GPS per essere soccorsi?

Ciao a tutti,
spero che la cosa non sia già stata chiesta.

Stavo valutando l'acquisto di un GPS relativamente economico (esempio: etrex 10). Oltre alla normali funzioni di un GPS da escursionismo, questo tipo di strumento può essermi utile nel caso in cui io debba essere soccorso? Nello specifico: in una situazione di emergenza i soccorritori possono rintracciare il segnale del GPS (se questo è attivo) per trovarmi? Oppure è necessario avere uno strumento diverso?

Grazie e scusate per la domanda forse ovvia ma a cui non sto trovando risposta.
 
Un apparecchio GPScome l'etrex NON emette alcun segnale, al massimo, se c'è campo, potresti inviare le coordinate del punto in cui ti trovi per mezzo di un telefono cellulare.
Esistono strumenti più completi (e costosi) che possono inviare una richiesta di soccorso anche in assenza di campo telefonico ma necessitano di appositi abbonamenti.
qui trovi le informazioni indispensabili https://www.avventurosamente.it/xf/threads/garmin-inreach-mini-app-earthmate.50521/
 
Un normale ricevitore GPS per definizione non trasmette nulla. Però tu leggi le coordinate e le comunichi al 112/118.

Se vuoi un dispositivo che chiami i soccorsi, molto sinteticamente ci sono tre categorie di prodotti che puoi considerare.

Quelli tipo Garmin InReach che permettono l'invio della richiesta di soccorso e anche la comunicazione bidirezionale basata sui messaggi di testo e sulla ricezione dati (mappe, meteo, ...). Hanno un costo non trascurabile di abbonamento.

Gli apparati tipo Spot, come sopra ma la comunicazione è monodirezionale, cioè lo Spot invia msg ma non riceve.

Poi ci sono i classici PBL tipo ACR ResQlink che non permettono la comunicazione ma solo l'invio del segnale di soccorso. Non hanno nessun costo di abbonamento e un’autonomia di cinque anni. E ormai sono i meno costosi anche in termini di acquisto.
 
Io ho appunto un PLB (mai usato!) mi arrivò con un modulo da faxare al centro italiano di "ascolto" che è unico (per mare e terra intendo) che in caso di allarme attiva il servizio territoriale competente (118 o soccorso alpino) e suppongo che allerti anche i numeri i emergenza personali indicati sul fax.

Non so se i servizi a pagamento allertino direttamente il servizio territoriale o non si appoggino anche loro al centro di cui sopra.

Qui c'é la modulistica per registrare il PLB.
 
Ultima modifica:
Non ce la fai con un gps classico. Ti serve come ti hanno detto o un inreach o un PLB (decisamente + limitato di un inreach).
Il problema dell'inreach, visto dal punto di vista economico, non è la spesa iniziale quanto il costo mensile di mantenimento del servizio che ti garantisce il corretto funzionamento.
 
Un ulteriore alternativa che può anche avere un senso è quella di dotarti di un telefono cellulare satellitare il quale, molte volte, ha anche un gps incorporato.

Ovviamente ha un costo iniziale ma si trovano anche usati, necessita di una sua sim a cui corrisponde un contratto che, a seconda della tipologia di cellulare, può essere anche del tipo ricaricabile.

Lo svantaggio principale è quello di qualsiasi apparato elettronico...... la batteria..... ma se tenuto spento, o acceso ad orari prefissati, può durare parecchio :)

Un ulteriore problema consiste che molti apparati, come ad esempio il Garmin Inreach o lo Spot, permettono di registrare una traccia visibile anche a terzi (via internet) o di essere "interrogati" per conoscere la posizione (pur che siano accesi ovviamente) il che è un notevole vantaggio se consideriamo lo sfortunato escursionista non sia in grado di usare "qualcosa".

