Il lupo: può diventare un pericolo per gli escursionisti?

Ma infatti il problema è proprio questo esiste un enorme differenza tra pericolo potenziale e reale. Potenzialmente qualsiasi animale è pericoloso, ma il pericolo reale è comunque basso.
Ni. Nel senso, un cinghiale é potenzialmente pericoloso. Ma domani, dopodomani, fra un anno, sarà pericoloso come come oggi: é una preda, attacca solo per difendersi.

I lupi sono predatori, sono animali meno istintivi e più intelligenti: i branchi stabili sviluppano anche una cultura propria: più prendono confidenza con l'uomo, più diventano pericolosi: di giorno in giorno il pericolo é meno potenziale e più reale.
 
Sbagliato! :lol:

Con i coltelli della Cold Steel modello "Bushman", che hanno il manico cavo:

Bushman-bowie-Vs-regular.jpg


si può fare in un attimo, infilandoci un bastone:

images

Non é che se vai in giro con in revolver senza tamburo in una tasca, e un tamburo nell'altra tasca, se a posto con la legge eh.
 
U

Utente 23183

Guest
.........
certo che se gli americani, che oltre ai lupi (con branchi ben numerosi) hanno i puma (che ti prende anche se sei in bicicletta) ed i grizzly (che se lo vedi muori prima d'infarto), leggessero le ns menate sui lupi italici, si ribalterebbero dalle risate!
Un po' come se noi leggessimo che in altro stato/continente hanno paura dei porcospini nel bosco perchè potrebbero pungere le chiappe.
La metto volutamente sul ridere perchè mi sembra che qui le posizioni stanno diventando troppo conflittuali.
C' è un bel film da vedere sui lupi americani, concordo con te che sono certamente differenti dai nostri italiani :)

I grizly sono più piccoli del nostro orso bruno, fonti wikipedia.
 
Non é che se vai in giro con in revolver senza tamburo in una tasca, e un tamburo nell'altra tasca, se a posto con la legge eh.


Guarda che non sto parlando di ARMI (revolver) ma di portarsi con sè un coltello nei boschi (che è lecito, c'è un giustificato motivo) come pure passeggiare, sempre nei boschi, con un bastone che è la cosa più normale del mondo...

E' chiaro che non puoi passeggiare per il centro di una città con quel popò di coltello inastato... ;)
 
U

Utente 23183

Guest
Guarda che non sto parlando di ARMI (revolver) ma di portarsi con sè un coltello nei boschi (che è lecito, c'è un giustificato motivo) come pure passeggiare, sempre nei boschi, con un bastone che è la cosa più normale del mondo...

E' chiaro che non puoi passeggiare per il centro di una città con quel popò di coltello inastato... ;)
Secondo me sono più efficaci i bastoncini da trekking.
 
U

Utente 23183

Guest
Mah...

Se proprio dovessi scegliere tra il puntale metallico di un bastoncino da trekking e un Cold Steel "Bushman", preferirei il secondo... :si:
I bastoncini sono lunghi, riesci a mantenere la mano e il braccio ad una certa distanza dalla bocca del lupo. I bastoncini, meglio averne due, sono sufficienti per tenerlo lontano da te e a dissuaderlo dall' attaccarti, non serve accoltellarlo.
 
U

Utente 23183

Guest
e comunque sono più di 100 anni che il lupo in Italia non attacca l' uomo.
Io vivo in montagna e qui ci sono molti lupi, come del resto ci saranno in tutte le montagne d' Italia, qui vengono a bere al fiume vicino al paese, hanno ucciso dei cani che erano nei loro giardini, hanno mangiato molte pecore (questo è naturale, è la catena alimentare, anche nou tutti i giorni a tavola mangiamo la carne) hanno sbanato un cavallo, ma non si sono mai avvicinati ad un essere umano.
Io ho dormito molte volte in tenda sui quei monti dove è stato accertato dalle autorità compententi ci siano branchi di lupi, non mi si è mai avvicinato un lupo. solo le vacche* mi si avvicinano alla tenda :biggrin:

* per vacche intendo le mucche :biggrin:
 
Scusami, ma giusto una curiosità : negazione di cosa? Le tue al momento sono solo ipotesi mi pare, non ho ancora visto un escursionista attaccato, quindi non sto negando niente visto che nulla è accaduto. Sembrano quasi le profezie di Nostradamus che blaterava della fine del mondo. Per ora sono morte più persone per colpa di idioti con fucili e tanto mi basta per giudicare il lupo un piccolo rischio.
negazione: faccio fatica a spiegarti visto che non trovo il post originale a cuo facevo riferimento (potrebbe essere stato cacellato dall'autore) e la mia memoria non è più così perfetta.

quanto riguarda il resto del discorso è assai difficile paralre di un articolo (piuttosto lungo) con chi si rifiuta di leggerlo.

