Normativa Il Monte Circeo è vietato

Quindi se uno compra un'auto costosa che guida praticamente da sé, e per sua dabbenaggine si schianta, non deve essere rimproverato?
Secondo me è impossibile uscirne perché da una parte far pagare il soccorso significa far pagare all'utente un diritto inalienabile, dall'altra è palese che sia insostenibile soccorrere dei cretini che si mettono in pericolo ogni tre per due.
Alla fine la regola è sempre la solita: più i luoghi si affollano e più arrivano i problemi per ambiente e fruitori.
 
Quindi se uno compra un'auto costosa che guida praticamente da sé, e per sua dabbenaggine si schianta, non deve essere rimproverato?
E allora che gliela vendono a fare?
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Comunque ragazzi aldilà di tutto siamo quasi duecento individui per km2. Ovviamente solo i regolari censiti. E' la stessa cosa dell 'inattualizzabile distanziamento sociale del :" Ahi ahi ragazzi". Per colpevolizzare le persone. La movida come l'escursione, ma allora anche i bagni in mare.le passeggiate in campagna o nelle ville cittadine,per inciso io ho visto morire un runner a dieci metri da me ha Villa Phampili per infarto e i soccorsi furono abbastanza tempestivi. Non c'è una via di mezzo.Nessuno può pre colpevolizzare un altro. I cinque minuti del coglione passano per tutti. Tutti nel limite del possibile vanno aiutati e soccorsi senza se e senza ma. IMHO
 
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Durante l'ultima escursione che ho fatto al Circeo, giusto una mesata fa, ho visto scendere dalla Direttissima, che io stavo affrontando in salita, almeno una cinquantina di ragazzi quasi tutti con sneakers, totalmente inesperti in discesa e impreparati sui percorsi tanto che ho dovuto accompagnarne un cospicuo gruppo che non sapeva come tornare alle Crocette.
In vetta c'era una marea di gente con teli e bottiglie di vino, mancava solo qualcuno con la Bose e il tormentone dell'estate a palla.
Durante quella giornata sono andato in crisi perfino io lungo le creste perché faceva caldissimo. Premetto di avere alle spalle almeno una sessantina di ascese su quella montagna eppure caldo e fatica mi avevano spossato, figuratevi gente totalmente non abituata a quei terreni e a quelle pendenze.
Non si poteva continuare così.
 
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A mio parere, la Natura (intesa come ambienti in cui passeggiare, arrampicare, navigare, immergersi, ecc.) dovrebbe essere liberamente fruibile, a patto di: non sporcare, inquinare e danneggiare e, in caso di richiesta di soccorso, una volta recuperato il malcapitato, valutando se la richiesta fosse fondata o meno, l'equipaggiamento fosse idoneo e a quel punto, se è il caso, facendogli pagare le spese di soccorso (o almeno una parte), così impara...
In sintesi, la soluzione a tutto sarebbe sviluppare il senso di responsabilità e rispetto nelle persone. Purtroppo, ahimè, più facile a dirsi che a farsi...
 
A mio parere, la Natura (intesa come ambienti in cui passeggiare, arrampicare, navigare, immergersi, ecc.) dovrebbe essere liberamente fruibile, a patto di: non sporcare, inquinare e danneggiare e, in caso di richiesta di soccorso, una volta recuperato il malcapitato, valutando se la richiesta fosse fondata o meno, l'equipaggiamento fosse idoneo e a quel punto, se è il caso, facendogli pagare le spese di soccorso (o almeno una parte), così impara...
In sintesi, la soluzione a tutto sarebbe sviluppare il senso di responsabilità e rispetto nelle persone. Purtroppo, ahimè, più facile a dirsi che a farsi...

Viviamo in un mondo sempre più artificializzato e anche nelle scuole si insegna "Tecnologia" alla secondaria di primo grado ma non si sensibilizza minimamente sui sistemi naturali. La maggior parte delle persone vive in grandi città dove il massimo della naturalezza è rappresentato dal parco pubblico dove portare a pisciare il cane. Questo totale scollamento tra la realtà antropizzata e la natura, ormai insanabile, porta a percepire i luoghi naturali come parchi giochi dove andare a fare una scampagnata.
Purtroppo non ci sono molte soluzioni e più gente si riversa in tali contesti più ne viene minacciata l'integrità oltre che la libera fruizione.
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Tra l'altro sarebbe interessante capire l'impatto dei social su questo tipo di situazioni perché a mio parere è determinante.
Basta che l'influencer di turno metta su instagram la foto di un luogo e in men che non si dica questo sarà invaso da orde di sprovveduti accorsi sulla scia dei like.
 
