Questo e' tutto da provare ..... anzi..... magari gli animali vedono in bianco e nero.
In realtà la situazione è molto più complicata

Dipende da quali animali.
Facendola molto breve: gli occhi di anfibi, rettili, uccelli, mammiferi hanno dei fotorecettori che consentono di trasformare la luce percepita in informazioni "di colore" per il cervello. Questi recettori sono di due tipi: i "coni", che sono quelli effettivamente deputati alla distinzione del colore, e i "bastoncelli", che garantiscono una migliore vista al buio.
Semplificando veramente (perché poi le cose cambiano un po' da genere a genere), gli ungulati tipo cervidi o cinghiali, oppure i roditori (ma anche cani e gatti) hanno un'occhio in cui i bastoncelli sono molto sviluppati (per vedere bene al buio/in ombra) ma con solo
due tipi di
coni (
visione diconica) dalla cui combinazione vengono rilevati solo alcuni colori. Per un cervo, quindi, il rosso o l'arancione da una parte, il verde o il marrone dall'altra, sono percepiti come una sorta di grigiastro, senza grossa distinzione (come accade per esempio agli umani daltonici). Questi animali, invece, distinguono abbastanza bene le tonalità del blu e dell'azzurro. Quindi mentre un giubbotto rosso lo vedono grigiastro, un giubbotto azzurro lo vedono abbastanza azzurro (sto ultra-semplificando, ma per far capire).
Gli esseri umani hanno una
visione triconica, che consente loro di apprezzare bene le tinte di rosso e arancione, e questo vale anche per i nostri parenti più prossimi, cioè i primati. Ma noi abbiamo pochi bastoncelli, e infatti, al buio, ci vediamo poco (anche se sappiamo bene come dopo una mezzora senza illuminazione i nostri occhi migliorino nettamente la visione notturna... ma non è comunque il nostro punto di forza).
Ancor più complessa è la visione
tetraconica degli uccelli, che hanno quattro coni, occhi generalmente grandi rispetto al corpo e una capacità di distinguere i colori molto più spiccata che nei primati. Probabilmente non vedono i colori nel modo in cui li vediamo noi, ma percepiscono sfumature distinte anche laddove noi vediamo più o meno lo stesso colore.
Tornando al tema del thread, se la scelta dei colori è fatta con lo scopo di non farsi avvistare dagli animali, bisogna capire quali

Un cervo o un capriolo non vedrà spiccare un giubbotto rosso tra gli alberi, ma percepirà chiaramente il movimento, anche al buio, e vedrà bene la sagoma "strana" dell'uomo. Questa è la ragione per cui certi giubbotti per i cacciatori hanno colore arancione sgargiante (per farsi vedere dagli altri uomini, che potrebbero "sparare a qualcosa che si muove") ma hanno la sagoma spezzata con stampe di rami e foglie (
come si vede qui). In ogni caso, questi animali sono talmente sensibili all'odore, che spesso certi accorgimenti risultano inutili.
Diverso è il discorso degli uccelli, che possono percepire il colore anche da notevoli distanze e che quindi saranno meno "spaventati" da colori tenui come il sabbia, il grigio, il verde oliva, il marrone etc. Ma poi tanto, alcuni ci sentono così bene che sentiranno il nostro incedere fragoroso ben prima che ci accorgiamo di loro
E chiaramente, se voglio andare a vedere i caprioli e poi spavento la poiana, il capriolo capisce che c'è qualche intruso e si mette in preallarme di conseguenza
E infine, anche se noi non le vediamo, ci sono delle frequenze UV che gli animali riescono a percepire e che vengono esaltate dalle sostanze sbiancanti usate nei detersivi... quindi magari un abito mimetico dei colori giusti per l'ambiente in cui ci si muove e che "spezza" bene la sagoma, poi "brilla" letteralmente perché è stato lavato con un detersivo che contiene certe sostanze
Saluti
Francesco