Il Rifugio degli Angeli, una storia commovente.

Forse avrete già letto, per quanto mi riguarda non sapevo anche l'antefatto.

Il Rifugio dov'è morto Elia, il bimbo di 8 mesi rimasto assiderato, era lo stesso nel quale i suoi genitori si erano conosciuti, poi fidanzati ed avevano infine deciso di sposarsi, cosa poi avvenuta appena un anno fa.

Come dire: il cerchio tra amore, vita, felicità, morte e dolore che si apre e si chiude quasi con la velocità di una meteora tutto in uno stesso punto, lassù, a 3000 metri, in un posto il cui nome sembra scolpire un destino.
A volte il confine tra la realtà e la fantasia sembra davvero come una cresta.

"Sarebbe bastata una coperta e mio figlio sarebbe vivo..." - Torino - Repubblica.it
 
la storia e senza dubbio triste ma, non riesco a capire la psicologia nel portassi un neonato a 3000 e dormirci anche. Non riesco a capire neanche se il neonato sia morto x mancanza di ossigeno o per il freddo...
 
mi pare fossero su per lavorare... e anche esperti di montagna.... e seguito tutti i passi di acclimatamento.
Penso che per i genitori sia una tragedia immane e non fosse nelle loro intenzioni uccidere il bambino
Quindi non voglio entrare in questa discussione che col senno del poi e' troppo facile.
 
Si tratta tecnicamente di una 'Sids', la sindrome della morte improvvisa del lattante, che ha un'incidenza statistica inferiore all'uno per mille. Escluse anche responsabilità dei genitori.


Appunto...non ho detto nulla fino ad ora per rispetto del dolore di quei poveretti ma la storia della coperta era veramente ridicola, un bimbo anche ad 8 mesi, all'interno del rifugio, in estate, oltretutto un rifugio gestito quindi credo stiano abbastanza attenti alle temperature, all'interno di un sacco a pelo (che immagino scelto adatto alle esigenze vista la presunta esperienza dei genitori), non muore per colpa di una coperta non messa!!
 
Bimbo morto in rifugio, e' morte in culla - Cronaca - ANSA.it

.... in sintesi ....Una 'morte in culla' che non c'entra nulla con l'altura. Questo il risultato dell'autopsia .... omissis .... Si tratta tecnicamente di una 'Sids', la sindrome della morte improvvisa del lattante, che ha un'incidenza statistica inferiore all'uno per mille. Escluse anche responsabilità dei genitori.

Ciao :), Gianluca

Infatti già leggendo l'articolo del giorno prima si capiva che l'altitudine non c'entrava nulla e si ipotizzavano cose tipo malformazioni, predisposizioni, o comunque accidenti vari (tipo questo) che si sarebbero COMUNQUE manifestati, anche in qualsiasi altro posto. L'altra ipotesi (freddo) l'ho riportata solo in scia a quello di cui sembrava autorimproverarsi la madre, ma sembrava chiaramente ancora più implausibile.

Quindi personalmente non ho ravvisato nella vicenda nulla di "brutto" (inteso come negligenza dei genitori o cose simili).
Viceversa, visto che la disgrazia purtroppo era destinata in ogni caso a verificarsi, e a verificarsi in QUEL momento, il paradosso è stato nella bellissima coincidenza che il bimbo si trovasse nello stesso identico posto dove i suoi genitori si erano prima conosciuti e poi fidanzati, e dove quindi era nata la storia da cui sarebbe nato.
Come dire che grazie alla montagna è nato, e alla montagna è tornato.
Non che sia una consolazione, però sembra quasi dare uno straccio di senso al tutto.
 
Tutto sommato il Dottore sotto gli attenti scrutini del magistrato/i. quindi...C'è qualcosa che si chiama obiezione di coscienza, Il dottore sa benissimo che scrivendo un rapporto diverso ci sarebbero state conseguenze Brutte....ovviamente questa e un'ipotesi.

Ma, sono più che sicuro,,, che se questa coppia concepisce nuovamente, il neonato non dormira 2900 m di altitudine!
 
Quindi personalmente non ho ravvisato nella vicenda nulla di "brutto" (inteso come negligenza dei genitori o cose simili).


Ciao Henry, se ti riferisci al commento nel mio post, era più per contestare certi giornalisti, che alle volte, ormai sempre più spesso (perché la "crisi" colpisce anche quella categoria), traggono conclusioni personali e quel che è peggio le scrivono e le rendono pubbliche, scrivono per vendere e non più per informare e questo mi indigna parecchio.

