Il profilo "broken back"

Il profilo "broken back"

La materia è vasta, le fonti, le informazioni e le fotografie non sempre facili da reperire, mi sono quindi limitato a parlare del suddetto profilo nel solo contesto occidentale.

Perdonate le referenze in inglese di alcune foto, ma questo materiale andrà anche su un blog internazionale.


Lame con punta uncinata o dorso discendente con una brusca angolazione si trovano già su rasoi e coltelli fissi e chiudibili greci e romani antecedenti al IV sec. a.C., ma non avevano ancora la forma che ci interessa, essendo invece più simili a versioni rimpicciolite di kopis, siche e falcate.

Secondo la storiografia tedesca, inoltre, i primissimi esempi di coltelli classificabili come seax, datati al IV sec. a.C. proverrebbero dalla Scania, da quello che sembrerebbe essere il ceppo primigenio del popolo longobardo. Da lì il coltello si diffuse fra le tribù alemanne a nord del Meno, quindi verso il Danubio e infine verso ovest fino a giungere in Francia.
Tuttavia anche questi coltelli non avevano il profilo che ci interessa, mantenendo il dorso completamente diritto o la punta solitamente prossima all’asse centrale del coltello, quest’ultima caratteristica anche degli scramasax franchi, con alcune eccezioni.

Un coltello da cintura di medie dimensioni con un profilo che inizi a somigliare a quello in esame è stato trovato fra i reperti delle sepolture pitte di Rhyne, nella Scozia orientale, datate al V-VI sec. d.C.
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Coltelli con profilo broken back sempre più marcato sono stati rinvenuti nelle sepolture navali di periodo Vendel (450-790) a Sutton Hoo, nel Suffolk, e nelle coeve svedesi di Uppsala e Vendel, appunto.
Le somiglianze fra i tipi di sepoltura, i corredi, lo stile di lavorazione dei metalli e delle decorazioni fra i reperti di Vendel, Uppsala e Sutton Hoo hanno fatto ipotizzare che i guerrieri qui sepolti facessero tutti parte di una fratellanza d’arme.
Va detto che i coltelli con profilo broken back trovati nelle sepolture di epoca Vendel raramente sono seax, ma coltelli da cintura o da fibula, nel caso di tombe femminili, e sono per la maggior parte di dimensioni medie o piccole.
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In Finlandia è tuttavia stato recentemente ritrovato un seax di epoca Vendel con un profilo che lo avvicina già ai futuri seax anglosassoni
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mentre nella cattedrale di Aquisgrana è conservato un seax, datato al VIII sec., inequivocabilmente broken back e ribattezzato “coltello di Carlomagno”.
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immagine da Google

Il profilo broken back è invece decisamente fra i più frequenti nei coltelli e nelle lame ritrovati a Heiðabýr, nell’attuale Jutland tedesco, ma in territorio danese durante l’Era vichinga (790-1066), ed è probabile che da qui si sia diffuso verso il sud di Svezia e Norvegia, diventando poi sempre più raro a mano a mano che si va verso nord.
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D’altra parte un buon numero di lame di questo tipo, ma con la curvatura del dorso già declinante da metà della sua lunghezza, è stato trovato nei reperti di Jórvík, l’attuale York, fondata nell’867 da Halfdan Ragnarsson, dopo che l’anno precedente Ivar il Senz’ossa, a capo della grande armata pagana, aveva conquistato il porto anglosassone di Eoforwic, a sua volta sviluppatosi dalla romana Eburacum. Anche in questi casi si parla solitamente di coltelli medi o piccoli.
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Coltelli pieghevoli con lame broken back da un lato e spear point dall’altro, con perno centrale, probabilmente usati da cuoiai, sono stati trovati, in Inghilterra, a Jórvik, Canterbury e Londra e, in Russia, a Novgorod. Tutti i reperti sono datati fra il X e il XII sec.
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Attorno all’anno 1000, mentre in Europa continentale i seax iniziavano a perdere di popolarità, in Inghilterra si sviluppò l’iconica variante anglosassone, solitamente considerata la massima espressione di questo profilo, ma comunque pesantemente influenzati dagli equivalenti franchi di epoca più tarda. Innegabilmente però i seax anglosassoni pervenutici hanno un livello di complessità metallurgica, ma soprattutto di decorazioni, raramente trovato altrove.
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Alcuni seax trovati a Dublino sono particolarmente interessanti per l’uncinatura della lama che ricorda più una navaja seicentesca che un seax anglosassone.
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foto di Crtomir Lorencic

