Escursione In cima ad "Afèntis Christòs" (=Gesù Signore)

Dati dell'escursione su Monte Psilorìtis (cima Psarì Madara)

Data: 15 anni fà circa
Regione e provincia: Isola di Creta, confini Heraklion/Lassìthi
Località di partenza: altipiano di Omalòs
Località di arrivo: cima "di Psarì Madàra"
Tempo di percorrenza: 3-4 ore circa
Chilometri: sui 4 ma in dislivello forte
Grado di difficoltà: medio
Descrizione delle difficoltà: salita ripida, molto caldo
Periodo consigliato: Giugno o fine Settembre
Segnaletica: scarsa
Dislivello in salita: 1000 metri circa
Dislivello in discesa: 1000 metri circa
Quota massima: 2141 metri
Accesso stradale: fino ad Omalòs con 4x4

Descrizione

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Il 6 Agosto la Chiesa festeggia la commemorazione della Sacra Trasfigurazione di Jesù Salvatore. La Trasfigurazione, secondo i tre evangelisti (Matteo, Marco e Luca) ha avuto luogo in cima al monte Thavor (Thavor in ebraico significa "la giunta della luce"). Per ricordare l'evento da allora si usa costruire delle chiesette in cima ai monti.. Una di queste chiesette si trova sulla montagna sacra di "Dikti", e precisamente sulla sua cima "Psarì Madàra" (2141 metri). Secondo la tradizione l'impasto per costruire la chiesetta è stato fatto miscelando i materiali con il latte offerto dai pastori del luogo al posto dell'acqua che lassù non si trova. Solo dopo averla costruita, come precedentemente spiegato, è comparsa una piccola fontana d'acqua proprio a pochi metri dalla chiesetta. Tuttavia l'acqua che esce è appena sufficiente a confortare l'avventuroso pellegrino che si spinge quassù incurante della fatica e ricevente, come sua unica ricompensa, una vista straordinaria di metà isola, una volta stellata da favola e l'aver vissuto da vicino momenti di devozione sincera.
Il percorso parte dall'altipiano di Omalos (1100 m), si estende per 3.71 Km, ed è di media difficoltà dovendo affrontare un dislivello di 1000 m ma in salita ripida ed in assenza di sentiero vero e proprio. Esiste anche una mulattiera che conduce in cima ma allunga parecchio ragion per cui abbiamo scelto la via più breve (3.40 ore di salita) anche se la più difficile.
Il tutto è stato deciso e organizzato in breve tempo per cui, trovandomi per caso nel posto ospite di amici, non avevamo attrezzature escursionistiche a disposizione ma potevamo contare solo su roba di ripiego trovata in casa... Per fortuna amici aggregati all'ultimo momento disponevano di un mulo e si sono prestati di trasportare acqua, coperte e viveri dato che bisognava passare la notte all'addiaccio per tornare a vale l'indomani mattina con il