Gli scout visti "da fuori"

utto lì uno spunto per chiacchierare, del resto siam qui per questo.
Non ho intenzione di sentenziare nè di essere provocatorio, anzi:
Sono d'accordo per quello che hai detto e per quello che hai lasciato intendere :)
Sopratutto per la gerarchia .... di persone poco più grandi di te quindi necessariamente inesperte.
A mio figlio ho subito fatto passare la voglia di andare....
Anche per me vale il discorso: non me ne vogliano i tanti amici scout del forum... non vorrei perdere amicizie!!!
 
in alcuni gruppi essere scout costa, a me puzza fortemente di un modo per "preimpostare" gia' chi debba comandare anche nelle generazioni future, in cui i potenti possono piazzare i loro rampolli anche se sono dei perfetti idioti o buoni a nulla, mentre chi non entra e' segato dalla nascita. o comunque si formano delle "stratificazioni sociali", per cui vedi scout "di elite" e via via di fasce inferiori tra i vari gruppi. per inciso un discorso simile me lo ha fatto qualche anno fa un capo scout di una organizzazione laica, che ce l'aveva a morte con gli scout di un noto gruppo cattolico perche' alla fine comandavano loro, avevano le mani in pasta ovunque e trattavano gli altri gruppi come scout di serie b.

No no no no. Ovvio che l'iscrizione costa, c'è in ballo un'assicurazione r/c e infortuni e affitti e spese delle varie sedi, ma ti garantisco che si cerca di venire più che incontro alle famiglie che ne han bisogno. Ho visto capi pagare di tasca propria l'iscrizione a ragazzini la cui famiglia avrebbe avut problemi a pagare la quota annuale.
Lo stesso discorso vale per il materiale etc... da uesto punto di vista c'è una grande solidarietà.

Si indossa un "divisa" proprio perché questa "divide" (anche visivamente) dal resto delle persone; divisa che è anche detta "uniforme" perché rende uguali tra loro tutti quelli che la indossano.

Ho sentito storie al riguardo, di quando è stata fondata l'Agesci, che neanche ti immagini, sul tema uniforme... ah i favolosi anni '70. Innanzitutto viene chiamata uniforme e non divisa esattamente per la questione da te citata. Lo scopo è oggettivamente quello di rendere tutti uguali, e appiana le differenze tra i ragazzini, il che la trovo una cosa bella. L'uniforme è la stessa per il figlio dell'operaio e per il figlio dell'industriale. Spesso addirittura viene prestata dal gruppo stesso. Poi il colore, insomma è ridicola, camicia azzurra e pantaloncini... è stato scelto anche per allontanare qualsiasi richiamo al militare/paramilitare.


non voglio dire che il metodo scout faccia schifo a prescindere, ma se lo applichi da schifo, o su soggetti schifosi, i risultati saranno proporzionali. non e' che il metodo scout sia perfetto. e' un metodo. ce ne sono tanti

Amen. Ma questo per ogni cosa, scout, calcio, oratorio, scuola...

discorso politica: e' noto che in italia per fare strada, o anche solo per evitare problemi, solitamente bisogna fare certi passi o scendere a compromessi con certe istituzioni e filosofie. quindi non mi stupisce che il bacino di origine sia quello. ovvio che anche qui non bisogna generalizzare (e su questo l'intervento di znnglc e' stupendo), tuttavia vorrei fare un conto di quanti sono/sono stati gli scout in italia rispetto al totale della popolazione, e di quanti sono nella percentuale della gente ai posti di comando. sono abbastanza sicuro che sara' relativamente piu' alta.

Secondo me è proprio che chi esce dallo scoutismo è più portato all'impegno nel settore civile/sociale/politico, più che una questione di lobby.
Ogni carta di clan ha al suo interno un punto "scelta politica" e l'azione politica (intesa come civismo) è uno dei capisaldi dell'ultimo step dello scoutismo, per i ragazzi da 18 ai 20, assieme a strada, comunità, servizio (e fede per noi agesci). Per cui non mi stupisce che a livello locale e nazionale parechi politici siano scout. Ma gli scout come bacino elettorale al massimo ti aiutano a diventare consigliere comunale...

edit: dimenticavo
In una visione serenamente laica del mondo si da per scontato che chiunque possa educare i figli come preferisce, citando poi Adelmo Fornaciari in arte Zucchero: "Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall'azione cattolica". E dallo scoutismo. ;)
Nella mia esperienza è lo scoutismo che ti salva dall'ultracattolicesimo, sarà che il mio forse era un gruppo anomalo, ma anche qui in media lo scoutismo (cattolico) "di base", non necessariamente i quadri nazionali dell'associazione, è nella mia esperienza molto più laico, aperto e moderno della gran parte delle altre associazioni cattoliche.

