Per quanto riguarda il poliammide, anche lì mi sembra ragionevole che l'unica spiegazione all' apparente paradosso sia che il nylon e il kevlar lavorati cambino radicalmente proprietà, e direi in modo a dir poco sbalorditivo...
Ma non è paradossale! La lavorazione è TUTTO!
Scusa, ma prima ti ho letto paragonare il nylon al "sacchetto di nylon". Il sacchetto di nylon non si fa con il nylon filato (cioè sotto forma di filo, variamente intrecciato), ma di nylon filmato (in forma di film, più o meno sottile). E ti credo, che cambiano radicalmente proprietà...
Ciò che forse ti sfugge sono le 3 funzioni dei 3 strati e come si ottengono.
Base layer (intimo): allontanare l'umidità il più possibile, nel modo più efficiente e rapido.
Mid layer: trattenere il calore
lasciando disperdere rapidamente l'umidità trasportata dal base layer.
Strato più esterno: respingere il vento e l'umidità (pioggia, neve, nebbia, nuvole...), possibilmente lasciando uscire l'umidità in arrivo dagli strati più interni.
Per il tema che qui ci occupa, il mid layer, il modo più facile per "tenere caldo" è intrappolare aria in bollicine. Più sono piccole, più sono numerosi gli strati di bollicine fra interno ed esterno del capo e più lo stesso risulta termoisolante.
In estrema sintesi: l'aria è soggetta a moti convettivi. Cioè si mette a girare, perché l'aria calda, più leggera, sale, mentre quella fredda scende. Se pensiamo a tali moti nelle bollicine, capiamo che il passaggio di calore da bollicina a bollicina richiede che questo moto si inneschi. Più sono gli strati, più ci metterà tempo, il calore, a passare attraverso tutti gli strati. Tessuto fine e spesso: più caldo. Semplice, in fondo.
Tenere insieme questa necessità con il passaggio di umidità, però, non è una cosa banale, evidentemente. La tessitura è il segreto per riuscirci. La lana, proprio perché si bagna il tessuto (mantenendo le bolle d'aria intrappolate) in questo caso risulta ancora piuttosto efficiente. Ed è il motivo per cui risulta così tanto confortevole. Rimane calda e veicola bene il passaggio di umidità. Purtroppo, il rovescio della medaglia è che "bagnandosi bene", asciuga lentamente.
I vari tipi di pile, invece, avendo come fibra una materia plastica, sacrificano una parte delle bollicine d'aria per far passare l'umidità: la plastica, all'interno, non si bagna, no? Diminuendo, da bagnati, il loro potere isolante. Di contro, asciuga ad una velocità fotonica, rispetto alla lana.
Lo ripeto ancora una volta: il capo migliore dipende dall'uso che andremo a farne. Non esiste un ottimo, buono per tutto.