Escursione Gran Sasso basso, da Forca di Valle alla croce di Cima Alta e un po' di più...

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati

Data:
Regione e provincia: Abruzzo, Teramo
Località di partenza: Forca di Valle, frazione di Isola del Gran Sasso
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza:
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna eccetto l'assenza di segnaletica sul 90% del tragitto
Periodo consigliato: in assenza di neve, versante fortemente valanghivo
Segnaletica: non pervenuta
Dislivello in salita: 900m
Dislivello in discesa:
Quota massima: 1925m
Accesso stradale: dalla A24 casello di Isola, poi seguire per Forca di Valle

Descrizione

La primavera è un periodo bellissimo in montagna, ma è anche molto mutevole sotto l'aspetto meteo e se si aggiunge la presenza di neve in quota su vari canali, traversi ecc, ecco che sovente la voglia di rimanere bassi prende il sopravvento.
Con il socio @Leo da solo poi non abbiamo molto tempo a disposizione ed il meteo per la giornata pare capriccioso andante, per cui gli propongo di salire da Forca di Valle al bellissimo rifugio Orazio Delfico (detto anche "il fontanino") posto proprio sotto la parete verticale del Montagnone, propaggine orientale dell'Arapietra e quindi del Gran Sasso. Il sentiero è come quelli del versante teramano, in verità tutto sommato più tranquillo di molti, ma scordatevi le pendenze progressive e dolci del Gran Sasso aquilano (non meno bello): qui si sale ignoranti da subito... ma almeno la traccia è evidente.
Leo non è troppo convinto, ha fatto il colle Pelato (attaccato al Montagnone ancora più ad est) e gli è piaciuto con riserva. Io invece so che gli piacerà il giretto di oggi perché il sentiero per Colle Pelato è bello ma incassato per buona parte del suo tracciato, mentre quello attuale - con opportuna deviazione che faremo - ha degli affacci meravigliosi su una zona che chi percorre spesso la A24 vede spesso ma non somatizza fatta eccezione per una cascata vistosa posta su un curvone nei pressi del traforo (la cascata di Biselli, detta pisciarellone ma in realtà il pisciarellone è un altro).
Comunque volevo essere stringato ma come al solito parlo troppo... indicazione preziosa: dalla chiesa di Forca di Valle (poco prima a sinistra - praticamente sotto la chiesa, si scende con la rampa) c'è un bar ristorante: consigliatissimo!

Parto con le foto, dalla chiesa di Forca di valle, sulla destra parte una salita, se riuscite ovvero se trovate parcheggio, fatela in macchina fino al comodissimo e funzionante fontanile, altrimenti si posteggia nei pressi della chiesa... noi il posto l'abbiamo trovato vicino la fontana, si parte...

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il sentiero piega a sinistra, di fronte appena dopo le ultime case un'altra traccia che però porta a Colle Pelato, noi ci manteniamo in vista Gran Sasso

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La traccia è evidente, e sale non in maniera assurda ma decisa

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Ma gli affacci compensano

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Il sentiero, con qualche flebile segno, direbbe di girare a destra ma noi proseguiamo sulla carrabile che punta verso il Gran Sasso per fare un giro più panoramico dalla sella di Vena Pecorale

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la vista poco prima di aggirare il promontorio

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ed aggirato il promontorio erboso iniziamo la salita verso la selletta che si ricongiunge al sentiero ufficiale, sulla destra una vistosa valanga ha arato il bosco, il fenomeno - come dicevo nelle note - qui è frequente e pertanto la zona d'inverno è altamente sconsigliata

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di fronte a noi il Montagnone, alla sua base la sella, il sentiero da lì si snoderà sotto la parete verticale di questo bel pezzo di roccia

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non prima di un po' di rufolamento nell'erba fresca, con vista

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Ed ecco l'affaccio su Vena Pecorale, da dove nasce la cascata di Biselli visibile dalla A24

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Sin qui la pendenza è stata più dolce, ora poco dopo la sella si ricomincia a salire, sotto di noi è ben visibile a destra la propaggine erbosa che abbiamo percorso

