Imbrago ferrata di 12 anni, mai usato. Ancora buono?

Chiedo un consiglio agli esperti del Forum: nel 2008 mi è stato regalato un imbrago della camp, precisamente il camp easy full body harness. Regalo gradito, ma mai usato, difatti è ancora intatto nella sua custodia. Mi viene uno scrupolo: secondo voi, dopo 12 anni è ancora sicuro come imbrago? Oppure faccio prima a buttarlo? Preciso che è stato conservato sempre insieme al resto della mia attrezzatura da montagna, al buio e all'asciutto.
 
Che io sappia le imbragature, in generis, hanno una scadenza dichiarata dal costruttore che può variare, indicativamente, dai 5 ai 10 anni. Ovviamente entro questi limiti di tempo il costruttore ne risponde e, immagino, lo faccia a ragion veduta oltre ovviamente no.

Il mio consiglio, che vale come il due di picche, è quello di rivolgerti al costruttore.

Ciao :si:, Gianluca
 
Grazie della risposta! Beh, anche se la garanzia fosse di 10 anni, ormai è scaduta. Vabbè, vedrò se tenermelo per ricordo o buttarlo.
 
Prima di buttarlo, se ne hai la possibilità ovviamente, fallo vedere a qualcuno che magari la usa, quello che chiamano "esperto" ;).

La mia risposta di prima è ovviamente "conservativa" nel senso che è la risposta che mi sento di dare non avendo visto nulla ma che è anche la risposta diciamo di tipo cautelare.

Ad esempio i moschettoni, a prescindere da qualsiasi cosa, se non hanno rugine o segni evidenti la loro durata oserei dire che è ben oltre i 5 o 10 anni.

C'è chi ha testato del cordame datato nel tempo e non vi ha trovato poi un decadimento così significativo.

Però, alla fine, sono scelte personali nel senso che rientra nella sfera dell'assunzione del rischio.

Ciao :si:, Gianluca
 
Prima di buttarlo, se ne hai la possibilità ovviamente, fallo vedere a qualcuno che magari la usa, quello che chiamano "esperto" ;).

La mia risposta di prima è ovviamente "conservativa" nel senso che è la risposta che mi sento di dare non avendo visto nulla ma che è anche la risposta diciamo di tipo cautelare.

Ad esempio i moschettoni, a prescindere da qualsiasi cosa, se non hanno rugine o segni evidenti la loro durata oserei dire che è ben oltre i 5 o 10 anni.

C'è chi ha testato del cordame datato nel tempo e non vi ha trovato poi un decadimento così significativo.

Però, alla fine, sono scelte personali nel senso che rientra nella sfera dell'assunzione del rischio.

Ciao :si:, Gianluca


Noi per lavoro usiamo imbragature (lavoro in altezza, campionamenti fumi ai camini industriali) e le nostre imbragature le facciamo verificare periodicamente da una ditta specializzata.
 
Siamo però @Wombat su due mondi diversi, come datore di lavoro non mi assumerei mai il rischio di una condanna penale, o una contestazione assicurativa, facendo usare un DPI non a norma o scaduto anche se, molto probabilmente, è ancora funzionale.

Imbragature e affini li uso anch'io per lavoro ma fortunatamente sono come "nuovi", nel senso che sono sicurezze, in quota ci arrivo con la piattaforma, per cui "stress" zero ma poco prima della scadenza vengono cestinati.

Ciao :si:, Gianluca
 
In teoria sì, è ancora integro, ci sono esempi di test del CAI su corde molto vecchie che non avevano perso le proprie caratteristiche meccaniche, ma...
In pratica, ne vale la pena? o_O
Cioè è un dispositivo salva vita in caso di caduta, vale la pena rischiare?

Secondo me no, poi vedi tu.

Io al massimo lo userei su percorsi molto semplici dove il rischio di cadere è minimo
 
Mah, il fatto è che comunque non lo uso, e sta in un armadio a occupare spazio. Da quando me l'hanno regalato non ho mai fatto una ferrata. E non credo ne farò nei prossimi anni. Grazie a tutti per i consigli, vedrò se riesco a riciclare le cinghie per qualche altro uso.
 
buttalo dammi retta , o almeno non usarlo !! ... non pensare nemmeno di usarlo su un "percorso semplice " , un imbrago , nuovo , te la cavi con 50 euro . sarebbe come fare una roulette russa per 50 euro !!
 
