Ciao a tutti, colgo l'occasione di un trasloco per fare una carrellata dei coltelli,gavette ed equipaggiamento in generale che uso abitualmente nel bosco visto che giocoforza li ho presi tutti in mano per inscatolarli; lo scopo è quello di dare qualche idea di setup, cose giuste,acquisti sbagliati, nella speranza che sia utile a qualcuno:
indipendentemente dallo zaino,coltello e gavetta che cambiano in funzione del tipo di uscita, il materiale di seguito riportato rimane per me una dotazione standard sempre presente:
Per giustificare quanto sopra, va detto, che io non pratico il trekking ma bushctaft, attività apparentemente simili ma profondamente diverse nei tempi e nei modi di esecuzione che inevitabilmente caratterizzano anche gli equipaggiamenti in maniera diversa, soprattutto nel peso. Difficilmente il mio zaino è sotto ai 13 kg ma la cosa è ininfluente per quello che faccio.
Mi piace la montagna ma prediligo uscite sul territorio limitrofo a casa che è straordinario e offre una grande quantità di risorse in termini di flora e fauna.
CINTURA/CINTURONE/MARSUPIO
La soluzione che uso più spesso e con la quale mi trovo meglio è la cintura in cuoio, settata con una tasca porta tutto dove tengo solitamente la pietra, il Vic,qualche esca e i documenti personali, ci sono inoltre un porta firesteel, un mag spent in cordura che apro al bisogno e che utilizzo per raccogliere risorse strada facendo, così come la tinder pounch in cuoio che ha il medesimo utilizzo per lo più per le esche naturali; chiude il cerchio una seconda utility dove tengo materiali di bk.
In inverno o comunque con giacconi pesanti utilizzo un cinturone più “grosso” che porto sopra alla giacca ma le dotazioni sono più o meno le stesse con l'aggiunta di un porta ascia.
Altre soluzioni che ho collaudato in positivo e che alterno sono il marsupio della Solognac veramente comodissimo se portato davanti su zaini privi della fascia ventrale, molto capiente, proposto ad un prezzo vantaggioso, il Thermite della Maxpedition da portare in posizione cosciale, ,il marsupio Octa della medesima marca e alcuni cinturoni con tasche in cordura.
Queste varianti sostituiscono perfettamente la cintura in cuoio pertanto portano i medesimi oggetti.
ZAINI
Non ho grandi esigenze, le mie uscite non sono particolarmente lunghe in termini di chilometraggio semmai lo sono in termini temporali, pertanto utilizzo zaini per lo più robusti e capienti ma il comfort per me è sicuramente un aspetto secondario visto che quando sono stanco,mi fermo.
Possiedo un Alice large con telaio, lo zaino EI policromo anni 90 che utilizzai per 60 giorni in Sardegna durante il servizio e me ne innamorai.... tutt'oggi lo trovo molto valido (comprato in un surplus miliare e non rubato alla difesa); un Lynx Karrimor da 65 litri, un Moose Hsgi modulare che arriva con gli accessori a 60 litri, un Tasmanian Tiger anch'esso modulare e un grande classico lo zaino alpino italiano anni 70 in canapa.
Chiaramente i primi tre validi per uscite di 24h o più mentre gli altri perfetti per la giornata e anche oltre se accessoriati con tasche esterne.
COLTELLI
Nel corso degli anni ho veramente comperato tanto di tutto prima di trovare uno stile preciso, acquisti azzeccati e acquisti sbagliati tuttavia credo di aver trovato un giusto equilibrio negli ultimi tempi. Possiedo molte lame ma in realtà quelle che contano cioè quelle che utilizzo sono una dozzina o poco più.
Il Kabar 1217 è stato il coltello che ha fatto nascere in me la passione per la vita all'aria aperta, acquistato a metà degli anni '90 l'ho usato ininterrottamente per un decennio come unica lama e tutt'oggi è in perfetto stato. Sorrido quando leggo nei vari forum: “non adatto a usi gravosi perchè non full tang”..... personalmente non ho mai fatto questa distinzione, ho sempre preso i coltelli che ritenevo validi indipendentemente dal tipo di costruzione e, almeno inizialmente,li ho sempre usati tutti allo stesso modo per le attività da campo anche pesanti. Negli anni ho rotto due coltelli, in punta o in prossimità di essa pertanto la tipologia di codolo non è mai stato un problema e non lo è di certo per questo Ka bar.
Poi c'è il Mod, un altro coltellone sempre in carbonioso, si tratta di una grande e robusta lama con bisellatura scandi quindi facilissimo da affilare ma è poco curato e troviamo rivetti alti e bassi, manico in quercia che trasborda dal metallo e che può pizzicare senza guanti, la guardia saldata non è bellissima da vedere tuttavia nell'uso pratico è molto valido e funzionale.
Il Cold steel Bushman lo uso principalmente per i lavori in giardino, attorno a casa c'è molto verde che necessita di cura no stop pertanto è sempre attaccato alla cintura da lavoro. Lo considero un grande acquisto e una grande lama, riporta diverse cippature che non ha senso pareggiare e sono in linea con l'uso che ne faccio.. Di questo CS non mi piace molto il tipo di porto (modello vecchio con fodero in cordura) con cui non mi sono mai trovato un granchè bene perchè troppo mobile al fianco tuttavia ne ho visti di peggiori.
Il Kabar Bk2, sono contento di averlo, lo ricomprerei ma lo uso poco. Ne parlo perchè comunque un paio di volte l'anno esce in escursione, mi piacciono le misure, il tipo di filo, la sua geometria e in generale la sensazione di robustezza che trasmette tuttavia per le mie esigenze e la mia concezione di coltello è poco fruibile.
L'Srk in sk5 è stato una vera sorpresa, in questo forum è già stato detto tutto, per me semplicemente, il coltello perfetto!
