Normativa Immersioni subacquee - addestramento e brevetti

Capito tutto, ma mai nessuno che alla fine consideri che i subacquei devono acquisire tanta acquaticità e non tanta fisicità......
Diciamo che ormai l'approccio è cambiato molto, quando iniziai io l'attività subacquea (parliamo di oltre trent'anni fa) c'era una selezione piuttosto severa, per esempio nei corsi FIPS mi ricordo la famosa risalita a squadra in parete da effettuare in piscina... Oggi invece si punta "sull'inclusione" (per usare un termine molto amato dai politically correct) o, più prosaicamente, sul "vendere più brevetti possibile", infatti mi è capitato di vedere (e fare immersioni) con personaggi imbarazzanti che anni addietro un brevetto non lo avrebbero ottenuto manco piangendo in turco...
Una maggiore attenzione comunque l'ho riscontrata nelle didattiche "tecniche" (ho anche un paio di brevetti di quel tipo) e, in quel caso, considerata la difficoltà di quel genere di immersioni (tutte rigorosamente "fuori curva di sicurezza", a profondità impegnative, a volte anche con cambio di miscele) per accedere ai corsi serve ovviamente una solida esperienza e si testa spesso l'acquaticità del subacqueo (un classico è l'istruttore che ti strappa via la maschera o ti chiude di nascosto la rubinetteria delle bombole), proprio per valutare quanto il sub sappia far fronte a eventi imprevisti.
Io mi ritengo fortunato perché essendo nato e avendo vissuto tanti anni a Genova (dove la subacquea è nata e ha fatto la storia, basta ricordare personaggi come Luigi Ferraro o Duilio Marcante) ho potuto fare i corsi in strutture d'eccellenza e soprattutto con istruttori esigenti e preparati . Tutt'altra cosa rispetto ai brevetti "da resort".
 
Sono d'accordo, ho mancato per qualche mese il corso istruttori a Nervi, ma ho cominciato ciucciando ossigeno, facendo la risalita a squadra da 5 metri in Cozzi a Milano, a metà degli anni '70, o il punto fermo a 1 metro di profondità a mezzo metro dal muro....... però erano corsi "monchi", spesso mancava la pratica in mare, anche se chi finiva il corso, in acqua, dolce o salata, ci andava senza problemi. Ma era un problema di quelli che vivevano lontano dalle coste.....bei tempi però ed io, mi ci divertivo perché ero bravo, ma bravo per davvero.
 
...Che ricordi che mi fai venire in mente...!
Fin da ragazzino ero fissato con le immersioni (inizialmente in apnea) e spendevo tutta la paghetta che mi davano i miei per comprare attrezzatura subacquea e aspettavo con ansia ogni mese l'uscita in edicola de "Il subacqueo" che, a fine anni'70 inizio '80, costava un botto (mi pare 5000 Lire).
Nelle prime immersioni che facevo il GAV ancora non si usava e per gestire correttamente l'assetto bisognava essere davvero bravi a stare in acqua...
Fortunatamente, dato che vivevo a Genova, nei corsi (anch'io il primo lo feci a Nervi) le immersioni in acque libere non erano certo un problema ed effettivamente posso garantire che, per quanto possa essere fatto bene, l'addestramento in acque confinate risulta sempre "monco" rispetto alle uscite in mare...
 
Avevo fatto il brevetto open SSI dopo che mi avevano tagliato fuori alla fias dopo avermi fatto fare tante di quelle vaccate inutili e dato il mio carattere li avevo mandati a fare in...e parlo di vaccate come la vestizione in acqua ,prove di nuoto varie e altre stron[NON SI DICE] e ogni 5 minuti quella carogna mi ricordava che i capelli lunghi non "vanno bbbbene" .

Comunque ho ancora gav ed erogatori da qualche parte in solaio,le mute vanno benissimo anche per fare il bagno nel po in alcuni laghetti naturali che ci sono da queste parti e senza i piombi non hai neanche la fatica di stare a galla. Ho avuto la netta sensazione che l'ammorbidimento delle regole,peraltro troppo stupide visto che moltissime didattiche straniere non sono così oltranziste siano comunque finalizzate alla vendita di attrezzi e brevetti.