Se ben conservato (no luce/caldo/umidità) probabilmente non avrà problemi. Detto questo, è ovvio che sicurezze nessuno te le può dare, e siccome la posta in palio è la vita, direi che puoi pure buttarlo o tenerlo per ricordo
 
Quoto @Phantom e altri e confermo che se ben conservato e non ha mai subito carichi, è efficiente come quando uscito dalla produzione. Sono stati fatte (anche da noi come CNSASA-CAI) moltissime prove al laboratorio di Padova della Commissione Materiali e tecniche proprio per rispondere a quesiti come questo, e gli imbraghi (nella fattispecie) hanno riportato valori consoni a quanto dichiarato al momento della loro uscita sul mercato.
Ricordiamoci che l'imbrago è solo uno (e forse l'ultimo) elemento della catena di assicurazione che viene interessato dalle forze messe in gioco nella caduta del soggetto, sicuramente non deve essere l'anello debole, è ovvio, ma è stato anche calcolato (si, ci sono dei "nerd" anche nel CAI e si divertono tuttii weekend a "rompere" roba e giocare con le celle dinamometriche :rofl: ) considerando la forza complessiva esercitata sulla catena, che all'imbrago in scalata (il caso estremo/peggiore è salita di via di roccia verticale e caduta nel vuoto) alla fine della fiera e se tutto funziona bene arriva una sollecitazione pari a circa il 5% (se volete mi faccio mandare da Bressan i risultati esatti). SE&O.
Se qualcuno di voi ha mai trattenuto dal vero un compagno in caduta (in falesia è quasi quotidiano) sa bene che la mano (che esercita una forza di 5/6 kg), grazie al freno che moltiplica questa forza è in grado di arrestare una caduta e se la catena funziona correttamente, si genera sul corpo dell'alpinista (è l'esempio classico del paracadute) al massimo una forza sui 300/400 kg, per cui vedete bene che i materiali (che per l'UIAA devono essere omologati a 22KN) sono ampiamente sovradimensionati. Ed il rapporto richiesto è appunto 1:1, perchè se fossimo in ingegneria sarebbe 1:5. e ciò per evidenti motivi di peso.
Diverso è il caso della ferrata, invece, dove le forze in gioco per effetto del fattore di caduta diverso (2 o più) fanno sì che sull'imbrago arrivi molto più carico (anche con il dissipatore). Ed è per questo esatto motivo che i materiali devono essere omologati a 22KN, perchè invece qui le forze in gioco sono molto più alte di 300 kg. Si prende infatti sempre il caso peggiore...
Per concludere la storiella se usare o non usare un imbrago (nuovo) ma datato, per me è un pò il discorso, se volete fare un paragone, della discussione sul pericolo delll'uso delle gavette di alluminio: prima di rompere l'imbrago, si rompe sicuramente qualcos'altro, e a mia memoria (35 anni di Scuole CAI) non ho ancora sentito di un incidente in montagna avvenuto perchè, funzionando tutto il resto, hanno ceduto i punti di cucitura dell'imbrago e dell'anello ventrale.
E anche la scena iniziale di Cliffhanger, che molti ha impressionato appunto perchè un BD si apre (e io ce l'ho identico per lo scialpinismo) mostra chiaramente che c'è stato un errore umano alla base e non ha ceduto nessuna parte del dispositivo.
Ma poi, anche senza essere esperti, pensateci bene: ma che forza si deve esercitare per rompere i punti di una cucitura industriale, rinforzata e complessa come quella di un imbrago (non è l'orlo di un pantalone). e se guardate bene l'imbrago vi accorgerete che le cuciture in pratica servono a tenere insieme nel senso del carico le fettucce che lo compongono, quindi in pratica, prima vengono sollecitate le fettucce, e poi le cuciture, sia per l'anello ventrale che per il fascione e di cosciali. E non stiamo parlando del Cassin rosso e grigio integrale che avevo negli anni 80 al corso roccia :wall:.
Non so, sarà perchè di voli ne ho visti (e fatti) abbastanza per vedere cosa succede ad un imbrago, ma secondo me è un ipotesi molto molto molto remota (in alpinismo).
(Gli esperti mi scusino se sono stato "semplice" nelle descrizioni, in ogni manuale CAI e su internet trovate milioni di pagine sulla catena di assicurazione e sul fattore di caduta).
 
