- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: 29/8/16
Partenza: poco prima di raggiungere il paese di Castel del Monte 1400 mt circa.
Altezza massima :1820 mt Monte Bolza
Tempi di marcia: 1 ora e mezza per raggiungere Monte Bolza, 2 ore e mezza per raggiungere la sella di Cima di Monte Bolza, più discesa sul fianco sud nel brecciaio , picco dei Caprai e punto di partenza.
Periodo consigliato: non saprei, oggi si stava benissimo ahahah
Difficoltà: nessuna in generale, per le mie capacità una mezz'ora abbondante ci sono volute "4 zampe" e non c'erano precedenti così lunghi. In discesa ,in mezzo ai quei canalini, non credo sia molto consigliato , anche se ,sicuramente c'è un sentiero ufficiale magari più agevole e che aggira qualche "guglia". Passaggi comunque semplici per me , un po meno per la Lupa Linda.( Si è tagliata)
Descrizione:Gran bella sorpresa Monte Bolza! Mi aspettavo di trovare terrazzamenti sopra le porchie che si vedevano dal Camicia,ed è così sicuramente la parte owest, formata ( così la vista da sopra)da tre grandi colli erbosi ,tra cui la Cima di Monte Bolza, il punto più alto se non erro. La parte sud/est invece è frastagliata di massi anche aguzzi che non lasciano quasi spazio a vegetazione. Forse un po nascosta dalla catena del gran Sasso , oppure semplicemente non aveva catturato bene il mio sguardo. In effetti , mi era stata consigliata iniziando a salire dalla parte del rifugio Racollo, invece che da Castel del Monte, avevo anche letto qualche recensione sempre da quella parte, ma sulla carta c'era un sentiero che partiva anche dal paese , mai visto prima oltretutto, per cui mi sono detto proviamo, ma già nell'avvicinamento con la macchina ho cominciato ad avere qualche dubbio sulla riuscita. Dubbi quasi spariti quando dopo appena 20 minuti avevo raggiunto la sella formata con il picco dei caprai, ripida collina affacciata sopra il paese. Dalla sella sembravano solo un paio di file di rocce superabili agevolmente, ma poi mi sono ritrovato ad affrontarne un po di più , ad infilarmi dentro piccoli canalini o issarmi
con tutte le zampe a disposizione. La vista si faceva sempre più da palpitazioni guardando indietro , la concentrazione era massima per avere sempre la , prima di oggi, solo teorica nozione di avere sempre tre appoggi sicuri per spostarsi. Emozionante usare anche le mani, sensazione mai provata , acuita dal fatto di non sapere quanto ancora mancava e se avessi trovato un sentiero più agevole per il ritorno senza però girare in basso tutta la montagna. Arrivati sopra l'ultimo masso finalmente la vista si apre a 360 gradi sul mio "mondo conosciuto" e a sud la ignota Maiella, dove alcuni colossi si alzano sull'afa che alle 10 già vela l'orizzonte sopra il mare e sotto le montagne lontane. Da qui questa montagna appare come una nave immersa nei centinaia di piccoli colli pratosi che ora , finalmente,si colorano di sabbia dal cocente sole di agosto, come dune oppure onde verdi , queste piccole creste di terra,separano questa bella montagna da tutte le catene maggiori. Ora verso ovest la vista mette ancora soggezione, visto i tre"colli rocciosi da traversare, per cui il the caldo è ancora rimandato. Finita la prima parte così avventurosa e divertente , per quel che mi riguarda, il terreno finalmente si fa più dolce e i prati cominciano a prendere il sopravvento, mi giro dietro ed è grande lo stupore di venire da lì , e grande la bellezza di quel luogo che punta "la sua prua" verso il mare. Finalmente un po di sano "sbraco", panino, the caldo e un panorama con l'imbarazzo della scelta su dove volgere lo sguardo. Vedo Linda con qualche fastidio alla zampa anteriore, per cui mi avvicino e vedo il cuscinetto superiore( che meno male appoggia solo in alcune circostanze tipo " scalare" ) tagliato con una grossa spina dentro che prontamente tiro via. Adesso la passeggiata cambia direzione perché devo tornare a casa per medicarla ,per cui la soluzione migliore mi è sembrata tagliare, senza perdere troppo quota , per il brecciaio sul fianco sud fino alla sella fatta all'andata . Così ci incamminiamo in una pietraia dove spuntano centinaia di "Faggi Bonsai", faggi piccoli, tondi ,dove non si vede il tronco ma solo una chioma di foglie che si fa forza tra le infinite pietre. Davvero belli: sarà bosco domani??
Arrivati alla sella ci imbattiamo finalmente in un comodo sentiero segnato bianco/rosso che aggirava un poco la linea tenuta da noi in salita, dall'altra passa per picco dei caprai e scende in paese. Dopo tutte quelle pietre quel sentiero battuto ci ha portati sul picco senza neanche accorgerci, per poi puntare la macchina, stanchi, feriti ma contenti di una mezza giornata emozionante sul Monte Bolza, e lo zaino ancora pieno di panorami splendidi....... Continua per le foto
Partenza: poco prima di raggiungere il paese di Castel del Monte 1400 mt circa.
