IL NETTARE DELLE CINQUETERRE

Pochissime persone hanno avuto il privilegio di gustare questo prodotto unico al mondo, nato sulle scogliere delle Cinqueterre.
Lo Sciacchetrà è molto più di un vino DOCG , molto più che semplici uve da vinificazione.

Lo Sciacchetrà non quel vino che vi vendono per 50-70 euro nelle piole di Vernazza o Riomaggiore, che pur trattandosi di un buon passito, non ha nulla a che vedere col vero vino pregiato. Perché? Lo Sciacchetrà originale non è un vino commerciale, ma prodotto e bevuto con parsimonia dai piccoli clan familiari dei contadini locali.

Lo Sciacchetrà viene prodotto con uve da passito particolari e sopra un tipo di vigneto specifico su ripidi terrazzamenti, dove gli agricoltori da millenni spaccano ed irrigano ogni zolla di terra, affinché dia le uve migliori.
Poi una volta mature, queste uve vengono raccolte dai tralci e messe ad appassire sui tetti di pietra o appese alle volte delle porte nei piccoli casolari. A maturazione ultimata gli acini vengono tolti uno ad uno dai raspi e versati un piccoli torchi, spremute e passate in piccoli tini a fermentare, poi il preziso liquido viene travasato in piccole botti a riposare, quindi verrà imbottigliato, ottenendo una produzione estremamente limitata destinata ai famigli.

Non credo che qualcuno abbia mai bevuto questo gran vino, perché è impossibile sapere chi lo produce e poi perché gli stessi non lo venderebbero mai, ne sono gelosi.
In passato però si era saputo che qualche appassionato che tramite canali ignoti era riuscito ad ottenere una bottiglia per 500 euro.
Ad oggi peròi produttori si sono notevolmente ridotti e le uve stanno scomparendo, anche per via dei cambiamenti climatici. Per questo lo Sciacchetrà è già da adesso un passito leggendario.
sciacchetra.jpg
 
Come lavorazione ed origini non è molto differente dal Recioto della Valpolicella, con l'unica differenza che si trova (c'è una sagra che si tiene ogni lunedì santo).

Ciao :si:, Gianluca
 
Come lavorazione ed origini non è molto differente dal Recioto della Valpolicella, con l'unica differenza che si trova (c'è una sagra che si tiene ogni lunedì santo).

Ciao :si:, Gianluca
Non direi. Il Recioto è un vino rubino, prodotto in serie, da uve di tre qualità ed amaro all'origine, poi addolcito durante la fermentazione. Lo Sciacchetrà è un passati prodotto da uve zuccherine e prodotto ad uso familiare. Il Recioto è in vino commerciale, lo Sciacchetrà no.
 
Io ho avuto modo di assaggiarlo una ventina di anni fa, ho amici a La Spezia che lavorano a Portovenere e ho avuto la fortuna di poterne assaggiare un mezzo bicchiere.
Purtroppo all'epoca non ero così attento alla qualità del vino, quindi non approfondii, inoltre Portovenere non è nemmeno nelle 5 terre e quindi non so nemmeno se possibile definirlo "DOC", so solo che era effettivamente prodotto solo per essere consumato dal produttore (non ricordo il "blasone", spiace) da cui lo degustammo.
Mi sorbii la spiegazione della passitura dell'uva, del metodo particolare per la pigiatura e per l'invecchiamento, ma purtroppo non ero "pronto" all'epoca per capire la fortuna che mi stava capitando.
 
Io ho avuto modo di assaggiarlo una ventina di anni fa, ho amici a La Spezia che lavorano a Portovenere e ho avuto la fortuna di poterne assaggiare un mezzo bicchiere.
Purtroppo all'epoca non ero così attento alla qualità del vino, quindi non approfondii, inoltre Portovenere non è nemmeno nelle 5 terre e quindi non so nemmeno se possibile definirlo "DOC", so solo che era effettivamente prodotto solo per essere consumato dal produttore (non ricordo il "blasone", spiace) da cui lo degustammo.
Mi sorbii la spiegazione della passitura dell'uva, del metodo particolare per la pigiatura e per l'invecchiamento, ma purtroppo non ero "pronto" all'epoca per capire la fortuna che mi stava capitando.
Però vedo che ti è rimasto impresso ed hai fatto una bella testimonianza...
 
Una ventina d'anni fa ero stato in vacanza alle 5 terre e lo avevo bevuto, ma non chiedetemi i dettagli che non me li ricordo.

Ovviamente mi era piaciuto assai.
 