Vi garantisco, per chiudere, che la realtà dello scoutismo italiano è molto meno monolitica di come ce la si può dipingere dall'esterno. Per cui riconosco che anche le mie risposte che sono derivate in massima parte dalla mia esperienza personale) possano non rispecchiare il contesto da cui provenite voi. Ci tengo comunque a riportare la mia esperienza perchè come ha ben detto @Al c'è , in questo thread sull'argomento si sta un po' andando giù non con l'accetta, ma con una mazza, quindi penso che qualche sfumatura o dettaglio possa solo far bene :)
 
Ultima modifica:
vorrei aprire un OT se promettete di non accendere la motosega.

parlare di "divisa," cioè un qualcosa che "divide" , Ma quando le divise sono dettate dalla necessità?

Metto due foto,siddartha e teo . Come tutti della crew è l'abbigliamento "invernale" ,scelto solo per un motivo che purtroppo muove il mondo. 100 E tutto compreso.

I pantaloni sono quelli in superofferta,da caccia o da sci "fuorimoda"
Il caschetto è della decatlon
Gli occhialoni pure e in offerta pure loro
Il piumino dai china
Il pile di decatlon

Poi volevamo fare il codice "colori " :
Ossia : gabry = pile verde
Siddartha - marrone
Manuel = grigio
Ricky = rosso

Ma prendendoli tutti dello stesso colore abbiamo speso meno....
 

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Che poi la nostra era pure malcelata invidia,perchè parecchi avrebbero voluto fare gli scout ma i costi seppure in fondo minimi non lo consentivano. E' che loro erano pedanti,mi sembra si chiamassero "I castori" parlavano per sigle: BP ( Baden Powel) dice, BP ha detto, oggi non abbiamo ancora fatto la BA (buona azione) quotidiana ecc. Usavano nomi strani akela baghera ecc.Avevano un inquadramento paramilitare che non ci si addiceva e poi stavano sempre a criticare la nostra scalmanata irruenza e turpiloquio. Quindi dagli e dagli... Poi in età molti di noi sono diventati escursionisti facendo più o meno le stesse cose.:lol:
 
..... in effetti la divisa aveva il suo costo anche perchè erano fatte con un buon tessuto visto che avrebbero dovuto "durare" parecchio anche se maltrattate.

Ora non ho memoria di quanto costarono (ne ho cambiate diverse avendo iniziato in un periodo di transizione) ma considerate che, bene o male, si faceva prima a crescere, per cui cambiare taglia, che doverla cambiare perché rovinata, ovviamente entro certi limiti, non erano fatte di ferro :)

Però, bene o male, c'era una certa "tolleranza" inizialmente, nel senso che le prime volte, per capire se "piace" non si era fiscali e, magari, era sufficiente il fazzolettone (magari prestato).

In fin dei conti anche chi pratica escursionismo, e non vuole farlo con "comuni" abiti, si trova a spendere parecchio inizialmente.

Ciao :si:, Gianluca
 
Certo,ma allora non era così,non c'era una cosa tipo Decathlon e avere un vestito per il solo scopo escursionistico era impensabile.Il vestito della prima comunione andava avanti per anni...che tempi tristi che non rimpiango assolutamente!!:si:
 
Erano tempi diversi ;), tolto la divisa, tutto il resto per parecchio tempo era quello che si aveva già in casa (zaini alpini, sacchi a pelo fatti in casa, la gavetta del nonno) ...... poi c'era anche chi non aveva problemi di "pecunia".