Con questo modello, come si vede dalla foto si chiude il cerchio dei coltelli grandi o almeno così li considero io: nel corso degli anni con l'aumento delle competenze e della manualità ho optato per lame decisamente più piccole e adesso mi trovo benissimo con coltelli che non superano i 12 cm meglio se 10 e per il lavoro grosso mi affido alla triade (roncola seghetto e accetta.. Sepolti nell'armadio ci sono nomi eccellenti ma che personalmente reputo acquisti sbagliati, comperati in altri anni quando avevo una concezione di lama molto diversa rispetto ad oggi.
I Mora sono i coltelli che uso di più, leggeri, facilissimi da affilare e sempre pronti all'uso, fra tutti il Garberg è quello che per me ha meno senso, funziona come gli altri ma è meno agile, troppo piccolo per i lavori grandi e troppo grande per quelli di fino...insomma se posso prendo un Companion o un Robust e sono più contento.
Il Classic è il mio coltello da collo preferito e lo trovo perfetto in questa posizione.
Il Kodiac della Muela è sempre valido, lama full flat impugnatura comoda, rappresenta perfettamente la mia visione di coltello; Il Condor Bushlore è stra-recensito in ogni dove, un grande coltello a lama leggermente convessa che ha un rapporto qualità-prezzo pazzesco. Il porto risulta sempre ottimale grazie ad un fodero ben fatto che rimane in posizione in ogni situazione; troviamo poi un Nordico e un Ursus della Joker: il primo è considerato un ottimo coltello da molti appassionati e io sottoscrivo mentre il secondo è largamente criticato per via dell'acciaio utilizzato. Scrissi anche una recensione in sua difesa,l'Ursus possiede una delle migliori impugnature che io abbia mai provato in fatto di presa e comodità adatta anche alle mani grandi, l'acciaio da molti definito 440 poco performante secondo me è un'altra cosa, vuoi per il trattamento termico azzeccato, vuoi per lo spessore lama generoso ma dopo mesi di utilizzo non mi ha presentato rotture o cippature e la tenuta del filo è veramente in linea con gli altri inox che possiedo.
Il tops BoB è un altro vip stra recensito e conosciuto ma, secondo me un tantino sopravvalutato se non altro per il prezzo. I foderi sono eccellenti sia in Kydex che in cuoio, particolarmente bello e curato quest'ultimo. Con questa lama ho un problema di ossidazione tremendamente rapida, i carboniosi sono i miei preferiti, il 1095 in particolare e non ho mai avuto difficoltà a mantenerli in efficienza ma questo coltello è diverso è vi è la necessità di mantenerlo oliato anche più volte durante un'escursione. Interpellai anche la Tops in merito ma venni liquidato in fretta e senza alcun approfondimento. Ho paragonato la mia situazione e il mio utilizzo con 3 amici che possiedono la medesima lama e il problema pare sia solo mio.
Un'altra comparsa delle mie uscite è il Tbs Boar, coltello che mi è stato regalato dai familiari, composto da un fodero in cuoio che ospita acciarino e dc4 di serie e che si presta al porto orizzontale e verticale e secondo il produttore anche da collo ma il peso è veramente importante per quest'ultima configurazione. La bisellatura è scandi la lunghezza lama è di 12cm e il manico è in noce tuttavia lo spessore da 5mm lo rende poco adatto alle mie esigenze . Ho la versione inox ma ne esiste una carboniosa dove lo spessore è da 4mm,certamente la scelta migliore fra le due.
Per quanto riguarda i chiudibili reputo validissimi i classici, Leatherman Charge, Swiss Champ,Forester, Buck 110 hunter e l'intramontabile Opinel. Ne ho provati davvero tanti ma ritengo che questi,scelti in base alla tipologia di uscita,possano coadiuvare degnamente la lama principale.
FODERI:
se il coltello è eccellente non sempre il fodero lo è altrettanto e talvolta sono stato costretto a sostituire quello di serie con uno aftermarket che mantenga la posizione al fianco, che il porto sia piacevole, la ritenzione ragionevole e che protegga il coltello in maniera efficace.
La Spec Ops è una marca che non conoscevo e che mi è stata consigliata da Thomas di passione, produce due foderi il basic con attacchi molle per essere equipaggiato con una tasca da pals singolo e la versione master che ha già una tasca fissa integrata non staccabile. Entrambe le versioni sono prodotte in long e short per lame rispettivamente fino ai 20 e ai 15 cm.
Sono validi, in particolar modo la versione short, per la long ho dovuto comunque passare un laccetto per bloccare il fodero alla coscia ma vista la misura non poteva essere altrimenti. Ideale per Bk2,Mod, 12017 e similari tuttavia occhio allo spessore perchè ad esempio per il Bushman non vanno bene, lo spessore lama è troppo sottile e non c'è alcuna ritenzione meccanica sulla plastica interna pertanto "balla".
Il fodero del Companion è validissimo tuttavia ho trovato in commercio, ad un prezzo conveniente, una versione in Kydex altrettanto valida e ho deciso di fare un upgrade.
C'è poi il porta baionetta del Sa-80, ideale per il Mod ma si adatta ad innumerevoli coltelli, ben costruito,robusto e il prezzo è solitamente sotto i 10 euro spedito.
Vi sono poi i classici foderi in cuoio, nel mio caso con due versioni, di lunghezza diversa, al bisogno ci equipaggio almeno 30 coltelli.
E il Kit da carving, manca il Mora 163 strumento essenziale che ho prestato ad un amico.
ATTREZZI PER IL LAVORO PESANTE
Porto sempre con me un seghetto Silky, un'accetta X5 Fiskars e una roncola Rinaldi N2. Di queste tre tipologie possiedo diversi modelli per tipo tuttavia quelli citati rappresentano un buon compromesso e sono quelli con cui mi trovo meglio.
