
L'Italia è un paese sismico, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia e dal Friuli alla Puglia.
Esistono poi regioni come Friuli, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania, Molise,Basilicata, Calabria e Sicilia dove questi terremoti hanno sortito effetti devastanti.
I terremoti possono essere di due tipi:
- Subduzione quando una zolla scivola sotto un'altra.
- Scivolamento quando due zolle scivolano orizzontalmente oppure verticalmente fra loro seguendo direzioni fra loro opposte.
La resistenza e l'attrito genarano energia che viene misurata in magnitudo, misurata con la scala Richter.
L'entità dei danni ambientali e devastazione viene invece misurata con la Scala Mercalli.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito tre drammatici eventi sismici che hanno interessato il perugino, l'aquilano e l'amatriciano. Terremoti pari a 6.3 mag. Forse non una enormità ma quanto è bastato per superare il devastante X grado della scala Mercalli. Il tutto si è giocato nella poca profondità fra ipocentro ed epicentro che ha reso più forte la percezione del sisma.
Ma quali sono allora le misure da prendere contro questi eventi? La prevenzione. I terremoti non si possono prevedere ed arrivano sempre improvvisamente.
Di per se non è il terremoto che uccide ma gli edifici mal costruiti ed eventi secondari quali lo tsunami.
Abbiamo visto che esistono luoghi della terra dove i cittadini convivono coi terremoti che hanno una frequenza importante.
Durante terremoto giapponese abbiamo visto grattacieli, aeroporti, teatri ed altri luoghi resistere ad un terremoto di 9.0 mag e senza crollare.
Lo stesso si può dire della Nuova Zelanda che con infrastrutture diverse resiste a periodi di notevole instabilità tellurica.
Ma allora perché in italia basta una 6.0 mag per radere al suolo interi centri abitati? Prima di tutto perchè ci ostiniamo a vivere in edifici storici molto vecchi, alcuni addirittura costruiti con pietra e malta ed impossibili da mettere in sicurezza. Poi perché nella realtà dei fatti anche la maggior parte degli edifici contemporanei non sono realmente antisismici poiché il cemento é impoverito e male armato.
Per risolvere il problema bisogna cambiare mentalità ed abbandonare laterizi, cemento e ferro, privilegiando altri materiali prefabbricati più elastici e leggeri che poggiano su piattaforme ammortizzate, con un solo piano per non sovraccaricare la struttura. Il cemento armato col tempo si deteriora e non sempre si può riparare e rinforzare.
Nei centri storici delle aree ad alta sismicità, sarebbe meglio non usare gli edifici come abitazioni e nelle ore notturne, questo per diminuire il rischio di eventuali vittime.
Fondamentale sarebbe non ricostruire più laddove il sisma ha distrutto tutto, poiché nel tempo, eventi analoghi possono tornare a ripetersi.
Per il resto sarebbe meglio attenersi alle indicazioni proposte dalla Protezione Civile e dai geologi che possono dare un grande contributo per la sicurezza comunitaria.