Recensione Il cappellino!

Probabilmente se ci mettessimo a spulciare il forum ci renderemmo conto che la maggior parte delle recensioni e delle richieste vertono su coltelli, a seguire tende, qualche zaino e a scalare su altri pezzi più o meno importanti di equipaggiamento.

Eppure ci sono dei particolari spesso poco valutati che che possono far la differenza tra un buon equipaggiamento o meno.

Riprendendo l'idea delle recensioni sulle attrezzature “povere” dopo il bastone scritta forse l'anno scorso voglio ora parlare di un compagno utile ed insostituibile d'estate e di inverno. Il cappello.

Mi capita spesso, in ogni stagione, di incontrare escursionisti attrezzati di tutto punto, marche costose, colori sgragianti, dotazioni che nemmeno durante un trekking patagonico e...capo scoperto!

L'uso del cappello è spesso sottovalutato, soprattutto in estate, spesso sostituito da visiere o cose simili, come se il suo utilizzo fosse strettamente estetico o di evitare d'essere abbagliati dal sole, mentre invece in ogni stagione il cappello giusto può fare la differenza.

Ma a cosa serve il cappello? Andiamo a vedere quali sono le sue peculiarità. Per comodità e conoscenza parlerò dei cappelli che utilizzo io nelle zone di mia competenza, poi ogni area ha le sue caratteristiche e spesso un tipo di copricapo dedicato.

Perché il cappello sarebbe importante?

Se in estate il suo uso risulta più evidente aiutandoci a riparare dal sole, è necessario sottolineare come il suo utilizzo possa fare la differenza, durante una giornata calda ed esposta, tra un'escursione accaldata ed un pericoloso colpo di sole, oltre che ovviamente evitare che il sole ci abbagli.

In questa stagione lo possiamo bagnare – se abbiamo abbastanza acqua a disposizione, ovviamente – e affidandoci alle leggi della termodinamica sfruttare il raffreddamento per convezione, sistema usato sia dai trapper ammerigani (scatolotto da usare come refrigeratore inserito in un involucro di lana, bagnato e posto esposto al sole e se c'è al vento) che dai nostri nonni (il fiasco impagliato aveva anche l'utilizzo di “thermos”). In pratica l'evaporazione dell'acqua dal cappello bagnato creera una depressione fresca al suo interno, aiutando la termoregolazione della testa e quindi del corpo. Come possiamo facilmente intuire in giornate come queste un cappello può fare davvero la differenza fra un'escursione piacevole e qualche grave problema fisico.

Ma l'utilità del buon cappellino con visiera non finisce qui, infatti soprattutto se si praticano escursioni fuori sentiero la visiera sarà utilissima come barriera contro qualche ramo imprevisto all'altezza della faccia o per evitare che i capelli si impiglino in rovi o rametti.

Potrà essere utilizzato per raccogliere acqua o come porta oggetti durante il bivacco , se ha il buco dietro possiamo legarlo ad un alberello con un cordino ed ecco una comoda taschina porta oggetti, può essere uno scacciainsetti, e sempre contro questi fastidiosi compagni di avventura una sorta di zanzariera se calata la visiera sul volto durante il riposo. Qualche volta mi è capitato anche di usarlo come primo filtro per l'acqua. Insomma, viva il cappello.

Durante la pioggia sarà utile per quelli come me che portano occhiali, per evitare almeno in parte quelle fastidiose e potenzialmente pericolose goccette sulle lenti, nonché che l'acqua coli direttamente sul viso durante un temporale rendendo difficoltosa, oltre che scomoda, la visione.

