Il lupo: può diventare un pericolo per gli escursionisti?

se posso aiutarti io (che statistica cmq l'ho studiata quasi niente) possibile vuol dire che può capitare probabile significa che ha una % di probabilità significative
tiri la monetina è possibile che cada a terra rimanendo in piedi, ma ha una probabilità dello 0.0001% il restante è suddiviso tra testa e croce (che avranno il 49.9999% di probabilità)
Un prof di Fisica a scuola ci disse "siccome l' atomo è sostanzialmente vuoto, si è calcolato che è possibile che tirando una palla da biliardo contro il muro, tutti i nuclei siano in pozione giusta per evitare tutti i nuclei del muro e passare dall' altra parte. La probabilità è 1/10^82" :)
 
...... questo però è un passo dopo poichè gli attribuisci, in forma empirica o calcolata, tale da giustificarne la distinzione ma, concettualmente, il calcolo probabilistico non esclude a priori l'evento, semplicemente lo colloca all'interno di una scala.

E' possibile che una moneta lanciata in aria cada "in piedi" ? Sì
In una scala da prossimo allo zero e prossimo al cento quanto è probabile ? X
Ma se X esiste indica che è probabile poco o tanto che sia e se è probabile vuol dire che esiste.

Se poi, giustamente, nel senso che lo condivido, una probabilità prossima allo zero equivale a zero, nulla da eccepire (che è poi quello che interessa nella vita reale).

Ciao :si:, Gianluca

PS.: Ovviamente secondo me
 
Evento possibile, ossia qualche cosa che può succedere ma non se e quando, c'è un alto tasso di indeterminazione.

Evento probabile: qualche cosa su cui è possibile fare calcoli percentuali e probabilistici che avvenga, come, quando e dove.
 
Il problema è che il lancio dlela moneta è semplice xkè è fisica pura. Mentre il comportamento di un animale INTELLIGENTE come il lupo non è per nulla prevedibile in modo matematico.
Io mi batto contro quella storia di "non è mai successo" xkè appunto anche io negli incidenti avuti non ho mai avuto bisogno di cinture e casco ma non significa molto (e lì ci possiamo affidare alla statistica che dice che è più che possibile che mi succeda, toccando ferro)
Il fatto stesso ceh i cani rinselvatichiti attacchino dimostra che per il tipo di animale è fattibile, poi il lupo vuoi xkè è più bravo che i cani in ambiente silvestre a prendere lepri e caprioli, vuoi xkè più prudente, ecc ecc, insomma possiamo elencare 10.000 motivi validi per cui NON ci attaccherà, ma come disse più su Daedin, basta che un insieme di fattori si combinino e TRACK! il disastro!
Non solo per la possibile vittima, ma pure per il lupo in sè. Better safe than sorry. Non mi piace che si pensi "non attaccherà"
 
Nessuna volontà di polemizzare, anzi, ma qual'è la differenza ?

Ciao :si:, Gianluca

Per allacciarmi @Jk74, casco da motociclista: ti protegge la testa sia se cadi sia che ti piova un piccolo meterorite. Cadere con la moto è un evento probabile, che ti cada un piccolo meterite sulla testa è un evento possibile ma molto poco probabile. Il casco lo metti quindi per lo più per l'eventualità di cadute in moto :biggrin:
 
Indubbiamente ma non esclude che il casco possa servirti anche per la meteorite ...... per la serie paghi uno compri due :lol:

Ciao :si:, Gianluca
 
Ma che bel argomento giusto a puntino mentre tra Asiago e Friuli Venezia Giulia si sta prendendo la decisione di abbatterli perché appunto stanno facendo moria di mufloni mucche ecc.ecc. decisione presa in Friuli senza troppi fronzoli quella di abbaterli per mantenere la linea di riproduzione di entrambi precisando che altri metodi sarenbeto troppo costosi
Per come la vedo io se come dicono vengono dai Carpazi a mio avviso tra un po' andranno sugli Appennini e poi raggiungeranno Santiago de Compostela...............stanno facendo una "translupanza"....Ma a parte gli scherzi per come la penso il lupo non attacca l'uomo tanto per e se lo fa con bovini o animali da pascolo di certo sparargli non è la soluzione
 
Ho visto più tracce di lupo nell'ultimo mese che in tutta la mia vita. Bho, evidentemente non è un caso isolato, la tendenza sembra quella.
 
