Bike Il Monte Cotento ... in bici!

Parchi del Lazio
  1. Parco Regionale dei Monti Simbruini
Dati

Data: 16 Giugno 2013
Regione e provincia: Lazio, FR
Località di partenza e arrivo: Camerata Nuova, RM
Tempo di percorrenza: 8 ore 13 minuti
Chilometri: 58,30 Km
Descrizione delle difficoltà: Molto faticosa a causa del fondo della sterrata molto rovinato nella seconda parte della salita. Presenza massiccia di rami tagliati e non rimossi che ostacolano ulteriormente la progressione in bici Salita al Cotento, con la bici, tosta.
Periodo consigliato: Senza neve e a disgelo completato.
Segnaletica: Strada sterrata e segnaletica presente.
Dislivello in salita: 1370 metri
Dislivello in discesa: 1370 metri
Quota massima: 2015 metri (Monte Cotento)
Accesso stradale: Uscita Carsoli sulla A24. Seguire le indicazioni per Camerata nuova.

Descrizione

... come saprete mi diletto nella collezione del club dei 2000 metri e, dopo aver scorrazzato per i Simbruini, mi rimaneva da salire il Cotento. Ora, arrivare a Filettino ce ne vuole e salire da Campo Staffi mi sembrava un poco riduttivo per cui mentre facevo delle escursioni "virtuali", studiando le cartine in mio possesso, ho visto che da Camerata Nuova c'era una carrareccia per raggiungere Campo Staffi e allora ho ideato quest'escursione ibrida.

Da Camerata la strada (sulla carta) era presente e ben segnata e con pendenze tutto sommato accettabili. Il tragitto fino a Campo staffi era minore di 30 Km e poi ci sarebbe stato solo da salire al Cotento con la bici, probabilmente a spinta per buona parte della salita.

Ed ecco che ho organizzato la cosa e sono partito.

Lasciata presto l'auto a Camerata Nuova, alle 7:30 sono gia in sella. Seguendo il GPS trovo rapidamente la strada per il fosso Fioio. Il fondo è ottimo e si vede che è stato battuto di recente ed infatti per strada incontro le ruspe, ferme per la domenica.

La pendenza non è proibitiva ed alterna tratti più leggeri ad impennate più velenose ma mai faticose. Inoltre, il percorso si snoda all'interno della valle del Fioio, tutta boscosa. Meno male, così la calura che è arrivata prepotente in questi giorni dovrebbe essere un po mitigata.

Procedo spedito fino al Km 16,30 a quota 1306. Qui la strada sterrata si impenna decisamente mentre un cartello indica un altro sentiero per Filettino, che è il sentiero che avevo preparato sulla carta.

Lascio fiducioso la sterrata e imbocco l'altro sentiero ed è qui che cominciano i primi fastidi:

Il sentiero passa in una stretta valletta e l'acqua ne occupa totalmente la sede. Pedalare in queste condizioni non è il massimo e mi ritrovo spesso con i piedi in ammollo! Per fortuna che non siamo in inverno e le scarpe bagnate non danno fastidio, anzi.

Dopo circa un chilometro e mezzo di smadonnamenti vari, esco dal fosso e ritrovo la sterrata.

Un controllo, poi, mi confermava che era quella che avevo lasciato anche se faceva un giro un poco poù lungo e con una salita in più.

Affronto un primo tratto della sterrata invaso dall'acqua ma il fondo è buono per cui riesco a pedalare senza problemi.

Un altro chilometro di ottima strada (ma con un'infinità di guadi sul torrente che continua a serpeggiare intorno alla strada) ed arrivo all'incrocio con la strada che arriva da Camporotondo e che porta alla Trinità. Una breve sosta e riparto e qui cominciano i guai.

La strada passa esattamente nel punto centrale della valle e l'acqua del disgelo, per fortuna non più presente ha completamente eroso la sede stradale, accumulando una grossa quantità di detriti e rami morti.