In inverno però la sua utilità può essere ancora maggiore. Come si sa uno dei punti di maggior dispersione di calore è proprio la testa, quindi senza un buon cappello, anche se avessimo il miglior abbigliamento possibile, la temperatura corporea tenderebbe comunque a scendere velocemente, rendendo difficile la nostra termoregolazione ed esponendoci ad una potenziale ipotermia, quindi un copri capo è d'obbligo. Generalmente In questa stagione molti utilizzano la classica papalina o cuffia, utilissima, ma io preferisco ed utilizzo sovente un cappello da boscaiolo norvegese, che non è altro che un cappello praticamente identico a quello delle truppe alpine tedesche, quindi classico cappellino con visiera a testa piatta e copriorecchie ripiegabile. Questo tipo di cappello in feltro di lana e leggera imbottitura ha un uso molto flessibile a seconda del tipo di temperatura affrontata, con il copriorecchie alzato è ottimo nelle giornate fredde e non scalda troppo, mentre la sera o quando è molto freddo il copriorecchie (che poi è anche coprinuca, garantisce un isolamento ottimale) garantisce un isolamento ottimale. Purtroppo questa conformazione è leggermente scomoda per gli occhialuti, perché il cappello tende a stare più inclinato in avanti e potrebbe forzare sulla montatura creando fastidi – comunque compensati dal comfort – sul naso.

Come in estate per la pioggia in inverno la visiera ci aiuterà durante una nevicata ad evitare troppa neve negli occhi o che le lenti degli occhiali si foderino scomodamente di bianco. Ovviamente anche in questa stagione valgono tutti i vantaggi boschivi descritti per la versione estiva, tranne il giochetto per convezione ovviamente. Durante il bivacco poi calandosi la visiera sul volto se in estate aiuta con gli insetti in inverno servirà per sfruttare il calore del fiato per matenere caldi naso e faccia.

Sembrano tutte nozioni scontate, lo so, ma capita talmente spesso di vedere persone senza cappello in ogni stagione che mi viene da pensare che, come dicevano i latini, “repetita iuvant”, quindi che sia caldo o freddo, soleggiato o piovoso, mai senza il nostro fido cappello!

In estate uso un cappellino praticamente come questo:

cappellino.jpg


Mentre in inverno uso proprio questo:

cappello invernale.jpg
 
ottimo intervento, molto interessante.

concordo su tutta la linea, tra l'altro ho molti cappelli che utilizzo a seconda del clima e della zona in cui mi trovo. ma anche a seconda del lavoro che sto facendo.

recentemente ho scoperto un bel cappello con cui mi trovo benissimo, lo produce la Helikon che è un marchio polacco con un buon rapporto qualità prezzo. Va bene per le mezze stagioni in quanto è di un tessuto robustissimo e antipioggia ma un po' caldo da mettere sotto il sole rovente.
non da usare in spiaggia quindi, ma in montagna va sempre bene.
non si rovina, è facilmente regolabile e ha il velcro per metterci delle toppe tipo quelle con il gruppo sanguigno indicato sopra.
pagato circa 17 euro...

helikon_baseball_cap_coyote_1.jpg
 
anche io ultimamente ho cominciato a metterlo.
ho un boonie-hat che aveva comprato mio padre e mai usato, ottimo sotto il sole.
poi uso un buff, a bandana o a cuffia a seconda del clima. anche se è leggerissima microfibra, è di ENORME beneficio sia d'estate bagnato che d'inverno, come cuffia leggera.
Validissimo il suggerimento di coprirsi il capo d'inverno, aumenta subito il calore corporeo.
 
io sono uno di quelli che lo usa poco, solo per il discorso visiera-occhiali e ogni tanto d'estate se mi scotto il viso.
mi porto sempre via invece una fascia in pile che trovo molto più efficace in caso di freddo perché se sudo la parte superiore scoperta permette l'evaporazione.
con il cappello invece il sudore rimane sulla testa, quando la scopri ti geli subito.
 
il vantaggio della microfibra anziché la cuffia in pile è che spezza il vento e rallenta la dispersione di calore senza far sudare.
se sudi non hai così freddo da dover mettere la cuffia.
 
se sudi non hai così freddo da dover mettere la cuffia.
mah...a me queste affermazioni lasciano un pò perplesso, visto che per quanto mi riguarda non corrispondono alla mia esperienza.
e in giro vedo gente vestita in ogni modo a conferma che siamo fatti tutti diversi.
per quanto mi riguarda mi succede tante volte di sudare e aver contemporaneamente freddo.
per quanto riguarda la testa la fascia in pile è stata la soluzione, testa calda e sudore che evapora dalla parte superiore.
mi capita anche di aver freddo alle mani e sudare nel resto del corpo, mi è capitato di indossare i guanti e camminare a petto nudo.
 
