Non saprei. Diciamo che sei stato "democraticamente" eletto per fare da cavia in una situazione del genere!federico ha scritto:e se al guardiaboschi non gli dai i documenti?
Mi raccomando, facci sapere come va a finire...
Non saprei. Diciamo che sei stato "democraticamente" eletto per fare da cavia in una situazione del genere!federico ha scritto:e se al guardiaboschi non gli dai i documenti?
Giacomo123 ha scritto:Per guidare un auto devi avere una patente, perché incorri in responsabilità civili e penali se non ne fai l'uso dovuto, l'auto è un arma impropria e chi la usa in maniera sconveniente è un criminale..
su questo penso che concordiamo tutti.
Andare per monti è una attività pericolosa, per te stesso, per la natura e per gli altri, chi sporca un bosco, chi genera un incendio (accidentale o di proposito) è o no un criminale? mette a rischio le vide di altri? deturpa l'ambiente? non sono forse reati questi?
Giacomo123" ha scritto:fra le varie "regole di comportamento" di chi ha il patentino dovrebbe esservi l'obbligo di comunicare preventivamente il luogo del bivacco, la strada che si farà e tutte le tappe
spagnuz ha scritto:Io punterei di più sulla sorveglianza e sul sanzionamento delle violazioni.
Giacomo123 ha scritto:ok, forse è eccessivo, comunque la cosa si può mediare..
Certo che si può mediare, SI DEVE, se vogliamo che anche in futuro si possa godere , tutti, di certe esperienze. Oltre al possibile rilascio di patentino dopo un corso come tu lo proponi ma che può lasciare dubbioso alcuni, perchè non viene "scolarizzato" l'amore per la natura? Perchè nel programma scolastico ci si limita a ridicole gite annuali in qualche parco? Perchè i futuri cittadini non cominciano da bambini ad essere educati in un certo modo, rispettoso della natura e dei suoi cicli? Non sarebbe possibile organizzare programmi scolastici che contemplino un approccio corretto verse certe tematiche? Perchè non viene insegnato che una cicca richiede anni prima di essere assorbita dal terreno, che fare la popò vicino ad un corso d'acqua può inquinarlo, che una lattina di alluminio vuota va riportata a casa poichè l'alluminio richiede molta energia per la sua lavorazione e quindi è necessario riciclarlo? Io ritengo che vadano OBBLIGATORIAMENTE plasmati i più giovani: solo così forse sarà infine possibile in futuro, per tornare alla discussione principale, il campeggio libero, un campeggio senza tracce che non venga punito come fanno in Emilia Romagna. E nessuna pietà per chi ha comportamenti scorretti, a partire ovviamente dall'accensione di fuochi. Anni fa sulla cima del monte Sumbra, alpi Apuane, una cinquantina di persone si godevano il bellissimo panorama. I soliti due idioti (ci sono sempre due o più idioti) dopo aver fatto la fumatina d'obbligo( per loro, certo) gettarono entrambi le cicche a terra con noncuranza. Il secco paleo che vegeta sulle Apuane si infiammò e nonostante gli sforzi di tutti non fù possibile bloccare l'incendio. Nel giro di 10 minuti la caratteristica cima del Sumbra diventò nera, mentre una cinquantina di persone furono costrette a scendere mugugnando imprecazioni all' indirizzo dei due coglioni. Ecco, quando in Italia una cinquantina di cittadini che prima non si erano mai visti invece di limitarsi mugugnare si riuniranno, in circostanze simili, per una bella denuncia , beh, quello sarà un bel giorno.
stanley ha scritto:A me il discorso tesserino (o qualcosa di analogo) non dispiacerebbe affatto; sempre se rilasciato dopo un bel corso ecologico-comportamentale.
Comunque credo che la cosa migliore sarebbe se le varie amministrazioni individuassero determinate aree in cui permettere il campeggio libero. Il campeggio libero potrebbe essere sottoposto alla richiesta di un permesso nominativo da parte dell'escursionista il quale diventerebbe "responsabile" dell'area occupata.
Oltre a creare una rete di aree facilmente controllabili da parte delle autorità, questa forma di accesso ai boschi permetterebbe di responsabilizzare gli escursionisti e di ottenere un maggior controllo del territorio tramite una sorta di "vigilanza indiretta" attuata dal campeggiatore stesso (controllo contro piromani, bracconieri e campeggiatori maleducati).
Qualcosa di analogo è già fatto dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga il quale ha individuato innumerevoli aree dove è permesso il campeggio libero previa richiesta dell'autorizzazione agli uffici del parco. E vi assicuro che permettono di campeggiare in posti veramente incantevoli e selvaggi!
@Ziotebo: per l'episodio del ragazzo in amaca non bisogna dimenticare che il Parco dei Cento Laghi è appunto un Parco e quindi un'area con una regolamentazione particolare - se nel regolamento del Parco c'è scritto che è vietato danneggiare gli alberi... purtroppo l'amaca non si può mettere!
E' una cosa stupida multare in maniera così pesante una persona che in fondo non ha fatto nulla... ma se c'è un regolamento bisogna rispettarlo altrimenti si passa nella schiera di quelle persone che tanto critichiamo.
Piuttosto, non è che sto ragazzo ha "piantato" l'amaca nel cuore della Riserva Integrale di Guadine-Pradaccio???
stanley ha scritto:Considerando che si parla di un PARCO NAZIONALE non mi sembra affatto male.
Certo, non concede il massimo delle libertà ma è comunque un buon punto di partenza.
Giacomo123 ha scritto:stanley ha scritto:Considerando che si parla di un PARCO NAZIONALE non mi sembra affatto male.
Certo, non concede il massimo delle libertà ma è comunque un buon punto di partenza.
Secondo me è un compromesso giustissimo.. lo spazio concesso è legato alla capacità di carico della zona (in termini di inquinamento credo). e la cosa dovrebbe funzionare...
Comunque in dieci a Rocca calascio possiamo andare
curlybill ha scritto:io sono appena rientrato da tre giorni nel parco del monviso,
li anche se parco il bivacco e' ammesso e tutti quelli che attaccavano il monte si montavano la loro tendina la sera prima senza che nessuno abbia mai detto niente.
E’ obbligatorio far uso di servizi igienici pubblici o privati, anche portatili.
Qui in Yosemite è sempre stato vietato buttare la propria spazzatura e i propri rifiuti organici giù dalle pareti mentre si scala una via. Da qualche anno tutto questo è diventato illegale e perseguibile a norma di legge. Bisogna quindi aggiungere all'attrezzatura l'oramai famoso Poop Tube, che altro non è che un tubo di plastica di circa 20 centimetri di diametro per 50-60 di lunghezza, con tappo a vite e fettucce per essere attaccato al saccone. Al suo interno si raccolgono rifiuti di ogni genere prodotti dalla cordata (alcune vie richiedono anche 10-12 giorni per essere scalate),che non andranno così ad ammassarsi in fondo alla parete e che devono essere riportati a valle e scaricati nei bidoni appositi e nei wc.