L'avanzata, nonostante la pendenza non sia proibitiva, è faticosissima e in alcuni lunghi tratti sono costretto a scendere di sella ed andare a piedi.

Questi tratti si alternano a tratti più pedalabili, fino ad arrivare, nelle vicinanze di Campo Staffi, alla base della seggiovia per il monte Cotento.

Il fondo diventa ottimo ma le pendenze sono notevoli. Provato dalla faticosa avanzata precedente alterno tratti in sella e tratti a spinta e, finalmente, alle 11:30 arrivo sul piazzale di Campo Staffi, a 1770 metri.

Sono un poco stanco. Mi fermo a mangiare qualcosa e a bere un goccio d'acqua. Il Cotento mi guarda ed io ho un attimo di incertezza ma passa subito.

Riparto e inizio la salita. Salgo a piedi fino ai 1870 metri dell'arrivo della seggiovia. Da li c'è da scendere e risalire ma pedalando sul prato, a mezza costa, riesco a non perdere più di dieci metri di quota. Scendo di sella e inizio la salita ripida e faticosa. Le scarpe non sono il massimo per il trekking e i sassi ostacolano la spinta della bici. Mi viene quasi in mente di lasciarla e di continuare senza ma ci ripenso: deve venire in vetta con me.

E alla fine, dopo una faticosa salita, alle 12:40 sono in vetta.

Mi siedo a contemplare il panorama e approfitto di alcuni nevai residui per rimpinguare la scorta di acqua, che comincia a scarseggiare.

Mangio qualche biscotto, accompagnato da una gelida acqua di nevaio, foto di cima insieme alla mia due ruote e via, per la faticosa discesa che mi attende.

Il primo tratto del Cotento è fatto a piedi (ma stavolta la gravità mi aiuta) fino alla seggiovia quindi in sella, cercando di non suicidarmi lungo la ripida discesa fino a Campo Staffi.

Da qui, la via dell'andata che si rivela essere almeno fino a una quindicina di chilometri da Camerata molto faticosa con alcuni tratti (gli stessi della salita) da fare a piedi.

Comunque, alla fine, un poco provato, alle 15:40 raggiungo Camerata Nuova, sporco di fango, assetato (un grazie alla signora che mi ha gentilmente dato la possibilità di riempire le borracce, in paese) e pronto al rientro a Roma.

Racconto e fotografie disponibili anche sul mio sito all'indirizzo
http://www.scarponiepedali.it/03_09_2013-06-16/index.shtml

Ed ora, qualche foto ...

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Un saluto a tutti,

:)

Mactom
 
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Innanzitutto l'applauso...

:si:


Questo percorso mtb (esclusa la cima del Cotento se ben ricordo) lo vidi molti anni fa su un numero speciale di Bell'Italia, presumo prima che la strada che ora stanno ripristinando si rovinasse.

Questa cosa ha continuato a ronzarmi nella testa (anche perché mi sembra fattibile a piedi) fin quando ci furono le manifestazioni (per lo più dei romani / laziali) CONTRO quella che qualcuno diceva essere una strada nuova ma di cui io avevo già sentito parlare come esistente.

Nel bene e nel male a quanto pare hanno vinto i locali e la strada (verso la Trinità credo) si sta facendo (all'epoca lessi che si andarono a spulciare documento storici sui confini del Regno delle Due Sicilie per dirimere la questione se un certo tratto fosse o meno nel Lazio e quindi nella giurisdizione dell'Ente Parco regionale) e tanto vale godersela, magari aggiungendo un (bel) po' di pepe allungando fino alla cima del Cotento...
 
tutta boscosa. Meno male, così non dovrebbe fare molto caldo.

mi ritrovo spesso con i piedi in ammollo! Per fortuna che fa caldo
Un saluto a tutti,

:)

Mactom



:biggrin::biggrin:

:rofl:

Però devo dire che la versione "ciclistica" ti dona :D

e pure i posti: da favola...ma in quella zona con Cotento e Tarino verde abbagliante e prati rasati c'era da immaginarlo.
E la sentieristica direi che mi sembrano quasi pennellata apposta per appassionati di "Gerytrail" :biggrin:

Complimenti soprattutto per il recupero del "ferro" per giunta in questo modo così aggressivo, recupero che sto tentando anch'io con scarso successo stretto tra l'incudine di uno psico-trauma la cui onda lunga non avrei mai creduto, e il martello di innumerevoli successive nuove "tentazioni" che mi sono state instillate: e ahimè nessuno si può sdoppiare.