fresco. Ricordiamoci che la temperatura media di inizio Agosto a Creta sfiora i 40° G a valle, ragion per cui bisognava partire all'alba per non patire il caldo torrido. Due dei compagni di avventura con il mulo carico del minimo necessario hanno scelto di seguire la mulattiera mentre noi altri abbiamo tagliato dritto seguendo un sentiero ripido appena accennato e conosciuto ad un giovane pastorello del posto che ci faceva da guida (la meta non era mappata e all'epoca non c'erano i gps...).
Siamo partiti alle 6:00 del mattino, alle prime luci, con il fresco schierato dalla nostra parte...I primi 20 minuti di marcia sono stati abbastanza facili (il dislivello non era ancora diventato molto ripido), ma già dopo la prima ora eravamo circondati dalle sole rocce spoglie e da qualche raro, piccolo, cespuglio. Sopra di noi una coppia di aquile (Aquila Chrysaetos) si dedicava a voli di ricognizione probabilmente incuriosita dalla nostra presenza...
Due ore dopo abbiamo raggiunto un punto abbastanza in piano da cui riparte un sentiero ripido, tra le rocce, stavolta però indicato con dei segni sulle pietre, che abbiamo seguito. La cima stava tra le nuvole e con riuscivamo a intravedere la nostra meta ma questo non ci ha scoraggiato dal proseguire fiduciosi, forti della nostra guida esperta del luogo. Siamo passati tra alcune formazioni rocciose dalle forme più incredibili che pendevano dai diruppi e finalmente alla nostra sinistra il cielo si stava schiarendo e tra la nebbia si intravedeva già la cima di Afentis Christòs, la nostra meta finale!!!
La piccola chiesetta in pietra si intravedeva già circondata da pellegrini. Gli ultimi 15 minuti di salita erano molto impegnativi ma raggiungendo la cima, a 2140 m, che entro pochi minuti si è riemersa nella nebbia, la stanchezza derivante dalla lunga camminata stava per venirci ripagata nel modo più spettacolare che potevamo aspettarci... La vista dalla cima era indescrivibile!!! Tutta l'intera regione di Lassithi da una parte e il resto dell'isola dall'altra si dispiegavano sotto i nostri occhi!!! La massa montuosa di Dikti, il monte sacro che diede i natali a Zeus, si trovava sotto i nostri piedi e solo la sua cima più alta di appena 47m (cima Spathì) ci osservava da Nord. Appena ripresi dallo spettacolo ci siamo concessi un bel caffè e una breve pausa per contemplare in assoluto silenzio la magnifica vista... Dopo esserci rifocillati con un pò di frutta che ci siamo portati appresso, il resto doveva ancora arrivare con il mulo, siamo entrati in chiesa ad accendere una candela (rigorosamente in pura cera d'api) e lasciarci rapire dalla magia del posto...

