in italia non si va piu' a pescare

mentre in francia e belgio, dove sono stato due settimane, e' un'attivita' molto diffusa e praticata da tutti. ma se invece della pesca prendiamo escursioni fluviali in canoa, in bici o a piedi, o qualsiasi altra attivita' all'aperto, non ne usciamo bene.

ho provato a pensare alle cause di questo, in merito alla pesca. riporto un mio intervento da altri lidi

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secondo me le ragioni di questo si possono distinguere in due tipologie: sociali ed ambientali

sociali:

- minor antropizzazione, quindi minor pressione potenziale
- maggior considerazione per la natura in quanto tale e comunque per le aree non urbanizzate (non hanno il nostro concetto di cementare ovunque, anche se va detto che gli ecosistemi rurali non sono naturali)
- maggior rispetto per l'ambiente e legame con lo stesso (anche altre attivita' in ambienti naturali, come pedalare per argini o fare canoa ecc, sono molto diffuse)
- maggior coscienza delle proprie azioni (nessuno butta carte in giro)
- la gente si fa i fatti propri (nessuno ti dice "ma vai a pescare? e' da vecchi sfigati!")
- meno esibizionismo (due effetti in uno: chi va a pescare lo fa per divertirsi e non per tirarsela col mondo o autoincensarsi o per la foto su fb, e soprattutto la gente fa quel che le piace invece di seguire mode a random e quindi evitare attivita' non di moda in quel momento. lo ho visto anche con altre attivita', es alcuni giochi tradizionali)
- meno animalari (avendo un rapporto piu' serio con la natura la percentuale di ignoranti rimasti a bambi e' quasi zero)
- le istituzioni tutelano la pesca e gli ambienti (argini stupendi, piante tagliate e acqua facilmente raggiungibile anche in posti spersi nel nulla, laghetti fatti appositamente per pescare, pedane per disabili molto frequenti, controlli seri e rigorosi ecc)
- non gira brutta gente attorno agli argini (effetto del flusso di gente e dell'efficacia delle leggi, ho visto coppie di pensionati farsi la passeggiata in posti spersissimi attorno ad una palude ad orari da noi impensabili)
- recupero di aree interessate da attivita' umane, con moltissimi laghi di cava e miniera
- le zone umide non hanno subito il concetto esasperato di bonifica delle nostre zone (da noi in molte paludi purtroppo c'era la malaria per cui a volte questi interventi erano necessari, ma in altri casi si sarebbe potuto benissimo evitare)
- dulcis in fundo, lotta ferocissima all'inquinamento, a tutti i livelli (non trovi carte per terra, i cestini sono ovunque, ho visto operai cambiare spesso i sacchi anche in posti dispersi, e sversamenti come da noi sono rarissimi)

ambientali:

- meno antropizzazione (meno pressione di pesca, piu' spazi liberi, ecc)
- le zone umide sono separate tra loro da grandi distanze, ma hanno dimensioni spesso notevoli se non enormi
- pesci ben presenti e con buone popolazioni, quasi sempre naturali
- le zone paludose sono state ben conservate, spesso semplicemente arginandole e trasformandole da pantani in stagni ben definiti.
- distanze enormi tra centri abitati (questo viene meno in belgio ed austria)
- solitamente minor canalizzazione dei fiumi
- fiumi solitamente a regime piu' regolare


che dire? beh, che abbiamo molto da imparare. ho visto coppie, ragazze, bambini da soli pescare felicemente. qualsiasi cosa possa avvicinare gente alla pesca da noi si scontra con una realta' allucinante.

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cosa ne dite? anche in altri settori outdoor vedete le stesse problematiche?
 
che dire,qui tra animalari ,tossici,rapinatori,stampanti,lavandini,cessi rotti e televisori sfondati.... non si pesca un granchè...

Qui contano le app,chissà se qualche sfigato avrà già fatto il simulatore di pesca sullo smartfon che ti dà gli strattoni se abbocca.

Chi ha abboccato però è chi la ha la app...