brevemente prima in canada dicevano come qua che i lupi non sono un pericolo per l'uomo.

poi ci sono stati incidenti (fatali)

poi c'e' questo zoologo che, per caso si è trovato a vivere dalle parti del primo incidente ed ha potuto osservare con occhio professionale cosa è successo prima, ma che solo "dopo" il fattaccio ha colto le implicazioni di quento aveva osservato "prima".

in sostanza descrive come gradualmente gli animali perdano la timidezza e prendano coraggio diventando sempre piu' spavaldi in una scala a 7 livelli (la stessa che usano per gli sciacalli in california) e che al settimo vede l'aggressione all'uomo.

di questi 7 livelli in italia abbiamo tranquillamnte raggiunto il quinto e probabilmente anche il sesto.

continuate a ripetere fino all'infinito che quello che conta è la serie storica di 0 incidenti negli utlimi moltissimi anni ma vi rifiutate di capire che le serie storiche possono essere usate per effettuare predizioni solo se le condizioni sono stabili.

la condizione del lupo in italia non è stabile:

numero di esemplari in aumento ed episodi di sempre maggiore presa di coraggio da parte degli esemplari

ergo la serie storica ha valore predittivo NULLO!

nessuno dice che domani il lupo attaccherà di sicuro, speriamo di no, ma se uno non ha il paraocchi (anche nel cervello), potrebbe pensare che, come accaduto per lo sciacallo in california, come accaduto per il lupo in nordamerica, visto che l'escalation nei comportamenti sembra essere in tutto e per tutto analoga a quella descritta e visto che siamo molto vicini al livello che in quelle terre ha comportato un attacco diretto all'uomo il pericolo lupo possa stare diventando concretamente un rischio.

Anche solo smettere di minimizzare sarebbe pur qualcosa.

O dobbiamo aspettare anche qui il "dopo"? Imparare dall'esperienza altrui pare davvero brutto?
 
e comunque sono più di 100 anni che il lupo in Italia non attacca l' uomo.
Io vivo in montagna e qui ci sono molti lupi, come del resto ci saranno in tutte le montagne d' Italia, qui vengono a bere al fiume vicino al paese, hanno ucciso dei cani che erano nei loro giardini, hanno mangiato molte pecore (questo è naturale, è la catena alimentare, anche nou tutti i giorni a tavola mangiamo la carne) hanno sbanato un cavallo, ma non si sono mai avvicinati ad un essere umano.
Io ho dormito molte volte in tenda sui quei monti dove è stato accertato dalle autorità compententi ci siano branchi di lupi, non mi si è mai avvicinato un lupo. solo le vacche* mi si avvicinano alla tenda :biggrin:

* per vacche intendo le mucche :biggrin:


E il bello di tutto ciò é che sono andato pure a riprendere l'articolo di un attacco all'uomo e lo ho riportato pochi interventi sopra. Ma niente, sto thread continua a resettarsi.
 
E il bello di tutto ciò é che sono andato pure a riprendere l'articolo di un attacco all'uomo e lo ho riportato pochi interventi sopra. Ma niente, sto thread continua a resettarsi.

è che ogni TOT arriva qualcuno che fatica a leggersi tutto e quindi spara bordate senza essersi reso conto di quanto di importante ed incisivo era stato portato precedentemente in discussione e che magari potrebbe fargli rivedere la propria posizione...
 
allora avete citato Geist e i sui 17 libri e relativi articoli con tanto di link (ad un sito di caccia) come esperto si ma di ungulati ma va bene rientra nel contesto e forse non avete letto tutto vi posto un articolo preso da Cinofilia naturale che parla del prof.Kurt Kotrschal esperto Europeo nonché ricercatore ,siccome non so mettere i link vi posto tutto buona lettura

A scuola di lupi dal mitico Prof. Dr. Kurt Kotrschal, ...dove la scienza fa passi da gigante! (VIDEO)
Il Prof. Dr. Kurt Kotrschal, biologo e zoologo di fama mondiale, è da anni professore ordinario presso il Dipartimento di Biologia Comportamentale dell’Università di Vienna, oltre ad essere il fondatore e attuale direttore del Centro di Ricerca Konrad Lorenz di Gruenau e del Wolf Science Center di Ernstbrunn in Austria. L’università di Vienna è senza dubbi una delle istituzioni scientifiche più famose al mondo per i progressi ottenuti in ambito della ricerca sulla neurobiologia comparata, con particolare interesse per il sistema chemio-sensoriale, la struttura sociale degli animali e i fondamenti evolutivi del rapporto uomo-animale.