Ma che bel argomento giusto a puntino mentre tra Asiago e Friuli Venezia Giulia si sta prendendo la decisione di abbatterli perché appunto stanno facendo moria di mufloni mucche ecc.ecc. decisione presa in Friuli senza troppi fronzoli quella di abbatterli per mantenere la linea di riproduzione di entrambi precisando che altri metodi sarebbero troppo costosi

Il guaio è che quando qualche studioso, da studioso con modalità puramente scientifiche, lo ha affermato si è scatenato un putiferio.
Il guaio è che chi sopporta i danni ha spesso difficoltà ad essere risarcito, interamente risarcito edi in tempi brevi, chi vuole proteggere i lupi ed i predatori non è quasi mai tra i danneggiati, chi deve pagare i danni i soldi non sa talvolta dove prenderli, perchè con il calo numerico delle licenze di caccia, diminuiscono gli introiti destinati per legge, tra le altre cose, ai risarcimento dei danni causati dagli animali selvatici.
Quindi chi amministra dovendo decidere spesso e volentieri segue anche la via più diretta se i danni sono direttamente proporzionali al numero di capi presenti sul territori, decide di limitarne il numero. L'hanno fatto con i cinghiali, con tutti gli ungulati, le nutrie, le cornacchie, c'è chi lo chiede per i cormorani e per tutti quelli che possiamo chiamare nocivi.
All'estero, c'era chi pagava le cartucce (a scatoloni) ai cacciatori italiani purchè durante il periodo del raccolto si dessero da fare abbattendo piccioni e colombe che a centinaia aggredivano i mucchi di granaglie presenti sulle aie dellle fattorie locali.
È un puro ragionamento economico.
 
È un puro ragionamento economico.

Vero, ma rimango sempre dell'idea che il fatto di essere stati in Italia praticamente senza lupi per decenni, ha fatto dimenticare delle buone pratiche di allevamento.
Proteggere gli allevamenti allo stato brado ha sicuramente un costo, ma con strategie giuste ed utilizzo di bravi cani da pastore, si possono evitare molte di quelle predazioni che poi vengono a fatica ed in ritardo rimborsate.
A tal proposito, tutte le associazioni animaliste che si oppongono agli abbattimenti, potrebbero concretamente contribuire stanziando fondi per risarcire le perdite agli allevatori: questo è fare protezionismo, non sbraitare per le strade e sul web e basta...
 
Dunque ieri sera sono stato all'iniziativa che avevo segnalato qualche post fa alla sede dell'ente parchi alpi cozie che si trova presso la sede del Gran bosco di Salbertrand, durante la serata si presentava il libro "Custodi Erranti: uomini e lupi a confronto", uno studio del biologo/fotografo/escursionista Matteo Luciani che per tre anni ha studiato i lupi fra Lazio e Abruzzo tra l'altro vivendo per un periodo assieme a tre pastori e condividendo con loro lavoro quotidiano nonché impressioni ed esperienze con il lupo, in una zona che da sempre convive con questo grande carnivoro. La serata era introdotta da un altro studioso di lupi sul campo, il guardiaparco dell'Orsiera Luca Giunti, l'iniziativa era patrocinata da LifeWolvesAlps.