Un saluto.
Andrea
 
:biggrin::biggrin:

:rofl:

Però devo dire che la versione "ciclistica" ti dona :D

e pure i posti: da favola...ma in quella zona con Cotento e Tarino verde abbagliante e prati rasati c'era da immaginarlo.
E la sentieristica direi che mi sembrano quasi pennellata apposta per appassionati di "Gerytrail" :biggrin:

Complimenti soprattutto per il recupero del "ferro" per giunta in questo modo così aggressivo, recupero che sto tentando anch'io con scarso successo stretto tra l'incudine di uno psico-trauma la cui onda lunga non avrei mai creduto, e il martello di innumerevoli successive nuove "tentazioni" che mi sono state instillate: e ahimè nessuno si può sdoppiare.

Un saluto.
Andrea

... effettivamente può sembrare una contraddizione ma non lo è. Il fatto di pedalare nel bosco faceva si che non si schiattasse di caldo ma comunque le temperature erano sufficentemente alte da non far soffrire quando bagnati ...

Per il recupero del ferro, considera che la bicicletta è sempre stata la mia principale passione e anch'io, senza aver subito traumi particolari ho venduto anni orsono la bici da strada per passare alla MTB in modo da limitare al massimo il contatto con i mezzi a motore.

Ciao Andrea e, grazie

:)

Marco
 
Grande! Io ho iniziato da poco MTB e sclero parecchio sulle salite sterrate, che qui nella bergamasca abbondano...complimenti!
 
:si:


Questo percorso mtb (esclusa la cima del Cotento se ben ricordo) lo vidi molti anni fa su un numero speciale di Bell'Italia, presumo prima che la strada che ora stanno ripristinando si rovinasse.

Questa cosa ha continuato a ronzarmi nella testa (anche perché mi sembra fattibile a piedi) fin quando ci furono le manifestazioni (per lo più dei romani / laziali) CONTRO quella che qualcuno diceva essere una strada nuova ma di cui io avevo già sentito parlare come esistente.

Nel bene e nel male a quanto pare hanno vinto i locali e la strada (verso la Trinità credo) si sta facendo (all'epoca lessi che si andarono a spulciare documento storici sui confini del Regno delle Due Sicilie per dirimere la questione se un certo tratto fosse o meno nel Lazio e quindi nella giurisdizione dell'Ente Parco regionale) e tanto vale godersela, magari aggiungendo un (bel) po' di pepe allungando fino alla cima del Cotento...


Ciao,

grazie per l'applauso, ovviamente.

per la fattibilità del percorso a piedi penso che da Camerata Nuova sia un po eccessivo: sono quasi 60 Km andata e ritorno.

Fatto a tratti, invece, potrebbe essere piacevole anche se secondo me, un poco monotona in alcuni punti.

Invece, se il secondo tratto fosse appena poco manutenuto sarebbe un'ottima cosa per le percorrenze in bicicletta.

Fra strada erosa e rami tagliati (e lasciati li) alcuni passaggi erano veramente impossibili ...

Un saluto,

Marco
 
...Non solo trekking quindi....anche belle pedalate ti fai è???
I miei complimenti!

Ciao Daniele e grazie per i complimenti,

come già detto in passate occasioni, la mia passione per le montagne nasce principalmente con le due ruote (strada all'inizio e MTB poi) e solo recentemente ho intensificato l'uso degli scarponi a discapito della bici (non a caso, il nome del mio sito !!!)