Come ormai accade da anni, ogni volta che individuo un qualsiasi luogo del mondo (per sperduto che sia) nel quale potrei imparare qualcosa di nuovo in supporto alle mie ricerche sul comportamento dei cani e dei lupi, faccio le valige e parto. E così, anche questa volta, in compagnia di alcuni amici, con i quali condivido da tempo il mio percorso formativo, sono partito per conoscere questo affascinate “personaggio” austriaco che dedica gran parte della sua vita allo studio degli animali, in particolar modo ai lupi. E l'Austria, rispetto a molte altre mete raggiunte durante i miei viaggi, per me è quasi come uscire da casa per la solita passeggiata in paese! Percorrere qualche migliaio di chilometri per raggiungere un nuovo esperto sul comportamento animale, è ciò che faccio più volte ogni anno.

Dopo una corrispondenza via mail con l’amico Kurt, durata settimane, nella quale non sempre ci siamo trovati d’accordo su alcuni argomenti, ma abbiamo sempre rispettato l’uno il punto di vista dell’altro, alcuni giorni fa ci siamo incontrati di persona: ovviamente, lui come maestro ed io come allievo.

Il Prof. Dr. Kurt Kotrschal è un “omone” alto almeno un metro e novanta, in pratica uno di quelli con i quali non posso permettermi il lusso di guardarli negli occhi se non mi avvalgo almeno di uno sgabello! La sua personalità mi ha affascinato fin dai primi istanti: fortemente appassionato di tutti gli animali, a volte molto disponibile, altre assolutamente intransigente in alcune sue convinzioni, eclettico quanto affascinante nei suoi comportamenti, estremamente pratico, così come altrettanto dissacrante nei confronti di qualsiasi fasulla credenza nata e diffusa in molti dei nostri ambienti cinofili occidentali.

Ciò che però ha reso “speciale” il mio incontro con il Prof. Dr. Kotrschal, Kurt per gli amici, è stata la sua incredibile capacità di rendere estremamente facile e naturale la mia interazione con i suoi lupi, animali suddivisi in vari branchi e appartenenti alla specie dei Timberwolves. Impresa che sarebbe risultata "molto più complessa" senza l’appoggio della sua lunga esperienza, frutto di molti anni di ricerca sul loro comportamento. Nella mia vita ho conosciuto e incontrato nel mondo molti studiosi di lupi ma, ognuno di loro, riuscì sempre a “terrorizzarmi” su quello che mi sarebbe potuto accadere nel mio voler interagire con questa tipologia di predatori. Alcuni non me lo permisero mai, altri me lo consentirono ma solo dopo avermi condizionato molto sulle eventuali conseguenze che avrei potuto riportare qualora qualcosa non fosse andato come il previsto.

Con Kurt non ha funzionato così. Lui non è uno di quelli che ti raccontano la solita storia del “Lupo de Lupis”, il personaggio super buono dei vecchi cartoni animati per bambini. Anzi, alla mia solita domanda se il lupo potrebbe uccidere un uomo e mangiare le sue carni, con estrema pacatezza mi ha risposto di sì, ma con altrettanta determinazione, frutto delle sue infinite ricerche scientifiche sulla psicologia di questo animale, mi ha altrettanto convinto che “il lupo non ha mai il minimo interesse, se non in condizioni molto particolari, di aggredire l'essere umano”. E quelle condizioni particolari non si riscontrano sicuramente nel suo centro di ricerca!

Kurt ha un rapporto con i suoi lupi davvero incredibile, in pratica lo adorano, così come sanno rispettare senza riserve anche “Bolita”, la sua femmina di cane che lo accompagna in ogni sua azione quotidiana, la stessa che lo ha aiutato a crescerli fin dai primi giorni di vita. Il modo in cui, quasi tutti i lupi di Kurt, si relazionano con quella cagnolina di circa 13 anni, ha dell’incredibile. Per Kurt invece è tutto normale: i lupi sono esseri estremamente evoluti e pacifici, molto meno aggressivi di un qualsiasi cane domestico! Il fatto che siano dei predatori carnivori, non significa assolutamente che rapportarsi con loro in modo adeguato, possa manifestarsi più pericoloso di vivere con un cane, anzi, il rischio di essere morsicati è assolutamente di gran lunga inferiore. Ed ora ci credo anch’io, senza più nutrire la minima perplessità.

Il mio desiderio era ovviamente quello di poterli vedere da vicino, toccare e relazionarmi con loro, visto il fascino che provo da sempre per questi animali. Kurt non si è fatto troppi problemi, mi ha sottoposto un foglio scritto in tedesco da firmare, per manlevare il suo centro da ogni responsabilità e poi mi ha chiesto: “I tuoi amici vogliono anche venire con noi nelle recinzioni dei lupi?” Io ho risposto: “Perché no!”. E lui: “Bene! Allora fai firmare anche loro e poi digli di seguirci!”.