Ciao :si:, Gianluca
 
No no no no. Ovvio che l'iscrizione costa, c'è in ballo un'assicurazione r/c e infortuni e affitti e spese delle varie sedi, ma ti garantisco che si cerca di venire più che incontro alle famiglie che ne han bisogno. Ho visto capi pagare di tasca propria l'iscrizione a ragazzini la cui famiglia avrebbe avut problemi a pagare la quota annuale.
Lo stesso discorso vale per il materiale etc... da uesto punto di vista c'è una grande solidarietà.

chiedo scusa se spezzo. non nego che ci siano sedi in cui c'e' una gran solidarieta', quella di cui parlo invece era una gara del piu' figo, con esiti a volte assolutamente coreografici :D

Amen. Ma questo per ogni cosa, scout, calcio, oratorio, scuola...

siamo d'accordo, e' che molto spesso non lo pensa nessuno. anzi, negli ultimi anni la gente (scout o non scout e' uguale) non pensa, punto.

Secondo me è proprio che chi esce dallo scoutismo è più portato all'impegno nel settore civile/sociale/politico, più che una questione di lobby.
Ogni carta di clan ha al suo interno un punto "scelta politica" e l'azione politica (intesa come civismo) è uno dei capisaldi dell'ultimo step dello scoutismo, per i ragazzi da 18 ai 20, assieme a strada, comunità, servizio (e fede per noi agesci). Per cui non mi stupisce che a livello locale e nazionale parechi politici siano scout. Ma gli scout come bacino elettorale al massimo ti aiutano a diventare consigliere comunale...

mi e' gia' successo piu' di una volta che in un colloquio in azienda mi chiedessero se ero scout o tesserato alle acli, per poi concludere dicendo che sarebbe stato bene che io mi tesserassi ad un determinato partito (o ad un movimento). non so quanta strada si faccia, ma ho visto gente che prende 3mila euro al mese facendo solo il leccapiedi di partito e cazzeggiando allegramente, mentre io continuavo a passare da colloqui a periodi di prova. qua non e' colpa degli scout in se, ma da noi era un appoggio in piu'.

in veneto siamo bigotti, anzi siamo molto peggio e mi censuro per evitare il ban. nel giro di 30 anni abbiamo distrutto un sistema sociale che andava avanti da oltre 10mila anni in nome dei "schei".

edit: dimenticavo

Nella mia esperienza è lo scoutismo che ti salva dall'ultracattolicesimo, sarà che il mio forse era un gruppo anomalo, ma anche qui in media lo scoutismo (cattolico) "di base", non necessariamente i quadri nazionali dell'associazione, è nella mia esperienza molto più laico, aperto e moderno della gran parte delle altre associazioni cattoliche.

apprezzo la correttezza con cui specifichi che e' la tua esperienza :) poi vero che rispetto a cl o altri gli scout sono soft, ma certi dei nostri erano veramente dei fanatici religiosi. beh, il mio gruppo acr non era migliore, mi ha fatto una vita di m***a per motivi stupidissimi e infatti l'ho mollato dopo pochissimo tempo.

Vi garantisco, per chiudere, che la realtà dello scoutismo italiano è molto meno monolitica di come ce la si può dipingere dall'esterno. Per cui riconosco che anche le mie risposte che sono derivate in massima parte dalla mia esperienza personale) possano non rispecchiare il contesto da cui provenite voi. Ci tengo comunque a riportare la mia esperienza perchè come ha ben detto @Al c'è , in questo thread sull'argomento si sta un po' andando giù non con l'accetta, ma con una mazza, quindi penso che qualche sfumatura o dettaglio possa solo far bene :)

e su questo siamo d'accordo.

ripeto: da qualche anno ho trovato scout che mi hanno fatto rivalutare parecchio la categoria. ma non sono dalla mia zona.
 
Questa cosa degli abiti e attrezzature firmate da escursionismo è relativamente recente. Secondo me solo dopo il film Rambo che ha dato l'imput di massa a tutta una serie di gadget e tutta una serie di esagerazione tecnologiche ci si è trovati di fronte a questo dilagare di prodotti. Perchè prima si andava,parlo di Roma,a via Sannio o Porta Portese,ma più via Sannio, per comperare articoli militari o residuati simili.
 