Boh? So che a qualcuno scapperà in po' da ridere, ma li scrivo lo stesso.
Cuffia d'inverno, cappellino con l'ala d'estate e nelle mezze stagioni un classico capppello impermeabile australiano in pelle, stile Mr. Crocodile Dundee!
Un gentile omaggio di mio fratello, che andò nell'outback per lavoro. Qualcuno sghignazza quando m'incontra. Ma è TROPPO comodo!
 
Uso poco i cappelli perché i miei capelli mossi mi proteggono abbastanza la testa (l'attuale moda di rasarsi il cranio non la trovo molto salutare non essendoci più parassiti da debellare), tuttavia concordo con l'utilità dei cappelli quando fa troppo caldo o troppo freddo o piove e comunque per la comodità della visiera per proteggere occhi e occhiali. Un problema nell'acquisto di un buon cappellino è che la moda oggi impone calotte basse sferiche, tant'è che in molte manifestazioni te ne fanno omaggio e addirittura fanno parte di molte uniformi operative. La calotta sferica nel mio caso comprime i capelli riducendo lo strato protettivo costituito dagli stessi, insomma se da una parte proteggono dall'altra diminuiscono la protezione naturale dei capelli cui si aggiunge una minore areazione. Questo non capita con modelli a calotta alta di tipo norvegese come quelli proposti da Maduva, ma purtroppo l'offerta di questo modello di cappello è molto bassa e non si trova facilmente in commercio e quindi spesso è anche più costoso. Una soluzione a cui avevo pensato è qualcosa di simile a quegli scaldacollo che si usano anche per cappello e che si possono aprire superiormente, ma non ho visto nessun berrettino con visiera che abbia la possibilità di aprirsi superiormente; forse è una cosa un poco eccentrica ma sto pensando di realizzarne uno.
 
io sono uno di quelli che lo usa poco, solo per il discorso visiera-occhiali e ogni tanto d'estate se mi scotto il viso.
mi porto sempre via invece una fascia in pile che trovo molto più efficace in caso di freddo perché se sudo la parte superiore scoperta permette l'evaporazione.
con il cappello invece il sudore rimane sulla testa, quando la scopri ti geli subito.

Il problema della fascia teoricamente è proprio quello che tu consideri vantaggio (ma come dicevamo alla fine ogni metabolismo ha le sue esigenze, quindi si fa per parlare), ovvero un'eccessiva dispersione, in pratica magari la sensazione di freddo è attenuata perché orecchie e nuca sono ben coperte, però a livello "meccanico" il nostro corpo è obbligato a spendere più energia per mantenere una giusta termoregolazione del corpo.
 
Una soluzione a cui avevo pensato è qualcosa di simile a quegli scaldacollo che si usano anche per cappello e che si possono aprire superiormente, ma non ho visto nessun berrettino con visiera che abbia la possibilità di aprirsi superiormente; forse è una cosa un poco eccentrica ma sto pensando di realizzarne uno.

Mh, qualche anno fa ho visto qualcosa di simile, non era però in pile ma in una sorta di microfibra spessa

Riguardo poi alla compressione dei capelli comporto, è come schiacciare la fibra del saccoletto, si riduce la camera d'aria e quindi l'isolamento. Io sono appassionato di cappelli i n generale (ne ho vari di tutti i tipi e li uso tutti, anche la bombetta) e i modelli storici prevedono sempre che la calotta non comprima la testa, sia per una questione di isolamento, che di acconciatura :)
 
In effetti i particolari non sono di poco conto. Il cappello sicuramente è importante. Io ad esempio porto sempre uno spezzone di corda di una decina di metri nel mio zaino.
 
