Concordo pienamente, il lupo potrà rappresentare un pericolo per gli escursionisti se cominceranno a prendere piede certi comportamenti. C'è un video in questo 3D mi sembra dove delle persone lanciano gli avanzi del pollo ad un lupo che si è avvicinato ad una abitazione senza rendersi conto di quanto irresponsabile è un tale gesto
salute, concordo in pieno, appastare i lupi solo per fare la foto e poi lamentarsi della vicinanza alle abitazioni è un comportamento da punire e severamente caso mai andrebbe fatto il contrario ovvero appastarli si ma molto lontano dalle zone abitate cosa che veniva inconsapevolmente fatta prima della chiusura di tante zone di caccia come ho già scritto svariate volte
salute, oggi una bella notizia riportata direttamente dalla Nazione di Pistoia
Avvistamenti e fake news: lupi, lo Zoo scende in campo/VIDEO
Campagna del Giardino pistoiese per smantellare le bufale e per fornire indicazioni comportamentali. Aperto a un indirizzo mail apposito cui girare le segnalazioni di avvistamenti in città
Pistoia, 17 gennaio 2020 - Parte dal
Giardino Zoologico di Pistoia la campagna “
In bocca al lupo”, realizzata in collaborazione con la dottoressa
Francesca Ciuti, ricercatrice responsabile del progetto di monitoraggio del lupo a Pistoia, allo scopo di far conoscere a tutti le storie dei lupi che vivono intorno alle città, si avvicinano, suscitano emozioni e perplessità. Un tema sempre più dibattuto ultimamente, con continui avvistamenti (
qui sotto mostriamo un
video di un lettore che arriva da
via Tazzerina e Sardigna, a Barile: le immagini risalgono al 10 gennaio scorso, ore 8 del mattino), allarmi lanciati dalle realtà agricole del territorio e, a volte, anche inutili esagerazioni che finiscono per alimentare la diffidenza e la paura nei confronti di un animale che da sempre popola i nostri boschi. Qui, allo zoo di via di Pieve a Celle, l’argomento è particolarmente caro a tutto lo staff e la curiosità dei visitatori è alle stelle, soprattutto dopo il
ritorno dei lupi nell’ottobre scorso con due esemplari, Lupo e Alberto. Già con il loro ritorno la promessa dal Giardino pistoiese era stata quella di sfatare alcuni miti, con la dichiarata volontà di far chiarezza attorno al tema.
Poche e semplici le regole, spiegano dalla struttura, per convivere serenamente senza arrecare danno né all’uomo né agli animali, siano essi lupi o animali domestici: “Non lasciare cibo incustodito come mangime per animali da compagnia, spazzatura o compostiere aperte – indica lo staff del Gzp –, non lasciare animali da compagnia incustoditi soprattutto nelle ore notturne poiché questi possono essere attaccati dai lupi che si avvicinano alle abitazioni. In ultimo, non fornire cibo volontariamente: se i lupi si abituano ad essere alimentati dall’uomo perdono la naturale diffidenza e il timore”. C’è poi una rapida carrellata dedicata allo smantellamento delle
fake news - “il lupo non è stato reintrodotto dall’uomo, ma ha riconquistato il territorio per dispersione naturale”, “i nostri lupi non pesano mai più di 35-40 chili e vivono in branchi di non più di 4-5 soggetti” -, fino alla spiegazione dei motivi per i quali i lupi si avvicinano alle città: “Per la presenza nelle stesse aree di fauna selvatica – spiegano – e per quella di aree incolte e abbandonate, oltre che per la presenza di cibo facilmente reperibile presso cassonetti, aree di sosta e abitazioni”.
Fondamentali, concludono poi dallo zoo, sono le segnalazioni di avvistamenti, che debbono essere prontamente inoltrate all’indirizzo mail apposito (
inboccaallupo.pistoia@gmail.com), seguito e visionato sì dai membri dello staff ma anche dalla dottoressa
Francesca Ciuti e dai suoi collaboratori
Danilo Giusti e Mario Fortebraccio, da anni impegnati nello studio dei lupi che vivono nei boschi sulle montagne e colline intorno alla nostra città e del loro monitoraggio, parte del più ampio progetto finanziato dalla regione Toscana (2013-2015) e successivamente sostenuto dalla rete degli enti pubblici locali i cui obiettivi sono stimare la consistenza della popolazione e accertarsi della presenza di gruppi riproduttivi approfondire le conoscenze sulla genetica della popolazione e accertare eventuali casi di ibridazione con il cane informare e sensibilizzare i cittadini sul lupo e sulle problematiche che la sua presenza può comportare collaborare con il personale addetto alla gestione del territorio
Fondamentali in queste operazioni di conta e monitoraggio sono le foto e i video raccolti con le
fototrappole che si attivano al passaggio di un animale (o altro) grazie alla presenza di sensori. La raccomandazione a chi le trovi nei boschi o nei campi è di
non rimuoverle: sono costose e per i ricercatori sono fondamentali per avere informazioni sui differenti branchi. Uno dei modi per individuare i branchi è il wolf-howling, cioè riprodurre l'ululato con la voce o con registratori per poi ascoltare la risposta. Se i lupi sono nell'area risponderanno perché è il loro modo di dire "questa è casa nostra"