E' una divisa anche quella per escursionismo... come quella Scout.
A tanta gente piace essere etichettata :D Ti fa sentire più, come dire... esperto, quindi importante :)
ma più che importante, io ho notato (e ammetto di esserci cascato pure io) che è un modo di "sentirsi a posto" accettati ecc.
Se vai a fare una gita in montagna con gli indumenti fuori dal coro ti esponi.
A me capitò 20 e passa nni fa, la gita CAI era guidata da un ex alpinista di quelli che da giovane erano tra quelli che contavano. Era una tardo-invernale/primaverile sull' Alpe di Cusna (2100) lui arriva in jeans. "UH!" da più parti
Come se vai in Bici da Corsa senza essere depilato, sei quello strano. Mica ci si ragiona sù: indossi la divisa e puoi essere tranquillo.
 
W

Woodvivor

Guest
Butto lì uno spunto per chiacchierare, del resto siam qui per questo.
Non ho intenzione di sentenziare nè di essere provocatorio, anzi: lo scopo è sentire altri punti di vista.
Però dirò ovviamente il mio personale pensiero, questo sì. Ripeto: personale!

Ecco: m'hanno sempre incuriosito gli scout (infatti eccomi qui), ma in età pre-adolescenziale non mi sono mai sognato di entrarci, in quanto li vedevo in parte come...come una specie di colonia estiva, quindi una specie di punizione ("se non fai il bravo ti mando in colonia!!!!"),
mentre dall'adolescenza in poi li ho sempre visti come ragazzini che ,tristi perchè non hanno amici, rinunciano volontariamente alla loro libertà per andare a fare gli invasati come soldatini all'interno di una gerarchia piena di regole, cosa che io accetto per lavoro (mi pagano...) o per forza maggiore se decido di vivere nella società (anche in italia esistono governanti e regole), ma non certo per divertimento.
Per non parlare poi di quelli religiosi............. ma la religione meriterebbe un discorso a parte (anzi, direi che non è discutibile).

Quando li vedo in stazione, stracarichi con tende, zaini, materassini, in un primo momento mi fanno INVIDIA, moltissima invidia (e anche tenerezza, quando vedo certi ragazzini davvero piccoli, magari femmine, carichi come muli con zaini più grandi di loro), ma dopo un attimo noto il loro vestito uniformato e soprattutto I CALZONCINI CORTI....mio dio, ma non vi siete mai rivoltati contro i calzoncini corti??? ...Meriterebbero almeno un referendum!

Ma la cosa che proprio m'ha dato il via a scrivere questo post è stata la lettura ,qui, della vostra fierezza e senso dell'onore, come se si trattasse di essere dei cavallieri della tavola rotonda. Cioè, di per sè non mi avrebbe colpito negativamente, anzi: dopo la lettura, probabilmente sarei corso pure io a iscrivermi... se non avessi visto certe cose nei miei 43 anni su questo mondo.
Cioè, ho storto il naso perchè questa fierezza l'ho già riscontrata anche in gruppi e club riguardanti questioni di una frivolezza inaudita, con persone (completamente invasate) onorate di appartenere al club di quella tal marca o tal squadra.
In fondo è tipico di molti esseri umani quella tendenza a raccogliersi in gruppi per soddisfare un bisogno di identificarsi e sentire un senso di appartenenza, e lo scopo ufficiale del gruppo può essere anche un qualunque banale pretesto.
Quindi perdonatemi.... voglio dire: capite che... insomma, se uno ha visto certe cose... poi gli viene istintivo fare 1+1.... anche se ,sì è vero, si fa molto presto a capire che le associazioni scout siano un ambiente decisamente più sano (sia fisicamente che mentalmente) dei club di tifoserie che alzano la voce al bar e si pestano negli stadi...

Io ,da persona adulta, penso che siano delle belle iniziative per far divertire i ragazzini in modo sano e in mezzo alla natura (anzichè farli crescere tra tamari fumatori di hashish che impennano in piazza coi motorini smarmittati) e abituarli anche un po' alla disciplina, che di questi tempi si sta un po' perdendo (e poi non si fa nemmeno più il servizio di leva...!).
Come dire: se avessi un figlio sarei contento se ci volesse andare :sleep:; però io personalmente ,dall'adolescenza in poi, non lo farei :rofl::rofl::rofl:

Che mi dite? Non ho mai visto da vicino il mondo scout, quindi chiedo per far un po' di luce nella mia ignoranza...

