Direi che siamo tutti d'accordo su come alcune aree naturali, sia perché intrinsecamente fragili sia perché, per loro sfortuna, troppo accessibili coi mezzi privati (basterebbero qualche km e poche centinaia di metri di dislivello dal parcheggio per fare un po' di selezione all'ingresso) andrebbero tutelate da una fruizione massiva e aggressiva. Ma resto dell'idea che la vil pecunia - pago, quindi posso - non debba essere certo l'unico discrimine, così come regolamenti liberticidi che ti impongono di pagare una guida (alpinistica? Accompagnatore di media montagna? Guida naturalistica-ambientale?) per un percorso magari T quando hai all'attivo migliaia di chilometri di ascese siano intollerabili.
Anche perché i veri merenderos, intesi come coatti cafoni e inquinatori, ignoranti di ambiente e biodiversità e spesso anche di educazione civica, il modo di intrufolarsi e fare danni spesso lo trovano altrimenti.
La pecunia per me è proprio il modo più sbagliato di selezionare perché screma in maniera arbitraria e non meritocratica.
Se proprio debbono esserci dei limiti di accesso allora si mettano in palio degli ingressi on line qualche tempo prima in modo che abbia modo di accedere chi è davvero interessato.
La guida va benissimo in certi casi (ad esempio nel PNALM nei momenti di maggior affollamento di persone a tutela della fauna), in questo specifico contesto non ha molto senso.
Comunque secondo me al Circeo si risolve facilmente chiudendo tutte le vie di ascesa alla vetta durante il periodo estivo. In autunno-inverno l'affollamento cala di molto e, soprattutto, si tagliano fuori tutti i bagnanti che si improvvisano scalatori.