Il Silky è lo stato dell'arte in fatto di seghetti e al primo utilizzo ci si rende subito conto della capacità di taglio maggiore rispetto alla media tuttavia il costo è veramente alto, probabilmente non lo ricomprerei. Per anni ho utilizzato un seghetto a serramanico della Florabest (giallo) commercializzato dalla catena Lidl, un signor seghetto dal prezzo ridicolo, meno di 5 euro. La capacità di taglio è inferiore al Silky ma assolutamente in linea con un Laplander tanto per intenderci e il rapporto qualità prezzo è fenomenale.
FIRESTEEL E ACCENDINI
I firesteel mi sono sempre piaciuti parecchio e come si vede ne ho accumulati tanti. Da tempo ne utilizzo uno acquistato su ebay in un negozio orientale ad un prezzo ridicolo forse 3,5 euro spedito di dimensioni generose, 13mm di diametro x 12 cm di lunghezza, a cui ho aggiunto un manico e un cordino elastico.
In linea generale i Firesteel che ho provato funzionano tutti bene, mi sento però di segnalare il Lmf 2,0 army come il migliore da me provato (attenzione ARMY 2,0 gli altri LMF non sono altrettanto performanti), accende dove gli altri falliscono. Intendiamoci, con cotone e vaselina non si avrà mai nessun problema anche con il firesteel peggiore della storia e probabilmente nemmeno con la betulla, ma se non abbiamo a disposizione una valida esca e dobbiamo utilizzarne una trovata in natura magari in condizioni di umidità beh allora questo modello,secondo me, fa la differenza..
Quelli al magnesio invece non mi piacciono molto, ho imparato ad usarli per curiosità e per bagaglio culturale e penso che il migliore sia quello della Friendly Swede perchè il magnesio è particolarmente friabile e lo si riesce a trucciolare per bene in poco tempo. Ho visto che molte persone fanno l'errore di raschiare poco materiale e tentare l'accensione, anche amici esperti sono parchi in questo tipo di operazione ed invece ne serve parecchio se lo si vuole usare come unica esca altrimenti si rischia di continuare a trucciolare e a scriccare senza risultato e e alla fine si spreca molto più magnesio. Con una placchetta standard faccio circa 40 accensioni.
Per quanto riguarda gli accendini, tengo un Bic nel kit fuoco e uno nell'edc e in tasca ho sempre uno Zippo da pipa perchè lo ritengo un vero strumento di sopravvivenza (non che la mia vita sia mai stata a rischio però mi piace l'oggetto) visto che anche se scarico si può smontare e recuperare pezzi che usati singolarmente possono essere utili...in pratica si ha sempre al seguito una pietra fuocaia e una valida esca data dal cotone che permette almeno 3 accensioni comode,anche in assenza di benzina.
GAVETTE E VETTOVAGLIAMENTO
Come per i coltelli, negli anni ho accumulato numerosi kit cucina, alcuni validi altri meno:
La Trangia 25 la porto sempre quando esco con la famiglia perchè abbinata ad un kit Wildo camp-a box e ad un Lmf lunch kit si è veramente attrezzati per ogni situazione anche per i figli. Le due pentole principali sono disponibili in diversi materiali pertanto è molto facile fare degli upgrade.
Per le uscite in solitaria, che rappresentano un buon 70% delle totali non ho dubbi, la mia configurazione preferita è una padella in ghisa, una Zebra Billy da 12 e una borraccia Nalgene in inox.
Capita che esca con qualche amico per fare del trekking, cosa che mi piace poco.... (torniamo al discorso iniziale sui tempi e modi) il dover andare dal punto A al punto B da rifugio a rifugio in un certo tempo vincolati dalle ore di luce, quasi sempre sopra la linea degli alberi non fa per me ma di tanto in tanto lo faccio e per queste occasioni anch'io devo lasciare da parte l'equipaggiamento che mi piace per quello leggero per stare sostanzialmente al passo e questa è la soluzione che ho trovato: una tazza Vargo da 750ml, un piatto Life Venture e uno Spork lmf tutti in titanio, abbinati ad un paio di borracce Nalgene in plastica, un fornello Trangia ad alcol e come supporto uno stand stove del Canteen shop che si incastra sotto alla Nalgene.
Tolto il setup leggero, quello da famiglia e quello che preferisco, me ne rimangono una buona trentina da dibattere. Anche qui ci sono acquisti che non rifarei e altri simpatici che sono funzionali a cominciare dal BcB crusader che è un Kit veramente completo, nato per il gel ad alcol in realtà si può modificare con pochi sforzi il fornello per usare il Trangia o la legna reperita in loco. Restando su questa categoria ci sono tutti i gavettini militari da mettere sotto la borraccia,americani, europei,dell'est........ veramente economici e molto pratici, ne possiedo in alluminio e in acciaio inox senza dimenticare il pentolino della borraccia italiana che con la borraccia stessa offre un buon sistema di cottura.
Lo Stanley l'ho usato per lo più in passato nel periodo invernale,speciale per zuppe e minestre, un tantino ostica la pulizia sul campo visto la geometria alta e stretta tuttavia un ottimo prodotto, e lo è ancor di più se coadiuvato da una Tatonka mug che si impila perfettamente sotto la gavetta, il cui coperchio è compatibile con la tazza.
Possiedo qualche altra soluzione della Tatonka, scarterei la versione in tre pezzi composta da pentolino,coperchio e piatto perchè è funzionale ma un tantino sottile e per non bruciare il cibo bisogna sempre rimanere guardinghi, molto meglio la soluzione composta da n2 pezzi, pentola e coperchio che funge anche da padella il tutto disponibile in diversi litraggi e con uno spessore maggiore.
Anche la Msr popote Alpine è valida è l'ho usata per molto tempo fino alla scoperta appunto della Tatonka (2 pz) che offre il grande vantaggio di poter usare il coperchio non solo come piatto.