Il grosso vantaggio è la bidirezionalità visto che è un cellulare ;):si:

Ciao :si:, Gianluca
 
Un normale ricevitore GPS per definizione non trasmette nulla. Però tu leggi le coordinate e le comunichi al 112/118.

Se vuoi un dispositivo che chiami i soccorsi, molto sinteticamente ci sono tre categorie di prodotti che puoi considerare.

Quelli tipo Garmin InReach che permettono l'invio della richiesta di soccorso e anche la comunicazione bidirezionale basata sui messaggi di testo e sulla ricezione dati (mappe, meteo, ...). Hanno un costo non trascurabile di abbonamento.

Gli apparati tipo Spot, come sopra ma la comunicazione è monodirezionale, cioè lo Spot invia msg ma non riceve.

Poi ci sono i classici PBL tipo ACR ResQlink che non permettono la comunicazione ma solo l'invio del segnale di soccorso. Non hanno nessun costo di abbonamento e un’autonomia di cinque anni. E ormai sono i meno costosi anche in termini di acquisto.
Interessante, conoscevo solo gli InReach. Tre domande.

1) Ho capito bene che la seconda soluzione (gli spot) ha comunque un abbonamento?
2 Gli spot consentono anche di selezionare messaghi differenti, per esempio per chiarire il grado di severità (“sono immobilizzato con gamba rotta” piuttosto che “sto morendo dissanguato”?)?
3) Gli ACR mandano solo un messaggio di aiuto senza contenuto?
grazie
 
La risposta è sì alle tre domande.
Sui vantaggi dei sistemi "interattivi" sono già intervenuti. Il tracciamento è una delle caratteristiche più interessanti che però si ottiene anche con uno smartphone purché ci sia campo.

Il PLB ha come vantaggio l'assenza di un costo di abbonamento (non trascurabile) e il fatto che ha una batteria di lunga durata. In pratica lo metti nello zaino e non lo tiri fuori mai (o almeno si spera...).
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Un ulteriore alternativa che può anche avere un senso è quella di dotarti di un telefono cellulare satellitare il quale, molte volte, ha anche un gps incorporato
Vero. Il guaio del telefono satellitare è che l'abbonamento a traffico prepagato ha una scadenza. In pratica tu acquisti un certo numero di minuti ma se non li usi dopo un certo tempo scadono.
Almeno una volta era così. Da verificare.
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Se si è certi di restare sotto copertura dati dello smartphone, la soluzione più economica è GeoResq. La app sviluppata in collaborazione con il CAI e il CNSAS.
 
Grazie
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Ho sempre pensato che per il mio livello di attivitá , sostanzialmente non alpino, strumenti del genere fossero eccessivi. Poi camminando attonro al monte gennaro a quote ridicole ma in zona non frequentata mi sono trovato ad avere un dolore al ginocchio che mi impediva di fare gli ultimi 2 km e pensare a cosa sarebbe successo se fosse successo a 15 km, nel nulla. Oggi leggo questo articolo sul Corriere della Seta (“Elena e 200 amici cercano Federico disperso fra le vette”) che oarla di un uomo di 37 anni scomparso da una settimana su un cammino noto e segnato entro i 1700 mt. E mi domando se in fondo, oltre al fatto che la vita non ha prezzo, il dramma non possa essere dietro l'angolo anche in luoghi “banali” causa accidentale scivolatura o altro.
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In quest senso, se il PLB ha (se ho ben capito) il solo vantaggio di non richiedere abbinamenti (il costo del device è infatti simile ad un InReach), ha il problema di non farti avere nessun feedback sull'esito del tuo messggio, ma soprattutto di non consentirti di differenziare un messaggio di richiesta soccorso per incidente da uno di sopravvivenza, col rischio di scatenare l'inferno e gettare familiari nel'angoscia per un problema non di vita o di morte.
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In questo senso mi sembra che il grande valore sia soprattutto per chi viaggia solo.
 
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Un normale ricevitore GPS per definizione non trasmette nulla. Però tu leggi le coordinate e le comunichi al 112/118.