Se poi posso unire entrambe le cose allora è il massimo.

Quello di portare la bici su una cima del club dei 2000 è un'idea che mi frullava da tempo e ieri, l'ho realizzata

un saluto,

:)

Marco
 
Sei semplicemente straordinario: tu e i posti che mi fai vedere!!

Grazie Pier Vittorio ma non esagerare con i complimenti se no divento tutto rosso.

:wub: :wub: :wub:

Scherzi a parte, frequentare la montagna che sia a piedi o su una bici è una passione che mi porto da tanto tempo. Poterla poi condividere grazie a questo straordinario mezzo che è Internet è favoloso.

Scambiarsi esperienze, informazioni, conoscere altre persone, in modo virtuale o dal vivo è veramente una gran bella cosa.

Se i nostri racconti di escursioni sono serviti ad invogliare anche una sola persona ad imitarci, allora potremo dirci soddisfatti.

Un saluto, Pier Vittorio e arrivederci alle prossime avventure: l'estate è appena iniziata e il programma è molto ricco

:) :) :)

Ciao, Mactom
 
Ciao Marco!!!
vedo che hai ripreso la MTB.......bene!
io mi sto allenando e massacrando sui castelli romani......prossimamente andrò a farmi quel famoso giro di cui ti passai la traccia.....ti sto copiando...solo che utlimamente stò più sui pedali che sui scarponi......
un abbraccione Marco!
A presto in montagna!
 
grande ad aver portato lassu' la bici, complimenti!!!

Ciao Alessandro, e grazie per i tuoi apprezzamenti, anche a nome della mia bici !!!

Ciao Marco!!!
vedo che hai ripreso la MTB.......bene!
io mi sto allenando e massacrando sui castelli romani......prossimamente andrò a farmi quel famoso giro di cui ti passai la traccia.....ti sto copiando...solo che utlimamente stò più sui pedali che sui scarponi......
un abbraccione Marco!
A presto in montagna!

Ciao Maurizio: ti sto seguendo qua e la per internet e ho visto che ti è tornata la passione per la bici. Buon divertimento e, in bocca al lupo per il mio percorso preferito che vedo ti accingi a fare (o che hai già fatto!)

Un saluto, Marco
 
Scherzi a parte, frequentare la montagna che sia a piedi o su una bici è una passione che mi porto da tanto tempo. Poterla poi condividere grazie a questo straordinario mezzo che è Internet è favoloso.

Scambiarsi esperienze, informazioni, conoscere altre persone, in modo virtuale o dal vivo è veramente una gran bella cosa.

Se i nostri racconti di escursioni sono serviti ad invogliare anche una sola persona ad imitarci, allora potremo dirci soddisfatti.

Un saluto, Pier Vittorio e arrivederci alle prossime avventure: l'estate è appena iniziata e il programma è molto ricco

:) :) :)

Ciao, Mactom
Ecco Marco, queste parole sono da incorniciare perchè sono l'emblema di ciò che per me significa frequentare un social network. Soprattutto questo.

Tornando alla tua impresa beh, il vantaggio della bicicletta è quello di poter godere di un ambiente ben più vasto rispetto a quello che si percorre a piedi! Oltre 50 km. contro i 20 che al massimo si possono fare camminando vuol dire tanto.
Bravissimo!! Adesso capisco la tua resistenza in montagna!! :)
 
Ecco Marco, queste parole sono da incorniciare perchè sono l'emblema di ciò che per me significa frequentare un social network. Soprattutto questo.

Tornando alla tua impresa beh, il vantaggio della bicicletta è quello di poter godere di un ambiente ben più vasto rispetto a quello che si percorre a piedi! Oltre 50 km. contro i 20 che al massimo si possono fare camminando vuol dire tanto.
Bravissimo!! Adesso capisco la tua resistenza in montagna!! :)

... grazie Fabri, troppo buono

Un saluto,

Marco
 
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