ABOLIRE IL CALCIO:.....ABOLIRE....ABOLIRE
 
E' diventato tutto troppo complicato.Io svariati anni fa pescavo con passione..Parlo della zona di Roma e del Lazio quindi già poco pescosa e pescabile.L'inquinamento ha fatto da padrone.Anche la burocrazia ci ha messo il carico da undici ,pensate che per pescare dei carassi ammalati nei lerci canali della bonifica attorno a Fiumicino si pretendeva il bollino rosso FIPS acque pregiate. Quindi si era costretti a lunghe e costose trasferte in auto per prendere qualche fario di allevamento verso Rieti. Poi barbi e cavedani erano inesistenti.In molti laghi tipo Bracciano o Albano sono stati immesse specie dannosissime come i persici sole o i pejerrey,quindi le imbiancate si sprecavano e quindi si è preferito,almeno io, dedicarmi esclusivamente all'escursionismo senza la scusa della pesca ,attività ,l'escursionismo, che mi pare però fortunatamente abbastanza diffusa.
 
Prima ho detto fario,ma mi sono sbagliato.Erano iridee ed anche una strana razza di trote grigio verdi.Di queste ultime nell'unica apertura alla trota cui sono stato in quaranta minuti ne ho prese nove!! Non ci sarebbe stato nemmeno bisogno della canne e dell'amo,ti venivano a mangiare in mano.
 
C

ciclotore2

Guest
L'estate 2017 sta vedendo parecchi torrenti in secca a causa della siccità. Mettiamoci inquinamento e regole complesse per chi possiede una licenza e ti passa la voglia... Da bambino e adolescente fra i fiumi Pellice, Chisone ed il Po facevamo battute di pesca di due o tre giorni accampati con le tende nei boschi. Quando andavo se non prendevo trote tornavo lo stesso con kg di alborelle da friggere in padella... Bei tempi.
 
Io rispetto a qualche anno fa vado mooolto meno a pescare....motivi? eccoli!

Fino a qualche anno fa licenza annuale da 22 euro e stop, pigliavi la canna e pescavi in zona b in provincia di treviso......ora la licenza costa 34 euro e in più ti tocca fare la tessera fipsas se no non peschi più da nessuna parte visto che è tutto o quasi in mano loro e sono altri 30 euro totale 64.

Ma cmq ancora non puoi pescare proprio dappertutto perchè poi ci sono associazioni locali che hanno acque in concessione e se ti vuoi tesserare pure con loro ti spelano letteralmente.

Poi un tempo erano concesse molte più tecniche e regole meno stringenti, ora col vivo non si può più e le ancorette senza ardiglioni, e no kill e niente bilancino ecc ecc.....ormai a forza di andar dietro a millemila regole quello che era un relax è diventato uno stress, grazie anche a quei quattro esaltati delle nuove guardie volontarie.

Per quelle 4 volte all'anno che vado a pesca ormai piuttosto pago 15 euro e vado a farmi un pomeriggio al laghetto.
 
Aggiungo...anche io pescavo, ho smesso per la diffusissima allergia ai cagnotti ma anche per le lunghe e ormai costose trasferte in auto verso il mare, unico posto dove poter pescare qualcosa di serio.Consideriamo poi che di notte, come sappiamo,periodo piu' fruttuoso, si potevano incontrare rumeni ed extracomunitari stanziali roulettati non proprio tranquilli... e quindi ho tutto il necessario in garage che langue....Da me per pescare nelle acque interne poi si sborsano oltre 20 euro l'anno per pescare la solita carpa che ogni volta ti guarda con l'aria compassata ed il controllo bi-quotidiano della polizia provinciale oppure ti infili vestito come Indiana Jones con una mini canna stilo,la cassettina 5 cm x 3 cm con tutto dentro e la scatola di vermi tra ammassi di rovi nazisti da cui esci se esci,a brandelli oppure improbabili rii dove ti guarda pescare la nigeriana che siede sull'argine poco distante dalla strada..Insomma e' un disastro. Una trasferta al mare mi costerebbe in media 15 - 20 euro ad uscita escluso il cornetto ed il cappuccino ed incluso l'ipotetico ma non imprabile furto all'interno dell'auto,mentre si pesca beati, con rottura del finestrino per fregarti qualcosina (gia' capitato e metabolizzato). Meglio l'escursionismo ed il ciclismo,sono sport meno dispendiosi e stressanti.Rimane il canale 808 ed il 235 e 236 su Sky, non e' la stessa cosa ma almeno mi faccio gli occhi.....
 