I seax delle isole britanniche, qualsiasi sia la dimensione, hanno una doppia rastrematura del dorso, che si ispessisce regolarmente dal manico alla curva per poi assottigliarsi verso la punta.
Ad ogni modo anche in Inghilterra furono accantonati completamente verso la fine del XII secolo.

Da qui una sorta di profilo broken back, ma molto più inclinato verso una punta uncinata venne adottato ininterrottamente fino al XVI secolo su varie declinazioni del falcione prima
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Albion Swords, foto da Google
e del messer poi,
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Albion Swords, foto da Google

due spade monofilo utilizzate solitamente da reparti di fanteria, ma non solo. Nel contesto civile, invece, nello stesso periodo nacquero i bauernwehr, grandi coltelli da caccia tedeschi e boemi, con dimensioni a volte paragonabili a spade corte e, soprattutto in questi ultimi casi, con un profilo simile a quello di un messer.
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La storta,
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Del Tin, @deltin.it

controparte mediterranea di falcioni e messer settentrionali, con cui condivide la forma generale, ma più curva della lama, è invece di origine castigliana e si sviluppò probabilmente dal pugnale jambiya yemenita, giunto in Spagna a seguito della conquista mussulmana e della fondazione del califfato di Cordova.

Fra il 1600 e il 1700 iniziò in Europa la produzione industriale di coltelli chiudibili ed esisitono tascabili, i penny knives inglesi soprattutto, che già nel 1650 hanno lame con un profilo broken back molto esasperato, che quasi elimina completamente la punta. È lecito supporre che da questi nasceranno poi i profili sheepsfoot e lambsfoot.
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Per quanto riguarda i chiudibili occidentali, dal XVII secolo, i coltelli che avranno una punta, ma non un dorso diritto, utilizzeranno sempre meno il profilo broken back, traslando invece verso profili più eleganti o addolciti. Basti pensare ai coltelli savoiardi, italiani e francesi, ai Laguiole, alle navajas spagnole ecc. tutti più o meno influenzati dalla yatagan ottomana, da cui si evolveranno poi, di fatto, i profilo clip point e texas toothpick moderni.
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foto da Google
Negli stati uniti d’America, invece, si può trovare, dal 1785, il barlow, che, rispetto ai successivi clip point, sia americani sia europei, ha un profilo decisamente più marcato.
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foto da Google

Negli ultimi anni del 1600, dopo la fondazione nel 1670 della Hudson Bay Fur Trade Company, alle industrie di Sheffield fu commissionata l’elaborazione di un coltello da campo per i cacciatori alle dipendenze della compagnia. L’omonimo modello,
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il cui profilo rielabora in chiave più moderna il seax anglosassone, rimarrà in produzione fino al 1820 circa, quando venne progressivamente sostituito con coltelli da macellaio prima e da bowie, sempre di produzione inglese, poi.

Con la fine del XIX secolo il profilo è andato quasi scomparendo. Due sue attuali declinazioni, a parte lo skrama di Varusteleka, sono quelle usate da Morakniv sui modelli da bistecca, praticamente sovrapponibili ai coltelli di Jórvik, e quello, di fatto simile ai coltelli pitti di Rhyne, utilizzato dal 1891 sui modelli da cintura ideati da Frost-Erik Ernström.
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Ultima modifica:
Grazie Federico per le informazioni sempre interessanti.
Mi permetto di segnalare anche alcune rivisitazioni attuali del modello Hudson Bay. Una è quella della Bark River (nella foto in alto) e un’altra è la rivisitazione della Condor più “rustica” e meno curata.
 
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