- Parchi del Lazio
-
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati
Data: 12-01-2014
Regione e provincia: Lazio (RI)
Località di partenza: Cossito (frazione di Amatrice)
Località di arrivo: Cossito
Chilometri: 5 km
Grado di difficoltà: EAI (E in assenza di innevamento)
Periodo consigliato: tutto l'anno
Segnaletica: segnavia bianco/rosso
Dislivello in salita: 380m
Dislivello in discesa: 380m
Quota massima: 1350
Descrizione
Da Amatrice si parte con destinazione frazione Cossito distante circa 5chilometri dove si parcheggiano le auto.
Si continua un pezzetto a piedi sulla strada e appena giunti al ponte si svolta a destra, e si prende il sentiero evidente, una antica mulattiera che conduce al Bosco di S.Egidio. Non c'è perdita, il sentiero continua per pochi chilometri fino a raggiungere la diga ENEL, a questo punto si imbocca la strada sterrata a destra e dopo poco si arriva alla Capanna CAI della Palara.
La giornata è iniziata con molto entusiasmo anche se il tempo grigio e le previsioni meteo mi avevano messo in guardia sul fatto che l'atmosfera sarebbe stata priva di colori sgargianti e sfumature incantevoli da fotografare ma comunque ero curiosa di conoscere questo bosco "magico" di cui tanto avevo sentito parlare. Il sentiero era di facile percorribilità, sembrava un’ antica strada romana con adagiato sopra un tappeto di foglie regalandoci un piacevole suono al nostro passaggio accompagnato dal fruscio dell’acqua del torrente sulla nostra sinistra e tutto intorno il bosco con giovani faggi e altri centenari, i giganti del bosco....
Sembrava il bosco delle fate....mancava solo l’ arrivo improvviso di Gandalf o di qualche elfo che nascosto ci stava osservando.....andando avanti si trovavano sempre più scorci suggestivi da fotografare fino ad arrivare in un vero e proprio museo a cielo aperto dominato dalla presenza di questi grandi ed imponenti faggi secolari, i veri e propri protagonisti del Bosco di Sant’Egidio.
Dopo centinaia di scatti fotografici con la speranza di catturare al meglio la loro bellezza continuiamo per il cammino fino ad arrivare al rifugio della Palara. Una buona scorpacciata di salame e pane e un buon the caldo e di ritorno per la stessa via, con il sole che a nostra grande sorpresa si è affacciato da metà tragitto scortandoci per tutta la giornata permettendomi di poter ammirare i tanti giochi di luce che mi aspettavo di vedere.....con la ripromessa che in primavera dovremmo ritornare sicuri di trovare uno spettacolo ancora più bello di quello che abbiamo visto!
Le foto non rendono, lo so, ma consiglio vivamente a chiunque non lo conosca di fare un salto da quelle parti.
Nota aggiuntiva: dalla capanna della Palara si può proseguire sul sentiero fino a raggiungere Macchie Piane, ai piedi del Pizzo di Sevo, ma io non l’ho mai fatto quindi consiglio eventualmente di informarsi meglio sul sentiero da percorrere.
CHIESETTA DI SANT'EGIDIO (passando il torrente alle spalle della diga dell' ENEL
Un fungo?!
VERSO LA CAPANNA DELLA PALARA....
Da qui si prosegue verso i piedi del Pizzo di Sevo....
Ci sono persino le balene!!
« [...] Ma sulle prime gli Hobbit notarono soltanto gli occhi. [...] sembrava vi fosse dietro le pupille un enorme pozzo, pieno di secoli di ricordi e di lunghe, lente, costanti meditazioni; ma in superficie sfavillava il presente, come sole scintillante sulle foglie esterne di un immenso albero, o sulle creste delle onde di un immenso lago. »
Le due Torri“Il Signore degli anelli”.
Data: 12-01-2014
Regione e provincia: Lazio (RI)
Località di partenza: Cossito (frazione di Amatrice)
Località di arrivo: Cossito
Chilometri: 5 km
Grado di difficoltà: EAI (E in assenza di innevamento)
Periodo consigliato: tutto l'anno
Segnaletica: segnavia bianco/rosso
Dislivello in salita: 380m
Dislivello in discesa: 380m
Quota massima: 1350
Descrizione
Da Amatrice si parte con destinazione frazione Cossito distante circa 5chilometri dove si parcheggiano le auto.
Si continua un pezzetto a piedi sulla strada e appena giunti al ponte si svolta a destra, e si prende il sentiero evidente, una antica mulattiera che conduce al Bosco di S.Egidio. Non c'è perdita, il sentiero continua per pochi chilometri fino a raggiungere la diga ENEL, a questo punto si imbocca la strada sterrata a destra e dopo poco si arriva alla Capanna CAI della Palara.
La giornata è iniziata con molto entusiasmo anche se il tempo grigio e le previsioni meteo mi avevano messo in guardia sul fatto che l'atmosfera sarebbe stata priva di colori sgargianti e sfumature incantevoli da fotografare ma comunque ero curiosa di conoscere questo bosco "magico" di cui tanto avevo sentito parlare. Il sentiero era di facile percorribilità, sembrava un’ antica strada romana con adagiato sopra un tappeto di foglie regalandoci un piacevole suono al nostro passaggio accompagnato dal fruscio dell’acqua del torrente sulla nostra sinistra e tutto intorno il bosco con giovani faggi e altri centenari, i giganti del bosco....
Sembrava il bosco delle fate....mancava solo l’ arrivo improvviso di Gandalf o di qualche elfo che nascosto ci stava osservando.....andando avanti si trovavano sempre più scorci suggestivi da fotografare fino ad arrivare in un vero e proprio museo a cielo aperto dominato dalla presenza di questi grandi ed imponenti faggi secolari, i veri e propri protagonisti del Bosco di Sant’Egidio.
Dopo centinaia di scatti fotografici con la speranza di catturare al meglio la loro bellezza continuiamo per il cammino fino ad arrivare al rifugio della Palara. Una buona scorpacciata di salame e pane e un buon the caldo e di ritorno per la stessa via, con il sole che a nostra grande sorpresa si è affacciato da metà tragitto scortandoci per tutta la giornata permettendomi di poter ammirare i tanti giochi di luce che mi aspettavo di vedere.....con la ripromessa che in primavera dovremmo ritornare sicuri di trovare uno spettacolo ancora più bello di quello che abbiamo visto!
Le foto non rendono, lo so, ma consiglio vivamente a chiunque non lo conosca di fare un salto da quelle parti.
Nota aggiuntiva: dalla capanna della Palara si può proseguire sul sentiero fino a raggiungere Macchie Piane, ai piedi del Pizzo di Sevo, ma io non l’ho mai fatto quindi consiglio eventualmente di informarsi meglio sul sentiero da percorrere.






























CHIESETTA DI SANT'EGIDIO (passando il torrente alle spalle della diga dell' ENEL






Un fungo?!






VERSO LA CAPANNA DELLA PALARA....




Da qui si prosegue verso i piedi del Pizzo di Sevo....



Ci sono persino le balene!!

« [...] Ma sulle prime gli Hobbit notarono soltanto gli occhi. [...] sembrava vi fosse dietro le pupille un enorme pozzo, pieno di secoli di ricordi e di lunghe, lente, costanti meditazioni; ma in superficie sfavillava il presente, come sole scintillante sulle foglie esterne di un immenso albero, o sulle creste delle onde di un immenso lago. »
Le due Torri“Il Signore degli anelli”.
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