Che dire, l'introduzione di Giunti è stata molto interessante, siamo passati dalla demografia lupina dal 1973 ad oggi
I numeroi ci raccontano che in italia erano presenti, nei 70, 100 esemplari circa con diffusione solo nel centro sud italia, Abruzzo e Calabria.
Ad oggi la presenza stimata è di circa 2000 esemplari stanziati sull'appennino da nord a sud e sulle alpi occidentali (cuneese e Valle di Susa in particolare).
Il Lupo è mancato dalle alpi per circa 100 anni, l'ultimo esemplare fu abbattuto a Mondovì nel 1921
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Il ritorno del lupo sulle alpi, che geneticamente discende direttamente dal lupo abruzzese, è del 1995.
Le popolazioni lupine sono in crescita (rimando a questo link per tutti i dati del caso su diffusione e quant'altro: http://www.lifewolfalps.eu/download/) ma è interessante notare come queste oscillino in base direttamente proporzionale alle presenze delle sue prede naturali.
La ripopolazione delle aree montane è stata resa possibile sia dall'abbandono delle alture da parte degli uomini che alla reintroduzione di cervi, cinghiali e caprioli -praticamente estinti sulle alpi e non solo per causa umana- a partire dal 1956 (nelle slides c'era un'interessante foto di una liberazione di caprioli proprio a salbertrand a fine anni 50). Un aneddoto a proposito di ciò: al museo di Susa recentemente ristrutturato è presente un documento che attesta come eccezionale e sorprendente l'avvistamento di un cinghiale in alta valle (oggi più che comune) nel 1919.
Si è fatto poi notare come il lupo sia importante per il calmieraggio degli ungulati e quindi per la salvaguardia della biodiversità montana ma anche per il mantenimento in salute delle popolazioni predate, poiché il lupo seleziona naturalmente gli esemplari più forti predando vecchi, malati ed inabili.
Come già detto spesso non ci sono attacchi da parte del lupo documentati da almeno 100 anni, ci sono 2 casi presunti in Spagna nei 50 e nei 70 ed è ancora in fase di accertamento il presunto attacco di Giaveno perché le modalità di reperimento dna sono dubbie e da approfondire, questo detto direttamente da chi sta seguendo a livello istituzionale la questione.
Ultimo dato interessante (vi risparmio quelli sulla diffusione del lupo in Piemonte) è come il numero dei danni alle greggi sia diminuito contestualmente con l'aumento delle popolazioni lupine, dato che ci fa capire come negli anni gli allevatori si siano sempre più abituati e tutelati nei confronti dei branchi di lupi.

Venendo a ciò che interessa questo post si è parlato anche dei possibili pericoli per l'uomo ma più o meno si è detto ciò che io e altri abbiamo già scritto qui riguardo l'atteggiamento del lupo verso l'uomo, specificando ovviamente che il rischio zero non esiste e che in particolari frangenti il lupo può attaccare l'uomo non per predare ma per difendersi qualora si sentisse minacciato e senza via di fuga, se percepisse minacciati i cuccioli e così via, insomma un atteggiamento quasi complanare a quello del cinghiale. Ovviamente non è escludibile nemmeno la possibilità di un esemplare con le p...scatole girate. Detto ciò le probabilità rimangono bassissime.
Riguardo ad un cambiamento di atteggiamento nei confronti dell'uomo anch'esso non è escludibile ma è più probabile che in caso di drastico ridimensionamento dei cacciabili anche le popolazioni lupine si ridurrebbero mantenendo basse, ma non nulle, le possibilità d'attacco.