Quando ci si avvicina alle recinzioni che contengono i vari branchi di lupi, è facile che fra i selvatici possano iniziare alcune conflittualità mirate a confermare le loro posizioni gerarchiche. Alcuni ringhiano, altri mostrano i denti, qualcuno apre completamente le sue fauci ma nulla degenera mai in qualcosa di particolarmente cruento. Quello è semplicemente il modo più naturale di relazionarsi dei lupi. Per quanto Kurt, con le sue teorie scientifiche, sia in grado di rassicurare anche il più profano dei visitatori, entrare in quelle recinzioni ti lascia sempre un po’ a fiato sospeso: per la maggior parte degli uomini, il lupo è ancora un animale completamente sconosciuto. Ovviamente noi cercavamo di sdrammatizzare con varie battute scherzose (delle quali l’amico Leonardo Cantinelli è un vero maestro), anche se però, in fondo, ci sentivamo tutti un po’ tesi nel doverli incontrare. Per i miei compagni era la prima volta che incontravano i lupi senza reti di protezione, per me non lo era ma, sentire il muso dei selvatici a contatto con il mio viso, non è stata comunque una “passeggiata”. Il fatto di aver sempre desiderato di incontrarli per motivi di studio, non basta ad annullare completamente il timore che riescono ad incutermi ogni volta che si avvicinano.

Cosa dire sulle emozioni che si prova in quel momento, quando te li vedi arrivare con tutta la loro fisicità, per poi fissarti con i loro occhi tanto magici quanto inquietanti per noi normali esseri umani. Ti senti in completa balia della loro volontà, non potresti mai fare nulla per difenderti, un lupo è molto più forte di un qualsiasi essere umano, devi quindi credere fermamente in ciò che ti ha appena spiegato l’autorevole Prof. Kotrschal, ovvero che la loro psicologia li induce a non considerare mai l’uomo come un nemico da dover aggredire, se non in casi fortemente legati alla loro sopravvivenza.

Anche se per un profano può risultare di non facile comprensione, dopo questi miei ulteriori studi sui lupi, effettuati grazie agli insegnamenti dell'amico Kurt, posso anch'io rassicurare tutti su quanto questi “famigerati” animali, nonostante siano dei carnivori e si manifestino spesso dei micidiali predatori, possiedano una natura caratteriale assolutamente meno aggressiva di un qualsiasi altro cane domestico. Essere molto abili nell’uccidere una preda per poter sopravvivere, non significa minimamente provare istinti di aggressività nei confronti di chi li circonda. Lo è una dimostrazione lampante, l’ottimo rapporto che hanno saputo mantenere nel tempo con Polita, il cane femmina di Kurt, con la quale si manifestano spesso addirittura sottomessi nel rispetto ad una ormai “consacrata” posizione gerarchica, alla quale non hanno alcun interesse di sottrarsi.

Sono sempre più d’accordo che la Natura sa creare equilibri perfetti e che sia solo e sempre dell’uomo la responsabilità quando questi vengono a mancare. Non a caso l’amico Kurt sostiene, ed io lo condivido senza riserve, che i lupi siano mediamente meno pericolosi per l’uomo di molti cani domestici, specialmente se appartenenti a razze sulle quali gli allevatori sono intervenuti con arbitraria selezione. Ciò non significa però che i turisti si debbano sentire invogliati a rincorrere un lupo selvatico, casualmente incontrato nel bosco, per fotografarlo o addirittura immaginarsi che potrebbe giocare pacifico con il loro cane! Il lupo è sempre il lupo, così come in Natura tutto ha una sua logica, compresa qualsiasi reazione messa in atto da un animale selvatico qualora si senta minacciato nel suo legittimo diritto di sopravvivere.

Ho parlato a lungo con l’amico Kurt di come si siano ormai create in Europa due “faide” ideologiche completamente opposte sui lupi: da una parte coloro che li amano smisuratamente, mentre dall’altra chi desidera farli scomparire il più presto possibile dalla terra. Ovviamente il Prof. Kurt è un uomo dotato di grande equilibrio, caratteristica tipica di chi studia da sempre con passione ciò che il creato ci offre, può maturare in modo così evidente. “Purtroppo sta avvenendo questo anche in Austria” mi ha ribadito più volte. “Il lupo però non ha la necessità di essere così tanto amato da certe persone, così come è altrettanto assurdo odiarlo solo perché non si conosce bene la sua psicologia”. Il lupo ha il semplice diritto di poter sopravvivere alla pari di un qualsiasi altro essere vivente che vive sulla terra, pur manifestandosi a volte un animale un po’ troppo scomodo per l’economia degli allevatori!”.

