Ciao a tutti, nel corso degli anni la passione per i coltelli e per le lame mi ha portato a provare numerosi tipi di coltelli, chiudibili, fissi, full tang, hidden tang etc..etc..
Da qualche anno a questa parte mi sono trovato a rivalutare dei coltelli che nei tempi recenti da molti su forum e gruppi venivano sempre sconsigliati e cioè coltelli a manico cavo definiti alla Rambo, come coltelli da sopravvivenza e per gestire situazioni impreviste.
A parer mio su questo argomento c è una confusione enorme, i manici cavi vengono considerati tutti in egual modo sia quelli di livello che le copie cinematografiche e si fa spesso confusione tra un coltello da sopravvivenza e un coltello da campo che sono secondo me due cose ben distinte.
Qualcuno considera ogni coltello un coltello da sopravvivenza ma non è cosi, se è vero che ogni coltello può fungere come strumento da sopravvivenza non tutti i coltelli sono un coltello da sopravvivenza.
Un coltello da sopravvivenza è un coltello in grado portando solo quello strumento(sopravvivenza implica situazione non prevista no patch, no kit extra, etc) di darti le maggiori probabilità di sopravvivere in una situazione imprevista in natura.
Usando e essendomi appassionato sulla storia di questa tipologia di coltelli ad oggi quando giro per boschi è questo il coltello che maggiormente porto con me, pur avendo molti coltelli da campo full tang.
In moltissime occasioni mi è tornato utile, dalle uscite in estate a quelle in pieno inverno, il coltello in situazioni reali di necessità un riparo o un fuoco non ha mai dovuto essere sollecitato più del dovuto o usato come cuneo e sempre ha svolto i suoi compiti portando a termine il lavoro, altre volte invece i piccoli materiali contenuti nel suo kit si sono rivelati oro quando un imprevisto o una dimenticanza si presentavano, sbrogliando situazioni dove anche il coltello più robusto del mondo sarebbe stato poco utile o comunque poco determinante.
Il coltello da sopravvivenza è un coltello, che oltre a svolgere l importante ruolo del coltello, porta con se quasi incorporati, le risorse preziose di altri piccoli strumenti, come una bussola per orientarsi, materiale per il fuoco, piccoli oggetti per automedicazione, materiale per potabilizzare acqua, filo per legature o pesca, tutte cose che potrebbero essere presenti si, ma con un accurata preparazione a monte e spesso con un patch o un contenitore extra ingombrante o separato dal coltello stesso.
Il fatto di avere queste risorse nel coltello samplifica le potenzialità e l utilità di questo strumento.
Infine, la vera origine di questo coltello non nasce dal film Rambo, bensì dalla richiesta di un militare medico operante sugli elicotteri in vietnam, all' azienda Randall nel lontano 1963..che in caso di necessita permettesse al soldato di sopravvivere in terriororio ostile fino al raggiungimento di soccorsi, quindi di cinematografico c' era ben poco.
Qui potete vedere situazioni dove uno dei miei coltelli è stato impiegato e dove da solo è stato sufficiente per affrontare piccole e grandi necessità in natura.
Resta imprescindibile il fatto che la nostra mente e la nostra conoscenza restano le migliori risorse per la sopravvivenza.
Da qualche anno a questa parte mi sono trovato a rivalutare dei coltelli che nei tempi recenti da molti su forum e gruppi venivano sempre sconsigliati e cioè coltelli a manico cavo definiti alla Rambo, come coltelli da sopravvivenza e per gestire situazioni impreviste.
A parer mio su questo argomento c è una confusione enorme, i manici cavi vengono considerati tutti in egual modo sia quelli di livello che le copie cinematografiche e si fa spesso confusione tra un coltello da sopravvivenza e un coltello da campo che sono secondo me due cose ben distinte.
Qualcuno considera ogni coltello un coltello da sopravvivenza ma non è cosi, se è vero che ogni coltello può fungere come strumento da sopravvivenza non tutti i coltelli sono un coltello da sopravvivenza.
Un coltello da sopravvivenza è un coltello in grado portando solo quello strumento(sopravvivenza implica situazione non prevista no patch, no kit extra, etc) di darti le maggiori probabilità di sopravvivere in una situazione imprevista in natura.
Usando e essendomi appassionato sulla storia di questa tipologia di coltelli ad oggi quando giro per boschi è questo il coltello che maggiormente porto con me, pur avendo molti coltelli da campo full tang.
In moltissime occasioni mi è tornato utile, dalle uscite in estate a quelle in pieno inverno, il coltello in situazioni reali di necessità un riparo o un fuoco non ha mai dovuto essere sollecitato più del dovuto o usato come cuneo e sempre ha svolto i suoi compiti portando a termine il lavoro, altre volte invece i piccoli materiali contenuti nel suo kit si sono rivelati oro quando un imprevisto o una dimenticanza si presentavano, sbrogliando situazioni dove anche il coltello più robusto del mondo sarebbe stato poco utile o comunque poco determinante.
Il coltello da sopravvivenza è un coltello, che oltre a svolgere l importante ruolo del coltello, porta con se quasi incorporati, le risorse preziose di altri piccoli strumenti, come una bussola per orientarsi, materiale per il fuoco, piccoli oggetti per automedicazione, materiale per potabilizzare acqua, filo per legature o pesca, tutte cose che potrebbero essere presenti si, ma con un accurata preparazione a monte e spesso con un patch o un contenitore extra ingombrante o separato dal coltello stesso.
Il fatto di avere queste risorse nel coltello samplifica le potenzialità e l utilità di questo strumento.
Infine, la vera origine di questo coltello non nasce dal film Rambo, bensì dalla richiesta di un militare medico operante sugli elicotteri in vietnam, all' azienda Randall nel lontano 1963..che in caso di necessita permettesse al soldato di sopravvivere in terriororio ostile fino al raggiungimento di soccorsi, quindi di cinematografico c' era ben poco.
Qui potete vedere situazioni dove uno dei miei coltelli è stato impiegato e dove da solo è stato sufficiente per affrontare piccole e grandi necessità in natura.
Resta imprescindibile il fatto che la nostra mente e la nostra conoscenza restano le migliori risorse per la sopravvivenza.
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