Venendo all'intervento di Luciani che dire, molto interessante e denso, così come sono interessanti i dati raccolti da quest'ultimo riguardo le predazioni di greggi in Abruzzo e le vive esperienze direttamente raccolte dalle voci degli allevatori. Non mi dilungherò su questo intervento perché molto lungo e articolato, basti però sapere che nelle zone dove il lupo è sempre esistito l'esperienza dei pastori e del loro cani fa si che le perdite siano veramente minime, uno dei pastori intervistati asseriva che il lupo non era un problema e che in quasi 50 anni di pastorizia aveva perso per colpa sua solo 4 pecore, mentre il suo vicino di alpeggio non aveva mai subito perdite.
I problemi Nascono dove il lupo si è inserito in un tipo di pastorizia non abituata e strutturata per la sua presenza, come in Toscana e Piemonte ad esempio, dove le perdite sono più consistenti e dove la soluzione più semplice, abbattimenti, è preferita a quella del cambio di abitudini (recinti elettrificati, cani da pastore). Peccato che studi hanno dimostrato che l'abbattimento controllato dei lupi non ridurrebbe il problema ma lo acuirebbe perché lo sfaldamento dei branchi provocherebbe una diffusione incontrollata sul terreno di individui solitari stressati e più aggressivi.

Questo in soldoni un breve report della serata, consiglio a chi potesse di partecipare ad una presentazione del libro se ce ne fosse una nelle vicinanze di non perdersela, merita, sia per la questione centrale, il rapporto uomo-lupo, sia per le belle foto di Luciani.

Chiudo con questa immaginetta sempre "rubata" alla presentazione:
BiggestKillers_final_v8_no-logo.jpg
 
Molte conferme :si:
Quest'estate voglio stare un po' in tenda proprio all'Orsiera e prima che se ne parlasse qua ero in dubbio se portarmi dei petardi.
Oggi propendo per la quasi certa inutilità e mi muoverò più tranquillo.
 
pesare non pesano. Comunque se vai da quelle parti puoi parlare direttamente con Luca Giunti, che è molto disponibile e competente in materia
 
Mi auto-cito :biggrin:

Vero, ma rimango sempre dell'idea che il fatto di essere stati in Italia praticamente senza lupi per decenni, ha fatto dimenticare delle buone pratiche di allevamento.
Proteggere gli allevamenti allo stato brado ha sicuramente un costo, ma con strategie giuste ed utilizzo di bravi cani da pastore, si possono evitare molte di quelle predazioni

Non mi dilungherò su questo intervento perché molto lungo e articolato, basti però sapere che nelle zone dove il lupo è sempre esistito l'esperienza dei pastori e del loro cani fa si che le perdite siano veramente minime, uno dei pastori intervistati asseriva che il lupo non era un problema e che in quasi 50 anni di pastorizia aveva perso per colpa sua solo 4 pecore, mentre il suo vicino di alpeggio non aveva mai subito perdite.
I problemi Nascono dove il lupo si è inserito in un tipo di pastorizia non abituata e strutturata per la sua presenza, come in Toscana e Piemonte ad esempio, dove le perdite sono più consistenti e dove la soluzione più semplice, abbattimenti, è preferita a quella del cambio di abitudini (recinti elettrificati, cani da pastore). Peccato che studi hanno dimostrato che l'abbattimento controllato dei lupi non ridurrebbe il problema ma lo acuirebbe perché lo sfaldamento dei branchi provocherebbe una diffusione incontrollata sul terreno di individui solitari stressati e più aggressivi.
 
Bellissimo scritto. Letto oggi e condivido con voi.