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lla.
Durante quella giornata sono andato in crisi perfino io lung
Guarda: quello che dico può essere, anzi forse lo è una contraddizione: effettivamente qualche anno fa anche io salendo al Circeo e ( una fortuna che lo chiamano il quarto freddo) sono andato un pò in crisi per il calore. Però allora l'alternativa quale é? Chiudere tutto a tutti oppure aiutare quel in fondo minima parte sul totale che per dabbenaggine o jella si trova in difficoltà ? Non è meglio pazientare e dare una mano ai coglioncelli, se cosi si può dire perchè ricordo che i cinque minuti del cretino passano per tutti, piuttosto che amputare a tutti una possibilità di godere di certe esperienze?
 
Guarda: quello che dico può essere, anzi forse lo è una contraddizione: effettivamente qualche anno fa anche io salendo al Circeo e ( una fortuna che lo chiamano il quarto freddo) sono andato un pò in crisi per il calore. Però allora l'alternativa quale é? Chiudere tutto a tutti oppure aiutare quel in fondo minima parte sul totale che per dabbenaggine o jella si trova in difficoltà ? Non è meglio pazientare e dare una mano ai coglioncelli, se cosi si può dire perchè ricordo che i cinque minuti del cretino passano per tutti, piuttosto che amputare a tutti una possibilità di godere di certe esperienze?

Purtroppo non è sostenibile per quella montagna accogliere tutte quelle persone né lo è per le casse pubbliche rispondere a 10 richieste di soccorso settimana. Non fa piacere a nessuno vedere limiti di accesso nei luoghi naturali, però una soluzione andava trovata.
Questa probabilmente non è la più corretta né la più intelligente però in qualche modo bisognava agire perché ti assicuro che la situazione stava diventando grottesca. Io stesso ho ridotto sensibilmente le ascese proprio a causa dell'affollamento imbarazzante lungo la via panoramica.
 
Purtroppo non è sostenibile per quella montagna accogliere tutte quelle persone né lo è per le casse pubbliche rispondere a 10 richieste di soccorso settimana. Non fa piacere a nessuno vedere limiti di accesso nei luoghi naturali, però una soluzione andava trovata.
Questa probabilmente non è la più corretta né la più intelligente però in qualche modo bisognava agire perché ti assicuro che la situazione stava diventando grottesca. Io stesso ho ridotto sensibilmente le ascese proprio a causa dell'affollamento imbarazzante lungo la via panoramica.
In USA i trail più frequentati sono a numero chiuso, ossia fai la prenotazione e compili le carte quando vai a farlo... anche per non fare troppo inquinamento...
 
Quest'anno ho visitato le cascate Capelli di Venere, in Campania. Sono molto suggestive, certo, ma sono soprattutto a 50 metri dall'asfaltata. Ecco un'estratto dal regolamento di gestione dell'area, cosa ne pensate?
211506


Quando sono arrivato era appena finito un ricevimento di Matrimonio, un'impresa di pulizia stava pulendo si, ma io in quel momento sono comunque passato fra cinghialoni in giacca e cravatta e tra sporcizia in terra di ogni genere. Una volta alle cascate mi è stato detto che era vietato bagnarsi, pena una multa salata. La cascata era bella fresca quel giorno.
 
In USA i trail più frequentati sono a numero chiuso, ossia fai la prenotazione e compili le carte quando vai a farlo... anche per non fare troppo inquinamento...

In realtà non proprio, anzi hanno enormi problemi di affollamento. Quelli a numero chiuso sono pochissimi, a Yosemite solo l'ascesa all'Half Dome è a prenotazione per pure ragioni di sicurezza.
L'Angel's Landing nello Zion, ad esempio, è un vero e proprio delirio: una ferratina su uno strapiombo di 500 metri affrontata da una marea di gente, comprese famigliole in ciabatte, in entrambi i versi e senza alcuna regolamentazione. Ogni anno ci muoiono diverse persone.
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Quest'anno ho visitato le cascate Capelli di Venere, in Campania. Sono molto suggestive, certo, ma sono soprattutto a 50 metri dall'asfaltata. Ecco un'estratto dal regolamento di gestione dell'area, cosa ne pensate?
Vedi l'allegato 211506

Quando sono arrivato era appena finito un ricevimento di Matrimonio, un'impresa di pulizia stava pulendo si, ma io in quel momento sono comunque passato fra cinghialoni in giacca e cravatta e tra sporcizia in terra di ogni genere. Una volta alle cascate mi è stato detto che era vietato bagnarsi, pena una multa salata. La cascata era bella fresca quel giorno.

