Dati
Data: Settembre 2014
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza:Colle Bicocca (Elva)
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 13 ore compreso numerose soste
Chilometri: 19
Grado di difficoltà: F (il Pelvo) EE (il Chersogno) E (lago Camosciere)
Descrizione delle difficoltà: Arrampicata facile per il Pelvo, ripido e scivoloso ghiaione per il Chersogno
Periodo consigliato: Estate - Autunno
Segnaletica: Pelvo:numerosi bolli gialli, assente nella traversata Pelvo-Camosciere, Chersogno: non serve
Dislivello in salita: 1400
Quota massima: 3064
Il PELVO D'ELVA montagna severa, quest'anno anche tremenda perche' si e' presa tre vite in altrettanti incidenti. Sara' perche' l'avvicinamento e' misero e la scalata e' relativamente breve o sara' perche' si continua a dire che e' facile.
Si tratta comunque di percorso alpinistico, la maggior parte del quale con passi prolungati di I° e il famoso canalino di II°, che seppur protetto da catena e' comunque impegnativo per l'escursionista.
Considero la salita pericolosa in caso di nebbia.
Monte GHERSOGNO e' affascinante e maestoso che ti prende e ti conquista gia' quando in auto arrivi da Elva.
Il nostro piano d'attacco prevedeva la salita a Rocca La Marchisa (il piu' alto dei tre) ma dopo aver osservato il Chersogno sia di giorno che di notte ci ha stregati cosi' che, dopo aver chiesto scusa alla Marchisa, (che comunque ci ha promesso restera' li ad aspettarci) abbiamo deciso di diventare un tutt'uno con esso.
Salire questo monte e' relativamente facile, molto faticoso per il brecciolino presente, ma facile tecnicamente. Qui non si puo' sbagliare stra anche se si chiudono gli occhi.
Impressioni sul viaggio.
Appena arrivati al colle La Bicocca circa le 9,30, abbiamo subito trovato la sorpresa del pendio del Pelvo imbiancato dalla violenta grandinata del pomeriggio precedente. Questo imprevisto ci ha reso molto faticosa la scalata perche' le rocce ruscellavano e il grip era precario; lo zaino era pesantissimo (circa 16 kg) muniti di cibo per 2 gg, acqua e molti indumenti perche' la temperatura minima della notte era prevista attorno allo zero. (e cosi' e' stato)
Il cima ci siamo scialati al sole rimirando il bel panorama per circa un'oretta abbondante. Verso le 15 abbiamo affrontato la ripidissima discesa sulla cresta ovest verso il sottostante passo per poi affrontare in leggera salita, tra scomode rocce rotte, la traversata verso il monte Camoscere e il seguente omonimo passo.
In questo tratto occorre prestare molta attenzione alla labile traccia, a volte inesistente, per non correre il rischio di infognarsi in vertiginosi dirupi.
Giunti al passo delle Camosciere, la ripida discesa su prati che in breve ci ha portati al lago dove abbiamo scelto il posto dove montare il campo.
La location e' da favola: di fronte a noi il laghetto e il Chersogno, sulla destra e dietro il favoloso anfiteatro delle rocce del Pic des Segneres.
E' valsa la pena portarsi un po piu' di acqua perche' nnel lago, stagnante, non si puo' attingere.
La mattina seguente, dopo aver smontato le tende e nascosto il tutto, siamo partiti molto piu' leggeri alla conquista del Chersogno. Oltrepassato il bivacco Bonfante, ci siamo riforniti alla fonte Nera e dapprima su falsopiano prativo, poi sul versante nord, faticosamente abbiamo guadagnato la vetta.
Dopo essere ridiscesi al lago, abbiamo caricato la roba della notte, pranzato e ritornati mestamente non senza volgere lo sguardo indietro per salutare il Chersogno che si allontanava.