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Ogni volta che nei miei viaggi di ricerca incontro certi personaggi di tale spessore, mi rendo conto di come la vera scienza sia sempre un patrimonio acquisito solo da umili ricercatori guidati innanzitutto dalla grande passione che provano per il loro lavoro, molto di più che dalla spasmodica voglia di sfoggiare i vari titoli accademici acquisti durante gli studi più convenzionali. In poche parole, nel mondo sono ancora troppe le persone che continuano a vantare, con fare altezzoso, un sapere che invece proviene da ciò che altri hanno scoperto con grande umiltà!

Pur di favorire il mio apprendimento sulla psicologia dei lupi, il Prof. Kotrschal, non ha mai esitato una sola volta di mettermi a disposizione la sua enorme conoscenza sull’argomento lupi, anzi, rispettando la mia esperienza pratica come allevatore, ha sempre fatto di tutto per spiegarmi ogni passaggio nel modo più semplice e chiaro possibile. Tutto ciò contrasta invece con altre situazioni che ho dovuto affrontare in passato, nelle quali mi sono visto escludere solo poiché, secondo certi “titolati”, non potevo conoscere certi dettagli, accessibili solo ad una "fantomatica" ricerca scientifica. Credo proprio che, studiare con il Prof. Kurt, potrebbe servire a molti non solo per conoscere i lupi ma anche per capire meglio alcuni valori fondamentali sulla vita di noi esseri umani.

Ringraziando di cuore il Prof. Dr. Kurt Kotrschal, per il tempo dedicatomi in questi miei pochi giorni trascorsi in Austria con lui,
 
allora avete citato Geist e i sui 17 libri e relativi articoli con tanto di link (ad un sito di caccia) come esperto si ma di ungulati ma va bene rientra nel contesto e forse non avete letto tutto vi posto un articolo preso da Cinofilia naturale che parla del prof.Kurt Kotrschal esperto Europeo nonché ricercatore ,siccome non so mettere i link vi posto tutto buona lettura

A scuola di lupi dal mitico Prof. Dr. Kurt Kotrschal, ...dove la scienza fa passi da gigante! (VIDEO)
Il Prof. Dr. Kurt Kotrschal, biologo e zoologo di fama mondiale, è da anni professore ordinario presso il Dipartimento di Biologia Comportamentale dell’Università di Vienna, oltre ad essere il fondatore e attuale direttore del Centro di Ricerca Konrad Lorenz di Gruenau e del Wolf Science Center di Ernstbrunn in Austria. L’università di Vienna è senza dubbi una delle istituzioni scientifiche più famose al mondo per i progressi ottenuti in ambito della ricerca sulla neurobiologia comparata, con particolare interesse per il sistema chemio-sensoriale, la struttura sociale degli animali e i fondamenti evolutivi del rapporto uomo-animale.

Come ormai accade da anni, ogni volta che individuo un qualsiasi luogo del mondo (per sperduto che sia) nel quale potrei imparare qualcosa di nuovo in supporto alle mie ricerche sul comportamento dei cani e dei lupi, faccio le valige e parto. E così, anche questa volta, in compagnia di alcuni amici, con i quali condivido da tempo il mio percorso formativo, sono partito per conoscere questo affascinate “personaggio” austriaco che dedica gran parte della sua vita allo studio degli animali, in particolar modo ai lupi. E l'Austria, rispetto a molte altre mete raggiunte durante i miei viaggi, per me è quasi come uscire da casa per la solita passeggiata in paese! Percorrere qualche migliaio di chilometri per raggiungere un nuovo esperto sul comportamento animale, è ciò che faccio più volte ogni anno.

Dopo una corrispondenza via mail con l’amico Kurt, durata settimane, nella quale non sempre ci siamo trovati d’accordo su alcuni argomenti, ma abbiamo sempre rispettato l’uno il punto di vista dell’altro, alcuni giorni fa ci siamo incontrati di persona: ovviamente, lui come maestro ed io come allievo.

Il Prof. Dr. Kurt Kotrschal è un “omone” alto almeno un metro e novanta, in pratica uno di quelli con i quali non posso permettermi il lusso di guardarli negli occhi se non mi avvalgo almeno di uno sgabello! La sua personalità mi ha affascinato fin dai primi istanti: fortemente appassionato di tutti gli animali, a volte molto disponibile, altre assolutamente intransigente in alcune sue convinzioni, eclettico quanto affascinante nei suoi comportamenti, estremamente pratico, così come altrettanto dissacrante nei confronti di qualsiasi fasulla credenza nata e diffusa in molti dei nostri ambienti cinofili occidentali.

