In montagna da solo

Boh? Ho provato a cercare, ma non ho trovato nulla. Caso mai, chiudete questo argomento dopo aver messo il link a quello giusto.
Dunque: per motivi lunghi da spiegare, mi trovo senza almeno un amico con cui andare in montagna. Sto pensando quindi di provare ad andare da solo.
Credo che mi piacerà: se non l'ho mai fatto prima è solo per prudenza.
Chiedo qualche consiglio a chi va in montagna da solo. Come vi siete organizzati? Attendo consigli, di qualunque tipo. Grazie!:)
 
Ummm in che senso organizzato?

Sono andato alla Dormillouse l'altro weekend e mi hanno tirato pacco all' ultimo... E la mia organizzazione non è cambiata di una virgola.

Faccio le stesse cose, magari se sono da solo più velocemente.

Quindi che intendi? Che vuoi fare in montagna?
 
Boh? Ho provato a cercare, ma non ho trovato nulla. Caso mai, chiudete questo argomento dopo aver messo il link a quello giusto.
Dunque: per motivi lunghi da spiegare, mi trovo senza almeno un amico con cui andare in montagna. Sto pensando quindi di provare ad andare da solo.
Credo che mi piacerà: se non l'ho mai fatto prima è solo per prudenza.
Chiedo qualche consiglio a chi va in montagna da solo. Come vi siete organizzati? Attendo consigli, di qualunque tipo. Grazie!:)

Io vado da solo da sempre per questioni di incompatibilità con la maggior parte della gente, ovvero troppa ricerca di prestazioni, di mete, di velocità, vanità, presunzione, ecc. Non adotto particolari cose, ma sempre per filosofie personali.

Ma sò molto bene, senza far finta di nulla per fare il figo, quali sarebbero le giuste modalità a riguardo della prudenza.

Quindi:

- lascia magari detto dove vai, il più esattamente possibile, percorsi, mete, ecc. Senza cambi di programma durante l'uscita.
- se per un qualche motivo durante l'uscita non te la senti più, non stai bene, il percorso diventa incerto, il meteo idem, ecc non avere paura di rinunciare e tornare indietro. Non devi provare niente e a nessuno e non sono le tempistiche, le mete, il raggiungimento senza rinunciare a rendere più o meno uomini.
- portati tutto quel che ti serve per la tua sicurezza, un cellulare carico, cibo, medicinali, bevande, abiti e protezioni caldi.
- controlla bene, a priori, i sentieri da fare, le difficoltà, la ricezione telefonica, ecc
- valuta sempre bene orari, ecc e non vergognarti di fare il contrario della massa, ovvero di calcolare più ore rispetto a quelle indicate,... non rende meno uomini, meno capaci, anzi,...

NB: ovviamente sono i consigli che funzionano e riguardano coloro che vogliono un certo tipo di filosofia, per una ragionevole prevenzione. Se ad uno non interessa, vedi per esempio coloro che "a me non capita nulla", "io sono esperto", "io sono un duro", allora ovviamente non serve tutto ciò. Ne da soli, ne in compagnia. Ovviamente in coerenza anche con l'assumersi le proprie responsabilità senza vittimizzarsi in caso di problemi, senza accusare altro ed altri.

Quindi direi che se non devi dimostrare niente e nessuno, non devi sentirti "figo e forte" seguendo certe modalità, quei consigli della listi sono un buon punto di partenza e non sono nulla di che, cioé... non é come potrebbe sembrare un fastidio, una complicazione, son cose che riguardano l'organizzazione, pure interessante e che non richiedono chissà cosa. Ovviamente ogni punto può essere seguito più o meno superficialmente o nel dettaglio.
Poi stà ad ognuno organizzarsi come vuole, calcola che da soli vuol dire che tutto é di propria responsabilità, dipende da se stessi.

Per il resto é molto bello andare da soli, non hanno nessuno che ti stressa con certe fisse, sei libero di gestirti da solo.
 
Quasi tutto quello che ha scritto @TiWoodvivor per me vale anche se vai con qualcun'altro :D

Se vado con qualun'altro cambia che si decidono le cose insieme e si fanno le cose insieme, quindi anche tempi e modalità vanno condivisi.

Discorso più complicato e tutto più complicato se si fanno le gite con 40 persone...

Boh per me è tutto qua.
 
