- Parchi delle Marche
-
- Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi
Dati
Data: 2 ottobre 2011
Regione e provincia: Marche, provincia di Ancona
Località di partenza: Gola della Rossa (e ritorno)
Località di arrivo: Monte Murano
Tempo di percorrenza: salita 2.45h. Discesa 2.15h
Chilometri: 12 km
Grado di difficoltà: E - EE
Descrizione delle difficoltà: assenza di segnali, ghiaione faticoso
Periodo consigliato: autunno o primavera
Segnaletica: presente fino alla Grotta del Vernino. A scendere presente ma sentiero in pessimo stato.
Dislivello in salita: circa 800 m
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 882 m (Monte Murano)
Accesso stradale: no, la strada di fondovalle è interdetta alle auto. Possibile raggiungerla solo a piedi o in bici, e solo durante il fine settimana (chiusa durante la settimana per via delle attività estrattive della cava).
Descrizione
Descrivo qui un'escursione che mi sta molto a cuore, quella al Monte Murano nel comune di Serra San Quirico (AN). Mi sta a cuore perché sono nato e cresciuto a pochi chilometri da lì, e da casa mia il monte è sempre stato ben visibile. Stranamente, nei 18 anni di vita lì, non c'ero mai stato, né in auto (ebbene sì, c'è una strada che arriva fino a 50 metri dalla vetta), né tanto meno a piedi.
Cominciamo innanzitutto con la visione del monte da lontano, come l'ho sempre visto da casa mia:
e da sotto, appena prima delle gallerie della strada che lo nasconderanno, devastato dalla cava:
Lego la bici al paletto del parco (visibile dietro) e mi incammino sul sentiero 107A. Quel "tratti pericolosi" mi inquieta un po' ma staremo a vedere:
Normale carrareccia all'inizio, solo un po' ripida:
e già qualche bel panorama sulla Gola della Rossa:
il sentiero in breve si restringe, ma rimane abbastanza agile:
belle formazioni geologiche:
in breve arriviamo alla Grotta del Vernino, che era "la" grotta della zona prima della scoperta di quella di Frasassi:
so che la grotta è esplorabile tranquillamente per alcune centinaia di metri ma, non avendo torcia e non essendo la speleologia la mia materia preferita, desisto e torno indietro.
A questo punto iniziano i problemi.
Il sentiero per salire al Murano dovrebbe iniziare una decina di metri prima della grotta del Vernino, ma non c'è niente. Né una indicazione, né una traccia di sentiero, solo un ghiaione.
provo a salire, ma mi perderò almeno 4 volte, di cui una in pratica sopra una roccia a strapiombo sul nulla.
Com'è come non è alla fine mi ritrovo e continuo il sentiero, tornato evidente.
Il monte Revellone, al di là della gola:
e il Murano, che si avvicina:
ad un certo punto, nel fitto del bosco, il sentiero si biforca, e un ometto di pietre è posto esattamente nel mezzo (grazie di niente, chiunque l'abbia creato). Dove andare? Scelgo, a caso, la sinistra, che scopro mi fa salire fino al crinale di Colle Foglia, dove sono poste le solite antenne, e dove arriva anche la strada carrozzabile che fa il giro dall'altro lato:
avessi scelto destra, come scoprirò poi, avrei tagliato a mezza costa il crinale del Colle Foglia e raggiunto il Murano da una quota minore.
Ora c'è solo da seguire la strada fino ad un ristorante e poi seguire l'ultimo breve tratto di sentiero fino in cima. Il monte Murano sembra molto diverso da questo lato:
il sentiero verso la croce di vetta, finalmente visibile:
ultimo strappo e son su:
Il paese di Serra San Quirico sotto di me:
al ritorno seguo una strada diversa, che passa sull'altro versante della valle del Vernino. Ritorno sui miei passi sulla carrozzabile di Colle Foglia, continuo ancora e a un tornante trovo il cartello:
il Monte San Vicino in lontananza:
carrareccia all'inizio:
si arriva alla cosiddetta "Pozza dei cinghiali", decisamente secca:
svolto a sinistra sul 107A:
e poi sul 107C:
un sentiero tenuto pessimamente, invaso dalle piante e a tratti quasi inutilizzabile:
fino a che si arriva al rifugio della forestale, anch'esso abbandonato:
il sentiero continua, ma talmente mal tenuto che non mi accorgo di una svolta e continuo dritto, infilandomi in un roveto, da cui ne esco graffiato a sangue ma soprattutto in un cul-de-sac: Colle Saluccio:
non mi resta che tornare indietro, affrontare di nuovo i rovi, e prendere la svolta, continuare per un po' fino a reincontrare il sentiero dell'andata e scendere alla Gola della Rossa.