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E per svolte saliamo ancora, ma sempre con una vista che rinfranca

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Il versante come dicevo è valanghivo, franoso

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l'appennino basso, con la sua ruvida bellezza

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Ruvida ma anche dolce, come le forme sinuose di una peonia

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Qualche residuo di segnaletica ci avvisa che siamo quasi al Delfico

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Il rifugio fu vandalizzato dopo essere stato ristrutturato, di recente poi - un gruppo di persone, alcune le conosco personalmente, si sono prodigate nel sistemarlo e ne hanno fatto un vero e proprio gioiello dotato di tantissimi confort! Non meno importante, c'è il fontanile a 15m dal rifugio... io qui lo dico pubblicamente, questo posto è un gioiello e se succede qualcosa al rifugio sarò implacabile nel cercare i responsabili e perseguirli a norma di legge

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Noi siamo più da te caldo che da pranzo, ma le due puzzone elemosinano come al solito un boccone... solo se fate le buone però!

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Le nuvole occultano parte della vista meravigliosa che si gode da qui, ma non per questo la meraviglia è minore

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Il meteo è proprio strano... si vede la croce di Cima Alta ed è invitante: Leo, facciamo il Montagnone? Facciamo Cima Alta? Facciamo che andiamo e poi si pensa...

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E saliamo ancora, a tratti assecondando il tracciato di una vecchia strada mai andata in funzione (per frane, smottamenti e altri disastri) che doveva collegare Prati di Tivo con questo versante ed a tratti tagliando... poi ci troviamo oltre "la forchetta" - incavo tra Cima Alta ed il Montagnone con sentiero che scende dalla parte opposta verso Tossicia - che pare di stare in Scozia

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Snobbiamo un po' la traccia evidente che segue la strada mai finita e giungiamo alla croce a mezza costa su questi pendii freschi di verde

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Il cielo si è coperto, le nuvole giocano sopra di noi, la vista non è massima ma vale una sosta sul prato con le due puzzole che giocano a rincorrersi mentre noi chiacchieriamo immersi nel nulla... poi parlo a Leo di quel rifugio che si vede bene dall'Arapietra, che è di fianco alla croce verso il Corno Grande, ci affacciamo e si vede anche da qui: facciamo un salto? Ma si...

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Ci addentriamo nel bosco San Nicola con la bruma che scende veloce, ma la traccia è evidentissima

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Anche se franata in qualche punto o invasa dal fango, ma nulla di insuperabile

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Per un attimo non capiamo se siamo sulla strada giusta, il rifugio ci era sembrato attaccato alla croce... poi dopo una svolta eccolo

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Che peccato vederlo ridotto così, c'è anche un fontanile (secco, ma la vena sembra avere ancora acqua) poco lontano!

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Gironzoliamo un po' in zona, è una piccola radura davvero splendida, peccato la visbilità sia bassissima perchè da qui il Corno Grande... ops si è aperto un attimo...

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Torniamo indietro, stavolta proviamo a seguire la nuova segnaletica che dalla Piana del Laghetto verso l'Arapietra è stata ripristinata... però c'è un cartello messo in maniera strana, le direzioni sono sbagliate... ci pensiamo un attimo ed un evidente crine di cavallo ci racconta di una grattatina che ha ruotato il cartello. Lo rimettiamo a posto e ripartiamo verso la traccia dell'andata

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Questa volta niente pendio a mezzacosta, proviamo questa strada mai nata

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Le nuvole scendono sempre più in basso, la A24 sembra un disegnino sulla mappa in 3D

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Un po' di strada, un po' di tagli e siamo di nuovo al rifugio Delfico, lo superiamo per bere un sorso d'acqua e per un attimo si scopre sua maestà alle sue spalle

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Siamo di nuovo a sella di Vena Pecorale, questa volta prenderemo il sentiero ufficiale che scende più ripido ma più breve, il meteo è peggiorato del tutto e metto via la macchina fotografica, Zoe si gode l'ultimo affaccio mentre aspettiamo Leonardo sfumacchiante con la sua ombra Linda... il bar ristorante di Forca di Valle ci aspetta per una bella birra ghiacciata...