Dobbiamo metterci in testa un concetto: il primo nemico della natura e della sua fruzione è l'accessibilità. Un posto accessibile finisce inevitabilmente per essere sottoposto alle regolamentazioni dei luoghi antropizzati.
 
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U

Utente 24852

Guest
In ogni caso é ipocrisia pura, già categorizzare le persone é una cosa subdola e altezzosa... la realtà é che la terra é di tutti, la vita é di ognuno. Al massimo la colpa é della società che vuole tutelare chiunque a priori, come vuole lei, quando vuole lei, ecc... cosa supportata da tutti. Merenderos, Alpinismi, Escursionisti, ecc... tutti uguali. Super sportivi o camminatori della domenica, tutti uguali. Ognuno dovrebbe semplicemente essere indipendente e responsabile delle proprie scelte, pro e contro. Se poi la società impone qualcosa, ecc... non é colpa di chì và alla cxxo, ma del sistema e di chì lo supporta, perché fare il figo ma sapere di avere il sederino protetto da altri...!! Peggio di quelli che definiscono Merenderos, che almeno non si vantano di questo e di quello... avendo forse bisogno di aiuto. Ma d'altra parte credersi migliori o con più diritto di fare qualcosa solo perché si corre su una montagna, si fanno tempi, si raggiungono mete... rigorosamente in tutina firmata, materiali hi-tech.... é un "must" della società. Che non guarda mai alle radici dei problemi, ma cerca colpevoli nelle fazioni che fan comodo, che non si supportano. Han chiuso una montagna??? Inutile vittimizzarsi... se ci si sottomette come soldatini, marionette... é una scelta, se poi la massa fà la stessa scelta... si crea da sola il problema!! La vigliaccheria della massa é la più grande produttrice di imposizioni, proibizionismi.

Insomma... é meno ridicolo colui che fé qualcosa senza ragionare, lo sprovveduto che poi chiede e si aspetta la presenza dei soccorsi. Che l'altezzoso che crede di essere chissà chì e poi si ritrova a dover chiedere aiuto... da ipocrita, predicatore che razzola male...
 
ci sono certamente zone più protette di altre, dico solo che volendo è un'opzione possibile per dare l'opportunità a tutti di fare l'esperienza senza avere troppa gente contemporaneamente

Sì, sono d'accordo. D'altronde è inutile predicare il libertinaggio sfrenato quando, per una questione banalmente numerica, non possiamo permettercelo. Ci sono alcune aree in cui purtroppo la regolamentazione diviene una necessità e d'altronde questo non succederebbe se non ci si ammassasse tutti come capre negli stessi posti.
Di certo immaginare un sistema di permessi on line per i periodi più affollati potrebbe scremare un po' il numero e tagliare fuori quelli che vanno a fare i fighi negli stabilimenti e decidono a metà mattinata di salire su in infradito per fare qualcosa di diverso.
Il vero problema è che in Italia gli investimenti sulle aree protette sono pari a zero quindi spesso l'unico strumento degli enti è vietare, la gestione implica stanziamento di risorse (banalmente fare un sito web e instaurare un sistema di controllo). Tenete presente che poco prima dell'imbocco del sentiero incriminato avviene una scandalosa sosta selvaggia di auto appartenenti a persone che vanno al mare e che, per ovviare alla carenza di parcheggi, si spingono sui sentieri con i mezzi per parcheggiarli. Nessuno ha mai nemmeno messo una sbarra per evitarlo, figuriamoci controllare l'accesso degli escursionisti e sanzionare chi sporca.
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In ogni caso é ipocrisia pura, già categorizzare le persone é una cosa subdola e altezzosa... la realtà é che la terra é di tutti, la vita é di ognuno. Al massimo la colpa é della società che vuole tutelare chiunque a priori, come vuole lei, quando vuole lei, ecc... cosa supportata da tutti. Merenderos, Alpinismi, Escursionisti, ecc... tutti uguali. Super sportivi o camminatori della domenica, tutti uguali. Ognuno dovrebbe semplicemente essere indipendente e responsabile delle proprie scelte, pro e contro. Se poi la società impone qualcosa, ecc... non é colpa di chì và alla cxxo, ma del sistema e di chì lo supporta, perché fare il figo ma sapere di avere il sederino protetto da altri...!! Peggio di quelli che definiscono Merenderos, che almeno non si vantano di questo e di quello... avendo forse bisogno di aiuto. Ma d'altra parte credersi migliori o con più diritto di fare qualcosa solo perché si corre su una montagna, si fanno tempi, si raggiungono mete... rigorosamente in tutina firmata, materiali hi-tech.... é un "must" della società. Che non guarda mai alle radici dei problemi, ma cerca colpevoli nelle fazioni che fan comodo, che non si supportano. Han chiuso una montagna??? Inutile vittimizzarsi... se ci si sottomette come soldatini, marionette... é una scelta, se poi la massa fà la stessa scelta... si crea da sola il problema!! La vigliaccheria della massa é la più grande produttrice di imposizioni, proibizionismi.