Dipende con che tipo di persone si và, se sono persone una vastità di esperienze, capacità, filosofie di vita, ecc... diverse cose di quella lista non sono importanti uguale a se si é da soli e ci si deve affidare solo a se stessi. In senso era ed é quello.
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Tra l'altro é uno dei motivi per cui dicevo che ho smesso di andare con gli altri, perché la maggior parte delle persone che ho conosciuti in vita mia predicavano amore per questo e per quello, ma poi si riduceva solo al voler andare veloci, prestazioni, fare mete e raccontare di averle raggiunte. Per qualsiasi altra necessità e dinamica, zero o minimali competenze, interessi, ecc... Quindi tanto vale essere competenti ed andare da soli ;)
 
Credo che mi piacerà: se non l'ho mai fatto prima è solo per prudenza.
Psicologicamente però può essere un'esperienza bella tosta, in linea generale... soprattutto se vai in posti poco frequentati e quindi non vedi veramente nessuno... lo consiglio solo a chi sta bene con se stesso... e molta gente non riesce a godersela più di tanto.

Lato prudenza, essendo io molto prudente di default (con altra gente o meno), ripeto che non mi cambia quasi nulla...
 
Tra l'altro, visto che tutto più accadere, appunto in compagnia o meno, ma da soli tutto cambia,... "facile fare i Leoni in compagnia" :D:):p Fai anche qualche bella "prova" "pernotto" in natura, zone vicine casa, sicure, ecc in cui ci resti da solo. Può capitare, per prudenza ed umiltà, in determinate circostanze che le persone si ritrovino a dover passare una notte in natura e questo destabilizza tantissime persone, anche quelle molto esperte e le porta a prendere decisioni non proprio ideali. Se poi spesso le cose vanno bene, meglio non sfidare la fortuna. Non sempre la torcia che é bene a vere con se é quella che fà la differenza,... Quindi abituati anche a quello, saper stare da soli é splendido, ma o ci si é portati o é meglio "allenarsi".

Io adoro la solitudine e se la abbino allo stare in natura é ancora meglio. In natura sono a mio agio, in società molto meno, ahahah
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Poi ovviamente quì si espongono le cose sulle proprie filosofie, approcci, ecc... Poi starà a te capire cosa non farai mai, cosa eviterai come la peste, ecc. Quindi sono solo indicazioni generiche, generali, il minestrone é sempre migliore con più verdure ;)
 
Molto dipende dal tuo livello di esperienza. Se hai già affrontato pernotti in natura ,con poche e basilari attrezzature, poco cambia se sei da solo od in compagnia. ...con un pò di spirito di avventura e un pizzico di buonsenso dovresti star tranquillo per quanto riguarda l'aspetto sicurezza.
Quoto tutti i consigli che ti hanno dato in precedenza, non c'é molto da aggiungere, conoscere il proprio limite è la principale dote che serve per aggirarlo. Se non so accendere un fuoco con mezzi primitivi mi porterò un accendino,un fornello a gas,dei fiammiferi,la diavolina...insomma tutto quello che fa la differenza per chi ha meno esperienza. Stessa cosa per il riparo ed il vestiario o il cibo....meglio abbondare che soffrire per la mancanza di qualcosa.
Cerca comunque di far le cose per gradi successivi, senza strafare, ľimprevisto é sempre dietro ľangolo !
 
Spunti di riflessione interessanti, grazie.
Leggendo i vostri commenti, comincio a capire qualcosa di più.
1. L'idea mi piace. Per evitare discussioni in casa, mi "sono sempre portato dietro qualcuno", nel caso "succedesse qualcosa".
2. Non sono e continuerò a non essere uomo da percorsi EEA. Al massimo, EE. Se per andare in un posto si può fare un percorso facile ed uno difficile, preferisco quello facile, sempre. Forse sono pigro...:D
3. Vado in montagna da quando avevo 8 anni circa, ora ho passato i 60. Non mi è mai successo nulla, per fortuna e per volontà di non mettermi (o, peggio, mettere i miei compagni di gita) in situazioni difficili. E questo già scegliendo mete fattibili, in base al meno esperto del gruppo. I miei compagni mi chiamano "lo sherpa", forse anche per questo. Ma ora ho perso il mio compagno più avventuroso (ha fatto altre scelte di vita, sta benissimo!) e non riesco a trovare anime gemelle.
4. Di qui i miei dubbi, non avendo la minima esperienza di gite in solitaria.

Qualcosa ho cominciato a deciderlo: riparto da zero, con escursioni facili che ho già fatto. Per minimizzare i rischi e capire se è una soluzione oppure no. Credo che il problema principale sia psicologico: 55 anni di gite con qualcuno sono dure da cancellare.
Boh. Altri consigli? Come fate con i vostri congiunti? Immagino che per voi sia un problema ormai superato?
 
purtroppo dedico poco tempo alla montagna: se non cisono problemi riesco a fare in estate un trekking di 5-6 giorni con mio fratello ed uno sempre della stessa durata da solo. entrambi hanno il loro perchè...
 
purtroppo dedico poco tempo alla montagna: se non cisono problemi riesco a fare in estate un trekking di 5-6 giorni con mio fratello ed uno sempre della stessa durata da solo. entrambi hanno il loro perchè...
Verissimo ;)
Ho la fortuna di poter andare in natura tutte le settimane, anche per diversi giorni consecutivi, e in qualsiasi maniera é sempre interessante.
 
