Idea: Tesserino Escursionismo

Siamo uno dei pochi passi o se preferite nazioni che ha la patente nautica(forse l'unico), così quando si desidera noleggiare una barca all'estero, la richiesta immediata quella di esibire la patente nautica. Tutti gli altri nisba.

E hanno una marea di praticanti che noi si fa ridere.
Tornando in tema, il problema e comunque la preparazione dell'esame persone, troppi credono che un tesserino sia sinonimo di preparazione, esperienze, bravura.

È la più grande cavolata del mondo. Trovata liberticida, pericolosa e da scartare a priori, ricordare sempre che le vie per l'inferno sono sempre lastricate non da buone ma da ottime intenzioni.
 
Siamo uno dei pochi passi o se preferite nazioni che ha la patente nautica(forse l'unico), così quando si desidera noleggiare una barca all'estero, la richiesta immediata quella di esibire la patente nautica. Tutti gli altri nisba.

E hanno una marea di praticanti che noi si fa ridere.
Tornando in tema, il problema e comunque la preparazione dell'esame persone, troppi credono che un tesserino sia sinonimo di preparazione, esperienze, bravura.

È la più grande cavolata del mondo. Trovata liberticida, pericolosa e da scartare a priori, ricordare sempre che le vie per l'inferno sono sempre lastricate non da buone ma da ottime intenzioni.
L'idea potrebbe essere buona,ma astrusa. L''inferno ecc.ecc. Guardate il caso della patente di guida dell'auto:
 
Mi sono perso tra tutti questi post...

Riassumendo , a cosa dovrebbe servire il "tesserino da escursionista": per accendere un fuoco e piantare una tenda, chi è senza non può? Tipo il tesserino per raccogliere i funghi?
 
Che poi come si farebbe a stabilire chi sta facendo escursionismo e chi no? Dove comincia e dove finisce chi è un passante e chi è un escursionista.Vengo fermato nei pressi di un monte o in campagna e pure lì andrebbe stabilito quale è il territorio percorrendo il quale si può parlare di escursionismo:il tutore mi dice che debbo aver il tesserino perchè sembro un escursionista.al che rispondo :che no sto solo passando di qua.Questa polemica mi fa venire in mente uno dei più astrusi cartelli di divieto che ho visto qui nella campagna attorno a Roma e che presto metterò in foto.Il cartello dice che:" E' vietato GIROVAGARE nella selva ecc.ecc." Ma che significa! O è vietato l'accesso o no!! Come fai a stabilire che uno sta girovagando? Vuoi un motivo perchè cammino nel bosco:te ne porto mille!! Se non mi ci vuoi dichiara incontrovertibilmente che è proibito accedere!

Non mi stupisco più di niente, nel casentinese ho visto un cartello che oltre a vari divieti (di campeggio, di fuochi, di accedere con mezzi a motore), vietava di affiggere cartelli....
 
io il cavallo lo ho sempre guidato con la patente della macchina,finchè c'era nonno kino. Ci salivo sopra (una bella bestia con zampe enormi,la chiamavano bretone) e faceva tutto lui,conosceva la strada sapeva dove passare e andava tanto in piano quanto in salita.
Peccato solo per il rumore del clop clop clop e per i rami n faccia che ho beccato in quegli anni.

P.S. basta cartaccia,basta formalità basta burocrazia. Invece di insegnare stupidaggini inutili a scuola si insegni un po' di vita all'aperto e fanc[NON SI DICE] annibale barca asdrubale e varie ed eventuali.
Anzi la barca la siluriamo direttamente
 
Mi sono perso tra tutti questi post...

Riassumendo , a cosa dovrebbe servire il "tesserino da escursionista": per accendere un fuoco e piantare una tenda, chi è senza non può? Tipo il tesserino per raccogliere i funghi?
Indicativamente sì.

Oggi accendere un fuoco, piantare una tenda, legalmente non è così semplice, fra divieti formali, regolamenti etc etc, di fatto, si è molte volte al limite dell'abusivismo o lo si è proprio, consapevoli di questo uno si comporta come ritiene opportuno.

Un ipotetico "tesserino" potrebbe autorizzare certe libertà poiché certificherebbe che non sei uno "sprovveduto", tesserino che otterresti mediante un ipotetico corso & esame o quello che vuoi immaginare "tu".

Tra parentesi, questa discussione non è differente da quella che, ogni tanto, appare, in questo forum, dove anziché il tesserino dell'escursionista compare il "porto di coltello".

Ciao :si:, Gianluca
 
E chiaro che non può essere paragonato il tesserino escursionismo alla patente di guida. Quello che manca al giorno d'oggi è la educazione. Forse avete visto la differenza tra il nord Europa e il sud?
Ai ragazzi oggi qualcuno insegna come comportarsi in autobus, etc per non parlare di boschi, montagne e mari? Da quello che vedo, insegnano poco.
Se la gente avesse la consapevolezza di quello che siamo e di cosa siamo venuti a fare in questo mondo, sarebbero troppi anche i dieci comandamenti.
 
Vero Aleks, e quei ragazzi che potrebbero vivere immersi nella natura hanno come obbiettivi il telefonino, magari la moto da enduro con cui distruggono i sentieri etc etc. Ma cosa volete che imparino.
 