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Fatto un breve giretto di ricognizione per trovare un posticino appartato per campeggiare siamo tornati giusto in tempo ad accogliere gli amici alla guida del mulo che ci stavano raggiungendo... Si era già fatta l'una e la fame cominciava a dare i primi segnali...
Ci siamo diretti verso di loro per guidarli direttamente al posto scelto per accamparci, uno dei pochi non in pendenza e che offriva un pò di privacy per un breve riposo dopo il pranzo a sacco... In assenza di alberi che potessero fare un pò d'ombra non ci restava che montare un telo sotto il quale poterci rifugiare anche per passare, più tardi, la notte magari abbassandolo se necessario. A Creta in Agosto non piove mai ma a quota 2000 m non si sa mai...
Il Vespro doveva iniziare verso le 17:00-18:00 perciò ci siamo dedicati meritatamente ai piaceri del palato. Grazie al nostro amico quadrupede abbiamo potuto stuzzicare delizie come pomodori e peperoni ripieni di riso e macinato di carne, stufato di coniglio, formaggi del posto e frise cretesi con feta e pomodoro fresco, melone fresco e uva bianca deliziosa... per non parlare del vinello fatto in casa che sembrava nettare divino!!! E per finire alla grande un pò di torta di latte in sfoglia filo, poesia pura!!! Il tutto amorosamente preparato dalle mamme dei nostri compagni d'avventura che abbiamo ringraziato e benedetto a lungo.
Con fatica ma con ferma volontà ci siamo fatti un bel caffè (del thermos) concedendoci poi un lungo riposo...
Al suono della campana che chiamava i pellegrini ci siamo incamminati verso la chiesetta, davanti al cui ingresso avevano allestito con la tovaglia da gran cerimonia religiosa una tavola con sopra i pani in offerta da benedire e tutto l'occorrente per la breve messa vespertina. L'odore dell'incenso e la melodia del canto religioso uniti alla bellezza del posto ci facevano sentire davvero in un altra dimensione. Alla fine della cerimonia i preti distribuivano il pane benedetto, precedentemente tagliato a fette, e ringraziavano tutti per aver partecipato a questo evento.
Attorno a noi i colori del tramonto la facevano da padrone dando una tinta ancora più suggestiva a tutto... Mentre tramontava dentro le nuvole, accanto al sole è apparsa la sua cima più alta come se avesse voluto dirci con la sua maestosità che le cime da conquistare non finiscono mai!!!
Finita la messa e dopo le chiacchiere di circostanza scambiate con i presenti la maggior parte di loro passa la notte all'addiaccio per ritornare poi a valle l'indomani mattina con il fresco e la luce del giorno. Ma c'è sempre qualche coraggioso che decide invece di scendere subito aiutandosi con la luce della torcia... Noi eravamo intenzionati di godercela fino in fondo e pertanto, dopo i dovuti saluti, siamo tornati al nostro accampamento per riposare, rifocillarci e goderci il cielo stellato prima di buttarci esausti tra le braccia accoglienti di Morfeo anche se a quota 2.140m. La mulattiera a conti fatti è stata provvidenziale dato che permette di trasportare cose altrimenti impossibili... Tra uno stuzzichino e l'altro, qualche sorso di buon vino o di grappa rigorosamente fatti in casa si poteva vedere qualche stella cadente... Una lunga scia luminosa che attraversava il cielo per spegnersi all'improvviso, sempre prima di aver potuto esprimere il desiderio.... Ma le stelle sopra di noi sembravano così basse che bastava veramente allungare il braccio per prenderne una...
Mi sono addormentato senza neanche accorgermene e come me anche gli altri. Alle prime luci abbiamo cominciato a svegliarci e rapiti dalla voglia di sorseggiare un bel caffè ci alzavano stiracchiandoci come gatti... Ci aspettava una bella discesa per cui dopo aver fatto colazione e raccolto la nostra roba ci siamo piano piano messi in camino sulla strada del ritorno, meno faticosa ma data la ripidità del percorso forse anche più pericolosa della salita.
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La vegetazione sul monte Dikti è composta per il 65% da cespugli e macchia mediterranea in quasi tutta la sua parte montuosa, boschetti di quercia (Quercus coccifera & Quercus Ilex) sui pendii a nord, mentre il restante 10% è composto da aree boschive di Prinus Brutia e cipressi (Cipressus sempervirens). Il restante 25% delle vegetazione riguarda alberi di Prinus Brutia sui pendii rivolti a sud dell'area montuosa.
Un' uscita del tutto imprevista, decisa all'ultimo minuto e portata a termine senza attrezzature particolari (notate le mie scarpe e i jeans), grazie soprattutto alla presenza della mulattiera e del nostro amico quadrupede che si è caricato i nostri pesi... Cosa non darei per rifarla ma stavolta con la sola forza delle mie gambe, usando la mia attrezzatura da escursione... Ci devo ritornare!


