- Parchi della Campania
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- Parco Regionale del Matese
Dati
Regione e provincia: Campania (BN)
Chilometri: 4,6
Grado di difficoltà: E
Segnaletica: Scarsa
Quota massima: 450m
Accesso stradale: SP76
Traccia GPS
Descrizione
Salve a tutti, questo è il mio primo contributo su questo forum. Spero che risulti interessante a chi, come me, non aveva idea della bellezza di certi luoghi dell'entroterra campano.
Il sentiero delle Forre di Lavello ripercorre una strada mulattiera di epoca sannita, ai piedi del Monte Cigno. Esso costeggia il Fiume Titerno, il quale ha letteralmente scavato dei canyon all'interno delle rocce calcaree, che risultano arrotondate e che vengono lambite da continue cascatine.
La traccia GPS che ho caricato parte da una strada secondaria che collega la SP76 (che porta da Cerreto Sannita a Cusano Mutri) con Civitella Licino. Questa strada a senso unico è stata chiusa diversi anni fa a causa di alcune frane che si sono verificate, ma è presente dello spazio dove parcheggiare per poi proseguire a piedi.
Se state percorrendo la strada provinciale verso Cusano Mutri, troverete questa stradina sulla sinistra, appena prima di una galleria. Si può indifferentemente cominciare il percorso da Civitella Licino, scendendo lungo la stessa strada a senso unico.
Proseguendo verso Nord, dopo un po' di asfalto si incontra una scalinata, il vero inizio del percorso, con un tabellone di presentazione che rappresenta una delle poche indicazioni sul sentiero.
Si prosegue attraversando il Ponte di Peso appeso a cavallo del fiume Titerno, fino a trovate un bivio, in cui si comincerà a salire per incontrare la Grotta delle Fate. Essa è una grotta artificiale scavata nella roccia calcarea ai fini di sondare il terreno per la costruzione di una diga.
Infine la Grotta dei Briganti, che rappresenta la parte più "avventurosa" del sentiero.
La Grotta dei Briganti si presenta come una piccola fenditura tra le rocce, all'interno della quale si può accedere unicamente strisciando. Essa si divide in diverse aree:
Una volta usciti integri, ma completamente infangati, si ripercorre all'indietro il sentiero per poi proseguire sulla sinistra, costeggiando il Titerno.
Proseguendo, lungo la destra si osserva il Ponte del Mulino, composto di rocce posizionate ad arco. È un ponticello stretto, corto, senza alcuna protezione laterale e che sembra in perenne bilico.
Costeggiando il fiume, che si presenta davvero imponente nei periodi più piovosi, si raggiunge l'ultimo ponticello in legno che riporta a alla strada asfaltata.
Il mio consiglio è di intraprendere questo piccolo percorso in primavera, quando il bosco e il fiume esprimono al meglio le loro bellezze.
Grazie a tutti, e fatemi sapere cosa ne pensate
Regione e provincia: Campania (BN)
Chilometri: 4,6
Grado di difficoltà: E
Segnaletica: Scarsa
Quota massima: 450m
Accesso stradale: SP76
Traccia GPS
Descrizione
Salve a tutti, questo è il mio primo contributo su questo forum. Spero che risulti interessante a chi, come me, non aveva idea della bellezza di certi luoghi dell'entroterra campano.
Il sentiero delle Forre di Lavello ripercorre una strada mulattiera di epoca sannita, ai piedi del Monte Cigno. Esso costeggia il Fiume Titerno, il quale ha letteralmente scavato dei canyon all'interno delle rocce calcaree, che risultano arrotondate e che vengono lambite da continue cascatine.
Forre di Lavello
La traccia GPS che ho caricato parte da una strada secondaria che collega la SP76 (che porta da Cerreto Sannita a Cusano Mutri) con Civitella Licino. Questa strada a senso unico è stata chiusa diversi anni fa a causa di alcune frane che si sono verificate, ma è presente dello spazio dove parcheggiare per poi proseguire a piedi.
Se state percorrendo la strada provinciale verso Cusano Mutri, troverete questa stradina sulla sinistra, appena prima di una galleria. Si può indifferentemente cominciare il percorso da Civitella Licino, scendendo lungo la stessa strada a senso unico.
Proseguendo verso Nord, dopo un po' di asfalto si incontra una scalinata, il vero inizio del percorso, con un tabellone di presentazione che rappresenta una delle poche indicazioni sul sentiero.
Si prosegue attraversando il Ponte di Peso appeso a cavallo del fiume Titerno, fino a trovate un bivio, in cui si comincerà a salire per incontrare la Grotta delle Fate. Essa è una grotta artificiale scavata nella roccia calcarea ai fini di sondare il terreno per la costruzione di una diga.
Infine la Grotta dei Briganti, che rappresenta la parte più "avventurosa" del sentiero.
La Grotta dei Briganti si presenta come una piccola fenditura tra le rocce, all'interno della quale si può accedere unicamente strisciando. Essa si divide in diverse aree:
A. La prima zona a cui si accede, alta poco più di un metro e mezzo, ampia.
B. Alla seconda sala si accede scendendo alla fine della sala A. È piccola e presenta, in alto, uno stretto cunicolo in cui, strisciando e arrampicandosi, si accede alla "Cattedrale".
C. La Cattedrale, un'insenatura tra le rocce stretta, lunga qualche metro ma alta diversi metri.
Tutte le sale della grotta sono umide, fredde, fangose, scivolose, presentano pipistrelli, insetti e rane. sono presenti stalattiti e stalagmiti. Ovviamente è completamente buia, quindi c'è bisogno di torce. Visitarla è abbastanza pericoloso, dati gli spazi a disposizione e le condizioni del suolo.Una volta usciti integri, ma completamente infangati, si ripercorre all'indietro il sentiero per poi proseguire sulla sinistra, costeggiando il Titerno.
Proseguendo, lungo la destra si osserva il Ponte del Mulino, composto di rocce posizionate ad arco. È un ponticello stretto, corto, senza alcuna protezione laterale e che sembra in perenne bilico.
Ponte del Mulino
Costeggiando il fiume, che si presenta davvero imponente nei periodi più piovosi, si raggiunge l'ultimo ponticello in legno che riporta a alla strada asfaltata.
Il mio consiglio è di intraprendere questo piccolo percorso in primavera, quando il bosco e il fiume esprimono al meglio le loro bellezze.
Grazie a tutti, e fatemi sapere cosa ne pensate