FORNELLI
La mia prima scelta è per la cottura a legna, se posso accendo un classico fuoco e in alternativa mi trovo molto bene con il Bushbox XL o con il Firebox che costa sostanzialmente uguale ma è più accessoriato. Sono entrambi delle ottime soluzione per cucinare all'aperto, nonostante siano i più grandi del mercato la superficie di cottura è comunque limitata pertanto io ci cucino carne semplice che non richiede tantissimo tempo come bistecche,hamburger,wurstel ecc....
Anche il Bushbox è una valida soluzione, permette di cucinare in maniera un tantino meno agevole rispetto al fratello maggiore e il montaggio necessita di qualche minuto in più tuttavia il peso e il prezzo potrebbero ripagare questa scelta.
Ci sono poi le varie Lixada a pirolisi, soluzioni valide, economiche e che funzionano a patto però che ci si documenti prima su come caricarle in maniera adeguata perchè l'aggiunta di materiale in corso d'opera non è mai facile. Dalla foto si vede chiaramente che la fiamma esce dai lati, come nel fornello a gas di casa ed è un indicatore sul fatto che la pirolisi è in atto. Se caricate bene all'inizio offrono una cottura di circa 30 minuti ma scordiamoci l'assenza di fuliggine, sporcano come qualsiasi altro fornello a legna.
I vari Trangia ad alcol sono fantastici e li uso per lo più in estate o quando le condizioni meteo avverse non permettono la raccolta della legna. Economici,leggeri,funzionali e dal costo di esercizio pari a zero sono sicuramente una valida scelta. La versione Tatonka in inox non è altrettanto performante secondo me ma certamente più capiente e longeva.
L'ultima categoria che possiedo sono i fornelli a combustibile solido tipo esbit e similari. Anche qui ci sono diverse marche, il primo che ho avuto è quello dell'esercito Italiano ma le versioni odierne calcano il medesimo disegno e la funzione è la stessa. Questi fornelli non mi piacciono perchè indipendentemente dal combustibile utilizzato la fuliggine emessa è veramente troppa e sporca inevitabilmente tutto quello che è limitrofo. Se di fuliggine devo morire preferisco quella della legna meno ostica da togliere e che non mi è costata un centesimo.
PIETRE E AFFILATORI
Se si usano i coltelli bisogna anche trovare il modo di affilarli e anche in questo caso, ho provato un pochino di tutto.
Le pietre giapponesi ad acqua cito le Naniwa che conosco, sono una valida possibilità, affilano bene almeno entro una certa durezza. Il problema è prenderci la mano che non è impossibile ma di certo non è automatico e ci vuole pratica. Le uso per lo più su lame con bisellatura scandi per ovvi motivi, e anche su qualche full flat ma il risultato su quest'ultimi non è sempre ottimale a mano libera. Ho costruito quindi un piano inclinato che mi permette di decidere l'angolo all'inizio dell'affilatura mediante un goniometro digitale e posso affilare mantenendo l'angolo costante senza sforzo.
Lo Spyderco Triangle è un buonissimo sistema guidato che ti permette di affilare a 30 e a 40 (15 e 20 per lato). I 20° rappresentano un buon compromesso tra durata del filo e capacità di taglio, un esempio sono sicuramente i Ka bar che sono nativi di questo angolo.
Possiedo tutta la gamma di pietre per questo sistema, dalle diamantate per le riprofilature alle extra fine che non sostituiscono lo stropping ma sono comunque eccellenti.
Sistema molto valido anche per i coltelli da cucina che usando i 30° diventano davvero formidabili.
Il lansky turn box deluxe copia in pratica il Triangle Spyderco, le pietre sono meno performanti e gli angoli impostabili sono 20 e 25 ma il costo lo rende più appetibile.
Continuando con i sistemi guidati bisogna citare il Lansky sharpening system, davvero completo e dal risultato sempre ottimale. Esistono una grande quantità di pietre per questo dispositivo e si possono fare numerosi upgrade in base alle proprie esigenze e caratteristiche delle lame.
Ho preso poi dei dispositivi portatili in senso stretto, come l'affilatore della Victorinox ottimo come pietra lunga ma inutile secondo me la V in ceramica; il Fiskars, valido per asce e coltelli settabili tramite tasto laterale, il Solognac che sto ancora provando ma che al momento reputo il migliore affilatore a V che possiedo, e il Lansky blade medic con il quale però non ottengo mai risultati apprezzabili.
Come non citare la Lansky Puck, ideale per machete, roncole e tutti quegli attrezzi che necessitano un filo da lavoro e la Dc4 Fallkniven eccellente come pietra portatile e sufficiente come pietra da banco a patto di costruirci un supporto.
CONTENITORI
Olio,sale e altre spezie fanno parte della mia dotazione standard, ho provato diversi contenitori anche di marche blasonate e non mi ci sono trovato. Da anni utilizzo i contenitori vuoti (boccette) dei fermenti lattici dentro ai quali ci metto appunto olio e spezie varie. Non ho mai avuto perdite o fuoriuscite tuttavia per essere ancora più sicuro metto queste boccette all'interno di un tubo vuoto tipo Vivinci o similari dove ce ne stanno 2.
Per l'acol del Trangia se l'uscita prevede più giorni porto il contenitore multi fuel della medesima marca, ce l'ho e lo uso ma costa davvero troppo per quello che offre e non lo ricomprerei mentre per le uscite in giornata utilizzo i contenitori vuoti dei farmaci liquidi che sono ermetici, robusti e adatti allo scopo.
Nel contenitore della sorpresa dell'ovetto Kinder ci porto il caffè (dose per una persona) mentre sul contenitore della sorpresa dell'uovo Pasquale ci porto la carbonella per scavare il legno con la brace, tecnica che trovo molto comoda per Kuksa e scodelle perchè una volta imbastito, il lavoro procede praticamente da solo.
indipendentemente dallo zaino,coltello e gavetta che cambiano in funzione del tipo di uscita, il materiale di seguito riportato rimane per me una dotazione standard sempre presente:
- n 2 poncho con occhielli che uniti forniscono un valido tarp configurabile a piacimento
- n 4 ragni per fissare i tarp,fascette,paracord
- Kit power Monkey completo di powerbank,connettori e pannello solare.