P.S: Sono passati 15 anni da allora e la maggior parte delle mie foto di questa escursione non sono più scansionabili a causa di inspiegabili zone di marcio presenti sulla gelatina del negativo che al tatto si spalmavano sui polpastrelli lasciando la gelatina del negativo completamente ....nuda!!! E' la prima volta che mi capita ma poi cercando sul web ho visto che il fenomeno è piuttosto frequente e riguarda le pellicole di una certa età (come queste mie, appunto!).................. Che nervi!!!
 
Ultima modifica di un moderatore:
che bella escurzione,....ti dirò, l'unica volta che sono stato a Creta, ho perso causa neve il giro alle gole di Samarià (?) ma, ho fatto un bel giro nell'alto piano di Lassithi....con l'auto però.
Creta secondo il mio punto di vista, è molto simile alla Corsica a causa delle Montagne elevate, la presenza di neve e il mare ai loro piedi, unica differenza è la scarsità d'acqua che invece in Corse è molto più presente.

Comprai una carta sentieristica con l'idea di tornare ma....chissà quando.

Invece, mi ricordo una bellissima zona che feci tornando dalla costa più a oriente (dove c'è il famoso palmeto), si saliva in alto e i pianori erano spettacolari e pietrosi, un bellissimo posto.

Altra cosa che mi aveva colpito, è una zona di costa di cui non ricordo bene la ubicazione, che trovai sulla scia degli scritti di Peter Colosimo e che indicava quell'area molto "strana"; era vero che era strana, sul promontorio in calcare che si affacciava sul mare, c'erano davvero dei "binari" che sembrano modellati da mano umana e che si perdono verso le profondità marine.
Tu che ci abiti, sai di che parlo e se si, avete Voi una spiegazione per questi "fantomatici binari preistorici"?
 
Invece, mi ricordo una bellissima zona che feci tornando dalla costa più a oriente (dove c'è il famoso palmeto), si saliva in alto e i pianori erano spettacolari e pietrosi, un bellissimo posto.

Immagino sia la spiaggia di Vai... Palme ci stanno anche alle gole del Kourtaliotiko ma quelle si trovano nella regione di Rethymnon sulla costa a sud. Si è vero, la regione più orientale dell'isola (Lassìthi) è forse tra le meglio conservate. L'alto piano di Lassìthi si presta moltissimo alle escursioni.

quotealte ha scritto:
Altra cosa che mi aveva colpito, è una zona di costa di cui non ricordo bene la ubicazione, che trovai sulla scia degli scritti di Peter Colosimo e che indicava quell'area molto "strana"; era vero che era strana, sul promontorio in calcare che si affacciava sul mare, c'erano davvero dei "binari" che sembrano modellati da mano umana e che si perdono verso le profondità marine.
Tu che ci abiti, sai di che parlo e se si, avete Voi una spiegazione per questi "fantomatici binari preistorici"?

Creta nasconde ancora molti misteri dal punto di vista archeologico ed è popolata di diverse strane leggende su civiltà antiche molto evolute a stretto contatto con le popolazioni locali, ecc... Non riesco ad individuare esattamente il luogo di cui parli in quanto ce ne più di uno con caratteristiche simili... Riesci a ricordare il nome o a darmi un'indicazione più precisa? Non sarà mica la città sommersa di Matala quella del tuo riferimento? Tsoutsouros è un altro luogo collegato a strane leggende, grotte che emanano luce fosforescente in prossimità del loro ingresso, esploratori che perdono la memoria e girovagano alla cieca finché non vengono soccorsi dai locali... Lo stesso "disco di festo", un disco di argilla cotta con impressi sopra dei geroglifici in scrittura lineare alfa (per ora ancora indecifrabile) si dice nasconda informazioni preziose riguardanti gli antichi cretesi dell'era pre minoica... Forse un giorno riusciranno a far luce su tutto questo permettendoci di vedere chiaro.... Ma fino ad allora Creta si tiene stretti i suoi misteri custodendoli gelosamente...
P.S: io sono nato a Creta ma non ci vivo più stabilmente, ci torno ogni tanto.
Ciao, Antonio
 
No, anche guardando la cartina non mi viene in mente nulla, dovrei rilleggermi "Terra senza tempo", mi pare che lì Kolosimo menzionava gli enigmatici "binari".

Cmq, era un pianoro di roccia bianca molto martoriato dal tempo alto forse venti metri dal mare, forse anche più ed era diciamo....tondeggiante.

I "binari" erano visibilissimi e regolari, nel senso che mantenevano una stessa ecquidistanza oltre che in alcuni casi presentavano degli "scambi"....in tutti i casi, si dirigevano verso il mare.
 
Mo mi hai incuriosito davvero... sto cercando in giro di trovare qualche indicazione più precisa ma mi perdo in casi vari che sembrano aver attinenza ma che alla fine si rivelano tutt'altra cosa...
Vedi se riesci a trovare qualche indicazione più precisa.

Un caro saluto

Antonio
 
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