Insomma... é meno ridicolo colui che fé qualcosa senza ragionare, lo sprovveduto che poi chiede e si aspetta la presenza dei soccorsi. Che l'altezzoso che crede di essere chissà chì e poi si ritrova a dover chiedere aiuto... da ipocrita, predicatore che razzola male...

La tua libertà finisce dove comincia quella degli altri, non è difficile da capire. Se le masse di persone rischiano di compromettere un contesto naturale unico e finiscono per pesare enormemente sul sistema di pubblica sicurezza è necessario intervenire.
Dietro l'invocazione cieca della libertà si nasconde, spesso, il più sfrenato menefreghismo.
 
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Merenderos, Alpinismi, Escursionisti, ecc...
Prima di approdare su questo forum non conoscevo nemmeno l'appellativo "merendero", credo sia indubbio che sia discriminatorio utilizzarlo in riferimento a quale attrezzatura o quanto cibo ci si porta. Ho sempre pensato si riferisse a coloro che, ignorando il giusto comportamento, inquinano. L'unica cosa importante è non inquinare l'acqua, il suolo, l'aria, l'acustica e non creare precedenti magari anche ben visibili di impunità di coloro che hanno causato un danno non solo economico alla collettività. Il diritto al soccorso è inalienabile si, ma una caviglia slogata in città si risolve con un passaggio in auto, mentre l'elicottero che preleva la caviglia slogata non protetta per bene in cima ad un'altura, durante quell'intervento, non potrà soccorrere un'altro contribuente in una difficoltà meno prevenibile. Esattamente per questo che c'è l'obbligo di indossare la cintura in auto e il casco in moto.
Nella nostra società come regola l'ignorante è colpevole!
Cartelloni e informazione sono la via si, ma i soldi dove si prendono? Ciò che proprio non mi entra in testa è perché non guadagnare multando chi in natura infrange leggi che ci sono già in città? Quest'estate sono stato in Calabria, lingua di terra dove l'asfalto capillarizzato fino ad altitudini sopra i 1500 metri permette a masse di persone di lasciare tonnellate di sacchi di spazzatura letteralmente OVUNQUE, d'estate!
Io credo che ci sia una forte correlazione tra persone che sottovalutano i pericoli di un'escursione in natura (manifestandolo visibilmente tramite il proverbiale infradito) abusando dei propri diritti in mancanza di una legislazione chiara e semplice (la multa la capirebbero tutti), e persone che non hanno problemi ad inquinare continuando a pensare di poterlo fare impunemente.
 