- Amaca
- accetta Fiskars x5, seghetto Silky, roncola
- Kit carving
- Kit fuoco: vari tipi di esca,candela,Bic, acciarino al magnesio
- Fornello Bushbox XL
- Fornello Trangia ad alcol
- Shemagh e guanti da lavoro
- Kit cucina: spork,cucchiaio in legno, pinza trangia,spatola, pinza a denti.
- Kit medico essenziale
- edc urbana: penna,fogli,Vic, mini torcia,fascette,farmaci da banco,lente,accendino e usb.
- Borraccia in acciaio con pentolino,supporto e coperchio.
- Bastoni.
Per giustificare quanto sopra, va detto, che io non pratico il trekking ma bushctaft, attività apparentemente simili ma profondamente diverse nei tempi e nei modi di esecuzione che inevitabilmente caratterizzano anche gli equipaggiamenti in maniera diversa, soprattutto nel peso. Difficilmente il mio zaino è sotto ai 13 kg ma la cosa è ininfluente per quello che faccio.
Mi piace la montagna ma prediligo uscite sul territorio limitrofo a casa che è straordinario e offre una grande quantità di risorse in termini di flora e fauna.
CINTURA/CINTURONE/MARSUPIO
La soluzione che uso più spesso e con la quale mi trovo meglio è la cintura in cuoio, settata con una tasca porta tutto dove tengo solitamente la pietra, il Vic,qualche esca e i documenti personali, ci sono inoltre un porta firesteel, un mag spent in cordura che apro al bisogno e che utilizzo per raccogliere risorse strada facendo, così come la tinder pounch in cuoio che ha il medesimo utilizzo per lo più per le esche naturali; chiude il cerchio una seconda utility dove tengo materiali di bk.
In inverno o comunque con giacconi pesanti utilizzo un cinturone più “grosso” che porto sopra alla giacca ma le dotazioni sono più o meno le stesse con l'aggiunta di un porta ascia.
Altre soluzioni che ho collaudato in positivo e che alterno sono il marsupio della Solognac veramente comodissimo se portato davanti su zaini privi della fascia ventrale, molto capiente, proposto ad un prezzo vantaggioso, il Thermite della Maxpedition da portare in posizione cosciale, ,il marsupio Octa della medesima marca e alcuni cinturoni con tasche in cordura.
Queste varianti sostituiscono perfettamente la cintura in cuoio pertanto portano i medesimi oggetti.
ZAINI
Non ho grandi esigenze, le mie uscite non sono particolarmente lunghe in termini di chilometraggio semmai lo sono in termini temporali, pertanto utilizzo zaini per lo più robusti e capienti ma il comfort per me è sicuramente un aspetto secondario visto che quando sono stanco,mi fermo.
Possiedo un Alice large con telaio, lo zaino EI policromo anni 90 che utilizzai per 60 giorni in Sardegna durante il servizio e me ne innamorai.... tutt'oggi lo trovo molto valido (comprato in un surplus miliare e non rubato alla difesa); un Lynx Karrimor da 65 litri, un Moose Hsgi modulare che arriva con gli accessori a 60 litri, un Tasmanian Tiger anch'esso modulare e un grande classico lo zaino alpino italiano anni 70 in canapa.
Chiaramente i primi tre validi per uscite di 24h o più mentre gli altri perfetti per la giornata e anche oltre se accessoriati con tasche esterne.
COLTELLI
Nel corso degli anni ho veramente comperato tanto di tutto prima di trovare uno stile preciso, acquisti azzeccati e acquisti sbagliati tuttavia credo di aver trovato un giusto equilibrio negli ultimi tempi. Possiedo molte lame ma in realtà quelle che contano cioè quelle che utilizzo sono una dozzina o poco più.
Il Kabar 1217 è stato il coltello che ha fatto nascere in me la passione per la vita all'aria aperta, acquistato a metà degli anni '90 l'ho usato ininterrottamente per un decennio come unica lama e tutt'oggi è in perfetto stato. Sorrido quando leggo nei vari forum: “non adatto a usi gravosi perchè non full tang”..... personalmente non ho mai fatto questa distinzione, ho sempre preso i coltelli che ritenevo validi indipendentemente dal tipo di costruzione e, almeno inizialmente,li ho sempre usati tutti allo stesso modo per le attività da campo anche pesanti. Negli anni ho rotto due coltelli, in punta o in prossimità di essa pertanto la tipologia di codolo non è mai stato un problema e non lo è di certo per questo Ka bar.
Poi c'è il Mod, un altro coltellone sempre in carbonioso, si tratta di una grande e robusta lama con bisellatura scandi quindi facilissimo da affilare ma è poco curato e troviamo rivetti alti e bassi, manico in quercia che trasborda dal metallo e che può pizzicare senza guanti, la guardia saldata non è bellissima da vedere tuttavia nell'uso pratico è molto valido e funzionale.
Il Cold steel Bushman lo uso principalmente per i lavori in giardino, attorno a casa c'è molto verde che necessita di cura no stop pertanto è sempre attaccato alla cintura da lavoro. Lo considero un grande acquisto e una grande lama, riporta diverse cippature che non ha senso pareggiare e sono in linea con l'uso che ne faccio.. Di questo CS non mi piace molto il tipo di porto (modello vecchio con fodero in cordura) con cui non mi sono mai trovato un granchè bene perchè troppo mobile al fianco tuttavia ne ho visti di peggiori.
Il Kabar Bk2, sono contento di averlo, lo ricomprerei ma lo uso poco. Ne parlo perchè comunque un paio di volte l'anno esce in escursione, mi piacciono le misure, il tipo di filo, la sua geometria e in generale la sensazione di robustezza che trasmette tuttavia per le mie esigenze e la mia concezione di coltello è poco fruibile.
