- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise
Dati
Data: 28/03/2012
Regione e provincia: Abruzzo (AQ)
Località di partenza e di arrivo: Pescasseroli
Tempo di percorrenza: 9 ore
Chilometri: 23.2
Grado di difficoltà: EEA
Dislivello complessivo: 1700m
Quota massima:
- mt. Marsicano (2245m)
- mt. Marsicano est (2252m)
- mt. Forcone (2228m)
- mt. Calanga (2168m)
Accesso stradale: A24 usc. Pescina - Pescasseroli
Descrizione
Itinerario tanto grandioso quanto faticoso, in un territorio che, nello spazio di qualche migliaio di metri di dislivello riesce ad essere sia vasto e maestoso, sia ostico ed opprimente.
Il monte Morsicano è circondato da cinque cime, tutte oltre duemila metri, tutte site nel raggio di un chilometro e collegate da aeree creste dalle quali il panorama spazia dal Lazio al Molise. Inoltre queste cime non sono in fila, sono un gruppo. Vuol dire che l’osservatore che sbuca in quota dalla penombra del bosco si trova davanti ad una struttura articolata di irte muraglie e circhi glaciali.
Quello che ci siamo proposti con questa escursione è guadagnare la cresta di accesso a questo gruppo salendo lentamente in quota, per poi visitare in lungo e in largo questo mondo sospeso.
La vera sorpresa giunge però dal ritorno. Dalle stelle alle stalle, ci si infila nell’impervia valle del Vandra, stretta, buia e fangosa. Qui la vegetazione regna incontrastata e, come per proteggere il proprio modo dall’invasione, cerca in tutti i modi di ostacolare il povero viandante, costringendolo ad una vera e propria lotta per attraversarla.
Da Pescasseroli si esce in direzione nord, si sale lungo una sterrata che si stacca a destra e lì, il solito gruppetto (io, Flavio, Dany, Maxi, e Bru) lascia l’auto. Il cammino inizia su una comoda sterrata verso Fonte Canala
I Professionisti avanzano così, in formazione d’attacco!
Raggiunta quota 1500m si gira a destra e si comincia a salire la bellissima Val di Corte. Sul fondo c’è un torrente che, zitto zitto, continua a scorrere imperterrito sotto qualche metro di neve
La salita rimane sempre dolce, ad un certo punto il Marsicano compare davanti e si continua così, con il nostro obiettivo al centro del mirino!
Finita la valle si apre un immenso e bellissimo circo glaciale. Da qui, si piega sulla destra per salire in cresta passando per il Colle Sant’Angelo
Sempre lui, il Marsicano, con il suo lato cattivo che cerca di sconsigliare la salita
La salita al colle è davvero ripida, la neve non molto dura ci permette però di non sfondare i polpacci
Una volta in cresta l’obiettivo è evidente, ma qua ha inizio la vera sfacchinata…
Sulla cima! Alla fine il PNALM può considerarsi il nostro piccolo Tibet…
Dalla cima del Marsicano si scende poi in direzione della cima est, di pochi metri più alta
Dalla cima del Marsicano est, con vista sul lago di Barrea e il gruppo del Petroso al gran completo
In cima anche al Monte Forcone
Tornando verso ovest si può salire altresì sul monte Calanga, provvisto di una cima incredibilmente aerea
In discesa su canalone nevoso… una specie di ascensore che ci permette di perdere quota rapidamente
Ormai la bella stagione è alle porte e la Natura comincia a mostrare i suoi innumerevoli colori!
Arriva il bosco, bello secco, ripido e fitto!
Ritorno a fondovalle. Il percorso che c’è sulle carte non esiste più. La vegetazione ricopre le poche flebili tracce e ci costringe a continui guadi, prove da fachiri per attraversare fratte enormi e infangamento diffuso del vestiario
Ad un certo punto in effetti la sensazione è quella di sentirci un po’ a tocchi…
Alla fine riusciamo ad uscirne con l’uso combinato di due navigatori e dividendoci gli ultimi sorsi d’acqua. Torniamo alla macchina distrutti e sporchi da far paura ma per me è stata una delle escursioni più belle, avventurosa come poche!
Sicuramente consigliata ma è necessario avere ottima resistenza alla fatica, grande capacità di orientamento e… molta molta pazienza in mezzo alla giungla!