Doc

Condivido gran parte di ciò che hai scritto.
Dal canto mio, non ho mai pensato lontanamente ad entrare in quegli ambienti, non ci penserei nemmeno adesso e nemmeno se mi pagassero farei andare i miei figli (premesso che non ne ho e non ne voglio).
Poi ci sono certi insegnamenti "etici" per così dire che non sopporto e condivido proprio, quindi.... Come determinati atteggiamenti, prediche, teorie, ecc...

Bella discussione e considerazioni ;)
 
Ultima modifica di un moderatore:
da ragazzino tutti i miei compagni di scuola erano lupetti e molti genitori capo scout.
sono andato con loro molto spesso pur non essendo mai stato uno scout, mio padre non voleva iscrivermi.
ricordo un ambiente bellissimo, sincero e divertente.
 
ma più che importante, io ho notato (e ammetto di esserci cascato pure io) che è un modo di "sentirsi a posto" accettati ecc.
Mimmo, classe 1949, ex alpinista con all'attivo Grandes Jorasses, Cervino, nord Monviso (solo per citare le più famose) .... certo che lui non ha bisogno della divisa per sentirsi apposto.
Devo dire che invece io non sono mai cascato :) ai richiami del consumismo :p
Devo dire anche che gli italiani sono molto più attenti alla divisa rispetto ai francesi e tedeschi
DSCN6549.JPG


Bellissima famiglia francese in viaggio verso la vetta del Pan di Zucchero (3208-Alpi Cozie)
nm_115.JPG
 
essendo uno spirito libero, (la mia patria è il mondo intero) non sono avvezzo a qualsiasi tipo di divisa od uniforme od essere comandato da qualcuno :)
 
Buondì, non vorrei andare fuori argomento, ma poiché la discussione ha toccato l'argomento divisa, vorrei fare una domanda, chi di noi non indossa sempre e comunque una divisa? Per quel che mi riguarda il solo fatto che stamattina, come milioni di altri, ho indossato dei pantaloni invece di un altro indumento (kilt, gonnellino, toga, perizoma, ecc.) è perché i pantaloni fanno parte della divisa di chi come me è "arruolato" tra i maschi occidentali. Qualche giorno fa sono stato ad un evento importante e quindi la mia divisa è stata giacca, camicia, cravatta, ecc. Da studente oltre agli immancabili jeans avevo un eskimo, ed il giorno che mi potei comprare con sacrificio un giubbino di pelle, una ragazza chiese se ero un "fascista", ovviamente con l'"eskimo" mi considerava un "compagno". E non parliamo delle divise degli sportivi e dei tifosi o le divise delle ragazze in discoteca (spesso belle divise, devo ammettere) e degli abiti popolari, alcuni dei quali potevano essere indossati se sposati o no. Sto estremizzando, ma pensateci, siamo sempre in divisa, forse soprattutto quelli che dicono che non la indosserebbero mai. Per cui che un gruppo umano (scout, tifosi, invitati al matrimonio, escursionisti, ecc.) testimoni visivamente la sua esistenza è del tutto normale.
A proposito, che la divisa "divide" è etimologicamente una "... galattica", citata spesso da scouts che non studiano l'italiano (spero non tutti), la parola divisa deriva da concetti diversi, per cui divisa e uniforme non hanno origini opposte e non esprimono concetti opposti, sono ormai sinonimi e possono usarsi indifferentemente.
 
Da studente oltre agli immancabili jeans avevo un eskimo, ed il giorno che mi potei comprare con sacrificio un giubbino di pelle, una ragazza chiese se ero un "fascista", ovviamente con l'"eskimo" mi considerava un "compagno".
:D bellissima questa!
cmq IMHO la divisa in sè e per sè non è altro che un modo x riconoscersi e condividere lo stesso approccio, poi dipende molto da come la si declina l' appartenenza. Rocky ci ha portato un esempio molto bello ed esplicativo. Io non ne conosco di Scout (non è vero ho una moglie di amico capo scout) per cui non so dire. Certametne posso capire chi trova la divisa come un modo di dividere xkè appunto l'ho visto fare spesso e ci sono cascato pure io.

A proposito, che la divisa "divide" è etimologicamente una "... galattica", citata spesso da scouts che non studiano l'italiano (spero non tutti), la parola divisa deriva da concetti diversi, per cui divisa e uniforme non hanno origini opposte e non esprimono concetti opposti, sono ormai sinonimi e possono usarsi indifferentemente.
non c'ho capito molto devo dire...
 
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