Gianluca, ma chi è che ti certifica? Quale autorità? La quale che competenza ed esperienza ha? Guarda che va tutto in vacca, per non essere volgari e anche in fretta. Perché siamo in Italia e non conosco nulla di normato decentemente è decentemente gestito sia a livello di corsi, esami, tesserini e controlli, in Italia.
Diamo in mano ad un ente come il CAI la gestione? Così che questi liberticida possano fare ancora più danni?
No, Sorry, restiamo così che l'è mei!
 
....... a me, personalmente, sta bene così :) per svariati motivi di ordine pratico, la mia difesa, per modo di dire, era sul concetto che tesserino non vuol dire privazione della libertà perché a vantaggio di pochi, esattamente come mi sta bene così per l'altrettanto ipotetico "porto di coltello".

Però non è che perché siamo in Italia ed allora non si può fare perché ci sarebbe chi ci lucra ect ect ...... o si finisce che per fare un dispetto alla moglie l'unica cosa che può fare il marito è tagliarsi i coglioni.

Ciao :si:, Gianluca
 
Vero Aleks, e quei ragazzi che potrebbero vivere immersi nella natura hanno come obbiettivi il telefonino, magari la moto da enduro con cui distruggono i sentieri etc etc. Ma cosa volete che imparino.
Cosa imparino e sopratutto da chi se anche noi, i loro padri (40-60 enne) stiamo zoppicando in materia di educazione e i nonni che si ricordavano ancora qualcosa, per la magior parte sono andati.
 
I valori morali, negli anni, sono indubbiamente cambiati, basta farsi un giro in qualsiasi scuola per rendersene conto non tanto per l'atteggiamento degli studenti che, andrebbero trattati con il metodo "ceci e prega" che uno può condividere o meno, ma per l'atteggiamento dei genitori.

I ragazzi, da sempre, sono tali, è "naturale" che siano, come minimo, esuberanti, indisciplinati, questo non vuol dire che sia corretto esserlo ma è capibile, quello che non è capibile, per lo meno io non lo concepisco, la mancanza di rispetto da parte dei genitori nei confronti dell'istituzione "scuola" in particolar modo nei loro rappresentanti.

La scuola, una volta, oltre ad insegnare "cultura" educava, ovviamente con metodi che oggi possiamo discuterne e non assumerli come "assoluti" ma di fatto otteneva dei risultati in misura superiore anche per il rispetto, da parte dei genitori di allora, per l'istituzione "scuola" che era molto più sentito.

Continuare a dire che ci vorrebbe più "cultura", che bisognerebbe insegnare a scuola il rispetto per un qualcosa, oggi è la natura, ieri era il senso civico, domani magari quello patriottico, è solo, senza offesa per nessuno, e nulla di personale, scaricare il problema ad altri.

Il problema andrebbe affrontato su tutti i livelli e in tutte le sue sfaccettature incluse anche quelle legislative, di controllo e amministrative perché, piaccia o non piaccia, l'autogestione ovvero il non controllo, era una cosa affascinante negli anni sessanta/settanta.

Ciao :si:, Gianluca
 
Ma no dai! Non siamo una goccia nel mare.E' vero che c'è una minoranza rumorossissima che alcune fazioni del potere hanno l'interesse a mantenere tale.Ma non è solo colpa del "potere".C'è secondo me un compiacimento di difesa dell'ignoranza e del degrado morale Oggi le persone sono smarrite ed impaurite e non mi fate il paragone di quelli che hanno conosciuto la guerra,situazione che conosco,in quanto si tratta di tutto un altro discorso..Si parla di mancanza di cultura,ma mai come oggi ci sono una infinità di mezzi di informazione e conoscenza,certo se uno si limita alla formazione della squadra del cuore...Nei vituperati anni sessanta c'era la coscienza del non sapere e al limite ci si vergognava di questo,oggi è quasi un vanto.Però se partiamo da una famiglia in cui lavorano (se) stressati i genitori che praticamente non vedono mai i figli se non nelle condizioni umorali e fisiche peggiori,bambini portati al nido neonati,una classe insegnante fatta spesso di precari giustamente scoglionati ecc.ecc.le persone da sole non ce la fanno,io non ce la farei.Negli anni sessanta c'era una rivista chiamata:"Tempo libero"in cui si tentava di consigliare ai lavoratori come impiegare il tempo libero appunto in alternativa all'ozio dell'osteria o altro.Ditte illuminate come la Olivetti e altre organizzavano degli intelligenti dopolavoro. Oggi invece dell'osteria c'è il centro commerciale in cui si va a passare il tempo libero rimirando tutto quello che NON si può comperare soddisfacendo il mito di narciso vedendo cioè la proprio immagine riflessa nelle vetrine in un contesto di ricchezza alieno.Il mio sogno personalissimo quanto forse detestabile di progresso ,sarebbe che tutti avessero un lavoro,qualsiasi, che consente di vivere dignitosamente con la proibizione assoluta di cercare altri lavori per soddisfare l'acquisto di beni assolutamente inutili che invecchiano il giorno dopo, occupazione che dovrebbe lasciare appunto il tempo libero per attività sportive e culturali.Un pò come diceva la vecchia canzoncina :" otto ore per lavorare,otto ore per riposare,otto ore per fare l'amoooor".Questo sarebbe il mio sogno...che scemo !!
 
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