Quoto @Phantom e altri e confermo che se ben conservato e non ha mai subito carichi, è efficiente come quando uscito dalla produzione. Sono stati fatte (anche da noi come CNSASA-CAI) moltissime prove al laboratorio di Padova della Commissione Materiali e tecniche proprio per rispondere a quesiti come questo, e gli imbraghi (nella fattispecie) hanno riportato valori consoni a quanto dichiarato al momento della loro uscita sul mercato.
Ricordiamoci che l'imbrago è solo uno (e forse l'ultimo) elemento della catena di assicurazione che viene interessato dalle forze messe in gioco nella caduta del soggetto, sicuramente non deve essere l'anello debole, è ovvio, ma è stato anche calcolato (si, ci sono dei "nerd" anche nel CAI e si divertono tuttii weekend a "rompere" roba e giocare con le celle dinamometriche :rofl: ) considerando la forza complessiva esercitata sulla catena, che all'imbrago in scalata (il caso estremo/peggiore è salita di via di roccia verticale e caduta nel vuoto) alla fine della fiera e se tutto funziona bene arriva una sollecitazione pari a circa il 5% (se volete mi faccio mandare da Bressan i risultati esatti). SE&O.
Se qualcuno di voi ha mai trattenuto dal vero un compagno in caduta (in falesia è quasi quotidiano) sa bene che la mano (che esercita una forza di 5/6 kg), grazie al freno che moltiplica questa forza è in grado di arrestare una caduta e se la catena funziona correttamente, si genera sul corpo dell'alpinista (è l'esempio classico del paracadute) al massimo una forza sui 300/400 kg, per cui vedete bene che i materiali (che per l'UIAA devono essere omologati a 22KN) sono ampiamente sovradimensionati. Ed il rapporto richiesto è appunto 1:1, perchè se fossimo in ingegneria sarebbe 1:5. e ciò per evidenti motivi di peso.
Diverso è il caso della ferrata, invece, dove le forze in gioco per effetto del fattore di caduta diverso (2 o più) fanno sì che sull'imbrago arrivi molto più carico (anche con il dissipatore). Ed è per questo esatto motivo che i materiali devono essere omologati a 22KN, perchè invece qui le forze in gioco sono molto più alte di 300 kg. Si prende infatti sempre il caso peggiore...
Per concludere la storiella se usare o non usare un imbrago (nuovo) ma datato, per me è un pò il discorso, se volete fare un paragone, della discussione sul pericolo delll'uso delle gavette di alluminio: prima di rompere l'imbrago, si rompe sicuramente qualcos'altro, e a mia memoria (35 anni di Scuole CAI) non ho ancora sentito di un incidente in montagna avvenuto perchè, funzionando tutto il resto, hanno ceduto i punti di cucitura dell'imbrago e dell'anello ventrale.
E anche la scena iniziale di Cliffhanger, che molti ha impressionato appunto perchè un BD si apre (e io ce l'ho identico per lo scialpinismo) mostra chiaramente che c'è stato un errore umano alla base e non ha ceduto nessuna parte del dispositivo.
Ma poi, anche senza essere esperti, pensateci bene: ma che forza si deve esercitare per rompere i punti di una cucitura industriale, rinforzata e complessa come quella di un imbrago (non è l'orlo di un pantalone). e se guardate bene l'imbrago vi accorgerete che le cuciture in pratica servono a tenere insieme nel senso del carico le fettucce che lo compongono, quindi in pratica, prima vengono sollecitate le fettucce, e poi le cuciture, sia per l'anello ventrale che per il fascione e di cosciali. E non stiamo parlando del Cassin rosso e grigio integrale che avevo negli anni 80 al corso roccia :wall:.
Non so, sarà perchè di voli ne ho visti (e fatti) abbastanza per vedere cosa succede ad un imbrago, ma secondo me è un ipotesi molto molto molto remota (in alpinismo).
(Gli esperti mi scusino se sono stato "semplice" nelle descrizioni, in ogni manuale CAI e su internet trovate milioni di pagine sulla catena di assicurazione e sul fattore di caduta).

D'accordo su tutta la linea e soprattutto grazie per una così approfondita esposizione dell'argomento.:si:
L'unica cosa che mi preoccupa sono le parti in tessuti sintetici che bene o male nel tempo tendono a deteriorarsi (depolimerizzarsi).

Un esempio banale: l'altro giorno ho trovato nel ripostiglio una mia vecchia corda di nylon di 40 anni fa e prendendola in mano si "sbriciolava"...
OK, questo è un caso estremo, è solo per fare un esempio di quello che intendo.
 
Tutte le ditte costruttrici di dpi da alpinismo, lavori in altezza e lavori su fune, sono concordi nel dichiarare che dalla data costruzione di un dpi in tessile (corde imbracature ecc..) ed in plastica (casco), la durata massima è di 10 anni, oltre i quali il materiale di costruzione dei suddetti dpi, può non essere più conforme all'utilizzo, per via dei processi di ossidazione e polimerizzazione, che si possono verificare, nelle attrezzature, anche se ottimamente conservate.
Io se fossi in te, non lo utilizzerei, soprattutto in ferrata, che è un attività che in caso di caduta sollecita parecchio i materiali.
Per le attrezzature metalliche, la vita utile, dipende da altri fattori, che vanno valutati caso per caso.
 
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