Se vuoi un dispositivo che chiami i soccorsi, molto sinteticamente ci sono tre categorie di prodotti che puoi considerare.

Quelli tipo Garmin InReach che permettono l'invio della richiesta di soccorso e anche la comunicazione bidirezionale basata sui messaggi di testo e sulla ricezione dati (mappe, meteo, ...). Hanno un costo non trascurabile di abbonamento.

Gli apparati tipo Spot, come sopra ma la comunicazione è monodirezionale, cioè lo Spot invia msg ma non riceve.

Poi ci sono i classici PBL tipo ACR ResQlink che non permettono la comunicazione ma solo l'invio del segnale di soccorso. Non hanno nessun costo di abbonamento e un’autonomia di cinque anni. E ormai sono i meno costosi anche in termini di acquisto.
Lo spot gen 3-4 è monodirezionale, lo spot x è bidirezionale. La serie gen costa molto meno.
Comunque di marche c'è ne sono anche altre che fanno dispositivi simili. Sulla bidirezionalità su un dispositivo che sia rintracciabile da remoto per me se ne può fare anche a meno se uno vuole risparmiare il più possibile.
 
Ultima modifica:
Sto facendo un piccolo confronto in rete e vedo quanto segue.

ACRResQ: solo SOS, 300€, no abbonamento
Spotgen4: SOS + msg in uscita, 145€, abbonamento annuale 144€
Spotgenx: SOS+ msg in uscita e in entrata, 300€, abbonamento annuale 144€
InReach mini:SOS+ msg in uscita e in entrata, 300€, abbonamento annuale 180€

i dati di spotgen sono presi da https://www.findmespot.com/it-it/products-services/spot-gen4

Dal confronto gli ultimi due, che sono prodotti sostituti, sono la soluzione più costa perché consente di fare tutto e costano uguale.
La soluzione più economica è la prima, che però mi fa solo lanciare un'allerta.
Con lo spotgen 4, che è la via di mezzo, pago una cifra intermedia per poter - rispetto alla prima - anche scegliere i destinatri e differenziare i messaggi, m rinunciando a ricevere risposte.

tre cose interessanti:
a) il costo degli abbonamenti sembra molto simile, tolto il primo che non ne ha. la differenza è solo il costo dei device.
b) questo è sempre simile in tutti i casi, con la sola eccezione dello spotgen 4 che costa la metá (dato preso dal loro sito). Perché?
b) cercando in rete lo spotgen 3 (che immagino sia la versione precedente) costa più o meno 300€.
 
Mi sembra di capire che tu ponga molta attenzione al fattore economico ma permettimi di esprimere il mio personalissimo parere:
Stiamo parlando di oggetti concepiti per SALVARE vite nelle situazioni più estreme ed indesiderate che ovviamente nessuno di noi si sognerebbe mai di dover affrontare.
Fatta questa doverosa premessa, ritengo che l'adozione di un sistema GPS rescue debba offrire il massimo possibile, senza trascurare servizi apparentemente opzionali ma a mio avviso fondamentali e mi riferisco al fatto di poter essere rintracciati ove non fossimo in grado autonomamente di richiedere aiuto, per esempio a seguito di una caduta non mortale ma che ci privi dei sensi per un tempo indeterminato. In questa malaugurata ipotesi, il saper che la mia famiglia può in ogni momento richiedere la mia posizione mi aiuta ad affrontare le mie soventi gite in solitaria con una maggior serenità.
 