Per me la subaquea è morta quando sono nati i computer troppo conservativi che vanno sempre in allarme.
E molta gente senza un minimo di fisico a posto,vuole fare i -40 alla prima uscita.
Caso emblematico,una uscita a noli,io con tabelle (quelle vere della us navy) e profondimetro ero ultra in curva.
Uno con il computer suunto più o meno segnava le stesse cose.
Uno con il computer di ultima generazione collegato alle bombole era già in allarme deco...pena all'ennesima potenza.

Le ultime pagliacciate sono state vedere gente che si guardava i profili al computer e poi si rimbottavano tra loro.....ehhh guarda qui....io ho consumato meno di te qui. Ma scendete per vedere sotto o per farvi le pulci all'uscita?

un classico è l'istruttore che ti strappa via la maschera o ti chiude di nascosto la rubinetteria delle bombole
Se trova la gente sbagliata quando esce va diretto al pronto soccorso,sarà pure stato un militare ultra specializzato ma con la mentalità da bassifondi di taluni bisogna saper conciliare teoria e pratica.
 
Ultima modifica:
Se trova la gente sbagliata quando esce va diretto al pronto soccorso, sarà pure stato un militare ultra specializzato ma con la mentalità da bassifondi di taluni bisogna saper conciliare teoria e pratica.
Appunto gente sbagliata, uscito dal pronto soccorso mi farei consegnare il brevetto glielo straccio davanti all'intero mondo sfanculandolo a vita e prendendolo a calci tra le gambe! Mai successo nulla del genere sottacqua? maschera strappata non intenzionalmente (un colpo di pinna di un compagno o muovendosi in spazi ristretti) o aria che non arriva più? a me sì e grazie all'addestramento, anche con quelle prove ''estreme'', non ho panicato. Ovviamente ho visto il contrario con protagonisti parolai dell'immersione. Chi di tanto intanto mi ha messo in dubbio poi ha avuto i dispiacere di capire la differenza di livello, tipo un mio aiuto istruttore che guardando un video fatto da me, ma lui non lo sapeva, durante una immersione in Mar Rosso, provò ainutilmente mantenere il mio ritmo respiratorio, che all'epoca prevedeva delle pause naturali di circa 30''/40'', quando quasi bestemmiando chiese chi era l'operatore di cui si sentiva il respiro e, con me presente, gli fu rivelato l'arcano, si fece muto e per un bel po', pure.

Ma, ehi, torniamo IT.
 
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Se trova la gente sbagliata quando esce va diretto al pronto soccorso,sarà pure stato un militare ultra specializzato ma con la mentalità da bassifondi di taluni bisogna saper conciliare teoria e pratica.
Capisco che apparentemente possa sembrare soltanto un "dispetto" stupido o un gesto di bulllismo, ma in realtà non è assolutamente così...
Serve ad addestrare il subacqueo affinché sia in grado di far fronte agli eventi imprevisti, quindi è una prassi estremamente utile, in quanto molto spesso i sub con un addestramento "soft", nelle situazioni d'emergenza rischiano seriamente in andare in panico.
Come ha già detto @olasvadas , perdere la maschera è più frequente di quanto sembri, infatti, soprattutto nelle immersioni in luoghi ristretti, tipo relitti o grotte, dove i sub procedono in fila uno dietro l'altro, basta un colpo di pinna involontario, oppure, per un guasto al primo stadio dell'erogatore, può capitare di restare improvvisamente senza aria (o miscela respiratoria) e in tali casi è tassativo riuscire a mantenere la calma per non peggiorare la situazione.
Come dicevo, soprattutto nell'addestramento alle immersioni tecniche, la principale complicazione è l'impossibilità di risalita diretta in superficie e pertanto bisogna saper gestire gli imprevisti in immersione.
 
, tipo relitti o grotte,
Difatti io con l'open in quei due posti non ci posso andare (e obbiettivamente finora non ho avuto voglia di andarci).
La prova di mettere e togliere la maschera,recuperare l'erogatore e cose varie comunque in piscina la avevamo fatta
involontario, oppure, per un guasto al primo stadio dell'erogatore, può capitare di restare improvvisamente senza aria (o miscela respiratoria) e in tali casi è tassativo riuscire a mantenere la calma per non peggiorare la situazione.
Calma e autocontrollo servirebbero sempre
Come dicevo, soprattutto nell'addestramento alle immersioni tecniche, la principale complicazione è l'impossibilità di risalita diretta in superficie e pertanto bisogna saper gestire gli imprevisti in immersione.
In effetti pensandoci bene...
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Ma, ehi, torniamo IT.
Più che altro bisogna capire come sdoppiare il topic e fare un capitolo dedicato alla subaquea.

ovvio,subaquea "aria a perdere" ,preferirei venissero lasciati fuori i sistemi di aria a recupero perchè a mio avviso troppo complessi,stressanti per l'organismo (ci sono stati parecchi morti) e troppo specifici perchè dedicati a dove non devono esserci bolle.