Traccia GPS disponibile
IL Monviso e il Chersogno dal colle di Sampeyre
Inizia la salita al Pelvo ancora nella nebbia
La violenta grandinata della sera precedente ci ha reso la vita difficile
Dopo un primo tratto di rocce di I grado, siamo nel canalino con catena
Dopo aver terminato il tratto alpinistico, quasi per incanto compare la vetta principale
Grande soddisfazione!!!!!
Rocce in bilico lungo la discesa
Il Pelvo si allontana
Traversata verso il Camosciere
Mi pare che sia il Pic des Segneres
Il chersogno mentre si scende al lago
Fatto!!!
All'imbrunire
Chi avra' messo quel tacco sotto la roccia?
Alba
In marcia alla conquista
Bellissimi pianori.
qui bisogna prestare attenzione perche' bisogna abbandonare il sentiero principale e andare a destra su quel crestone. Subito non e' evidente, poi lo diviene
La vasta depressione dove c'e' il lago
Le alpi Marittime con Argentera, Matto
Vista ovest: l'Oronaye svetta
Dal passo del Chersogno: Pelvo d'Elva e il Re di pietra (superbo)
Finalmente in cima
vista ovest sulle Cozie: Oronaye
a nord-est Pan di Zucchero e pic d'Asti
A destra in basso il lago Camosciere
il bivacco dentro quel po di nebbia e sulla sinistra la fonte Nera
Di nuovo lui: gli piace essere fotografato
da sx: Brec de Chambeiron e Aguille de Chambeiron
Assembramento in vetta. Liguria batte Piemonte 9-2
Tra l'altro i liguri arrivvavano dalla valle Arroscia, quella contigua alla nostra
(come e' piccolo il mondo!)
Grande croce nuova.
Questo monte e' diventato particolarmente famoso
dopo il film <Il vento fa il suo giro>
Invito gli amici montanari a guardarlo. E' Bellissimo.
Gli strapiombi di sud-est
Un saluto dalla via del ritorno
Sempre piu' lontano: ciao-ciao!
Prosit!!
Data: Settembre 2014
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza:Colle Bicocca (Elva)
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 13 ore compreso numerose soste
Chilometri: 19
Grado di difficoltà: F (il Pelvo) EE (il Chersogno) E (lago Camosciere)
Descrizione delle difficoltà: Arrampicata facile per il Pelvo, ripido e scivoloso ghiaione per il Chersogno
Periodo consigliato: Estate - Autunno
Segnaletica: Pelvo:numerosi bolli gialli, assente nella traversata Pelvo-Camosciere, Chersogno: non serve
Dislivello in salita: 1400
Quota massima: 3064
Il PELVO D'ELVA montagna severa, quest'anno anche tremenda perche' si e' presa tre vite in altrettanti incidenti. Sara' perche' l'avvicinamento e' misero e la scalata e' relativamente breve o sara' perche' si continua a dire che e' facile.
Si tratta comunque di percorso alpinistico, la maggior parte del quale con passi prolungati di I° e il famoso canalino di II°, che seppur protetto da catena e' comunque impegnativo per l'escursionista.
Considero la salita pericolosa in caso di nebbia.
Monte GHERSOGNO e' affascinante e maestoso che ti prende e ti conquista gia' quando in auto arrivi da Elva.
Il nostro piano d'attacco prevedeva la salita a Rocca La Marchisa (il piu' alto dei tre) ma dopo aver osservato il Chersogno sia di giorno che di notte ci ha stregati cosi' che, dopo aver chiesto scusa alla Marchisa, (che comunque ci ha promesso restera' li ad aspettarci) abbiamo deciso di diventare un tutt'uno con esso.
Salire questo monte e' relativamente facile, molto faticoso per il brecciolino presente, ma facile tecnicamente. Qui non si puo' sbagliare stra anche se si chiudono gli occhi.
Impressioni sul viaggio.