Mi sembra di capire che tu ponga molta attenzione al fattore economico ma permettimi di esprimere il mio personalissimo parere:
Stiamo parlando di oggetti concepiti per SALVARE vite nelle situazioni più estreme ed indesiderate che ovviamente nessuno di noi si sognerebbe mai di dover affrontare.
Fatta questa doverosa premessa, ritengo che l'adozione di un sistema GPS rescue debba offrire il massimo possibile, senza trascurare servizi apparentemente opzionali ma a mio avviso fondamentali e mi riferisco al fatto di poter essere rintracciati ove non fossimo in grado autonomamente di richiedere aiuto, per esempio a seguito di una caduta non mortale ma che ci privi dei sensi per un tempo indeterminato. In questa malaugurata ipotesi, il saper che la mia famiglia può in ogni momento richiedere la mia posizione mi aiuta ad affrontare le mie soventi gite in solitaria con una maggior serenità.
No, io ad oggi non ho nulla e nemmeno ho una idea, sto cervando di farmela per capire le alterntive, il costo e soprattutto l'uso. Se no pagheremmo sempre per avere tutto al massimo possibile e invece non lo facciamo. Scegliamo quello che sembra adatto al ns scopo. Con auei numeri volevo mostrare proprio che la dofferenza di costo è trascurabile, al peggio sono 150€ l'anno, meno di un abbonamento per sky. È l'uso che mi serve. Personalmente ho la sensazione che la soluzione base ACR sia troppo poco (non ho nessuno feedback e nemmno possono graduare il messaggio ler dire quanto sia grave), mentre non mi è ancora chiaro se il di piu che mi dà in reach rispetto allo spot4 (cioè il feedback) sia sempre necessaruo o lo sia solo per uscite più “sfidanti”. Questo vorrei capire, dal punto di vista di ciascuno
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Quandk cose hannk costi diversi di solito fanno cose diverse. Se non calisco la differenza nel costo penso che mi sto perdendo qualche differenza nel servizio. E questo voglio chiarirmelo
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mi riferisco al fatto di poter essere rintracciati ove non fossimo in grado autonomamente di richiedere aiuto, per esempio a seguito di una caduta non mortale ma che ci privi dei sensi per un tempo indeterminato. In questa malaugurata ipotesi, il saper che la mia famiglia può in ogni momento richiedere la mia posizione mi aiuta ad affrontare le mie soventi gite in solitaria con una maggior serenità.
Mi chiarisci meglio auesta funzione? è solo dell'InReach o anche degli altri (spotgen x? Spotgen 4?). Cosa richiede alla famiglia per farlo? Grazie
 
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lo spot gen 4 l'unica differenza(che magari non interessa) è che tu puoi scrivere a chi vuoi ma non possono risponderti. Per i soccorsi puoi anche scriverti con loro e scrivere il problema che hai.

ecco questo non mi era chiaro. Stai dicendo che con spotgen 4 ho messaggi di ritorno ma solo dai soccorsi e non dai miei contatti?
 
Anche io, muovendomi spesso da solo, mi sono posto il problema purtroppo però gli abbonamenti costano tantissimo e sinceramente trovo assurdo che la montagna debba diventare una specie di attività a pagamento. La sicurezza non ha prezzo, vero, ma nemmeno si può pensare di farla diventare una tassa.
La mia soluzione è la seguente: gps normale e telefono (doppio dispositivo) per evitare di perdersi, più sperare che il numero di emergenza funzioni anche in mezzo al nulla (chiedo conferme in proposito).
Mi affiderei ad un servizio ad abbonamento con relativo GPS di emergenza solo in casi particolari, ad esempio volendo affrontare in solitaria cammini o trekking in posti remoti. In quel caso sarei disposto all'acquisto del dispositivo ed anche al relativo abbonamento mensile (solo per il tempo necessario).
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Grazie
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Ho sempre pensato che per il mio livello di attivitá , sostanzialmente non alpino, strumenti del genere fossero eccessivi. Poi camminando attonro al monte gennaro a quote ridicole ma in zona non frequentata mi sono trovato ad avere un dolore al ginocchio che mi impediva di fare gli ultimi 2 km e pensare a cosa sarebbe successo se fosse successo a 15 km, nel nulla.