L'Srk in sk5 è stato una vera sorpresa, in questo forum è già stato detto tutto, per me semplicemente, il coltello perfetto!
Con questo modello, come si vede dalla foto si chiude il cerchio dei coltelli grandi o almeno così li considero io: nel corso degli anni con l'aumento delle competenze e della manualità ho optato per lame decisamente più piccole e adesso mi trovo benissimo con coltelli che non superano i 12 cm meglio se 10 e per il lavoro grosso mi affido alla triade (roncola seghetto e accetta.. Sepolti nell'armadio ci sono nomi eccellenti ma che personalmente reputo acquisti sbagliati, comperati in altri anni quando avevo una concezione di lama molto diversa rispetto ad oggi.
I Mora sono i coltelli che uso di più, leggeri, facilissimi da affilare e sempre pronti all'uso, fra tutti il Garberg è quello che per me ha meno senso, funziona come gli altri ma è meno agile, troppo piccolo per i lavori grandi e troppo grande per quelli di fino...insomma se posso prendo un Companion o un Robust e sono più contento.
Il Classic è il mio coltello da collo preferito e lo trovo perfetto in questa posizione.
Il Kodiac della Muela è sempre valido, lama full flat impugnatura comoda, rappresenta perfettamente la mia visione di coltello; Il Condor Bushlore è stra-recensito in ogni dove, un grande coltello a lama leggermente convessa che ha un rapporto qualità-prezzo pazzesco. Il porto risulta sempre ottimale grazie ad un fodero ben fatto che rimane in posizione in ogni situazione; troviamo poi un Nordico e un Ursus della Joker: il primo è considerato un ottimo coltello da molti appassionati e io sottoscrivo mentre il secondo è largamente criticato per via dell'acciaio utilizzato. Scrissi anche una recensione in sua difesa,l'Ursus possiede una delle migliori impugnature che io abbia mai provato in fatto di presa e comodità adatta anche alle mani grandi, l'acciaio da molti definito 440 poco performante secondo me è un'altra cosa, vuoi per il trattamento termico azzeccato, vuoi per lo spessore lama generoso ma dopo mesi di utilizzo non mi ha presentato rotture o cippature e la tenuta del filo è veramente in linea con gli altri inox che possiedo.
Il tops BoB è un altro vip stra recensito e conosciuto ma, secondo me un tantino sopravvalutato se non altro per il prezzo. I foderi sono eccellenti sia in Kydex che in cuoio, particolarmente bello e curato quest'ultimo. Con questa lama ho un problema di ossidazione tremendamente rapida, i carboniosi sono i miei preferiti, il 1095 in particolare e non ho mai avuto difficoltà a mantenerli in efficienza ma questo coltello è diverso è vi è la necessità di mantenerlo oliato anche più volte durante un'escursione. Interpellai anche la Tops in merito ma venni liquidato in fretta e senza alcun approfondimento. Ho paragonato la mia situazione e il mio utilizzo con 3 amici che possiedono la medesima lama e il problema pare sia solo mio.
Un'altra comparsa delle mie uscite è il Tbs Boar, coltello che mi è stato regalato dai familiari, composto da un fodero in cuoio che ospita acciarino e dc4 di serie e che si presta al porto orizzontale e verticale e secondo il produttore anche da collo ma il peso è veramente importante per quest'ultima configurazione. La bisellatura è scandi la lunghezza lama è di 12cm e il manico è in noce tuttavia lo spessore da 5mm lo rende poco adatto alle mie esigenze . Ho la versione inox ma ne esiste una carboniosa dove lo spessore è da 4mm,certamente la scelta migliore fra le due.
Per quanto riguarda i chiudibili reputo validissimi i classici, Leatherman Charge, Swiss Champ,Forester, Buck 110 hunter e l'intramontabile Opinel. Ne ho provati davvero tanti ma ritengo che questi,scelti in base alla tipologia di uscita,possano coadiuvare degnamente la lama principale.
FODERI:
se il coltello è eccellente non sempre il fodero lo è altrettanto e talvolta sono stato costretto a sostituire quello di serie con uno aftermarket che mantenga la posizione al fianco, che il porto sia piacevole, la ritenzione ragionevole e che protegga il coltello in maniera efficace.
La Spec Ops è una marca che non conoscevo e che mi è stata consigliata da Thomas di passione, produce due foderi il basic con attacchi molle per essere equipaggiato con una tasca da pals singolo e la versione master che ha già una tasca fissa integrata non staccabile. Entrambe le versioni sono prodotte in long e short per lame rispettivamente fino ai 20 e ai 15 cm.
Sono validi, in particolar modo la versione short, per la long ho dovuto comunque passare un laccetto per bloccare il fodero alla coscia ma vista la misura non poteva essere altrimenti. Ideale per Bk2,Mod, 12017 e similari tuttavia occhio allo spessore perchè ad esempio per il Bushman non vanno bene, lo spessore lama è troppo sottile e non c'è alcuna ritenzione meccanica sulla plastica interna pertanto "balla".
Il fodero del Companion è validissimo tuttavia ho trovato in commercio, ad un prezzo conveniente, una versione in Kydex altrettanto valida e ho deciso di fare un upgrade.
C'è poi il porta baionetta del Sa-80, ideale per il Mod ma si adatta ad innumerevoli coltelli, ben costruito,robusto e il prezzo è solitamente sotto i 10 euro spedito.
Vi sono poi i classici foderi in cuoio, nel mio caso con due versioni, di lunghezza diversa, al bisogno ci equipaggio almeno 30 coltelli.
E il Kit da carving, manca il Mora 163 strumento essenziale che ho prestato ad un amico.
ATTREZZI PER IL LAVORO PESANTE
Porto sempre con me un seghetto Silky, un'accetta X5 Fiskars e una roncola Rinaldi N2. Di queste tre tipologie possiedo diversi modelli per tipo tuttavia quelli citati rappresentano un buon compromesso e sono quelli con cui mi trovo meglio.
