Recensione Il Monte Analogo

Il Monte Analogo
Romanzo d'avventure alpine non euclidee e simbolicamente autentiche
Raramente un libro così breve, e per giunta incompiuto, può dare tanto a chi si avventuri fra le sue righe… a patto che abbia la sensibilità per scoprirlo.
La storia immaginata da René Daumal è semplice: un gruppo di esperti alpinisti parte per mare a bordo della nave Impossibile, alla ricerca di una montagna la cui vetta è più alta di tutte le vette. Il monte non è tracciato su alcuna mappa a causa della curvatura spaziotemporale creata dalla sua mole. Dopo una navigazione “non euclidea” approdano sull’isola del Monte Analogo e dopo diversi incontri partono alla conquista della mitica cima che unisce cielo e terra.
La morte coglie Daumal prima di “arrivare in cima” – nel 1944 a soli 36 anni – ma il testo diviene un libro di culto per generazioni di alpinisti, e non solo, alla ricerca di una metafisica dell’alpinismo, di una montagna che è più idea che realtà, esperienza interiore oltre che reale. Un percorso di liberazione dalla prigione dell’esistenza alla quale siamo purtroppo abituati. Il libro è incompiuto, la fine è aperta e ognuno può scrivere la sua.

“Ora, da sempre, gli uomini giunti a vivere una conoscenza hanno visto venire a sé altri uomini che domandavano loro la strada; coloro che avevano una meta e un desiderio di andare ricevevano le indicazioni e si mettevano in cammino. Ma la maggior parte restava lì, accontentandosi di imparare a memoria le spiegazioni del maestro, di abbellirle con la retorica, di disporle in forme logiche, infine di tracciare delle mappe; e, ciò facendo, immaginava di viaggiare”.

René Daumal, Il Monte Analogo, Adelphi
https://www.montinvisibili.it/il-monte-analogo-daumal
03 Il Monte Analogo.jpg
 
Una volta c'era a Roma una libreria che si chiamava così. Era specializzata in libri di montagna ben gestito da due simpatiche ragazze. Bella segnalazione come sempre.
 
Mi hai fatto venire la curiosità di leggere questo libro.
Per quanto riguarda la libreria non ho mai avuto il piacere di entrarci, mentre mia moglie era un'assidua frequentatrice. Ma una delle due simpatiche ragazze che gestiva il locale era una nostra amica che poi ha aperto un posto molto simile 'l'Erba impaziente', questo invece ho avuto il piacere di frequentarlo spesso.
 
Mi hai fatto venire la curiosità di leggere questo libro.
Per quanto riguarda la libreria non ho mai avuto il piacere di entrarci, mentre mia moglie era un'assidua frequentatrice. Ma una delle due simpatiche ragazze che gestiva il locale era una nostra amica che poi ha aperto un posto molto simile 'l'Erba impaziente', questo invece ho avuto il piacere di frequentarlo spesso.
Qui si da conferma della teoria dei sei gradi di separazione!

Purtroppo è un libro che sconta l'incompiutezza causata dalla morte dell'autore. Chissà come avrebbe tratteggiato la conquista (o meno) della vetta della mitica montagna?!
 
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