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Alla prossima!
 
Purtroppo qualche tempo fa ho dovuto ahimè declinare un invito a partecipare ad un giro simile a questo, con partenza da Casale San Nicola.
Ebbene, il tuo coinvolgente fotoracconto mi ha fatto conoscere ed apprezzare questo versante per me lontano e nascosto, invogliandomi a calcare quei sentieri e a visionare il Paretone con il naso all'insù!
Complimenti e grazie per la condivisione!
 
Purtroppo qualche tempo fa ho dovuto ahimè declinare un invito a partecipare ad un giro simile a questo, con partenza da Casale San Nicola.
Ebbene, il tuo coinvolgente fotoracconto mi ha fatto conoscere ed apprezzare questo versante per me lontano e nascosto, invogliandomi a calcare quei sentieri e a visionare il Paretone con il naso all'insù!
Complimenti e grazie per la condivisione!

Grazie come sempre! I sentieri da Casale sono ancora più irti! Ma meravigliosi... a neve sparita vorrei fare la traversata Forca di Valle/Casale (o viceversa) passando per un altro Rifugio - il San Nicola - purtroppo anch'esso diruto... è una cosa che ho in mente da un po', quel versante te lo consiglio vivamente!
 
Negli anni ho imparato ad amare questo splendido versante, sicuramente il più vero e selvaggio del massiccio.
Fin dalla prima volta che salii da Isola verso il Paretone rimasi colpito dalla maestosità degli scenari, resi ancora più remoti, a parer mio, dalla lontana e sinuosa autostrada.
Grazie per il bel racconto e le suggestive immagini.
 
Negli anni ho imparato ad amare questo splendido versante, sicuramente il più vero e selvaggio del massiccio.
Fin dalla prima volta che salii da Isola verso il Paretone rimasi colpito dalla maestosità degli scenari, resi ancora più remoti, a parer mio, dalla lontana e sinuosa autostrada.
Grazie per il bel racconto e le suggestive immagini.

È vero, presidente, questo versante ha una bellezza rude che toglie il fiato. E toglie il fiato anche perché pretende sempre il suo kg di carne. Ho diversi amici isolani, sono socio del Cai di Isola, loro la montagna la vivono da qui da sempre e non gli stai appresso quando salgono. Molti sono già pensionati a lavoro (per parlare di anagrafe) ma niente, hanno un passo differente.
Io conosco poco questo versante, come mia abitudine e carattere verso la montagna ho iniziato a gironzolarlo con timore reverenziale e quest'anno vorrei alzare un po' l'asticella: sono certo che sarà meraviglioso addentrarcisi.

Dobbiamo risentirci, lo dicevamo con @Leo da solo durante una passeggiata davvero ruspante sull'altro "gemello"

P.S. Anche io trovo il serpente autostradale un forte elemento iconico di questo scenario.
 
Come in Scozia.... Hai raccontato benissimo le sensazioni che scatenano tutto quel verde, i fiori,e i sassi lucenti in mezzo a nuvole, che avvolgono e poi lasciano. Come in una danza primordiale verso quella parete così maestosa.... ma solo ai suoi piedi.... quasi in preghiera su quella che per me è la croce più bella che ricordo..... Di legno con il Cristo scolpito: veramente magnifica anche per un non cristiano.
 

Allegati

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Come in Scozia.... Hai raccontato benissimo le sensazioni che scatenano tutto quel verde, i fiori,e i sassi lucenti in mezzo a nuvole, che avvolgono e poi lasciano. Come in una danza primordiale verso quella parete così maestosa.... ma solo ai suoi piedi.... quasi in preghiera su quella che per me è la croce più bella che ricordo..... Di legno con il Cristo scolpito: veramente magnifica anche per un non cristiano.

Una giornata magnifica amico mio, una meraviglia nascosta dietro l'angolo...
 
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