Ciò che però ha reso “speciale” il mio incontro con il Prof. Dr. Kotrschal, Kurt per gli amici, è stata la sua incredibile capacità di rendere estremamente facile e naturale la mia interazione con i suoi lupi, animali suddivisi in vari branchi e appartenenti alla specie dei Timberwolves. Impresa che sarebbe risultata "molto più complessa" senza l’appoggio della sua lunga esperienza, frutto di molti anni di ricerca sul loro comportamento. Nella mia vita ho conosciuto e incontrato nel mondo molti studiosi di lupi ma, ognuno di loro, riuscì sempre a “terrorizzarmi” su quello che mi sarebbe potuto accadere nel mio voler interagire con questa tipologia di predatori. Alcuni non me lo permisero mai, altri me lo consentirono ma solo dopo avermi condizionato molto sulle eventuali conseguenze che avrei potuto riportare qualora qualcosa non fosse andato come il previsto.

Con Kurt non ha funzionato così. Lui non è uno di quelli che ti raccontano la solita storia del “Lupo de Lupis”, il personaggio super buono dei vecchi cartoni animati per bambini. Anzi, alla mia solita domanda se il lupo potrebbe uccidere un uomo e mangiare le sue carni, con estrema pacatezza mi ha risposto di sì, ma con altrettanta determinazione, frutto delle sue infinite ricerche scientifiche sulla psicologia di questo animale, mi ha altrettanto convinto che “il lupo non ha mai il minimo interesse, se non in condizioni molto particolari, di aggredire l'essere umano”. E quelle condizioni particolari non si riscontrano sicuramente nel suo centro di ricerca!

Kurt ha un rapporto con i suoi lupi davvero incredibile, in pratica lo adorano, così come sanno rispettare senza riserve anche “Bolita”, la sua femmina di cane che lo accompagna in ogni sua azione quotidiana, la stessa che lo ha aiutato a crescerli fin dai primi giorni di vita. Il modo in cui, quasi tutti i lupi di Kurt, si relazionano con quella cagnolina di circa 13 anni, ha dell’incredibile. Per Kurt invece è tutto normale: i lupi sono esseri estremamente evoluti e pacifici, molto meno aggressivi di un qualsiasi cane domestico! Il fatto che siano dei predatori carnivori, non significa assolutamente che rapportarsi con loro in modo adeguato, possa manifestarsi più pericoloso di vivere con un cane, anzi, il rischio di essere morsicati è assolutamente di gran lunga inferiore. Ed ora ci credo anch’io, senza più nutrire la minima perplessità.

Il mio desiderio era ovviamente quello di poterli vedere da vicino, toccare e relazionarmi con loro, visto il fascino che provo da sempre per questi animali. Kurt non si è fatto troppi problemi, mi ha sottoposto un foglio scritto in tedesco da firmare, per manlevare il suo centro da ogni responsabilità e poi mi ha chiesto: “I tuoi amici vogliono anche venire con noi nelle recinzioni dei lupi?” Io ho risposto: “Perché no!”. E lui: “Bene! Allora fai firmare anche loro e poi digli di seguirci!”.

Quando ci si avvicina alle recinzioni che contengono i vari branchi di lupi, è facile che fra i selvatici possano iniziare alcune conflittualità mirate a confermare le loro posizioni gerarchiche. Alcuni ringhiano, altri mostrano i denti, qualcuno apre completamente le sue fauci ma nulla degenera mai in qualcosa di particolarmente cruento. Quello è semplicemente il modo più naturale di relazionarsi dei lupi. Per quanto Kurt, con le sue teorie scientifiche, sia in grado di rassicurare anche il più profano dei visitatori, entrare in quelle recinzioni ti lascia sempre un po’ a fiato sospeso: per la maggior parte degli uomini, il lupo è ancora un animale completamente sconosciuto. Ovviamente noi cercavamo di sdrammatizzare con varie battute scherzose (delle quali l’amico Leonardo Cantinelli è un vero maestro), anche se però, in fondo, ci sentivamo tutti un po’ tesi nel doverli incontrare. Per i miei compagni era la prima volta che incontravano i lupi senza reti di protezione, per me non lo era ma, sentire il muso dei selvatici a contatto con il mio viso, non è stata comunque una “passeggiata”. Il fatto di aver sempre desiderato di incontrarli per motivi di studio, non basta ad annullare completamente il timore che riescono ad incutermi ogni volta che si avvicinano.

Cosa dire sulle emozioni che si prova in quel momento, quando te li vedi arrivare con tutta la loro fisicità, per poi fissarti con i loro occhi tanto magici quanto inquietanti per noi normali esseri umani. Ti senti in completa balia della loro volontà, non potresti mai fare nulla per difenderti, un lupo è molto più forte di un qualsiasi essere umano, devi quindi credere fermamente in ciò che ti ha appena spiegato l’autorevole Prof. Kotrschal, ovvero che la loro psicologia li induce a non considerare mai l’uomo come un nemico da dover aggredire, se non in casi fortemente legati alla loro sopravvivenza.