Mh, qualche anno fa ho visto qualcosa di simile, non era però in pile ma in una sorta di microfibra spessa

Riguardo poi alla compressione dei capelli comporto, è come schiacciare la fibra del saccoletto, si riduce la camera d'aria e quindi l'isolamento. Io sono appassionato di cappelli i n generale (ne ho vari di tutti i tipi e li uso tutti, anche la bombetta) e i modelli storici prevedono sempre che la calotta non comprima la testa, sia per una questione di isolamento, che di acconciatura :)
Quindi non mi sbaglio a dire che spesso la moda condiziona scelte che dovrebbero essere meramente tecniche. Molte uniformi dalla polizia, ai militari, alla protezione civile ormai prevedono il berrettino con visiera, quando per i motivi di isolamento suddetti avrebbero dovuto scegliere un modello con la calotta più alta.
D'altro canto, non vorrei andare fuori tema, negli anni 80 giacche a vento ampie con maniche a pipistrello sostituirono le precedenti giacche attillate che invece adesso sono nuovamente di moda. Un corso e ricorso che di innovazione tecnica ha poco.
In conclusione, poiché il condizionamento della moda e del mercato è notevole e spesso lo subiamo senza accorgercene, è bene sperimentare sempre.
I modelli norvegesi proposti da Maduva sono migliori rispetto a più comuni berrettini perché hanno la calotta più alta, creano una camera d'aria e non comprimono i capelli.
 
breve OT: io tra l'altro ultimamente sono più orientato sui capi di vestiario da lavoro che da trekking, questo per una questione di resistenza. A parità di comodità e di traspirabilità (abbigliamento da boscaiolo o da lavoro in montagna) offrono una resistenza all'usura maggiore, e se come me si passa molto tempo in natura, sia bosco per necessità (legna, raccolta erbe) o svago, orto o trekking la resistenza all'usura è fondamentale. I materiali "tecnici" oltre a risentire troppo spesso delle mode saranno certamente più leggeri ma non durano e mi sono rotto di dover ricomprare soprattutto pantaloni dopo pochi mesi (in passato ho avuto dei Kivu della ferrino higlab che dovevano essere resistenti all'usura e dopo un mese e mezzo avevano un bello sbrego sulle natiche, il tutto per la "modica" cifra di quasi 90 euro...).
Tornando in topic lo stesso vale per i cappelli, se si cercano modelli "tradizionali" si va quasi sempre sul sicuro perché contava il valore d'uso, non quello commerciale dettato dalla moda. Il cappello norvegese che ho postato in realtà esiste con qualche variante in tutta europa, in germania ed austria il paraorecchi è identico ma è fermato con due bottoncini e non con il filo ad esempio, ma la sostanza non cambia
 
Grazie per il post, molto completo. Il cappello è sempre presente nel mio zaino: per il caldo uso un semplice copricapo da jungla, in cotone, mentre per il freddo preferisco avere le orecchie ben protette, per cui uso una normale cuffia in pile. Quando è veramente freddo, aggiungo sopra o una cuffia di lana cotta o un berretto russo con i paraorecchi (versione in lana, non in pelo). Se la cuffia stringe, metto le stanghette degli occhiali fuori dalla cuffia stessa.
Aggiungo una cosa: se si sale in quota d'estate, meglio portare, oltre al cappello estivo, anche quello invernale. Una cuffia e un paio di guanti sottili non pesano né occupano spazio, ma sono necessari in caso di maltempo.
 
Ottima discussione ... dopo le scarpe che vestono i piedi, per simmetria penso che il cappello venga di conseguenza tra gli articoli più importanti ...i guanti vengono dopo ...
Anche nel mio zaino non mancano mai cappellino con ala, cuffia leggera e pesante e caschetto quando serve.
Come per altri capi, accanto alle linee tecniche accosto volentieri capi da lavoro o meglio militari presi su ebay negli anni in cui l'offerta era molto conveniente, materiali quasi indistruttibili.
 
Il vestiario militare anche se conferisce un impatto visivo forte è veramente indistruttubile e il discorso vale per indumenti da lavoro specifici (taglialegna). Aggiungo anche il vestiario da caccia; non sono cacciatore ma ho provato alcuni pantaloni e alcuni maglioni che grazie ad uno stile meno marcato si fanno apprezzare per l'estetica, però, sono indumenti di qualità e durevoli.
 
Beh ottima discussione, devo proprio prendere il mio cappellino estivo, come ho gia detto nel post di presentazione sono nuovo e ringrazio tutti per il tempo che spendete per realizzare questi topic interessanti. Bando alle ciance, consigliatemi! Nomi e prezzi per un buon cappellino estivo da montagna! Grazie!
 
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