Debbo dire che la figura dell'... "allevatore part time", cioè della famiglia che si fa in quattro, per badare ad orto, campi, stalla piccola (4-5 vacche, il più delle volte), qualche coniglio e pollaio con una ventina di galline, più magari qualche capra e/o pecora, dalle mie parti si è estinta. Ben inteso: con il capo famiglia contemporaneamente operaio, trattorista, fabbro, meccanico, norcino, pastore, ecc. ecc....
Era la regola, fino agli anni '60: gli appennini sono un terreno difficile, orograficamente aspro, spesso più delle alpi. La diversificazione produttiva, aveva un senso: diminuiva il rischio di ritrovarsi a zero, in caso di particolari avversità (malattie, predatori).
Poi, le "regole europee", con i loro incomprensibili diktat burocratici, un mondo in rapidissimo divenire, con un sempre maggiore inurbamento, le nuove esigenze (il frigorifero, l'auto, internet, il cellulare) hanno spinto all'angolo questo mondo. Che non c'è più. Lo rimpiango? Non lo so, l'ho conosciuto bene, ci passavo due mesi d'estate, da bambino. So che adesso case, campi, stalle, quando non sono "abitate" da qualche anziano, che non riesce più a fare quasi niente, sono in rovina.
In particolare i campi, tornano ad essere bosco. Bosco incolto, intricato, selvaggio.
Bello? Mah... a giudicare dai danni, quando piove o scoppia un incendio, mica tanto...