Io vado quai sempre da solo, sopporto al più mia moglie con cui faccio escursioni in vacanza e qualche amico con cui faccio trail running al passo del più lento.

Mi fermo anch'io al EE, e se vedo che si mette male torno indietro o aggiro senza problemi. E questo è semplice se si è da soli, un po' meno se si è in gruppo. Quindi direi che è un vantaggio.
Di negativo c'è che da soli secondo me si deve essere preparati per affrontare da soli lo scenario peggiore, quindi mi porto dietro strati in più, kit pronto soccorso, fischietto, telo termico ecc.
A volte mi sento un po' scemo, perché faccio camminando con uno zaino da 20lt pieno quel che faccio nelle gare di trail correndo col gilet :) peró la prudenza non è mai troppa.
E poi bisogna assolutamente sapersi orientare, ma da quello che dici questo non dovrebbe essere un problema.

Per i congiunti, lascio sempre detto dove vado e condivido la posizione col cellulare, quasi mai sono fuori campo dati per troppo tempo. Se poi uno vuole andare sul sicuro Ci sono anche dispositivi satellitari che ti rendono ormai rintracciabile ovunque, a costi ormai accessibili.
 
Anche io vado quasi sempre da solo (e anche io per mancanza di amici appassionati di montagna).
Oltre a tutti i validi consigli che già sono stati scritti, io posso aggiungere che sono iscritto a Rete Radio Montana, utilizzo la funzione del portale "lascia detto dove vai" e mi porto dietro una radio pmr sintonizzata sul canale di RRM (per quello che vale, perché nelle zone che frequento non c'è praticamente nessuno).
Poi lascio a mia moglie la posizione del parcheggio e la traccia gpx del percorso.
 
Boh? Ho provato a cercare, ma non ho trovato nulla. Caso mai, chiudete questo argomento dopo aver messo il link a quello giusto.
Dunque: per motivi lunghi da spiegare, mi trovo senza almeno un amico con cui andare in montagna. Sto pensando quindi di provare ad andare da solo.
Credo che mi piacerà: se non l'ho mai fatto prima è solo per prudenza.
Chiedo qualche consiglio a chi va in montagna da solo. Come vi siete organizzati? Attendo consigli, di qualunque tipo. Grazie!:)
Il tutto per me si riduce se piace o meno stare soli con se stessi, se io non incontro nessuno per 2 giorni sono felice, magari altri lo odierebbero, sopratutto in quelle condizioni non proprio ideali.
Lato pericolo mi vengono in mente decine di situazioni che magari si vivono tutti i giorni molto più rischiose, il problema che è non facile da far capire visto che ognuno ha le sue "paure".
Per far sapere a chi è a casa mi sono abituato che alla sera invio sempre la posizione(cellulare o satellitare).
 
Ultima modifica:
Esco sempre da solo. Montagna, boschi, uscite bushcraft... sempre da solo.
Sono una persona solitaria (forse perché tra moglie e figli che stressano... ) e stare da solo mi rilassa parecchio.
Lascio sempre detto dove vado. Indosso uno sportwatch della garmin che, in caso di incidente, dovrebbe mandare una richiesta d'aiuto ai 3 contatti che ho selezionato (uno di questi è mio cognato, appassionato di caccia, conoscitore delle zone e armato di pandino 4x4).
Detto ciò. Esci da solo. Prova magari un'uscita vicino casa le prime volte. La cosa più bella nell'essere da soli è il silenzio e ascoltare la natura.
 
U

Utente 33524

Guest
Da anni vado da solo, da quando mia moglie ha detto basta.
Però non esco più dalle valli grosine dal 2017 (infarto, shock cardiogeno, rottura di papillare e corde tendinee, sfascio della valvola mitrale, morte virtuale). Dal marzo scorso, dopo un flutter atriale risolto solo con la cardioversione elettrica, non avendo troppa fiducia nel padreterno, che evidentemente, e a ragione, mi ha poco in simpatia, porto con me un comunicatore satellitare Garmin Messenger Inreach (lo userò, penso, solo per sos in caso di emergenza), ma ho ridotto ulteriormente il raggio delle mie passeggiate. Mi sento comunque un morto che cammina (e ciononostante spera ogni volta che non sia giunto il momento). Oggi su per il Serottini (in basso, partendo esattamente dal ditone del piedone di roccia che fa angolo retto col fondovalle, pendenza notevole) la frequenza andava un po' ad minchiam. Pur non superando 126 bpm, c'erano variazioni poco comprensibili e quindi sono tornato prima del previsto (68 anni, cerco di non superare l'80% della mia frequenza massima teorica, a riposo sono bradicardico, vicino ai 40 bpm, in movimento fa un po' come vuole). Ah, porto anche un mini ECG a 6 derivazioni (KardiaMobile 6L), funziona quando c'è connessione di rete.
 