Il Silky è lo stato dell'arte in fatto di seghetti e al primo utilizzo ci si rende subito conto della capacità di taglio maggiore rispetto alla media tuttavia il costo è veramente alto, probabilmente non lo ricomprerei. Per anni ho utilizzato un seghetto a serramanico della Florabest (giallo) commercializzato dalla catena Lidl, un signor seghetto dal prezzo ridicolo, meno di 5 euro. La capacità di taglio è inferiore al Silky ma assolutamente in linea con un Laplander tanto per intenderci e il rapporto qualità prezzo è fenomenale.
FIRESTEEL E ACCENDINI
I firesteel mi sono sempre piaciuti parecchio e come si vede ne ho accumulati tanti. Da tempo ne utilizzo uno acquistato su ebay in un negozio orientale ad un prezzo ridicolo forse 3,5 euro spedito di dimensioni generose, 13mm di diametro x 12 cm di lunghezza, a cui ho aggiunto un manico e un cordino elastico.
In linea generale i Firesteel che ho provato funzionano tutti bene, mi sento però di segnalare il Lmf 2,0 army come il migliore da me provato (attenzione ARMY 2,0 gli altri LMF non sono altrettanto performanti), accende dove gli altri falliscono. Intendiamoci, con cotone e vaselina non si avrà mai nessun problema anche con il firesteel peggiore della storia e probabilmente nemmeno con la betulla, ma se non abbiamo a disposizione una valida esca e dobbiamo utilizzarne una trovata in natura magari in condizioni di umidità beh allora questo modello,secondo me, fa la differenza..
Quelli al magnesio invece non mi piacciono molto, ho imparato ad usarli per curiosità e per bagaglio culturale e penso che il migliore sia quello della Friendly Swede perchè il magnesio è particolarmente friabile e lo si riesce a trucciolare per bene in poco tempo. Ho visto che molte persone fanno l'errore di raschiare poco materiale e tentare l'accensione, anche amici esperti sono parchi in questo tipo di operazione ed invece ne serve parecchio se lo si vuole usare come unica esca altrimenti si rischia di continuare a trucciolare e a scriccare senza risultato e e alla fine si spreca molto più magnesio. Con una placchetta standard faccio circa 40 accensioni.
Per quanto riguarda gli accendini, tengo un Bic nel kit fuoco e uno nell'edc e in tasca ho sempre uno Zippo da pipa perchè lo ritengo un vero strumento di sopravvivenza (non che la mia vita sia mai stata a rischio però mi piace l'oggetto) visto che anche se scarico si può smontare e recuperare pezzi che usati singolarmente possono essere utili...in pratica si ha sempre al seguito una pietra fuocaia e una valida esca data dal cotone che permette almeno 3 accensioni comode,anche in assenza di benzina.
GAVETTE E VETTOVAGLIAMENTO
Come per i coltelli, negli anni ho accumulato numerosi kit cucina, alcuni validi altri meno:
La Trangia 25 la porto sempre quando esco con la famiglia perchè abbinata ad un kit Wildo camp-a box e ad un Lmf lunch kit si è veramente attrezzati per ogni situazione anche per i figli. Le due pentole principali sono disponibili in diversi materiali pertanto è molto facile fare degli upgrade.
Per le uscite in solitaria, che rappresentano un buon 70% delle totali non ho dubbi, la mia configurazione preferita è una padella in ghisa, una Zebra Billy da 12 e una borraccia Nalgene in inox.
Capita che esca con qualche amico per fare del trekking, cosa che mi piace poco.... (torniamo al discorso iniziale sui tempi e modi) il dover andare dal punto A al punto B da rifugio a rifugio in un certo tempo vincolati dalle ore di luce, quasi sempre sopra la linea degli alberi non fa per me ma di tanto in tanto lo faccio e per queste occasioni anch'io devo lasciare da parte l'equipaggiamento che mi piace per quello leggero per stare sostanzialmente al passo e questa è la soluzione che ho trovato: una tazza Vargo da 750ml, un piatto Life Venture e uno Spork lmf tutti in titanio, abbinati ad un paio di borracce Nalgene in plastica, un fornello Trangia ad alcol e come supporto uno stand stove del Canteen shop che si incastra sotto alla Nalgene.
Tolto il setup leggero, quello da famiglia e quello che preferisco, me ne rimangono una buona trentina da dibattere. Anche qui ci sono acquisti che non rifarei e altri simpatici che sono funzionali a cominciare dal BcB crusader che è un Kit veramente completo, nato per il gel ad alcol in realtà si può modificare con pochi sforzi il fornello per usare il Trangia o la legna reperita in loco. Restando su questa categoria ci sono tutti i gavettini militari da mettere sotto la borraccia,americani, europei,dell'est........ veramente economici e molto pratici, ne possiedo in alluminio e in acciaio inox senza dimenticare il pentolino della borraccia italiana che con la borraccia stessa offre un buon sistema di cottura.
Lo Stanley l'ho usato per lo più in passato nel periodo invernale,speciale per zuppe e minestre, un tantino ostica la pulizia sul campo visto la geometria alta e stretta tuttavia un ottimo prodotto, e lo è ancor di più se coadiuvato da una Tatonka mug che si impila perfettamente sotto la gavetta, il cui coperchio è compatibile con la tazza.
Possiedo qualche altra soluzione della Tatonka, scarterei la versione in tre pezzi composta da pentolino,coperchio e piatto perchè è funzionale ma un tantino sottile e per non bruciare il cibo bisogna sempre rimanere guardinghi, molto meglio la soluzione composta da n2 pezzi, pentola e coperchio che funge anche da padella il tutto disponibile in diversi litraggi e con uno spessore maggiore.
Anche la Msr popote Alpine è valida è l'ho usata per molto tempo fino alla scoperta appunto della Tatonka (2 pz) che offre il grande vantaggio di poter usare il coperchio non solo come piatto.
