Buonasera a tutti, mi sono affacciato al mondo del trekking da poco, ma grazie a questo stupendo forum ho avuto modo di apprendere numerose informazioni velocemente. Ora è arrivato il momento di dare indietro qualcosa. In questi giorni mi sono cimentato nella costruzione di un fornello ad alcool a partire da una vecchia caffettiera. L'idea non è mia, l'ho trovata in giro per il web, anche dopo aver letto moltissime discussioni su questo forum, ma mi è estremamente piaciuta e ho deciso di costruirmene una versione che andasse bene per le mie esigenze. Si tratta di un adattamento del comune fornello a due camere, il cui funzionamento è molto semplice. Per chi non lo sapesse lo spiego brevemente: l'alcool va versato nella camera centrale e stesso da qui incomincia a bruciare attraverso un'unica fiamma. Quando la temperatura della struttura in alluminio aumenta, l'alcool che si trova, per il principio dei vasi comunicanti, in entrambe le camere, inizia a bollire e a fuoriuscire, sottoforma di gas, dagli ugelli posti lateralmente. A questo punto la fiamma centrale perde potenza a discapito di quelle laterali poichè queste ultmine sottraggono ossigeno. E' in questo momento si ha la massima potenza.
Da premettere che possiedo anche un fornello ad alcool simil trangia, più leggero ma meno potente, un'alocs proveniente dall' estremo oriente, molto ben fatto, ma mi gustava l'idea di riuscire a realizzare qualcosa con materiali di recupero, fatto su misura. Il progetto è ancora in evoluzione, manca il manico ed il supporto pentola definitivo, ma ho già qualche idea su come procedere.
Esteticamente non sarà un granchè, ma è molto funzionale. Sono partito da una vecchia caffettiera, priva di valvola di sicurezza, a cui ho tagliato la parte superiore. Ho poi forato con il dremel la camera di combustione e sagomato l'anello filettato in corrispondenza di questi fori. Questo per dare una direzione alla fiamma che fuoriesce. Fortuna ha voluto che la bomboletta di una nota marca di deodoranti for men entri ed aderisca perfettamente all'interno della caffettiera e funga da paratia interna. Non ho dovuto fa altro che segarla misurando la giusta altezza.
Al posto del foro della valvola di sicurezza ho inserito un bullone con relativo controdado e anellino il tutto sigillato da un silicone termico. Questo sistema nato semplicemente per tappare un buco e mascherare un difetto, fungerà, ovviamente opportunamente rivestito, da manico per spostare il fornello bollente, una volta che si è finito di cucinare e chissà forse riesco anche a costruire un poggia pentole integrato.
Quello che più mi è piaciuto di questo fornello è la potenza della fiamma, che fuoriesce regolare, ed è in grado di far bollire 500 ml di acqua in 6 minuti esatti. Per entrare a regime, ovvero affinchè le fiamme generate dagli ugelli laterali sostituiscano la fiamma centrale sono necessari 3 minuti.
Il pieno è di circa 125 ml che garantiscono 28 minuti totali di cottura, un buon risultato, comparabile con quello delle varie trangia. Logicamente a fronte di una potenza superiore, vi è anche un consumo leggermente superiore di combustibile. Ciò che invece è fondamentale per ottenere buoni tempi di cottura è calibare la distanza ottimale tra fornello e piano di appoggio della pentola; in questo caso essa è di 3 cm, ma ho dovuto sbatterci la testa attraverso varie prove empiriche.
Concludo questa breve recensione con una foto al buio.
Guardare la fiamma che danza è istintivamente affasciante, ci passarei le ore ipnotizzato.
Da premettere che possiedo anche un fornello ad alcool simil trangia, più leggero ma meno potente, un'alocs proveniente dall' estremo oriente, molto ben fatto, ma mi gustava l'idea di riuscire a realizzare qualcosa con materiali di recupero, fatto su misura. Il progetto è ancora in evoluzione, manca il manico ed il supporto pentola definitivo, ma ho già qualche idea su come procedere.

Esteticamente non sarà un granchè, ma è molto funzionale. Sono partito da una vecchia caffettiera, priva di valvola di sicurezza, a cui ho tagliato la parte superiore. Ho poi forato con il dremel la camera di combustione e sagomato l'anello filettato in corrispondenza di questi fori. Questo per dare una direzione alla fiamma che fuoriesce. Fortuna ha voluto che la bomboletta di una nota marca di deodoranti for men entri ed aderisca perfettamente all'interno della caffettiera e funga da paratia interna. Non ho dovuto fa altro che segarla misurando la giusta altezza.
Al posto del foro della valvola di sicurezza ho inserito un bullone con relativo controdado e anellino il tutto sigillato da un silicone termico. Questo sistema nato semplicemente per tappare un buco e mascherare un difetto, fungerà, ovviamente opportunamente rivestito, da manico per spostare il fornello bollente, una volta che si è finito di cucinare e chissà forse riesco anche a costruire un poggia pentole integrato.

Quello che più mi è piaciuto di questo fornello è la potenza della fiamma, che fuoriesce regolare, ed è in grado di far bollire 500 ml di acqua in 6 minuti esatti. Per entrare a regime, ovvero affinchè le fiamme generate dagli ugelli laterali sostituiscano la fiamma centrale sono necessari 3 minuti.
Il pieno è di circa 125 ml che garantiscono 28 minuti totali di cottura, un buon risultato, comparabile con quello delle varie trangia. Logicamente a fronte di una potenza superiore, vi è anche un consumo leggermente superiore di combustibile. Ciò che invece è fondamentale per ottenere buoni tempi di cottura è calibare la distanza ottimale tra fornello e piano di appoggio della pentola; in questo caso essa è di 3 cm, ma ho dovuto sbatterci la testa attraverso varie prove empiriche.

Concludo questa breve recensione con una foto al buio.
Guardare la fiamma che danza è istintivamente affasciante, ci passarei le ore ipnotizzato.