Altezza massima :1820 mt Monte Bolza
Tempi di marcia: 1 ora e mezza per raggiungere Monte Bolza, 2 ore e mezza per raggiungere la sella di Cima di Monte Bolza, più discesa sul fianco sud nel brecciaio , picco dei Caprai e punto di partenza.
Periodo consigliato: non saprei, oggi si stava benissimo ahahah
Difficoltà: nessuna in generale, per le mie capacità una mezz'ora abbondante ci sono volute "4 zampe" e non c'erano precedenti così lunghi. In discesa ,in mezzo ai quei canalini, non credo sia molto consigliato , anche se ,sicuramente c'è un sentiero ufficiale magari più agevole e che aggira qualche "guglia". Passaggi comunque semplici per me , un po meno per la Lupa Linda.( Si è tagliata)
Descrizione:Gran bella sorpresa Monte Bolza! Mi aspettavo di trovare terrazzamenti sopra le porchie che si vedevano dal Camicia,ed è così sicuramente la parte owest, formata ( così la vista da sopra)da tre grandi colli erbosi ,tra cui la Cima di Monte Bolza, il punto più alto se non erro. La parte sud/est invece è frastagliata di massi anche aguzzi che non lasciano quasi spazio a vegetazione. Forse un po nascosta dalla catena del gran Sasso , oppure semplicemente non aveva catturato bene il mio sguardo. In effetti , mi era stata consigliata iniziando a salire dalla parte del rifugio Racollo, invece che da Castel del Monte, avevo anche letto qualche recensione sempre da quella parte, ma sulla carta c'era un sentiero che partiva anche dal paese , mai visto prima oltretutto, per cui mi sono detto proviamo, ma già nell'avvicinamento con la macchina ho cominciato ad avere qualche dubbio sulla riuscita. Dubbi quasi spariti quando dopo appena 20 minuti avevo raggiunto la sella formata con il picco dei caprai, ripida collina affacciata sopra il paese. Dalla sella sembravano solo un paio di file di rocce superabili agevolmente, ma poi mi sono ritrovato ad affrontarne un po di più , ad infilarmi dentro piccoli canalini o issarmi
con tutte le zampe a disposizione. La vista si faceva sempre più da palpitazioni guardando indietro , la concentrazione era massima per avere sempre la , prima di oggi, solo teorica nozione di avere sempre tre appoggi sicuri per spostarsi. Emozionante usare anche le mani, sensazione mai provata , acuita dal fatto di non sapere quanto ancora mancava e se avessi trovato un sentiero più agevole per il ritorno senza però girare in basso tutta la montagna. Arrivati sopra l'ultimo masso finalmente la vista si apre a 360 gradi sul mio "mondo conosciuto" e a sud la ignota Maiella, dove alcuni colossi si alzano sull'afa che alle 10 già vela l'orizzonte sopra il mare e sotto le montagne lontane. Da qui questa montagna appare come una nave immersa nei centinaia di piccoli colli pratosi che ora , finalmente,si colorano di sabbia dal cocente sole di agosto, come dune oppure onde verdi , queste piccole creste di terra,separano questa bella montagna da tutte le catene maggiori. Ora verso ovest la vista mette ancora soggezione, visto i tre"colli rocciosi da traversare, per cui il the caldo è ancora rimandato. Finita la prima parte così avventurosa e divertente , per quel che mi riguarda, il terreno finalmente si fa più dolce e i prati cominciano a prendere il sopravvento, mi giro dietro ed è grande lo stupore di venire da lì , e grande la bellezza di quel luogo che punta "la sua prua" verso il mare. Finalmente un po di sano "sbraco", panino, the caldo e un panorama con l'imbarazzo della scelta su dove volgere lo sguardo. Vedo Linda con qualche fastidio alla zampa anteriore, per cui mi avvicino e vedo il cuscinetto superiore( che meno male appoggia solo in alcune circostanze tipo " scalare" ) tagliato con una grossa spina dentro che prontamente tiro via. Adesso la passeggiata cambia direzione perché devo tornare a casa per medicarla ,per cui la soluzione migliore mi è sembrata tagliare, senza perdere troppo quota , per il brecciaio sul fianco sud fino alla sella fatta all'andata . Così ci incamminiamo in una pietraia dove spuntano centinaia di "Faggi Bonsai", faggi piccoli, tondi ,dove non si vede il tronco ma solo una chioma di foglie che si fa forza tra le infinite pietre. Davvero belli: sarà bosco domani??
Arrivati alla sella ci imbattiamo finalmente in un comodo sentiero segnato bianco/rosso che aggirava un poco la linea tenuta da noi in salita, dall'altra passa per picco dei caprai e scende in paese. Dopo tutte quelle pietre quel sentiero battuto ci ha portati sul picco senza neanche accorgerci, per poi puntare la macchina, stanchi, feriti ma contenti di una mezza giornata emozionante sul Monte Bolza, e lo zaino ancora pieno di panorami splendidi....... Continua per le foto
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