Certo che può succedere l'impensabile anche a quote basse: non è questione di quota ma di isolamento. I Lucretili sono montagne complesse, con orografia di difficile lettura e orientamento non banale e inoltre in alcuni punti sono frequentati zero. Per me viaggiare da soli sui Lepini o sui Lucretili è molto ma molto più "rischioso" che farlo su una alta via delle Dolomiti o sul Gran Sasso.
Il 70% delle mie uscite si svolgono proprio in catene "minori", posti dove l'escursionismo di massa non esiste e in certi casi l'isolamento è totale.
 
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Mi chiarisci meglio auesta funzione? è solo dell'InReach o anche degli altri (spotgen x? Spotgen 4?). Cosa richiede alla famiglia per farlo? Grazie

Non ti so dire se esiste anche sui Spotgen in quanto possessore di garmin inreach.
In pratica, da un qualsiasi dispositivo munito di web browser ( pc, tablet, smartphone) , loggandosi alla pagina dedicata inreach, tramite un pulsante puoi richiedere che il gps ti invii le coordinate e nel giro di 1/2 minuti le ricevi oltre che visualiizare su una mappa la posizione del device.
 
Certo che può succedere l'impensabile anche a quote basse: non è questione di quota ma di isolamento. I Lucretili sono montagne complesse, con orografia di difficile lettura e orientamento non banale e inoltre in alcuni punti sono frequentati zero. Per me viaggiare da soli sui Lepini o sui Lucretili è molto ma molto più "rischioso" che farlo su una alta via delle Dolomiti o sul Gran Sasso.
Il 70% delle mie uscite si svolgono proprio in catene "minori", posti dove l'escursionismo di massa non esiste e in certi casi l'isolamento è totale.

anche io ero partito con la sola mappa e il cellulare con la app.
poi ho aggiunto il gps
e adesso sto qui a domandarmi se non serva anche questo aggeggio.

mi sembra spesso piuttosto eccessivo...ma visto che per me i Lucretili sono vicino casa e mi piacciono tanto (questo we ci tornero per salire al Monte Pellecchia) e che anche a me piace andare solo, comincio a domandarmi se - pur essendo uno scarpinatore della domenica pomeriggio - un investimento da 150€ fissi più 150€ annuali (o qualcosa di meno se vai solo su alcuni mensili) non possa avere senso.
vederemo
 
Anche io, muovendomi spesso da solo, mi sono posto il problema purtroppo però gli abbonamenti costano tantissimo e sinceramente trovo assurdo che la montagna debba diventare una specie di attività a pagamento. La sicurezza non ha prezzo, vero, ma nemmeno si può pensare di farla diventare una tassa.
La mia soluzione è la seguente: gps normale e telefono (doppio dispositivo) per evitare di perdersi, più sperare che il numero di emergenza funzioni anche in mezzo al nulla (chiedo conferme in proposito).
Mi affiderei ad un servizio ad abbonamento con relativo GPS di emergenza solo in casi particolari, ad esempio volendo affrontare in solitaria cammini o trekking in posti remoti. In quel caso sarei disposto all'acquisto del dispositivo ed anche al relativo abbonamento mensile (solo per il tempo necessario).
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Certo che può succedere l'impensabile anche a quote basse: non è questione di quota ma di isolamento. I Lucretili sono montagne complesse, con orografia di difficile lettura e orientamento non banale e inoltre in alcuni punti sono frequentati zero. Per me viaggiare da soli sui Lepini o sui Lucretili è molto ma molto più "rischioso" che farlo su una alta via delle Dolomiti o sul Gran Sasso.
Il 70% delle mie uscite si svolgono proprio in catene "minori", posti dove l'escursionismo di massa non esiste e in certi casi l'isolamento è totale.


Purtroppo è proprio così, e purtroppo in mezzo al nulla, senza segnale, le chiamate di emergenza non dovrebbero partire. Ma checché se ne dica il costo di questi dispositivi è elevatissimo e non tutti possono permetterseli, per cui....

