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Sabato 29 novembre 22.
Visto il bel tempo degli ultimi giorni siamo stati sul Gran Zebrú.
Si parte dal Rifugio Forni ad un orario improponibile. dopo un ora e mezza si raggiunge il rifugio Pizzini.
Da qui si vede il Gran Zebrù.
e il ghiacciaio dei forni in lontananza con punta San Matteo che si erge sulle altre.
La neve inizia all'altezza del rifugio 2700m
Dai 2700 ai 3200m la salita è tranquilla sulla neve, poi si arriva alla base della parete.
Da questa foto si vede bene la via di salita.
La sequenza è questa:
Si supera un canalino incassato tra le rocce chiamato collo di bottiglia, svalicati si sale sulla parete Est, la neve anche di mattina era cotta.
Arrivati nei pressi della cima c'era un passaggino senza neve un pò infame e la cresta che aveva giusto lo spazio per metterci un piede.
Ricordo quando il 20 novembre dell'anno scorso feci la "prima invernale" cresta del Redentore nei Sibillini, mi tremavano le gambe e sceso giù conobbi un tipo e cui chiesi dove cavolo la devo infilare la piccozza quando una cresta è troppo stretta. La risposta fù....
La stringi più forte che puoi in mano e preghi, non serve piantarla.
Beh ho capito cosa intendeva.
Comunque è una salita carina tutta su ghiaccio/neve con pendenze fino a 45/50° Me la aspettavo più difficile, personalmente ho trovato più pericoloso salire sul Gran Sasso in inverno. Ma Mai sottovalutarla!
Queste sono le foto dalla cima.
Ecco il Cevedale.
Discesa come la salita
Visto il bel tempo degli ultimi giorni siamo stati sul Gran Zebrú.
Si parte dal Rifugio Forni ad un orario improponibile. dopo un ora e mezza si raggiunge il rifugio Pizzini.
Da qui si vede il Gran Zebrù.
e il ghiacciaio dei forni in lontananza con punta San Matteo che si erge sulle altre.
La neve inizia all'altezza del rifugio 2700m
Dai 2700 ai 3200m la salita è tranquilla sulla neve, poi si arriva alla base della parete.
Da questa foto si vede bene la via di salita.
La sequenza è questa:
Si supera un canalino incassato tra le rocce chiamato collo di bottiglia, svalicati si sale sulla parete Est, la neve anche di mattina era cotta.
Arrivati nei pressi della cima c'era un passaggino senza neve un pò infame e la cresta che aveva giusto lo spazio per metterci un piede.
Ricordo quando il 20 novembre dell'anno scorso feci la "prima invernale" cresta del Redentore nei Sibillini, mi tremavano le gambe e sceso giù conobbi un tipo e cui chiesi dove cavolo la devo infilare la piccozza quando una cresta è troppo stretta. La risposta fù....
La stringi più forte che puoi in mano e preghi, non serve piantarla.
Beh ho capito cosa intendeva.
Comunque è una salita carina tutta su ghiaccio/neve con pendenze fino a 45/50° Me la aspettavo più difficile, personalmente ho trovato più pericoloso salire sul Gran Sasso in inverno. Ma Mai sottovalutarla!
Queste sono le foto dalla cima.
Ecco il Cevedale.
Discesa come la salita