Anche se per un profano può risultare di non facile comprensione, dopo questi miei ulteriori studi sui lupi, effettuati grazie agli insegnamenti dell'amico Kurt, posso anch'io rassicurare tutti su quanto questi “famigerati” animali, nonostante siano dei carnivori e si manifestino spesso dei micidiali predatori, possiedano una natura caratteriale assolutamente meno aggressiva di un qualsiasi altro cane domestico. Essere molto abili nell’uccidere una preda per poter sopravvivere, non significa minimamente provare istinti di aggressività nei confronti di chi li circonda. Lo è una dimostrazione lampante, l’ottimo rapporto che hanno saputo mantenere nel tempo con Polita, il cane femmina di Kurt, con la quale si manifestano spesso addirittura sottomessi nel rispetto ad una ormai “consacrata” posizione gerarchica, alla quale non hanno alcun interesse di sottrarsi.

Sono sempre più d’accordo che la Natura sa creare equilibri perfetti e che sia solo e sempre dell’uomo la responsabilità quando questi vengono a mancare. Non a caso l’amico Kurt sostiene, ed io lo condivido senza riserve, che i lupi siano mediamente meno pericolosi per l’uomo di molti cani domestici, specialmente se appartenenti a razze sulle quali gli allevatori sono intervenuti con arbitraria selezione. Ciò non significa però che i turisti si debbano sentire invogliati a rincorrere un lupo selvatico, casualmente incontrato nel bosco, per fotografarlo o addirittura immaginarsi che potrebbe giocare pacifico con il loro cane! Il lupo è sempre il lupo, così come in Natura tutto ha una sua logica, compresa qualsiasi reazione messa in atto da un animale selvatico qualora si senta minacciato nel suo legittimo diritto di sopravvivere.

Ho parlato a lungo con l’amico Kurt di come si siano ormai create in Europa due “faide” ideologiche completamente opposte sui lupi: da una parte coloro che li amano smisuratamente, mentre dall’altra chi desidera farli scomparire il più presto possibile dalla terra. Ovviamente il Prof. Kurt è un uomo dotato di grande equilibrio, caratteristica tipica di chi studia da sempre con passione ciò che il creato ci offre, può maturare in modo così evidente. “Purtroppo sta avvenendo questo anche in Austria” mi ha ribadito più volte. “Il lupo però non ha la necessità di essere così tanto amato da certe persone, così come è altrettanto assurdo odiarlo solo perché non si conosce bene la sua psicologia”. Il lupo ha il semplice diritto di poter sopravvivere alla pari di un qualsiasi altro essere vivente che vive sulla terra, pur manifestandosi a volte un animale un po’ troppo scomodo per l’economia degli allevatori!”.

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Ogni volta che nei miei viaggi di ricerca incontro certi personaggi di tale spessore, mi rendo conto di come la vera scienza sia sempre un patrimonio acquisito solo da umili ricercatori guidati innanzitutto dalla grande passione che provano per il loro lavoro, molto di più che dalla spasmodica voglia di sfoggiare i vari titoli accademici acquisti durante gli studi più convenzionali. In poche parole, nel mondo sono ancora troppe le persone che continuano a vantare, con fare altezzoso, un sapere che invece proviene da ciò che altri hanno scoperto con grande umiltà!

Pur di favorire il mio apprendimento sulla psicologia dei lupi, il Prof. Kotrschal, non ha mai esitato una sola volta di mettermi a disposizione la sua enorme conoscenza sull’argomento lupi, anzi, rispettando la mia esperienza pratica come allevatore, ha sempre fatto di tutto per spiegarmi ogni passaggio nel modo più semplice e chiaro possibile. Tutto ciò contrasta invece con altre situazioni che ho dovuto affrontare in passato, nelle quali mi sono visto escludere solo poiché, secondo certi “titolati”, non potevo conoscere certi dettagli, accessibili solo ad una "fantomatica" ricerca scientifica. Credo proprio che, studiare con il Prof. Kurt, potrebbe servire a molti non solo per conoscere i lupi ma anche per capire meglio alcuni valori fondamentali sulla vita di noi esseri umani.

Ringraziando di cuore il Prof. Dr. Kurt Kotrschal, per il tempo dedicatomi in questi miei pochi giorni trascorsi in Austria con lui,
Finalmente una bella risposta fatta bene ai vari post assassini, bravissimo
 
Ma questo non è un articolo, è il racconto di uno innamorato dei lupi che fa conoscenza con alcuni esemplari mezzi addomesticati
 
Kurt ha un rapporto con i suoi lupi davvero incredibile, in pratica lo adorano, così come sanno rispettare senza riserve anche “Bolita”, la sua femmina di cane che lo accompagna in ogni sua azione quotidiana, la stessa che lo ha aiutato a crescerli fin dai primi giorni di vita. Il modo in cui, quasi tutti i lupi di Kurt, si relazionano con quella cagnolina di circa 13 anni, ha dell’incredibile.