Credo che la migliore uscita in assoluto che abbia mai fatto, sia stata anche quella più solitaria e "pericolosa": 16 Ottobre 2021, partenza da Busto Arsizio alle 3.30 di un venerdì notte (la prima volta in 10 anni di lavoro che mi sono preso un giorno fuori dalle ferie comandate), arrivo al parcheggio di Riale - Formazza alle 5.30, qualche foto alla Via Lattea (molto ben visibile nonostante le luci sulla diga del lago di Morasco), zaino in spalla, bastoncini e via.
Era previsto tempo incerto e aveva nevicato il giorno prima, ma trovai una giornata meravigliosa con cielo perfettamente azzurro.
Dopo 7h di salita sono arrivato in cima al Blinnenhorn (3374m, 1670D+) con la neve che, a tratti, arrivava alle ginocchia e copriva il sentiero e gli ometti di pietra. Dopo altre 6h sono arrivato alla macchina che era quasi buio e c'era una luna piena mostruosa che si alzava da dietro il Basodino, esausto e scottato in faccia. Per quasi tutto il tempo sono stato sotto 0°C con il vento, ho sentito un po' di caldo quando sono tornato sotto i 2500m con il Sole che mi batteva alle spalle per le ultime 2h di discesa.
Non ho incontrato anima viva dalle 4.30 (quando ho preso l'uscita Crodo dalla statale del Sempione), fino alle 21.00 quando sono rientrato sulla statale, nessuno con cui parlare fino al rientro a casa alle 22.00.


Come detto dai precedenti, stare da solo può essere terrificante se non sei pronto, ma è estremamente rigenerante se parti con la mentalità giusta.

Sapendo che le mie frequentazioni sono sempre fuori copertura telefonica, mi sono attrezzato per le emergenze con comunicatore satellitare (tipo Thuraya o Garmin InReach). Powerbank sempre presente, traccia GPS sul telefono e sentiero imparato a memoria durante la pianificazione (rifugi/bivacchi in zona devono poter essere trovati anche al buio durante una tormenta). Torcia frontale carica, coperta d'emergenza, acqua e cibo in surplus...
Penso sempre di dover passare la notte fuori per impossibilità a continuare (non mi porto la tenda, il fornelletto e il sacco a pelo, ma almeno sopravvivere...)
 
Spunti di riflessione interessanti, grazie.
Leggendo i vostri commenti, comincio a capire qualcosa di più.
1. L'idea mi piace. Per evitare discussioni in casa, mi "sono sempre portato dietro qualcuno", nel caso "succedesse qualcosa".
2. Non sono e continuerò a non essere uomo da percorsi EEA. Al massimo, EE. Se per andare in un posto si può fare un percorso facile ed uno difficile, preferisco quello facile, sempre. Forse sono pigro...:D
3. Vado in montagna da quando avevo 8 anni circa, ora ho passato i 60. Non mi è mai successo nulla, per fortuna e per volontà di non mettermi (o, peggio, mettere i miei compagni di gita) in situazioni difficili. E questo già scegliendo mete fattibili, in base al meno esperto del gruppo. I miei compagni mi chiamano "lo sherpa", forse anche per questo. Ma ora ho perso il mio compagno più avventuroso (ha fatto altre scelte di vita, sta benissimo!) e non riesco a trovare anime gemelle.
4. Di qui i miei dubbi, non avendo la minima esperienza di gite in solitaria.

Qualcosa ho cominciato a deciderlo: riparto da zero, con escursioni facili che ho già fatto. Per minimizzare i rischi e capire se è una soluzione oppure no. Credo che il problema principale sia psicologico: 55 anni di gite con qualcuno sono dure da cancellare.
Boh. Altri consigli? Come fate con i vostri congiunti? Immagino che per voi sia un problema ormai superato?
Secondo me sei già ok così.
Metti lo zaino e vai, sentirai che sensazioni...
 
Ho l'esperienza per fare delle escursioni da solo ed in passato, da giovane, qualcuna ne ho fatta e con grande soddisfazione.

Ma da giovani si è un po' incoscienti e ci si sente invincibili, ora vista l'età credo sia opportuno fare escursioni in compagnia soprattutto perchè se succede qualcosa c'è qualcuno che può aiutarti.
 
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