Mi ricordo che dove andavo il figlio del tizio del diving si metteva dall'alto sopra il trapezio della tappa di sicurezza a -3m e si divertiva a farsi l'idromassaggio tenuto su dalla sola muta (senza pesi) .
 
Io, quasi novellino, a 40 metri con un bibo con riserva "semiautomatica", quella che se non eri a circa 35/30 atm tornava sempre in posizione tutto aperto, bloccata a mezza corsa per una toccata in parete.......di colpo aria quasi zero, lì è venuto fuori l:addestramento, benedetto addestramento della vecchia scuola Fips.... Su dai basta.
 
ok lo hanno girato.

Argomenti da mettere al fuoco ce ne sono tanti:

Le didattiche più o meno severe o più o meno giustamente punitive.

L'evoluzione delle attrezzature

Le migliorie di film e video sub

E in ultimo il bestiario subaqueo...
 
Didattica punitiva? Una hahata galattica, chi la usa non capisce un belino di niente!
Didattica severa? Sì, assolutamente sì, perché a parte rari casi si deve fare diventare qcuatico un terricolo, per far sì che sia moooolto più difficile che ci lasci le penne. Nel 99;99% dei casi la severità serve a mantenere viva l'attenzione dell'allievo.

Materiali e attrezzature, fosse per me, bibo, jacket, doppio erogatore, orologio, profondimetro, tabella di decompressione, muta , maschera pinne aeratore, coltello, cintura con zavorra e palloncino di risalta. Come una volta, come ho sempre fatto finché non ho smesso.

Il bestiario per me può estinguersi.
 
Secondo me le "didattiche punitive" non esistono più, ormai oggi tutte (chi più, chi meno, ma sostanzialmente tutte) hanno uno scopo commerciale e quindi l'interesse a rilasciare (vendere) quanti più brevetti possibile.
Riguardo l'attrezzatura, il bibo, per quanto sia pesante e scomodo da maneggiare fuori, tanto è comodo e stabile in immersione... Sebbene lo possieda, non mi baso esclusivamente sul computer, ma ho sempre l'orologio al polso e, in una tasca del gav, profondimetro a bagno d'olio e tabelle U.S. Navy per l'aria e tabelle Nitrox.
Erogatori ovviamente (minimo 2, salvo in immersioni con cambio di miscela respiratoria, allora si moltiplicano ;)...) e poi ovviamente la base: muta, pinne, coltello ecc. A volte, ma non sempre, il pedagno di segnalazione.
Sul "bestiario" ci sarebbe da scrivere un libro... :D
 
difatti probabilmente uno degli ultimi pagliacci lo avevo beccato io,visto che sapeva solo farmi le pulci su tutto.
Dal chiodo con le frange pieno di croci rovesciate e parti in metallo varie (quasi usabile per zavorra) alla lunghezza dei capelli,alla moto che per lui non era una moto (DR600) ma un qualcosa di agricolo perchè non aveva semimanubri e non faceva i 130 in prima,alla musica che ascoltavo,la lunghezza dei capelli etc etc etc. Penoso,a volte mi chiedo se li trovo tutti io.

Ho visto nascere i primi computer collegati alle bombole,e il cambio epocale della cultura dallo scendere al vendere. E il peggiorare delle curve di discesa.

E purtroppo ho visto anche i "diver paDD" (ossia destrupror diver) che dopo che passano resta tutto arato

Il secondo istruttore (quello dell'ssi) con cui ho preso l'unico brevetto che ho aveva detto che ci sono tot categorie di subaquei.

la prima sono i bubble maker,poi ci sono varie categorie fino ad arrivare ai top diver.

Per il bestiario bè,ho visto di tutto e di più
 

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