Di Mario Ferraguti - Traversetolo

ISTRUZIONI PER COSTRUIRE UN ANIMALE FINTO NELLA TESTA DELLA GENTE: IL LUPO
1) Continuare a dire che è stato reintrodotto. Quindi, così come qualcuno l'ha messo, si può togliere. Han reintrodotto lupi diversi, ibridi, extracomunitari.
2) Utilizzare sempre verbi e perifrasi estreme: al semplice "mangia" preferire un "divora", "dilania", "riduce a brandelli". Il lupo non si muove, "si aggira" e "scende dai monti spinto dai morsi della fame". E' sempre affamato, descriverlo come uno stomaco vagante.
3) Creare panico. Vanno benissimo frasi tipo: "la situazione è fuori controllo"; "non siamo più tranquilli"; "la situazione è sfuggita di mano"; "prima o poi ci scappa il morto"; "finiti i cani, cominceranno con i bambini"
4) Suggerire una reazione senza giustificarla del tutto. Come: "prima o poi qualcuno si farà giustizia da solo"; "gli abitanti sono stanchi di avere paura".
5) Continuare a dire che ce ne sono troppi. Che si vedono tutti i giorni, che il loro numero è abnorme, che sono ovunque.
6) Farli sembrare molto più grandi. Per esempio suggerire un peso: va benissimo 50 chili.
7) Continuare a scrivere che sono vicini in modo da dare l'idea di un vero e proprio assedio: lupi in città, nelle case, nei cortili, vicino alle scuole, ai centri sportivi, agli ospedali.
8) Descrivere come cosa straordinaria e raccapricciante eventi naturali. Per esempio: un lupo sbrana un capriolo. Se non basta aggiungere sempre "vicino alle case". Fa più effetto.
9) Continuare a insistere che sono ibridi. E quindi più pericolosi perché non hanno paura dell'uomo. Il lupo ibrido dà l'idea del diverso, di qualcosa da togliere. Quindi, da ora, qualsiasi lupo è ibrido.
10) Ribaltare in negativo molte cose che potrebbero essere positive. Per esempio; il lupo divora cinghiali e caprioli.
11) Dargli colpe che non ha, tanto la gente è stupida e crede a tutto. Per esempio: il lupo divora le patate e distrugge i campi seminati. Provoca incidenti; ecco, questo senz'altro.
12) Non prendere mai posizioni dirette ma utilizzare "dicono", "è opinione diffusa", "gli abitanti si lamentano". Questo serve anche a illudere che ciò che si scrive è condiviso da una comunità o da più persone.
13) Intervistare sempre quelli che confermano tutte le cose scritte finora, Dare anche voce però agli esperti veri, ogni tanto (molto poco), Questo serve per ribattere alle accuse di essere di parte.
14) Creare finti incidenti a cui tanto la gente crederà. Per esempio un agricoltore assalito dal lupo che si è salvato lanciandogli mazzette e giratubi (scrivere che si era certi che fosse un lupo perché ululava), un altro che è sopravvissuto grazie al badile e un allevatore a cui il lupo... non so, facciamo che gli ha scucito i pantaloni.
15) Descrivere il lupo come un limite: per gli allevatori, i cercatori di funghi, gli escursionisti, i proprietari di cani.
16) Recuperare tutte le credenze antiche. Sono già lì, dentro nella testa, basta solo un cenno.

Come lettura consiglio i principi della propaganda nazista di Goebbles; ci sono le stesse cose. Tra gli altri: "una menzogna ripetuta sul giornale diventa realtà".
 
Beh, su un paio di punti, 7 e 8, posso dire che ho un po' di testimonianze che talvolta le cose sono così come descritte.

Daino ucciso dai lupi a poche decine di metri dalle case, rimasto inizialmente tutto sommato intatto perchè i lupi sono stati disturbati, ma si sono rifatti successivamente lasciando si e no testa e ossa, resti di predazioni abbastanza vicino alle case, ma le case sono al limite dei boschi.

Incontri diretti tra gente del posto in giro per legna/lavoro/ funghi con cane al seguito che se li è trovati vicino, ma puntavano al cane. Ma nessun incidente.
E comunque d'inverno, dove gli abitante scendono a pochissime unità quasi dappertutt, in alcune zone a zero,0x.

Io stesso in altana, a febbraio dello scorso anno, ne ho visto uno con qualche cosa in bocca, ma non so cosa fosse, a 200m di distanza. Ma ero lontano dalle case, ero armato e ci ha solo rotto le balle.

Detto questo sono stati lanciati? Sì e no. ma se mi chiedessero di identificarne uno lanciato da uno arrivato per diffusione spontanea non saprei distinguerli. Magari se ce l'hanno dal collare, ma se fossero stati catturati, collarati e rilasciati?
 
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