la sila e l'anello abruzzese "parco nazionale d'abruzzo,majella e gran sasso" sono stati i luoghi in italia dove i lupi sono sopravvissuti allo sterminio dei lupari, negli anni sessanta in tutta italia (in realtà le zone sopracitate) si contavano non più di 150 esemplari, ma il primo vero censimento ufficiale è stato fatto nella seconda metà degli anni 70, confermando approssimativamente la stima del decennio precedente, ma basandosi sopratutto su dichiarazioni deiresidenti, mancando un metodo scientifico dicensimento (niente wolf howling per rintracciare i branchi, niente dna per distinguere feci di lupo da feci di cane), quindi si pensa ch in realtà fosseromolti di più, almeno il doppio e distibuiti in maniera più puntiforme in tutta italia. dal '79, anno in cui il lupo è entrato tra le specie a protezione speciale, il loro numero è aumentato in maniera esponenziale, tanto che le ultime stime parlano di una popolazione nazionale che va dai 1200 ai 1900 esemplari in continua espansione, branchi sono segnalati alle porte di città come roma, bologna, pisa, pistoia, torino, parma, padova, genova, ecc. a roma ci sono lupi sui tiburtini, sui lucretili, ai pratoni del vivaro (due branchi fissi), lupi in dispersione dai monti della tolfa sono stati seguiti fino a testa di lepre, alcuni avvistamenti non confermati parlano di esemplari in dispersione nel parco di decima-malafede. moti pensano che dai censimenti emergano dati sulle popolazioni molto più ottimistici di quanto venga poi dichiarato per non far perdere al lupo lo status di specie a rischio, con conseguenza di minori finanziamenti per la tutela e quindi minori misure per prevenire il bracconaggio (controlli, rimborsi ecc.).