Questo il percorso:
A presto!
Data: 2 ottobre 2011
Regione e provincia: Marche, provincia di Ancona
Località di partenza: Gola della Rossa (e ritorno)
Località di arrivo: Monte Murano
Tempo di percorrenza: salita 2.45h. Discesa 2.15h
Chilometri: 12 km
Grado di difficoltà: E - EE
Descrizione delle difficoltà: assenza di segnali, ghiaione faticoso
Periodo consigliato: autunno o primavera
Segnaletica: presente fino alla Grotta del Vernino. A scendere presente ma sentiero in pessimo stato.
Dislivello in salita: circa 800 m
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 882 m (Monte Murano)
Accesso stradale: no, la strada di fondovalle è interdetta alle auto. Possibile raggiungerla solo a piedi o in bici, e solo durante il fine settimana (chiusa durante la settimana per via delle attività estrattive della cava).
Descrizione
Descrivo qui un'escursione che mi sta molto a cuore, quella al Monte Murano nel comune di Serra San Quirico (AN). Mi sta a cuore perché sono nato e cresciuto a pochi chilometri da lì, e da casa mia il monte è sempre stato ben visibile. Stranamente, nei 18 anni di vita lì, non c'ero mai stato, né in auto (ebbene sì, c'è una strada che arriva fino a 50 metri dalla vetta), né tanto meno a piedi.
Cominciamo innanzitutto con la visione del monte da lontano, come l'ho sempre visto da casa mia:
e da sotto, appena prima delle gallerie della strada che lo nasconderanno, devastato dalla cava:
Lego la bici al paletto del parco (visibile dietro) e mi incammino sul sentiero 107A. Quel "tratti pericolosi" mi inquieta un po' ma staremo a vedere:
Normale carrareccia all'inizio, solo un po' ripida:
e già qualche bel panorama sulla Gola della Rossa:
il sentiero in breve si restringe, ma rimane abbastanza agile:
belle formazioni geologiche:
in breve arriviamo alla Grotta del Vernino, che era "la" grotta della zona prima della scoperta di quella di Frasassi:
so che la grotta è esplorabile tranquillamente per alcune centinaia di metri ma, non avendo torcia e non essendo la speleologia la mia materia preferita, desisto e torno indietro.
A questo punto iniziano i problemi.
Il sentiero per salire al Murano dovrebbe iniziare una decina di metri prima della grotta del Vernino, ma non c'è niente. Né una indicazione, né una traccia di sentiero, solo un ghiaione.
provo a salire, ma mi perderò almeno 4 volte, di cui una in pratica sopra una roccia a strapiombo sul nulla.
Com'è come non è alla fine mi ritrovo e continuo il sentiero, tornato evidente.
Il monte Revellone, al di là della gola:
e il Murano, che si avvicina:
ad un certo punto, nel fitto del bosco, il sentiero si biforca, e un ometto di pietre è posto esattamente nel mezzo (grazie di niente, chiunque l'abbia creato). Dove andare? Scelgo, a caso, la sinistra, che scopro mi fa salire fino al crinale di Colle Foglia, dove sono poste le solite antenne, e dove arriva anche la strada carrozzabile che fa il giro dall'altro lato:
avessi scelto destra, come scoprirò poi, avrei tagliato a mezza costa il crinale del Colle Foglia e raggiunto il Murano da una quota minore.
Ora c'è solo da seguire la strada fino ad un ristorante e poi seguire l'ultimo breve tratto di sentiero fino in cima. Il monte Murano sembra molto diverso da questo lato:
il sentiero verso la croce di vetta, finalmente visibile:
ultimo strappo e son su:
Il paese di Serra San Quirico sotto di me:
al ritorno seguo una strada diversa, che passa sull'altro versante della valle del Vernino. Ritorno sui miei passi sulla carrozzabile di Colle Foglia, continuo ancora e a un tornante trovo il cartello:
il Monte San Vicino in lontananza:
carrareccia all'inizio:
si arriva alla cosiddetta "Pozza dei cinghiali", decisamente secca:
svolto a sinistra sul 107A:
e poi sul 107C:
un sentiero tenuto pessimamente, invaso dalle piante e a tratti quasi inutilizzabile:
fino a che si arriva al rifugio della forestale, anch'esso abbandonato:
il sentiero continua, ma talmente mal tenuto che non mi accorgo di una svolta e continuo dritto, infilandomi in un roveto, da cui ne esco graffiato a sangue ma soprattutto in un cul-de-sac: Colle Saluccio:
non mi resta che tornare indietro, affrontare di nuovo i rovi, e prendere la svolta, continuare per un po' fino a reincontrare il sentiero dell'andata e scendere alla Gola della Rossa.
Questo il percorso:
A presto!
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