Data: 28/03/2012
Regione e provincia: Abruzzo (AQ)
Località di partenza e di arrivo: Pescasseroli
Tempo di percorrenza: 9 ore
Chilometri: 23.2
Grado di difficoltà: EEA
Dislivello complessivo: 1700m
Quota massima:
- mt. Marsicano (2245m)
- mt. Marsicano est (2252m)
- mt. Forcone (2228m)
- mt. Calanga (2168m)
Accesso stradale: A24 usc. Pescina - Pescasseroli
Descrizione
Itinerario tanto grandioso quanto faticoso, in un territorio che, nello spazio di qualche migliaio di metri di dislivello riesce ad essere sia vasto e maestoso, sia ostico ed opprimente.
Il monte Morsicano è circondato da cinque cime, tutte oltre duemila metri, tutte site nel raggio di un chilometro e collegate da aeree creste dalle quali il panorama spazia dal Lazio al Molise. Inoltre queste cime non sono in fila, sono un gruppo. Vuol dire che l’osservatore che sbuca in quota dalla penombra del bosco si trova davanti ad una struttura articolata di irte muraglie e circhi glaciali.
Quello che ci siamo proposti con questa escursione è guadagnare la cresta di accesso a questo gruppo salendo lentamente in quota, per poi visitare in lungo e in largo questo mondo sospeso.
La vera sorpresa giunge però dal ritorno. Dalle stelle alle stalle, ci si infila nell’impervia valle del Vandra, stretta, buia e fangosa. Qui la vegetazione regna incontrastata e, come per proteggere il proprio modo dall’invasione, cerca in tutti i modi di ostacolare il povero viandante, costringendolo ad una vera e propria lotta per attraversarla.
Da Pescasseroli si esce in direzione nord, si sale lungo una sterrata che si stacca a destra e lì, il solito gruppetto (io, Flavio, Dany, Maxi, e Bru) lascia l’auto. Il cammino inizia su una comoda sterrata verso Fonte Canala
I Professionisti avanzano così, in formazione d’attacco!
Raggiunta quota 1500m si gira a destra e si comincia a salire la bellissima Val di Corte. Sul fondo c’è un torrente che, zitto zitto, continua a scorrere imperterrito sotto qualche metro di neve
La salita rimane sempre dolce, ad un certo punto il Marsicano compare davanti e si continua così, con il nostro obiettivo al centro del mirino!
Finita la valle si apre un immenso e bellissimo circo glaciale. Da qui, si piega sulla destra per salire in cresta passando per il Colle Sant’Angelo
Sempre lui, il Marsicano, con il suo lato cattivo che cerca di sconsigliare la salita
La salita al colle è davvero ripida, la neve non molto dura ci permette però di non sfondare i polpacci
Una volta in cresta l’obiettivo è evidente, ma qua ha inizio la vera sfacchinata…
Sulla cima! Alla fine il PNALM può considerarsi il nostro piccolo Tibet…
Dalla cima del Marsicano si scende poi in direzione della cima est, di pochi metri più alta
Dalla cima del Marsicano est, con vista sul lago di Barrea e il gruppo del Petroso al gran completo
In cima anche al Monte Forcone
Tornando verso ovest si può salire altresì sul monte Calanga, provvisto di una cima incredibilmente aerea
In discesa su canalone nevoso… una specie di ascensore che ci permette di perdere quota rapidamente
Ormai la bella stagione è alle porte e la Natura comincia a mostrare i suoi innumerevoli colori!
Arriva il bosco, bello secco, ripido e fitto!
Ritorno a fondovalle. Il percorso che c’è sulle carte non esiste più. La vegetazione ricopre le poche flebili tracce e ci costringe a continui guadi, prove da fachiri per attraversare fratte enormi e infangamento diffuso del vestiario
Ad un certo punto in effetti la sensazione è quella di sentirci un po’ a tocchi…
Alla fine riusciamo ad uscirne con l’uso combinato di due navigatori e dividendoci gli ultimi sorsi d’acqua. Torniamo alla macchina distrutti e sporchi da far paura ma per me è stata una delle escursioni più belle, avventurosa come poche!
Sicuramente consigliata ma è necessario avere ottima resistenza alla fatica, grande capacità di orientamento e… molta molta pazienza in mezzo alla giungla!
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