Prima di approdare su questo forum non conoscevo nemmeno l'appellativo "merendero", credo sia indubbio che sia discriminatorio utilizzarlo in riferimento a quale attrezzatura o quanto cibo ci si porta. Ho sempre pensato si riferisse a coloro che, ignorando il giusto comportamento, inquinano. L'unica cosa importante è non inquinare l'acqua, il suolo, l'aria, l'acustica e non creare precedenti magari anche ben visibili di impunità di coloro che hanno causato un danno non solo economico alla collettività. Il diritto al soccorso è inalienabile si, ma una caviglia slogata in città si risolve con un passaggio in auto, mentre l'elicottero che preleva la caviglia slogata non protetta per bene in cima ad un'altura, durante quell'intervento, non potrà soccorrere un'altro contribuente in una difficoltà meno prevenibile. Esattamente per questo che c'è l'obbligo di indossare la cintura in auto e il casco in moto.
Nella nostra società come regola l'ignorante è colpevole!
Cartelloni e informazione sono la via si, ma i soldi dove si prendono? Ciò che proprio non mi entra in testa è perché non guadagnare multando chi in natura infrange leggi che ci sono già in città? Quest'estate sono stato in Calabria, lingua di terra dove l'asfalto capillarizzato fino ad altitudini sopra i 1500 metri permette a masse di persone di lasciare tonnellate di sacchi di spazzatura letteralmente OVUNQUE, d'estate!
Io credo che ci sia una forte correlazione tra persone che sottovalutano i pericoli di un'escursione in natura (manifestandolo visibilmente tramite il proverbiale infradito) abusando dei propri diritti in mancanza di una legislazione chiara e semplice (la multa la capirebbero tutti), e persone che non hanno problemi ad inquinare continuando a pensare di poterlo fare impunemente.


Hai colto esattamente il punto della questione.
Riguardo il simpatico appellativo, che ho anche io appreso dal forum, lo utilizzo parlando di persone che mancano di rispetto ai contesti naturali con comportamenti non consoni.
 
Direi che siamo tutti d'accordo su come alcune aree naturali, sia perché intrinsecamente fragili sia perché, per loro sfortuna, troppo accessibili coi mezzi privati (basterebbero qualche km e poche centinaia di metri di dislivello dal parcheggio per fare un po' di selezione all'ingresso) andrebbero tutelate da una fruizione massiva e aggressiva. Ma resto dell'idea che la vil pecunia - pago, quindi posso - non debba essere certo l'unico discrimine, così come regolamenti liberticidi che ti impongono di pagare una guida (alpinistica? Accompagnatore di media montagna? Guida naturalistica-ambientale?) per un percorso magari T quando hai all'attivo migliaia di chilometri di ascese siano intollerabili.
Anche perché i veri merenderos, intesi come coatti cafoni e inquinatori, ignoranti di ambiente e biodiversità e spesso anche di educazione civica, il modo di intrufolarsi e fare danni spesso lo trovano altrimenti.
 
comunque tutto il mondo e' paLese.

quando sono andato a vedere silbury hill, c'era un bel doppio giro di filo spinato a ridosso della collina, dopo i primi due metri, e cartelli che invitavano a non salire. benissimo, anche li pieno di gente sopra, il filo spinato schiacciato a terra in modo da passar meglio e scaletta incisa sull'erba.
 
Direi che siamo tutti d'accordo su come alcune aree naturali, sia perché intrinsecamente fragili sia perché, per loro sfortuna, troppo accessibili coi mezzi privati (basterebbero qualche km e poche centinaia di metri di dislivello dal parcheggio per fare un po' di selezione all'ingresso) andrebbero tutelate da una fruizione massiva e aggressiva. Ma resto dell'idea che la vil pecunia - pago, quindi posso - non debba essere certo l'unico discrimine, così come regolamenti liberticidi che ti impongono di pagare una guida (alpinistica? Accompagnatore di media montagna? Guida naturalistica-ambientale?) per un percorso magari T quando hai all'attivo migliaia di chilometri di ascese siano intollerabili.
Anche perché i veri merenderos, intesi come coatti cafoni e inquinatori, ignoranti di ambiente e biodiversità e spesso anche di educazione civica, il modo di intrufolarsi e fare danni spesso lo trovano altrimenti.
Milanese hai chiuso il cerchio! :si:
Effettivamente per qualche riccone lo "sbaglio quindi pago" non si traduce in un cambio di comportamento e diventa un "posso pagare quindi sbaglio". Per quanto mi riguarda puntualizzo che quando mi sono riferito alla spesa per l'attrezzatura (comunque minima), davo più importanza all'investimento di tempo/denaro che ho speso per informarmi, che e stato citato per primo:
Se poi il soccorso al malcapitato con infradito gli viene a costare quanto ho speso io per scegliere e comprare tutto il materiale utile a minimizzare le possibilità di dover chiamare un soccorso...
Per fortuna su questo sito come altrove si possono trovare ottime risorse per equipaggiarsi in maniera adeguata con pochi soldi. ;)
Quando ho deciso di bagnarmi in una cascata naturale a prescindere dal divieto, l'ho visto più come l'accettazione del rischio di un'imboscata dei ladroni.
 
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