Io essendo particolarmente squattrinato dopo aver valutato la radio, opzione che sinceramente non mi ha mai convinto), sarei in procinto di acquistare il Recco, ma essendo molto dubbioso sulla reale utilità. Se non altro costa 30 euro
 
Il punto sull’acquisto di un sistema di sicurezza GPS è esattamente quello illustrato da @maxfontana; poi ognuno di noi fa le proprie valutazioni su utilità/necessità/costo, ma proviamo per esempio a prendere la disgrazia di Federico citata sopra da @C2C7 per capire l’importanza di questi dispositivi.

Federico è scomparso da oltre 10 giorni sul gruppo del Tamer-San Sebastiano, era uscito di casa da solo per un escursione e non è più tornato. La moglie e circa 250 tra volontari e corpi di soccorso lo stanno cercando battendo la zona palmo a palmo ma, fino ad oggi, senza risultato. Attenzione, non voglio fare un processo alle intenzioni e non intendo giudicare nessuno; sono tragedie imprevedibili ma da queste situazioni drammatiche abbiamo forse tutti un po’ da imparare perché sono si imprevedibili, ma non inevitabili.
Mettiamo caso che Federico avesse avuto con se un PLB/Spot/Inreach: se cosciente, dal punto dove è avvenuto il presunto incidente avrebbe potuto lanciare un segnale SOS e in poche ore sarebbe stato recuperato dai soccorsi. Diversamente, se incosciente, i soccorsi avrebbero potuto rintracciarlo e ritrovarlo seguendo il segnale GPS. Con uno Spot/Inreach, forse, le ricerche sarebbero iniziate prima se il contatto a casa, non ricevendo comunicazioni, avesse capito che qualcosa non andava e si fosse allarmato. Con Inreach avrebbe addirittura potuto interrogare la posizione e scrivergli dei messaggi per avere rassicurazioni.

Con questo, ripeto, non intendo giudicare nessuno ne strumentalizzare questa tragedia dandogli una lettura troppo semplicistica ma personalmente mi ha fatto riflettere molto. Sicuramente è un sistema di sicurezza che, dato il costo, avrà poco senso per l’escursionista occasionale ma non per chi pratica attività outdoor frequentemente; per la legge dei grandi numeri maggiore è l'attività che faccio e maggiore sarà la probabilità di incorrere in situazioni spiacevolmente pericolose. Esco molto spesso in solitaria e l’idea di avere con me un dispositivo che può non solo salvarmi la vita ma anche permettermi di comunicare e tranquillizzare chi mi sta aspettando a casa, letteralmente, non ha prezzo. Aggiungo un’altra considerazione: spesso parliamo di questi sistemi concentrandoci sulle uscite in solitaria perché sicuramente é un elemento critico aggiuntivo ma può essere utile allo stesso modo anche durante uscite di gruppo o, addirittura, verso terze persone che incontriamo sul nostro cammino.

Come ha scritto qualcuno sul post dedicato all’Inreach, è assimilabile ad un’assicurazione e come tutte le assicurazioni non ne comprendiamo appieno l’utilità/importanza finché non ne abbiamo veramente bisogno.
 
Secondo me ha senso l'InReach, lo ribadisco, se stai spesso in zona senza copertura telefonica.
Ormai le aree senza servizio sono sempre meno, ma ci sono soprattutto in montagna.

Poi per carità... si muore lo stesso... nessuna attività è senza rischio, ma si allevia per quanto possibile...

https://torino.repubblica.it/cronac..._argentino_disperso_in_valle_gesso-316396819/

https://tg24.sky.it/torino/2021/08/28/incidente-montagna-morto-escursionista-ossola

https://www.ansa.it/piemonte/notizi...ese_0111fa60-3189-413f-9746-8d4f821376dc.html

https://tg24.sky.it/torino/2021/08/06/cuneo-morto-escursionista-disperso
 
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