Comunque posso solo immaginare lo stato dei genitori in questo caso, ho vissuto da vicino il dolore di due genitori miei conoscenti a cui è morto il loro bimbo di 2 anni in modo accidentale e so quanto sia struggente e catastrofico, penso sia il dolore più grande che una persona possa mai provare in vita sua, non c'è nulla di lontanamente simile...


per questo sarebbe meglio che in certi casi la stampa riportasse solo la semplice notizia, lasciando ipotesi e conclusioni a persone competenti e addette a tale compito, solo dopo, allora riportare anche quelle...purtroppo oggi ci sono sempre più "giornalai" che giornalisti.


La notizia mi ha colpito molto comunque, e mi ha fatto pensare che forse sarebbe potuto succedere a molti di noi, visto gli interessi che ci uniscono un po' a tutti qui su questo forum...tutto ciò fa riflettere su quanto possa essere fragile alle volte la vita...

Spero che comunque quel bimbo abbia la possibilità di continuare a vivere le montagne da qualche altra parte, come quasi sicuramente avrebbe fatto accudito dall'amore dei genitori per lui e per le montagne stesse...
 
Tutto sommato il Dottore sotto gli attenti scrutini del magistrato/i. quindi...C'è qualcosa che si chiama obiezione di coscienza, il dottore sa benissimo che scrivendo un rapporo diverso ci sarebbero state conseguenze Brutte....ovviamente questa e un'ipotesi.
Ognuno è libero di ipotizzare e credere in ciò che ritiene più opportuno ma certe affermazioni, senza qualche barlume di prova o un dubbio avvallato da qualcosa di più che una sensazione, a me (per cui perfettamente e lecitamente opinabili) paiono un pò campate per aria.
Dopo di che, ripeto, ognuno è libero di credere, dire ed ipotizzare ciò che vuole.

Detto questo, molto sinceramente, mi dispiace per la morte del bambino, mi dispiace per i genitori che ritengo vittime innocenti di una fatalità che poteva capitare a chiunque e dovunque e trovo poco gradevoli, poichè non portano a nulla, certi discorsi sul "se" (non mi riferisco a te @H.T.).

Ciao :), Gianluca
 
Ognuno è libero di ipotizzare e credere in ciò che ritiene più opportuno ma certe affermazioni, senza qualche barlume di prova o un dubbio avvallato da qualcosa di più che una sensazione, a me (per cui perfettamente e lecitamente opinabili) paiono un pò campate per aria.
Dopo di che, ripeto, ognuno è libero di credere, dire ed ipotizzare ciò che vuole.
Ciao :), Gianluca


Ipotesi o no, se Io sarei il dottore, sicuramente avrei tratto le stesse conclusioni. Specialmente sapendo che ci possono scattare le manette con più, probabilmente seguito d'auto senso di colpa che si potrebbe trasformare in suicidio!? Sarebbe un po come mettere l'ultimo chiodo nella bara del morto vivo. La verità,,, ipotizzando che sia stata capita, resta in pace con i medico/i.
 
A parte che in quel caso avresti commesso un reato, inoltre le conclusioni di un patologo legale sono comunque suffragate da delle verifiche di laboratorio che dovrebbero avvallare le conclusioni, per tanto, dovresti falsificare anche quelle se vuoi evitare di rischiare di vedere quanto meno rovinata la tua carriera o peggio come rischiare di vedere per un pò il sole a scacchi ..... la vedo abbastanza difficile come ipotesi per un semplice atto di pietà.

Inoltre se la morte del piccolo fosse dipesa dall'altitudine o comunque legate al rifugio, dichiarando che ciò non è vero, metteresti in potenziale pericolo qualsiasi altro infante che potrebbe essere messo nelle stesse circostanze e, un buon medico, ovvero un medico corretto dal punto deontologico, penso che avrebbe grosse difficoltà ad accettare questo rischio.

Capisco le motivazioni ma credo che chi svolge certi mestieri siano abituati a fare valutazioni non tanto guardando il "singolo" ma in relazione alle conseguenze che potrebbero avere le proprie decisioni, inoltre, il patologo legale è una fonte di informazioni non è il "giudice", certo è una fonte autorevole con un peso rilevante, ma alla fine spetta al giudice istruttore decidere se procedere o meno nei confronti di qualcuno e questo avviene dopo che ha valutato tutte le prove, non solo quelle del patologo legale.

Inoltre un processo non vuol dire necessariamente una detenzione (preventiva o come pena), si può essere condannati ma non fare neanche un giorno di carcere nè subire conseguenze tali da impedire una normale vita se ci sono determinati presupposti ..... certo non è una cosa simpatica ma visto la perdita credo che sarebbe il male minore.

Dopo di che tutto è possibile in teoria ...... ma nella realtà, nella pratica, nella vita "vera", credo che un certo limite al "tutto" ci sia ...... ma non potrei giurarlo :biggrin: per cui, per carità, nulla vieta di pensare che tu non abbia ragione.

Ciao :), Gianluca
 
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