FORNELLI
La mia prima scelta è per la cottura a legna, se posso accendo un classico fuoco e in alternativa mi trovo molto bene con il Bushbox XL o con il Firebox che costa sostanzialmente uguale ma è più accessoriato. Sono entrambi delle ottime soluzione per cucinare all'aperto, nonostante siano i più grandi del mercato la superficie di cottura è comunque limitata pertanto io ci cucino carne semplice che non richiede tantissimo tempo come bistecche,hamburger,wurstel ecc....
Anche il Bushbox è una valida soluzione, permette di cucinare in maniera un tantino meno agevole rispetto al fratello maggiore e il montaggio necessita di qualche minuto in più tuttavia il peso e il prezzo potrebbero ripagare questa scelta.
Ci sono poi le varie Lixada a pirolisi, soluzioni valide, economiche e che funzionano a patto però che ci si documenti prima su come caricarle in maniera adeguata perchè l'aggiunta di materiale in corso d'opera non è mai facile. Dalla foto si vede chiaramente che la fiamma esce dai lati, come nel fornello a gas di casa ed è un indicatore sul fatto che la pirolisi è in atto. Se caricate bene all'inizio offrono una cottura di circa 30 minuti ma scordiamoci l'assenza di fuliggine, sporcano come qualsiasi altro fornello a legna.
I vari Trangia ad alcol sono fantastici e li uso per lo più in estate o quando le condizioni meteo avverse non permettono la raccolta della legna. Economici,leggeri,funzionali e dal costo di esercizio pari a zero sono sicuramente una valida scelta. La versione Tatonka in inox non è altrettanto performante secondo me ma certamente più capiente e longeva.
L'ultima categoria che possiedo sono i fornelli a combustibile solido tipo esbit e similari. Anche qui ci sono diverse marche, il primo che ho avuto è quello dell'esercito Italiano ma le versioni odierne calcano il medesimo disegno e la funzione è la stessa. Questi fornelli non mi piacciono perchè indipendentemente dal combustibile utilizzato la fuliggine emessa è veramente troppa e sporca inevitabilmente tutto quello che è limitrofo. Se di fuliggine devo morire preferisco quella della legna meno ostica da togliere e che non mi è costata un centesimo.
PIETRE E AFFILATORI
Se si usano i coltelli bisogna anche trovare il modo di affilarli e anche in questo caso, ho provato un pochino di tutto.
Le pietre giapponesi ad acqua cito le Naniwa che conosco, sono una valida possibilità, affilano bene almeno entro una certa durezza. Il problema è prenderci la mano che non è impossibile ma di certo non è automatico e ci vuole pratica. Le uso per lo più su lame con bisellatura scandi per ovvi motivi, e anche su qualche full flat ma il risultato su quest'ultimi non è sempre ottimale a mano libera. Ho costruito quindi un piano inclinato che mi permette di decidere l'angolo all'inizio dell'affilatura mediante un goniometro digitale e posso affilare mantenendo l'angolo costante senza sforzo.
Lo Spyderco Triangle è un buonissimo sistema guidato che ti permette di affilare a 30 e a 40 (15 e 20 per lato). I 20° rappresentano un buon compromesso tra durata del filo e capacità di taglio, un esempio sono sicuramente i Ka bar che sono nativi di questo angolo.
Possiedo tutta la gamma di pietre per questo sistema, dalle diamantate per le riprofilature alle extra fine che non sostituiscono lo stropping ma sono comunque eccellenti.
Sistema molto valido anche per i coltelli da cucina che usando i 30° diventano davvero formidabili.
Il lansky turn box deluxe copia in pratica il Triangle Spyderco, le pietre sono meno performanti e gli angoli impostabili sono 20 e 25 ma il costo lo rende più appetibile.
Continuando con i sistemi guidati bisogna citare il Lansky sharpening system, davvero completo e dal risultato sempre ottimale. Esistono una grande quantità di pietre per questo dispositivo e si possono fare numerosi upgrade in base alle proprie esigenze e caratteristiche delle lame.
Ho preso poi dei dispositivi portatili in senso stretto, come l'affilatore della Victorinox ottimo come pietra lunga ma inutile secondo me la V in ceramica; il Fiskars, valido per asce e coltelli settabili tramite tasto laterale, il Solognac che sto ancora provando ma che al momento reputo il migliore affilatore a V che possiedo, e il Lansky blade medic con il quale però non ottengo mai risultati apprezzabili.
Come non citare la Lansky Puck, ideale per machete, roncole e tutti quegli attrezzi che necessitano un filo da lavoro e la Dc4 Fallkniven eccellente come pietra portatile e sufficiente come pietra da banco a patto di costruirci un supporto.
CONTENITORI
Olio,sale e altre spezie fanno parte della mia dotazione standard, ho provato diversi contenitori anche di marche blasonate e non mi ci sono trovato. Da anni utilizzo i contenitori vuoti (boccette) dei fermenti lattici dentro ai quali ci metto appunto olio e spezie varie. Non ho mai avuto perdite o fuoriuscite tuttavia per essere ancora più sicuro metto queste boccette all'interno di un tubo vuoto tipo Vivinci o similari dove ce ne stanno 2.
Per l'acol del Trangia se l'uscita prevede più giorni porto il contenitore multi fuel della medesima marca, ce l'ho e lo uso ma costa davvero troppo per quello che offre e non lo ricomprerei mentre per le uscite in giornata utilizzo i contenitori vuoti dei farmaci liquidi che sono ermetici, robusti e adatti allo scopo.
Nel contenitore della sorpresa dell'ovetto Kinder ci porto il caffè (dose per una persona) mentre sul contenitore della sorpresa dell'uovo Pasquale ci porto la carbonella per scavare il legno con la brace, tecnica che trovo molto comoda per Kuksa e scodelle perchè una volta imbastito, il lavoro procede praticamente da solo.
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