Il Recioto è in vino commerciale, lo Sciacchetrà no.
Non voglio insistere ma sembrerebbe che venga comunque commercializzato o almeno che esista in commercio un vino con quel nome
https://www.cantinacinqueterre.com/it/vini-grappe-e-spumanti/11-cinque-terre-sciacchetra.html
...... dopo di che è un vino che non sapevo neanche che esistesse per cui grazie dell'informazione. Sono anni che non vado in quelle zone, me ne ricorderò al prossimo viaggio.

Ciao :si:, Gianluca
 
Non voglio insistere ma sembrerebbe che venga comunque commercializzato o almeno che esista in commercio un vino con quel nome
https://www.cantinacinqueterre.com/it/vini-grappe-e-spumanti/11-cinque-terre-sciacchetra.html
...... dopo di che è un vino che non sapevo neanche che esistesse per cui grazie dell'informazione. Sono anni che non vado in quelle zone, me ne ricorderò al prossimo viaggio.

Ciao :si:, Gianluca
Quello e del buon passito ma spacciato per sciacchetrà... l'originale non si trova in commercio.
 
beh... pensate... qui nel forum avete addirittura qualcuno che ha partecipato a farlo oltre ad averlo bevuto lo Sciacchetrà :p

Ero poco più che bambina... ma nella mia famiglia non si schiacciava con "piccoli torchi" a dire il vero non ho mai sentito dire di questi "piccoli torchi"...
L'uva si schiacciava a mano, un chicco alla volta tra le dita e io ho schiacciato l'uva, scegliendo chicco per chicco dal raspo appassito al sole insieme a mia nonna ^_^

L'ultima bottiglia esistente nella mia famiglia fu aperta per il mio matrimonio, a casa dei miei nonni, qualche decennio fa e mia nonna mi disse che era una di quelle a cui avevo lavorato anche io qualche anno prima e che l'aveva messa via appositamente per quella occasione :p

Confermo che quello che vende il consorzio del vero Sciacchetrà ha il nome, troppe regole su botti sterili e altre cose del genere... mentre nelle vecchie cantine ci sono le vecchie botticelle di legno piene di quel che deve esserci per farlo venire a modo.

Lo Sciacchetrà vero non si compra, non si regala, se ne beve un bicchiere insieme a chi lo ha fatto e soprattutto dentro la sua cantina o nella sua casa, punto.

Quello che si regala a chi si deve un favore o che si vende a chi proprio ci si vuole togliere di torno è quello che si fa con la seconda bollitura: si mette il vino migliore dell'anno a bollire con i resti delle bucce non strizzate del vero Sciacchetrà. Non che venga cattivo eh? Viene molto buono e somiglia moltissimo a quello vero, ma non lo è sebbene gli somigli più di quello del consorzio.
 
beh... pensate... qui nel forum avete addirittura qualcuno che ha partecipato a farlo oltre ad averlo bevuto lo Sciacchetrà :p

Ero poco più che bambina... ma nella mia famiglia non si schiacciava con "piccoli torchi" a dire il vero non ho mai sentito dire di questi "piccoli torchi"...
L'uva si schiacciava a mano, un chicco alla volta tra le dita e io ho schiacciato l'uva, scegliendo chicco per chicco dal raspo appassito al sole insieme a mia nonna ^_^

L'ultima bottiglia esistente nella mia famiglia fu aperta per il mio matrimonio, a casa dei miei nonni, qualche decennio fa e mia nonna mi disse che era una di quelle a cui avevo lavorato anche io qualche anno prima e che l'aveva messa via appositamente per quella occasione :p

Confermo che quello che vende il consorzio del vero Sciacchetrà ha il nome, troppe regole su botti sterili e altre cose del genere... mentre nelle vecchie cantine ci sono le vecchie botticelle di legno piene di quel che deve esserci per farlo venire a modo.

Lo Sciacchetrà vero non si compra, non si regala, se ne beve un bicchiere insieme a chi lo ha fatto e soprattutto dentro la sua cantina o nella sua casa, punto.

Quello che si regala a chi si deve un favore o che si vende a chi proprio ci si vuole togliere di torno è quello che si fa con la seconda bollitura: si mette il vino migliore dell'anno a bollire con i resti delle bucce non strizzate del vero Sciacchetrà. Non che venga cattivo eh? Viene molto buono e somiglia moltissimo a quello vero, ma non lo è sebbene gli somigli più di quello del consorzio.
Grazie per il tuo esaustivo contributo! Bel racconto, pieno di immagini.
 
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