Escursione Il Cimone di S. Colomba per la variante della Lacca

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati

Data: 23 Ottobre 2019
Regione e provincia: Abruzzo, Teramo
Località di partenza: Bosco di Pagliare (844 m)
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 9 ore
Chilometri: 15
Grado di difficoltà: EEA con tratti alpinistici di II grado
Descrizione delle difficoltà: Dislivello considerevole, necessità di orientarsi in ambienti solitari e severi, arrampicata su ripidi crinali erbosi, passaggi su cenge esposte.
Periodo consigliato: Estate e Autunno
Segnaletica: scarsa
Dislivello in salita: 1300 m
Quota massima: Cimone di S. Colomba (1912 m)
Accesso stradale: Dall'A24 si esce a Isola del GS e si prosegue per Pretara e quindi per Piana del Fiume. Una deviazione a Dx conduce al Bosco di Pagliare, dove un segnale a Sx indica l'inizio del sentiero 109.
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/percorsi-alp...ossaceca-per-la-variante-della-lacca-42769356


Descrizione

Ad un anno dal primo tentativo quando il Cimone mi respinse,
https://www.avventurosamente.it/xf/...anta-colomba-per-il-fosso-di-malepasso.51040/
provo nuovamente a salire su questa austera e ambita montagna, stavolta approcciando l'avvicinamento alla sella dal versante opposto, ossia dal vallone di Fossaceca.
La parte iniziale dell'escursione avviene su una sterrata che, risalendo immersa nel bellissimo bosco di Pagliare, effettua ampie svolte per condurre fino alla Fonte del Peschio da dove il panorama si apre sul versante orientale del Cimone che precipita nel vallone di Fossaceca e da cui si osserva la via da fare per guadagnare il pianoro sommitale:
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Il sentiero prosegue per il Colle di Malanotte e poi risale il suddetto Vallone di Fossaceca, per connettersi alla via delle Cimette e raggiungere la forchetta di Santa Colomba.
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Alla quota di 1300 m circa si abbandona il sentiero e per ripide pietraie si scende nel fondo del vallone di Fossaceca e, dopo averlo attraversato, si risale il versante opposto, addentrandosi in un bosco intricato da cui occorre individuare il giusto pertugio per uscire sulla via di salita, la variante della Lacca:
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La via giusta è indicata da una inaspettata quanto gradita freccia rossa:
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Si inizia quindi a salire questo ripido scivolo costituito da placche bianche in cui è facile trovare appigli per la progressione:
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Giunti alla base della parete finale, occorre individuare un canale che verosimilmente dovrebbe trovarsi spostato più a Est (io ho arrampicato per la ripida parete parallela al canale).
In ogni caso, questo è l'ultimo salto che bisogna salire per raggiungere la sella del Cimone di Santa Colomba:
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Dal pianoro si apprezza la vista sulla catena del Centenario, il tutto mentre si è immersi in ambienti di elevata e austera bellezza:
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La salita al Cimone da questo versante viene solitamente fatta mediante arrampicata alpinistica della parete Sud.
Tuttavia una ricerca in rete ha fornito l'esistenza di un'antica via pastorale che sale per il versante SudOvest.
Per raggiungerla si scontorna il fianco meridionale del Cimone percorrendo una cengia abbastanza esposta sul sottostante vallone del Malopasso:
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Si individua poi un ripido canalino che conduce agevolmente sul pianoro sommitale:
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Finalmente in vetta!
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Cimone di Santa Colomba - 60.jpg

Cimone di Santa Colomba - 70.jpg

Dopo la lunga e meritata pausa contemplativa in vetta, il percorso prosegue con la discesa mediante la ripida via normale (direttissima Nord) che porta all'eremo di Santa Colomba e poi a Piana del Fiume, da cui facilmente si ritorna al bosco di Pagliare.

Escursione impegnativa che consiglio solamente in condizioni di meteo stabile e in assenza di neve.
La severità degli ambienti e il forte senso di isolamento rendono affascinante questo impervio versante, che però deve essere approcciato con le dovute cautele.
La variante della lacca (così come la salita per il fosso Malopasso) e la via pastorale rappresentano percorsi alternativi alla ripida e sfiancante via normale direttissima Nord che IMHO svilisce il senso e la bellezza di questa montagna, incastonata tra queste due profonde vallate ed immersa nel baricentro del versante adriatico del Gran Sasso.
Salire dalla Fossaceca o dal Malopasso per raggiungere la sella sommitale consente di ammirare ambienti di assoluta bellezza ma sono percorsi che richiedono una certa preparazione oltre che una adeguata motivazione.
 
Ultima modifica:
Tanto di cappello, bellissima ascesa, i sentieri di quella zona sono veramente sfiancanti e ben poco carrabili a sole due zampe. È un mondo davvero verticale dal Tremoggia al Paretone del Gran. Sasso. Come dice Marco sono zone molto rischiose e lo sono anche con la bella stagione se piove o peggio cadono palle di ghiaccio a Fonte del Peschio(brutti ricordi) . Complimenti e grazie per la condivisione.
 
Tanto di cappello, bellissima ascesa, i sentieri di quella zona sono veramente sfiancanti e ben poco carrabili a sole due zampe. È un mondo davvero verticale dal Tremoggia al Paretone del Gran. Sasso. Come dice Marco sono zone molto rischiose e lo sono anche con la bella stagione se piove o peggio cadono palle di ghiaccio a Fonte del Peschio(brutti ricordi) . Complimenti e grazie per la condivisione.
Hai proprio ragione, quel versante tutto da scoprire è un insieme di forre e pareti strapiombanti in cui la verticalità degli ambienti è davvero indescrivibile. Pochi km di sentiero fanno accumulare un notevole dislivello, tutt'altra cosa rispetto al dolce pendio del versante aquilano.
Ho in mente altre sortite in quell'angolo di Appennino, magari nella stagione estiva, ma proprio con il Cimone avevo un conto in sospeso da regolare ...
Grazie, alla prossima!
 
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