Invece ultimamente per prepararmi alla maratona e trail di montagna, mi sono allenato correndo circa venti km la mattina, dopo un digiuno di 12 ore per migliorare il metabolismo e consumo dei grassi, sfruttando appunto le riserve per carenza di zuccheri.... ma questa forse è un'altra storia.
Il tuo errore e' pensare che l'organismo sia un sistema "statico", quando in realta' e' capace di adattarsi....
Alcuni dati su cui riflettere:
1) Durante una maratona, vengono consumati circa l'80% di carboidrati ed il 20% di grassi.
2) Durante lo svolgimento della gara esistono dei punti di ristoro, dove vengono fornite bevande zuccherate.
3) I grassi "bruciano" alla fiamma dei carboidrati.
4) Per la maratona esiste una distanza critica (30-35Km), cosiddetto "muro", che corrisponde al consumo delle scorte di carboidrati (glicogeno), momento in cui i muscoli si bloccano...
5) Se non introduci carboidrati, l'organismo provvede a ripristinarne le scorte (glicogeno). Processo biochimicamente noto come gluconeogenesi.
6) Nel digiuno a breve termine, la gluconeogenesi avviene via proteine.
Da questi punti, ne consegue che e' INUTILE non introdurre carboidrati o meglio e' perfettamente CONTROPRODUCENTE, visto che la gluconeogenesi consumera' le proteina muscolari, muscoli che ti servono per correre.....
Se vuoi superare il "muro" dei 35Km, devi "semplicemente" allenare il tuo corpo affinche' consumi ANCHE quel 20% di grassi (cioe' in parallelo all'80% di carboidrati).
L'allenamento consiste nell'abituare attraverso fondi lenti, bigiornalieri, progressivi, ritmo gara l'organismo a lavorare anche in carenza di carboidrati.
Devi cioe' riprodurre (gradualmente) le stesse condizioni che incontrerai durante la gara.
E durante la gara i carboidrati ci sono eccome, tanto che le scorte DEVONO essere PERFETTAMENTE piene altrimenti non arriverai MAI al traguardo...