Dato che ho letto tutto vi faccio notare in grassetto e sottolineata la parte che a mio personalissimo parere rende tutta la pappardella totalmente inutile....

Per quel che mi riguarda quindi, per quei lupi, loro due (uomo e cagnolina) sono i genitori da cui hanno avuto origine i branchi... generalmente (a meno di condizioni davvero particolari come dice lui del resto) nemmeno i lupi mangiano i propri genitori...
 
brava di tutto quello che è scritto in grassetto che avvalora in parte il tuo discorso hai letto solo quello? al pari del prof Gaits che l'unica cosa di cui è preoccupato nel suo articolo è che non aveva abbastanza cervi a cui tirare in giardino e cito direttamente dal link
I prati e le foreste vicino alla nostra casa contenevano circa 120 cervi dalla coda nera e una mezza dozzina di grandi orsi neri maschi. In inverno arrivavano dai 60 agli 80 cigni di trombettista, grandi stormi di oche canadesi, widgeon, germani reali e alzavola dalle ali verdi. Fagiani e galli cedroni non erano rari. Nell'autunno del 1995 vidi una traccia di un lupo solitario. Poi, nel gennaio 1999, io e mio figlio abbiamo rintracciato una coppia di lupi sulla neve. Un paccoarrivato quell'estate. Entro tre mesi in questi prati non si vedeva né seguiva un cervo, neppure durante la carreggiata. Abbiamo visto cervi di notte rannicchiarsi contro fienili e case, dove un cervo non era mai stato visto in precedenza. Per la prima volta i cervi si sono trasferiti nel nostro giardino e intorno alla nostra casa. Il danno ai nostri alberi da frutto e alle rose è salito alle stelle. I cigni di trombettista se ne andarono. Le oche e le anatre addomesticate evitavano i prati esterni e vivevano solo vicino ai fienili. Fagiani e galli cedroni svanirono. Il paesaggio sembrava vuoto, come se fosse stato aspirato dalla fauna selvatica. e la cosa che mi fa ridere è che wikipedia dice il chiaro e tondo che il lupo non si ciba di volatili e cito pari pari
Il lupo grigio si specializza generalmente nella caccia ad individui vulnerabili di grossi animali.[120] In Eurasia molti sono costretti a cibarsi di bestiame e rifiuti. In Russia, in Italia e nelle zone montagnose dell'Europa orientale gli ungulati selvatici come alci, cervi rossi, caprioli, camosci d'Abruzzo e cinghiali sono ancora prede importanti. Altre prede eurasiatiche includono renne, argali, mufloni, bisonti europei, saighe, stambecchi, camosci, egagri, daini e moschidi.[159] Le prede dei lupi grigi nordamericani hanno continuato a vivere in habitat con scarsa presenza umana, quindi i casi di lupi che si nutrono principalmente di bestiame o rifiuti sono eccezionali. Le prede nordamericane preferite sono gli alci, i cervi della Virginia, i wapiti, i cervi muli, le pecore delle Montagne Rocciose, i bighorn bianchi, i bisonti americani, i buoi muschiati e le renne.[160]. In India, la preda prediletta è l'antilope cervicapra, ma non disdegnano anche lepri, conigli, roditori e cervi pomellati.
Sebbene i lupi si alimentano soprattutto di ungulati di taglia grossa, completano la propria dieta anche con animali più piccoli, come le marmotte, le lepri, i tassi, le volpi, le donnole, gli scoiattoli, i topi, i criceti, le arvicole, altri roditori, e gli insettivori. Si cibano frequentemente di anseriformi e delle loro uova ma, quando questi sono insufficienti, si nutrono di lucertole, serpenti, rane, rospi e insetti.[5]
Durante le carestie, i lupi mangiano carogne, avvicinandosi talvolta persino ai mattatoi.[5] Il cannibalismo è presente ma raro: durante gli inverni duri, i branchi attaccano lupi indeboliti o feriti, e possono anche cibarsi dei corpi dei loro familiari morti.[5][161][162] Si nutrono raramente, ma occasionalmente, di esseri umani.[5][17] Altri primati predati dai lupi includono gli entelli[163] e le amadriadi.[164]
I lupi integrano la loro dieta con frutta e vegetali. Si nutrono volentieri delle bacche dei sorbi e dei mughetti e di mirtilli. Altri frutti includono le morelle, le mele e le pere. Durante l'estate, possono causare danni ai raccolti di melone.[5] Un lupo ben nutrito deposita il grasso sotto la pelle, intorno al cuore, agli intestini e ai reni e nel midollo.[148] La digestione impiega solo poche ore, quindi possono cibarsi di carne parecchie volte al giorno. quindi che ha visto Gaits?
 
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