Il gioco era finalizzato a determinare delle linee di comportamento di massima in caso di incidente. Linee modificabili e soprattutto approfondibili a piacimento degli infiniti casi della vita.
A grandi linee quello che ne uscì fu questo.
Primo. Tirare il ferito fuori dagli impicci più pressanti. Ovvero primissimo soccorso e, se è necessario e possibile, spostarlo da un luogo in cui vi è una condizione di rischio verso uno più sicuro.
Esempi di posto pericoloso sono, un luogo bagnato, un luogo in cui può ulteriormente ruzzolare, un luogo in cui ci può essere caduta di sassi o pericolo di slavine, una cresta particolarmente ventosa …. aggiungete voi.
Spostarlo il minimo necessario ed evitando scelte pericolose per il soccorritore.
Fatto ciò rimangono due cose da fare avvertire i soccorsi e “condizionare” il ferito.
I soccorsi vi vengono a cercare se li avvertite o se li avverte qualcuno che non vi vede tornare.
Se accaduto il fattaccio, vi rendete conto che il telefono prende, la cosa viene facile.
Se non prende, bisogna decidere se andare a cercare soccorso o aspettare che qualcuno si accorga che manchiate e vi venga a cercare.
La scelta non è banale, soprattutto se si è in pochi, tipo due o tre ferito, compreso.
Bisogna valutare se c’è qualcuno che sia in grado di andare a cercare soccorsi e , nel caso in cui si sia solo in due, se il ferito è abbandonabile (cosa che non è quasi mai vera).
Chi decide di partire deve fare due cose, lasciare materiale e raccogliere informazioni.
Le informazioni sono. Luogo e dinamica dell’incidente. Luogo dove il ferito è stato portato.
Condizioni del luogo ( c’è neve, c’è nebbia, c’è vento…). Identità del ferito (sesso, età peso..).
Condizioni del ferito, ovvero cercare di capire cosa si è fatto o di far capire per telefono ad un medico cosa si fatto ( e sui metodi di diagnosi alla spicciola io lascerei la parola a quelli più esperti di me).
Da lasciare c’è tutto quello che non vi serve alla discesa e che può servire al ferito. Cibo, abiti , fornello, poncho…
Se il ferito è bagnato, perché magari si è fatto 40 metri rotolando nella neve, se voi siete asciutti e se ci sono le condizioni, può anche essere pensabile un cambio d’abiti con chi parte a cercare soccorsi.
Una volta raggiunto un telefono funzionante, occupate militarmente il luogo, chiamate il 118 , se avete il contatto diretto con il soccorso meglio, chiedete ed insistete di allertare il soccorso e non i pompieri ( sembra banale ma capita relativamente spesso). E poi fate quello che vi dicono.
Chi rimane con il malconcio deve metterlo ripararlo e curarlo (di nuovo per le cure mi appello ai più esperti). Non va perso d’occhio perché potrebbe avere un peggioramento o semplicemente dare di matto e quindi fare cavolate.
Va isolato da terra e riparato da acqua e vento. Per isolarlo da terra gli zaini sono ottimi ed è qualcosa che di sicuro avete dietro. Per il resto vedete cosa avete con voi : abiti, giacca vento, poncho... Deve essere tenuto caldo e se non c’è un fornello o la possibilità di accendere un fuoco dovete pensarci voi massaggiandolo o abbracciandolo.
Poi se si riesce dargli da bere, magari roba calda e zuccherata .. ma queste son cose che sapete.
Questo è quello che venne fuori, come ho già detto è approfondibile all’infinito.
Va detto che il gioco venne coordinato da tecnici del soccorso di provata esperienza e quindi un minimo di senso dovrebbe averlo.
saluti