Il fatto è che cosa si può fare? Io sarei dell'idea che se dove pesco è gestito dalla provincia allora pago solo la licenza provinciale ma se è gestito da una associazione allora pago solo quella. Anche se cmq non sono d'accordo che una associazione privata detti legge su ciò che, di fatto, è un bene dello stato e quindi di tutti.
 
In uno scritto Bertarelli si rivolgeva ai vari onorevoli.Dicendo che se avessero fatto qualcosa di serio per la pesca sportiva o amatoriale avrebbero ottenuto un milione di voti sia da parte dei pescatori e dai vari negozi di pesca che,almeno qui, sono quasi scomparsi.Ora non so quanti siano i pescatori attualmente,però potrebbe essere un idea da campagna elettorale, certo tra le altre cose.
 
il problema e' che la divisione politica era a monte.

all'epoca c'era il dualismo arci (costola del pci) contro fips (costola della dc). gli sgambetti e i colpi bassi tra associazioni sono cosa nota.
 
Comunque direi che il malcostume,la maleducazione,lo scarso senso civico di cui si dovrebbe spiegare bene il significato alle giovani leve,lo scarso se non nullo rispetto per l'ambiente naturale, il qualunquismo,l'inquinamento criminale tanto a me non mi tocca....Si dovrebbe iniziare ad apportare correttivi di legge sia per prevenire che per reprimere altrimenti ci ritroveremo a breve tante cloache a cielo aperto. Si dovrebbe coinvolgere la politica,sono d'accordo, potrebbe essere un ottimo modo per voltare pagina.Purtroppo le ecomafie che campano su ste' cose e gli imprenditori poco scrupolosi che sversano a piu' non posso non la pensano allo stesso modo.....
 
Credo che ci sia un precisa volontà politica di far scomparire pian piano caccia e pesca. Gli ambientalisti stanno aumentando e fanno propaganda sui media a loro favore, raccogliendo molto consenso.

Quindi se non riescono a fare la voce grossa quelli dell'indotto, ossia i produttori di canne, lenze, esche ecc. e relativi commercianti, saranno sempre di meno le persone ineressate a quaste attività.

Vicino a casa mia c'è un laghetto, originato da una ex cava di argilla. Da bambini ci litigavamo i posti per pescare, sono passato l'altro giorno e non c'era nessuno che pescava...
 
Ma pensa poi la sfortuna di abitare al sud. nessun impianto di pesca per amatori,niente nel giro di 50 e passa chilometri. A me basterebbe egoisticamente parlando, un laghetto di pesca a pagamento e sarei contento, ovvio che i discorsi fatti finora li condivido a pieno e spero davvero che la coscenza ecologista prenda sempre piu' piede nel verso di incentivare la pesca attraverso il disinquinamento di laghi e fiumi come...dappertutto in Europa. Ricordo che quando lavoravo a Como,abitavo ad Albavilla e per chi e' di quelle parti, sa' di cosa parlo.Avevo a disposizione l'intero lago di Como, il Lambro sotto Albavilla pieno zeppo di cavedani che pescavo a spinning e quando se ne attaccava uno si parlava di pesci da quasi un chilo piu' la corrente,L'Oasi di Baggero,un ex cava da cui si estraeva materiale per la cementeria di Merone ed ottimamente sorvegliato da un gran signore e custode, pieno di scardolone,persici sole,boccaloni e quant'altro,un paio di laghetti a pagamento dalle parti di Erba (CO), regolarmente forniti di materia prima ad intervalli regolari, insomma un paradiso. Adesso sulle mie canne c'e' la ragnatela.
 
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