... dovrebbe essere la più micidiale delle 3.
 
Grazie.
E' più di una volta che dico di venire con bdc nel tuo paese e fare la salita (a detta di tanti più lunga d'italia) da lettomanoppello al blockhouse.
Mi ricordo che una decina di anni fa, se non più, esisteva una granfondo chiamata "Maiella Extreme" dove si affrontava in un sol giorno e in una sola gara, tuti e 3 i versanti della maiella (lanciano, lettomanoppello, roccamorice)...roccamorice, ci sono passato solo in motocicletta e ...mmm.... dovrebbe essere la più micidiale delle 3.

Queste sono le mie zone: da Pretoro a Caramanico terme conosco tutti i luoghi. E' qui che faccio trekking, MTB e vado con le ciaspole. Ti confermo che da Roccamorice(PE) la salita è bella dura ma molto bella; da Lettomanoppello(PE) è lunga ma veramente significativa per il paesaggio. La terza salita non è da Lanciano ma da Pretoro (CH) e delle 3 strade che portano al blockhouse è la più facile. Anch'io ho preso una BdC e in estate mi allenerò su queste strade. Ma visto che vai in MTB ti assicuro che che i sentieri sono spettacolari e con la mia Focus mi diverto tantissimo. La gara a cui fai riferimento purtroppo non esiste più e in questo ha inciso la mancanza di risorse ma anche il dover affrontare molti vincoli organizzativi; l'ultima edizione se non sbaglio risale al 2005. Era una gara molto dura con circa 4mila metri di dislivello organizzata in 3 ascese da fare nello stesso giorno. L'estate scorsa un mio amico ha organizzato una ciclo-pedalata da Lettomanoppello a Passo Lanciano-Majelletta: aveva l'ok della provincia, del parco ma non della prefettura e non si è fatto nulla.
 
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La seconda che hai detto (in aumento sui sentieri più facili e frequentati), ed aggiungo: "per fortuna".

Comunque il mio punto di vista è parziale, faccio solo escursioni di un gorno base Roma (sull' Appennino Centrale, guarda caso...) per cui è scontato che andando dal lunedi al venerdì in luoghi accessibilissimi da parte di chiunque quasi sempre non incontri nessuno (ma proprio nessuno!) mentre di domenica negli stessi posti incontri il gruppone organizzato con venti persone più la famigliola coi pargoli ecc ecc.

Aggiungo: carico le mie tracce su Wikiloc (non tantissime, difficile trovare percorsi non già caricati) e la più scaricata è quella... delle cascate di Castel Giuliano! (per i non romani: una passeggiata lungo un fiumiciattolo racchiuso tra due pareti tufacee: dislivello poche decine di mt, lunghezza pochi Km...)
 
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