Appena arrivati al colle La Bicocca circa le 9,30, abbiamo subito trovato la sorpresa del pendio del Pelvo imbiancato dalla violenta grandinata del pomeriggio precedente. Questo imprevisto ci ha reso molto faticosa la scalata perche' le rocce ruscellavano e il grip era precario; lo zaino era pesantissimo (circa 16 kg) muniti di cibo per 2 gg, acqua e molti indumenti perche' la temperatura minima della notte era prevista attorno allo zero. (e cosi' e' stato)
Il cima ci siamo scialati al sole rimirando il bel panorama per circa un'oretta abbondante. Verso le 15 abbiamo affrontato la ripidissima discesa sulla cresta ovest verso il sottostante passo per poi affrontare in leggera salita, tra scomode rocce rotte, la traversata verso il monte Camoscere e il seguente omonimo passo.
In questo tratto occorre prestare molta attenzione alla labile traccia, a volte inesistente, per non correre il rischio di infognarsi in vertiginosi dirupi.
Giunti al passo delle Camosciere, la ripida discesa su prati che in breve ci ha portati al lago dove abbiamo scelto il posto dove montare il campo.
La location e' da favola: di fronte a noi il laghetto e il Chersogno, sulla destra e dietro il favoloso anfiteatro delle rocce del Pic des Segneres.
E' valsa la pena portarsi un po piu' di acqua perche' nnel lago, stagnante, non si puo' attingere.
La mattina seguente, dopo aver smontato le tende e nascosto il tutto, siamo partiti molto piu' leggeri alla conquista del Chersogno. Oltrepassato il bivacco Bonfante, ci siamo riforniti alla fonte Nera e dapprima su falsopiano prativo, poi sul versante nord, faticosamente abbiamo guadagnato la vetta.
Dopo essere ridiscesi al lago, abbiamo caricato la roba della notte, pranzato e ritornati mestamente non senza volgere lo sguardo indietro per salutare il Chersogno che si allontanava.
Traccia GPS disponibile
IL Monviso e il Chersogno dal colle di Sampeyre
Inizia la salita al Pelvo ancora nella nebbia
La violenta grandinata della sera precedente ci ha reso la vita difficile
Dopo un primo tratto di rocce di I grado, siamo nel canalino con catena
Dopo aver terminato il tratto alpinistico, quasi per incanto compare la vetta principale
Grande soddisfazione!!!!!
Rocce in bilico lungo la discesa
Il Pelvo si allontana
Traversata verso il Camosciere
Mi pare che sia il Pic des Segneres
Il chersogno mentre si scende al lago
Fatto!!!
All'imbrunire
Chi avra' messo quel tacco sotto la roccia?
Alba
In marcia alla conquista
Bellissimi pianori.
qui bisogna prestare attenzione perche' bisogna abbandonare il sentiero principale e andare a destra su quel crestone. Subito non e' evidente, poi lo diviene
La vasta depressione dove c'e' il lago
Le alpi Marittime con Argentera, Matto
Vista ovest: l'Oronaye svetta
Dal passo del Chersogno: Pelvo d'Elva e il Re di pietra (superbo)
Finalmente in cima
vista ovest sulle Cozie: Oronaye
a nord-est Pan di Zucchero e pic d'Asti
A destra in basso il lago Camosciere
il bivacco dentro quel po di nebbia e sulla sinistra la fonte Nera
Di nuovo lui: gli piace essere fotografato
da sx: Brec de Chambeiron e Aguille de Chambeiron
Assembramento in vetta. Liguria batte Piemonte 9-2
Tra l'altro i liguri arrivvavano dalla valle Arroscia, quella contigua alla nostra
(come e' piccolo il mondo!)
Grande croce nuova.
Questo monte e' diventato particolarmente famoso
dopo il film <Il vento fa il suo giro>
Invito gli amici montanari a guardarlo. E' Bellissimo.
Gli strapiombi di sud-est
Un saluto dalla via del ritorno
Sempre piu' lontano: ciao-ciao!
Prosit!!
Ultima modifica di un moderatore: